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Post n°3916 pubblicato il 16 Ottobre 2010 da cile54
'Contro la crisi, ecco la Generazione P.'
“Questa volta non è uno scherzo”. Firmato: Generazione P. Dopo il falso blitz alla sede Cisl nel quartiere Casilino di Roma, diventata un vero e proprio “caso mediatico”, la Generazione P torna a far parlare si sé: come, lo leggerete in fondo a queste righe. P sta per “precaria”. E accanto a una casa, chiede lavoro, diritti, una scuola e un’università pubbliche, welfare vero. Chiede e ottiene, con le proprie pratiche di lotta, dignità. Questa generazione negli ultimi giorni ha ribaltato dal basso un modo di fare informazione, o meglio, disinformazione, non solo condannando al ridicolo diversi organi di stampa, ma addirittura scoprendo i bluff di diversi politici. Certo, alcuni, come Susanna Camusso, sono caduti nel tranello in buonafede, rispondendo da lontano, da Venezia, alla domanda di un giornalista “disinformato” su cosa ne pensasse del blitz, lanciato da tutte le agenzie intorno alle ore 10.40 di mercoledì: «Cisl, Generazione P, uova e vernice contro sede Casilino a Roma». Altri invece, come il senatore del Pd Vannino Chiti, hanno sparato a zero su «estremisti che devono essere isolati». Come detto, però, la notizia delle uova contro la sede Cisl del Casilino era un bluff. Così come un bluff la scritta “Polpette al potere”. La Generazione P ha così smascherato chi, anziché guardare la luna, guarda (e fa guardare) il dito. «Non sappiamo nemmeno se esiste una sede Cisl al Casilino» hanno spiegato. Ma incentrando l’analisi sulla luna, e non sul dito, emerge tutta la pericolosità di questa stampa, disinformata o che disinforma fa poca differenza: il fatto che qualcuno scriva “La Generazione P. cerca casa” su un muro dovrebbe far pensare, tanto i giornalisti quanto i politici, al fatto che ci sia gente che vive in situazioni di drammatica precarietà. Invece no. L’unica cosa che questa stampa denuncia, e questa classe politica condanna, è il fatto che qualcuno abbia scritto su un muro. È così che pensano ad affrontare i problemi che un’intera generazione, la Generazione P, vive tutti i giorni? Ecco allora che l’occupazione di questa mattina, nel quartiere Pigneto di Roma, di uno dei tantissimi palazzi abbandonati presenti nella Capitale assume un valore ancora più alto: «Questa volta non è uno scherzo» hanno scritto raccontando di questa occupazione. E visto che la Generazione P cerca casa, e che nessun politico pensa di rispondere a domande su questo argomento preferendo condannare chi denuncia su un muro che una casa non c’è l’ha, la Generazione P una casa se l’è presa. E lo ha fatto a ventiquattro ore dall’inizio dello sgombero, manu militari, del centro sociale Bottiglieria di Milano. Daniele Nalbone 15/10/2010 leggi www.controlacrisi.org |
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