Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

iltuocognatino2m12ps12bisou_fatalcile54Afroditemagicacielostellepianetinomadi50industriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2maremontyAlfe0Sassar0li
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« La violenza è la prima c...Contano solo i numeri de... »

Un videogioco richiama l’attenzione sulle molestie continue che le donne subiscono negli spazi pubblici

Post n°3630 pubblicato il 26 Luglio 2010 da cile54

Hei baby! attento a quel che dici

“Hey Baby” è il nome di un nuovo videogioco già in commercio in America. Protagonista una donna che, armi in pugno, può reagire ad ogni tipo di approccio molesto da parte dell’altro.

“Anni fa, mia madre mi regalò un proiettile. E io me lo misi nel taschino della giacca. Due anni dopo, stavo camminavo per strada, quando un fanatico evangelista dalla finestra di un albergo mi lanciò addosso una Bibbia, colpendomi al petto. La Bibbia mi avrebbe trapassato il cuore, se non fosse stato per il proiettile” Woody Allen

“Hey Baby” è il nome di un nuovo videogioco già in commercio in America. Protagonista una donna che, armi in pugno, può reagire ad ogni tipo di approccio molesto da parte dell’altro.

La qualità è bassa, le ambientazioni angoscianti: ad ogni passante che ci si avvicina con proposte o commenti discutibili si può reagire a colpi di mitra e lanciafiamme, a quel punto al posto del passante molesto comparirà una pietra tombale con tanto di epitaffio riportante la frase incriminata.

Si converrà che a pochi minuti dall’inizio ci si ritroverà a passeggiare per un cimitero …

L’intento del videogioco è chiaro: “dice quel che deve dire sulle esperienze delle donne negli spazi pubblici. È un modo di attirare l’attenzione su un problema che in tante vivono” come spiega la stessa autrice, Suyin Looui, trentenne di origini asiatiche.

Difatti, il campionario di farsi usate nel gioco sono tratte dalla realtà, così come ad un episodio reale – uno dei tanti, insulsi, apprezzamenti sessuali a lei rivolti – si è ispirata l’autrice nel dar vita al gioco.

In America il dibattito è già acceso, tra chi lo ha già comprato (ben 50 mila) e chi invece lo ha ritenuto offensivo: ma ‘bene o male, purché se ne parli’, ci sembra il commento più appropriato.

A parere di chi scrive l’utilità del gioco non è discutibile, richiama l’attenzione su un aspetto della condizione femminile ancora poco conosciuto, ovvero fortemente sottovalutato: quello dell’impossibilità di frequentare spazi pubblici senza essere costantemente accompagnate da battutine, guardatine, fischi e commenti osceni.

E lo fa utilizzando il mezzo per eccellenza, l’unico in grado di stuzzicare l’interesse di tutti: la violenza.

Riteniamo, inoltre, che sia un ritratto irrinunciabile anche della secolare condizione maschile: non è impossibile che un uomo che sia solito apostrofare ogni signorina intenta a passeggiare non inizi a provare imbarazzo per quello che fa ritrovandosi a guardarsi da ‘fuori’; difatti il pregio primo di questo gioco è proprio quello di riuscire a denunciare un abuso senza eccitare la fantasia di chi ne usufruisce rendendolo un potenziale abusatore: una risposta involontaria a un altro videogame, Rapelay il simulatore di stupri, ideato in Giappone nel 2009 e ritirato dal commercio nel giro di qualche mese.

Concludiamo con la speranza che il dibattito accesosi in questi giorni valga come ulteriore spunto di riflessione circa le innumerevoli difficoltà con le quali le donne sono costrette a fare i conti quotidianamente; che non ci si indigni più solo e soltanto davanti all’eclatanza di uno stupro o di un femminicidio, ché questi, semmai, sono solo il tristo epilogo di tante dolorose storie.

Marzia Cangiano

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963