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« Angela Nava, presidente ...Solo un economista che n... »

Un documento da un gruppo di giovani italiani under 40, che lavorano all'estero, su lavoro, contratti e diritti

Post n°4228 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da cile54

Cervelli in fuga, lettera per la Fiom

           

Siamo un gruppo di italiani sotto i 40 anni che vivono e lavorano all’estero, ma che continuano ad avere contatti diretti con il nostro Paese. Paese a cui ci legano affetto e nostalgia, accompagnati dalla rabbia di vederlo in costante declino.

Nessuno di noi si è finora impegnato direttamente in politica, pur essendo tutti simpatizzanti per la sinistra nel suo significato più ampio, ma ciò che sta succedendo in questi giorni non può lasciarci indifferenti. Per questo abbiamo deciso di manifestare le nostre preoccupazioni su alcuni temi importanti: il ricatto di Marchionne; un contratto imposto e non negoziato; la convocazione di un referendum pericolosamente somigliante ai plebisciti del Ventennio in cui l’unica scelta è tra la disoccupazione e le condizioni imposte dal padrone; la deroga a diritti costituzionali riconosciuti attraverso la stipula di contratti privati; la rinuncia al contratto collettivo nazionale nel silenzio di Confindustria e di gran parte dei sindacati (che a priori avrebbero dovuto rifiutarsi di firmare un contratto diverso da quello nazionale per gli operai di Mirafiori); l’esclusione del più grande sindacato metalmeccanico dalla rappresentazione sindacale. Consideriamo tutto ciò molto grave. Lo troviamo ancora meno accettabile in un periodo di crisi economica e rigettiamo il tentativo di far pagare ai lavoratori i costi del fallimento del neo-liberismo. Ci stupiamo di fronte al silenzio imbarazzante di gran parte dell’opposizione, soprattutto quella parlamentare, e pensiamo che sia il momento di schierarsi nettamente.

La FIOM non difende solamente i lavoratori di Mirafiori, difende la Costituzione, la democrazia, la libertà di scelta. Difende, in sostanza, la possibilità di un futuro per il nostro Paese, che ci sembra sempre più lontano. Schierarsi oggi dalla parte dei diritti dei lavoratori vuol dire difendere un modello sociale basato non solo su solidarietà e uguaglianza - concetti che sarebbe ridicolo definire datati - ma anche su una più equa distribuzione del reddito, così da evitare crisi di sovrapproduzione e bolle speculative. Significa rigettare lo sfruttamento intensivo della forza lavoro, tipico dei paesi in via di sviluppo e non certo delle economie avanzate. Non sono riformisti coloro che vogliono riportare indietro le lancette della storia, ma reazionari. Non sono eroi quelli che, fomentando una guerra tra poveri, ci portano sulla strada del sottosviluppo. Non sono innovatori coloro che, invece di puntare sulla ricerca e l’investimento in capitale umano, cercano semplicemente di abbattere i costi col dumping sociale.

Siamo per altro convinti che gli attacchi alla Costituzione, ai diritti, al nostro contratto sociale e, in breve, al futuro del nostro Paese, si possano fermare. Questa speranza si lega a due elementi: lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio di cambiarle. Per questo non abbiamo dubbi: stiamo con la FIOM.

 

Laura Andrazi, Paris, Francia

Alessio Baldini, University of Leeds, UK

Giorgia Maria Battistello, Six Telekurs, London, UK

Tommaso Cavazza, Barcelona, Spagna

Francesca Congiu, University of Leeds, UK

Ilaria Giglioli, University of California at Berkeley, USA

Matteo Giglioli, Palo Alto, California, USA

Simone Giovetti, United Cities of France (Cooperazione Francese), Francia

Silvia Gurrieri, Paris, Francia

Giandomenico Iannetti, University College London, UK

Salvatore Marchese, Brno, Repubblica Ceca

Nicola Melloni, London Metropolitan University, UK

Vasco Molini, Maputo, Mozambico

Valentina Rigamonti, USAID, Afghanistan

Pietro Roversi, Oxford University, UK

Davide Sormani, Brno, Repubblica Ceca

Gigliola Sulis, University of Leeds, UK

Elia Valentini, University College London, UK

Alessandro Volpi, London, UK

 

Per contatti e adesioni:

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11/01/2011

da www.sbilanciamoci.info

 
 
 
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L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

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www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

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