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Igiaba Scego, scrittrice nata a Roma da genitori somali, una migrante di seconda generazione

Post n°4107 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da cile54

«Sinistra, l’immaginario sui migranti va cambiato»

Igiaba Scego, 36 anni, è una scrittrice nata a Roma da genitori somali. E’ dunque una migrante di seconda generazione che, racconta, ha tifato per «i ragazzi saliti sulla gru» ma esorta la sinistra a «cambiare immaginario sull’immigrazione». Perché la narrazione del migrante vittima è speculare all’immagine del migrante criminale propagandata dalla destra, e nessuna delle due corrisponde al reale. La soluzione? «Studiare il mondo migrante senza preconcetti e offrire all’elettorato un racconto reale dei migranti, scorporando i singoli problemi».

La protesta dei migranti sulla gru a Brescia ha ottenuto un’enorme attenzione mediatica, ma poca attenzione politica. Cosa ne pensa?

I ragazzi che sono saliti sulla gru hanno mostrato molto coraggio e hanno tutto il mio appoggio. Purtroppo la maggioranza dei media ha raccontato la vicenda in modo distorto, come se fossero un gruppetto di esaltati. In realtà sono dei lavoratori che giustamente reclamano diritti. Sappiamo che in Italia il sistema di informazione e la politica guarda ai migranti non come cittadini, ma come subumani che provocano soltanto problemi.

In effetti in quei giorni molti politici, con poche eccezioni, sono saliti sui tetti con gli studenti e hanno snobbato le proteste dei migranti a Brescia e Milano. Questo riguarda anche una considerevole parte della sinistra, no?

Ormai i dirigenti di maggioranza e opposizione sono lontani dai temi che contano, e mi riferisco soprattutto ai politici di palazzo visto che fortunatamente a livello locale la sinistra riesce ancora a lavorare bene. I vertici, invece, dovrebbero ricominciare a dialogare coi cittadini per rendersi conto dei problemi reali. Questo appello lo rivolgerei a tutta l’opposizione, anche a quella esclusa dal Parlamento. Rimango sempre delusa quando vedo dei manifesti del Pd che, per esempio, elogiano la politica dei respingimenti o scrivono «più immigrati più disoccupati». Mi fanno pensare che sulla questione immigrazione non hanno trovato una chiave giusta, aderente al reale, altrimenti passeremo da una destra berlusconiana ad una destra democristiana che, con Fini, sorpassa a sinistra Bersani.

Mi sembra di capire che non risparmia critiche nemmeno alla sinistra bollata come radicale.

La sinistra tutta ha paura di toccare con mano la questione dell’immigrazione e si avvicina al tema spesso con schemi ideologici e senza cognizione di causa. Forse dovrebbe studiare a fondo il fenomeno, avvalersi della consulenza di persone che conoscono bene il mondo dei migranti e arrivare al punto di considerarlo non una massa indistinta di persone ma come un insieme di singoli cittadini ai quali riconoscere dei diritti. La sinistra deve raccontare l’immigrazione per quello che è, senza pietismi.

La destra ha sempre accusato la sinistra di buonismo nei confronti dei migranti. E’ dunque una critica fondata?

In Italia esistono due narrazioni: a destra c’è lo straniero criminale, a sinistra lo straniero vittima. Nessuna delle due narrazioni è corretta, visto che parliamo di singole persone con percorsi molto differenti. Ad esempio trova pochissimo spazio la questione dei figli dei migranti, che sono nati o vivono in questo Paese da decenni eppure incontrano fortissimi problemi ad ottenere la cittadinanza. Trova altrettanto poco spazio una notizia come quella secondo la quale le donne migranti leggono più delle donne italiane. Esiste una realtà fiorentissima, creata e alimentata da persone di origine non italiana, che non viene mai tenuta in conto dalla politica in generale. I migranti non sono soltanto persone da sostenere e aiutare nel raggiungimento di diritti e condizioni di vita migliori, ma anche cittadini che rendono più ricco questo Paese. Ricco di economia, figli, esperienze, cultura. Questo viene sistematicamente dimenticato.

Quindi sta esortando la sinistra a cambiare immaginario?

Certamente. Penso che finché prevarrà l’immagine del migrante vittima, la sinistra continuerà a perdere le elezioni mentre la destra, che cavalca il sentimento opposto, continuerà a vincerle. L’atteggiamento buonista e compassionevole deriva dalla scarsa professionalità, bisogna avere il coraggio di immergersi nella questione senza paure e senza preconcetti e in questo potrebbe aiutare la presenza nei partiti di persone che hanno una storia di immigrazione, senza usarle come santini elettorali come capita spesso. Le paure sono umane, ma il compito della sinistra è quello di presentare al suo elettorato un’ immagine ricca e composita degli stranieri e dei figli degli stranieri che vivono nel nostro Paese. Dall’enorme contenitore che va sotto il nome di “immigrazione” bisogna scorporare i singoli aspetti, altrimenti si rischia di fare di tutta l’erba un fascio. Esattamente come fa la destra.

Da ieri è in vigore l’obbligo dell’esame di italiano per coloro che vogliono ottenere la carta di soggiorno. E’ d’accordo?

Naturalmente penso che tutti i migranti dovrebbero imparare l’italiano, lo trovo giusto. Eppure lo Stato ha predisposto un esame obbligatorio senza dare ai migranti lo strumento essenziale per affrontarlo, e cioè le scuole. Questo lo trovo assurdo, ed è un’altra delle questioni che bisognerà sollevare.

Laura Eduati

10/12/2010

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