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Messaggi del 30/11/2010

SOMMARIO 25/30 NOVEMBRE - E' morto Mario Monicelli, uomo di un cinema indimenticabile, uomo di cultura, comunista!

Post n°4076 pubblicato il 30 Novembre 2010 da cile54

30- E' morto Mario Monicelli, uomo di un cinema indimenticabile, uomo di cultura, comunista!

30- Ha soccorso un immigrato salito sulla torre a Milano, ora il medico rischia una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione

30- Di fronte a questi annunci non dovrebbero sfuggire gli enormi interessi delle aziende farmaceutiche

29- A Milano il Comune affitta a un partito che si richiama esplicitamente al fascismo, Moratti viola la Costituzione e la storia

29- L'ultimo oltraggio a Eluana. Il governo avvelena la dignità delle persone malate terminali, fedele agli ordini dei crociati contro una vita serena

29- Si continua con la favola del lupo cattivo (le mafie) e di Cappuccetto Rosso (il nord prospero e onesto). I due stanno assieme!

28- Arsenico nell'acqua. La Commissione Europea conferma: l'acqua in 128 comuni italiani è fuorilegge

28- Lettera di 112 pazienti del Dipartimento di salute mentale di Niguarda. Comunicato stampa "telefono viola"

28- Mafia al Nord? E' un po' come stupirsi della forza di gravità o che l’acqua bagna

27- Addio al magistrato Zanchetta, il primo a Torino a occuparsi di violenze contro donne e bambini

27- A Milano si voterà in primavera per il nuovo Sindaco e la borghesia reazionaria suona l'adunata per tutta la famiglia di destra

27- Lettera di 112 pazienti del Dipartimento di salute mentale di Niguarda

26- Dettaglio di quella che potrebbe essere l’ultima lista della spesa del "ministro della guerra", Silvio La Russa

26- Berlusconi ci saluterà ma la sua cricca rimarrà. Col plauso di tutti quelli che griderano al "nuovo e responsabile"

26- In questo drammatico frangente, per onorare il nostro lavoro: il Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso), legge 180/1978

25- Fede, politica e affari: il “boom” di CL. La religione politica "del fare" mutuando altre famiglie secolari

25- Università in lotta: cosa vogliono? Il futuro negato in nome degli interessi di banche, industrie, alta finanza e sedicenti rappresentanti politici.

25- Danilo De Biasio direttore Radio Popolare, a sostegno del quotidiano Liberazione

25- A "vieni via con me" arriva Maroni e salta la testimonianza della mamma di Aldrovandi. Esigenze di spettacolo!

SOMMARIO SETTIMANALE 17/24 NOVEMBRE

SOMMARIO SETTIMANALE 9/16 NOVEMBRE

SOMMARIO SETTIMANALE 1/8 NOVEMBRE 

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Ciao Mario    

Si è tolto la vita a 95 anni stanco di convivere con le conseguenze del tumore alla prostata che lo faceva soffrire, lo intristiva e lo umiliava. Nel film i compagni ci ha insegnato il socialismo come apostolato, Mario è stato sempre una persona integerrima ed aveva orrore della involuzione nella volgarità della destra nell’Italia berlusconiana. E' stato maestro di cultura civile fino agli ultimi giorni della sua vita condividendo la protesta dei giovani e del mondo della cultura. Disse ai giovani: Usate la vostra forza, ribellatevi! Legge Biagi, salari umilianti, scuola ed università precluse e svilite stanno distruggendo una generazione ed il futuro stesso dell’Italia. Mario Monicelli vedeva e comprendeva tutto questo ed incitava alla rivolta. Il grande regista è precipitato dal quinto piano dell'ospedale romano San Giovanni, dove era ricoverato da qualche giorno.

Ciao Mario, ciao compagno, ci mancherai tantissimo.

29/11/2010

 
 
 

Ha soccorso un immigrato salito sulla torre a Milano, ora rischia una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione

Post n°4075 pubblicato il 30 Novembre 2010 da cile54

Parla il medico salito sulla Torre di via Imbonati

Tra sabato 27 e domenica 28 novembre hanno curato e dimesso uno degli immigrati saliti lo scorso 5 novembre sulla torre ex Carlo Erba, in via Imbonati, lassù da più di tre settimane per chiedere la sanatoria e protestare contro lo sfruttamento degli stranieri. Ora quei medici, sanitari dell’ospedale San Paolo di Milano e altre persone esterne alla struttura, rischiano la denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo ha reso noto la Questura, secondo quanto riferito dall’Ansa. Su quella torre erano saliti cinque immigrati: due erano scesi dopo diversi giorni riuscendo a confondersi nel presidio di solidarietà attuato dal Comitato immigrati. Il terzo è appunto sceso ieri. Quindi rimangono ancora due persone, che hanno spiegato di essere «motivati a resistere», ma oggettivamente stremati.

