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Cancro e melanomi ecatombe planetaria
Come un bollettino di guerra, i numeri che riguardano la diffusione dei tumori in Europa rimandano alle agghiaccianti statistiche dei conflitti che la sconvolsero nella prima metà del secolo scorso. È di circa 3,2 milioni la media dei nuovi casi diagnosticati nel Vecchio continente ogni anno e quasi 1,3 milioni di cittadini moriranno entro il 2011. Le stime giungono dal Congresso della Società europea di oncologia medica in corso a Stoccolma. Numeri allarmanti, senza appello, che riguardano un gruppo di circa 200 diverse malattie, caratterizzate da una crescita cellulare incontrollata. Fotografando il pianeta cancro, gli esperti hanno ricordato come ogni anno nel mondo 12,7 milioni di persone ricevano una diagnosi di tumore. Con i Paesi in via di sviluppo a fronteggiare la situazione peggiore.
Nel 2008 il 56 per cento dei nuovi casi e il 63 per cento delle morti erano concentrati nelle aree meno sviluppate del pianeta. E il peggio potrebbe ancora venire. Senza un intervento forte, mirato alla prevenzione, nel 2030 il numero di malati in Europa toccherà quota 4 milioni. Ancora peggio, nel resto del pianeta con una stima di 21,4 milioni di casi. Mentre il totale dei decessi potrebbe arrivare a 2,3 milioni/anno. Tra le principali cause di questo “sterminio” ci sono i “soliti noti”: cancro di polmoni, prostata, colon-retto e stomaco per lui, e tumore di seno, colon- retto, cervice e polmoni per lei. Secondo gli esperti occorre stimolare la ricerca di nuove armi contro queste malattie, studiando anche strategie mirate ad aiutare chi sopravvive. Guardando all’Italia è stato particolamente dirompente l’analisi dei dati relativi alla diffusione del melanoma cutaneo.
Gli esperti hanno infatti raccontato che le diagnosi di questo tipo di tumore nell’ultimo trentennio hanno registrato un incremento del 237 per cento. Si tratta pertanto del cancro la cui incidenza è cresciuta maggiormente negli uomini e il secondo per incremento nelle donne. Tanto che oramai ogni 12 mesi in Italia si registrano 7mila nuovi casi e 1500 decessi, con un tasso di mortalità di poco inferiore al 20 per cento. In pratica un paziente su cinque sviluppa la forma aggressiva e avanzata della malattia, con una prognosi infausta e un tempo medio di sopravvivenza pari a 6-9 mesi. «L’età delle persone colpite si sta abbassando drasticamente - avverte Paolo Marchetti, direttore dell’Oncologia medica del Sant’Andrea di Roma -. Le cause sono da ricondurre ad abitudini sbagliate nell’esporsi al sole, agli eritemi accumulati durante l’infanzia e all’uso delle lampade abbronzanti, equiparate al fumo sigaretta per rischio cancerogeno».
Federico Tulli
26/09/2011
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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