Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
Associazione SocialismoeSinistra per contatti: socialismoesinistra@libero.it
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Partito Democratico, di Franco Astengo
Post n°470 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da socialismoesinistra
Non è il caso di descrivere nel dettaglio della “querelle” sviluppatasi attorno alle candidature per le primarie del PD in Liguria tra autocandidature di assessori uscenti lanciate ormai da molti mesi, ritiri improvvisi (con veleni), tentazioni di segretari, uscita di scena (?) di Ministri, l’entrata a gamba tesa di esponenti di Forza Italia a sostegno di una delle candidature in ballo. E’ il caso, invece, di assumere ciò che si sta verificando in una piccola Regione dove il PD sta esercitando da molti anni un potere egemonico, senza opposizione né da sinistra, né da destra con un sistema di “entente cordiale” trasversale sul modello, com’è già capitato di scrivere, della maggiore banca della Liguria, la CARIGE oggi al centro di un clamoroso scandalo. Modello definibile : ce n’è per tutti, magari per alcuni poco ma ce n’è per tutti. Così si è cementificato il territorio (con gli esiti che la regolare periodicità dei disastri alluvionali sta a dimostrare), costruiti tanti porticcioli, fatto salire un enorme deficit nella sanità (una sanità che offre sempre meno ai cittadini liguri) distrutto il sistema dei trasporti (ferrovie con gli scambi che non funzionano per il freddo a Sampierdarena, aziende del trasporto pubblico con deficit spaventosi). Però non è neppure la sede per un bilancio, che pure dovrà essere comunque sviluppato da qualche parte, per la Regione Liguria e il suo governo delle “larghissime intese”. Quest’occasione può, invece, essere utile prendendo spunto dalle lotte intestine al partito per porre una domanda di fondo: che partito è il PD? Fino all’avvento della segreteria Renzi il modello su cui sembrava fondato il PD (“l’amalgama non riuscita” di D’Alema) sembrava essere quello basato sulle “primarie” che servivano a suffragare più o meno plebiscitariamente il leader designato (nel caso Veltroni) in un quadro gestionale che rimaneva comunque molto frastagliato per via dell’esistenza di correnti facenti capo alle diverse tradizioni e riferimenti politici da cui il partito risultava composto. Questo meccanismo, una volta portato a livello locale per le scelte dei candidati alle elezioni regionali o amministrative oppure per le “parlamentarie” o per le cariche di partito ha dato vita a un fenomeno molto particolare, specifico nella situazione italiana che, non dimentichiamo, è ancora derivato dal sistema delle alleanze tra partiti realizzatesi nella fase del “bipolarismo”. I candidati, infatti, hanno teso progressivamente a non riferirsi più alle correnti di origine ma a stringere alleanze specifiche di tipo “trasversale” in un primo tempo a livello di gruppi o comunque di tipo collettivo e successivamente via via in maniera sempre più personalistica fino a determinare a quel fenomeno del cosiddetto “individualismo competitivo”: una forma di personalizzazione esasperata, di basso profilo politico, completamente estranea a qualsivoglia riferimenti di contenuti, che ha dato vita a una situazione di parcellizzazione della conflittualità colmabile soltanto con la distribuzione di “incentivi selettivi” sul terreno dell’acquisizione del “potere” a livello istituzionale. L’avvento di Renzi alla segreteria e il suo rapido passaggio alla Presidenza del Consiglio ha portato alla determinazione di una situazione molto complessa e definibile, per certi versi, paradossale. Renzi ha assunto, infatti, sia rispetto al Partito (collocato in una condizione di totale subalternità di vera e propria “ancella del potere” con funzione di ufficio di collocamento per aspiranti alle gerarchie) sia rispetto al Governo una sorta di funzione da “Lord Protettore” non esercitando, però, nonostante le apparenze, una decisionalità reale. Questo è avvenuto nei fatti nonostante l’apparente “decisionismo” del suo personaggio e di chi gli si è collocato intorno attraverso la determinazione del criterio della fedeltà e dell’appartenenza personale. Di conseguenza il PD si trova nella condizione del “Protettorato” al vertice e di un rissoso “Feudalismo” alla periferia: come il caso della Liguria (ma anche di altre regioni) ben dimostra. Un partito (forse una parola “grossa”, in questo caso) dove pare vigere come sistema di vita interna una sorta di “spartizione delle spoglie” dove chi riesce ad entrarne in possesso davvero “non fa prigionieri” fra i propri compagni di partito. Nel frattempo il PD perdeva per la strada 300.000 e più tessere e i suoi vertici hanno dimostrato che la cosa assolutamente loro non interessava, questo pienamente in linea con l’idea di una democrazia esercitata sì fuori dalla logica dei corpi intermedi ma anche fuori da quella “classica” dell’autoritarismo, del dialogo diretto tra il Capo e la folla. Folla che può esercitarsi soltanto nel plauso incondizionato senza esercitare alcuna interlocuzione reale (neppure attraverso i sondaggi). Ci troviamo ben oltre il modello del partito personale così come disegnato a suo tempo da Mauro Calise sull’idealtipo di Forza Italia e della capacità di comando di Silvio Berlusconi e neppure del “partito leggero” di tipo elettorale, a forte leadership verticale. L’interrogativo rimane così tutto da risolvere: di quale partito si tratta? Un partito che sistematicamente può essere così descritto: non tiene in conto gli iscritti, chiede di circondare il leader in una forma di consenso totale, lascia che in periferia si proceda alla “cannibalizzazione” degli aspiranti agli incarichi pubblici senza verificarne appoggi e prospettive nell’idea che il consenso possa verificarsi e crescere soltanto attraverso una forma di plebiscitarismo di massa. Difficile fornire un’analisi compiuta di questo fenomeno che tra l’altro agisce in un sistema anch’esso di complicata classificazione: non è più bipolare, non è di “solidarietà nazionale”, non c’è contrapposizione con un’opposizione alternativa e plurale. Salgono alla mente gli esempi più negativi per la democrazia nella realtà di una concreta sparizione del processo di partecipazione politica, l’allontanamento di massa dal voto, il deterioramento nella vita delle istituzioni a livello centrale come quello periferico. Esempi negativi di cui si compone la formazione di un vero e proprio regime autoritario, con il PD asse portante. Franco Astengo |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
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L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
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