L’ultimo episodio riguarda un egiziano di 23 anni, che si era sentito male già sabato sera ed era stato prima curato direttamente sulla torre dal medico Andrea Crosignani e poi trasportato nel nosocomio per praticargli ulteriori cure, anche per l’ipotermia causata dal freddo. Da si quanto appreso, non è stato facile convincere il giovane a terminare la protesta, visto il rischio di espulsione. Il nordafricano è stato comunque ritenuto in condizioni di lasciare l’ospedale, ma è proprio sulle modalità della dimissione sanitaria che la polizia ha avviato le indagini. La Questura ha emesso un comunicato in cui spiega che «l’attività investigativa è volta ad accertare le responsabilità individuali del personale medico e di altre persone, non appartenenti alla struttura sanitaria, che avrebbero aiutato lo straniero a lasciare l’ospedale, al momento della sua dimissione, eludendo anche la sorveglianza degli organi di polizia». Da qui, quindi, l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Della eventuale denuncia «l’ho saputo leggendo i giornali, non ho niente di ufficiale in mano». Andrea Crosignani, il medico salito sulla torre di via Imbonati, racconta a RadioArticolo1 come sono andati i fatti. Lui lavora nell’ambulatorio di via dei Transiti, nei pressi via Padova, dove insieme ai suoi colleghi cura chiunque si presenti bisognoso di un intervento sanitario. «Tutte le procedure sono state rispettate – prosegue – ho trattato questa persona come un paziente, forse con un po’ più di emozione del solito, perché fare un intervento a trenta metri d’altezza, con mezzo metro di spazio e la neve che cominciava a scendere copiosamente, faceva un po’ d’impressione. Ho fatto il mio lavoro come faccio sempre – prosegue – indipendentemente dal colore della sua pelle e dallo spessore del suo portafoglio. Sabato ero in giro quando ho saputo che c’era bisogno di un intervento sulla torre. Siccome non riuscivo a essere lì immediatamente, all’inizio ho provato ad attivare altri contatti, poi ho saputo che la situazione si aggravava e ho visto che, anche se non c’era una situazione di emergenza immediata, questa persona non poteva restare lì per un’altra notte». Sull’ipotesi di subire una denuncia, «dico solo che questo è un paese triste. Per varie cose, come l’abominio dei Cie e la legislazione in materia d’immigrazione».

29 Novembre 2010

www.rassegna.it

 
 
 

Di fronte a questi annunci non dovrebbero sfuggire gli enormi interessi delle aziende farmaceutiche

Post n°4074 pubblicato il 30 Novembre 2010 da cile54

Aids: la bufala della “pillola del giorno prima”

La pubblicazione apparsa su New England Journal of Medicine e riportata da varie agenzie di stampa, è unicamente relativa alla capacità di ridurre parzialmente il rischio d’infezione somministrando un farmaco a persone sane.

E’ profondamente sbagliato presentare la somministrazione di farmaci antiretrovirali a persone sieronegative, quindi sane (tecnicamente definita PrEP – Profilassi Pre Esposizione -) come una soluzione per evitare l’infezione da HIV. Per quanto riguarda l’AIDS non esiste nessuna “pillola del giorno prima” in grado di prevenire il rischio di infezione.

Anziché intervenire sui comportamenti a rischio rilanciando la prevenzione  e le campagne di sensibilizzazione, si sceglie di rinunciare a provare a modificare tali comportamenti e si sceglie di somministrare terapie “pesanti” a persone sane.

Oltretutto forte è il rischio di favorire l’idea in chi assume tali farmaci, di essere comunque protetti e quindi finendo per “sdoganare” e rendere più frequenti i comportamenti a rischio: “tanto ho ingerito il farmaco, mi proteggerà, posso fare quello che voglio, non uso più il preservativo ”. Non è un caso che le stesse agenzie internazionali di lotta all’AIDS hanno espresso le medesime preoccupazioni

E’ bene precisare che non stiamo parlando di un vaccino, che si assume una volta e garantisce per sempre  l’immunità, ma di farmaci normalmente utilizzati per la terapia di persone HIV+.

Il solo pensare di utilizzare tali farmaci per persone sieronegative deresponsabilizza gli Stati dal dover realizzare interventi preventivi e i singoli dal dover evitare comportamenti a rischio.

Nessuno sembra inoltre preoccuparsi più di tanto dei possibili effetti collaterali prodotti in un organismo sano da farmaci così impegnativi.

Di fronte a questi annunci non dovrebbero sfuggire gli enormi interessi delle aziende farmaceutiche, che somministrando le terapie alle persone sieronegative vedrebbero, moltiplicarsi esponenzialmente i propri guadagni.

Secoli interi di politiche di sanità pubblica verrebbero cancellati, la medicina preventiva verrebbe azzerata in nome di una totale medicalizzazione, anzi farmacologizzazione, della società.

Senza per altro bloccare l’infezione: infatti non si può certo pensare di mettere in terapia centinaia di milioni, e forse un miliardo, di persone.

Fino a quando non vi sarà un vaccino la prevenzione e l’educazione sanitaria restano gli unici strumenti contro l’HIV. Il resto è un’ottima azione di marketing.

L’ONU giustamente ha annunciato un calo significativo delle nuove infezioni da HIV tra il 2009 e il ’99. Ma vanno evitati facili entusiasmi; in Italia sono circa 180.000 le persone viventi sieropositive e in assenza di qualunque progetto di prevenzione questo numero è destinato ad aumentare ulteriormente, producendo sempre maggiori sofferenze umane e sempre maggiori costi per la sanità pubblica.

Vittorio Agnoletto

www.vittorioagnoletto.it

 
 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

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www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

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