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La mafia proTAV incendia i presidi dei cittadini ma le idee non bruciano. Fuori le mafie dalla Val Susa
Post n°3018 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da cile54
Ci hanno riprovato Ci hanno riprovato. Il presidio di Bruzolo era stato dato alle fiamme sabato 16 gennaio più o meno all’ora di cena, troppo presto perché qualcuno che transitava sulla strada ha dato l’allarme e sono arrivati i vigili del fuoco, tutto si è spento. Certo qualche danno c’era stato ma il presidio pur “sotto sequestro” era ancora in piedi diversamente da quello che era accaduto al presidio di Borgone nella notte di sabato 23 gennaio, raso al suolo. Dopo il primo incendio una fiaccolata convocata attraverso sms fra sabato e domenica aveva fatto confluire seimila persone. La risposta immediata, così come nella manifestazione dei quarantamila a Susa. Ieri sera sono tornati e hanno finito il lavoro e incendiato per bene il presidio di Bruzolo anche questo raso al suolo, ci sono solo spuntoni di ferri anneriti verso il cielo. Tutto il resto, cinque anni di storia, di vita associativa in cenere. I presidianti di Bruzolo avevano partecipato alla manifestazione con uno striscione: “Brucia più a voi che a noi”. E bene sintetizza il clima della valle sempre più determinata a – resistere – Ma c’è di più. Alcuni monumenti dedicati ai partigiani della valle di Susa sono stati imbrattati con un Si Tav. Un gruppo su Facebook di Si Tav ha messo sul sito il video del presidio di Borgone in fiamme. Ieri, sempre da Facebook, hanno mandato minacce al presidio di Val Sangone e Rivoli scrivendo “a fuoco”. Forse è tempo che ognuno faccia “quello che può” come diceva Paolo Borsellino. Soprattutto dalla vicina Torino. Che si batta un colpo, certi silenzi sono pesanti. Ovviamente la raccolta fondi per ricostruire il presidio di Borgone comprende anche quello di Bruzolo. |
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Roma, 12 maggio 1977
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