Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

 

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Post N°86

Post n°86 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da socialismoesinistra

 

 

 

Il progetto per la transizione alla Flexsecurity


L’idea centrale è questa: delineare un sistema di protezione del lavoro ispirato ai modelli nord-europei di flexsecurity, destinato ad applicarsi ai nuovi rapporti di lavoro. Questo sistema offrirà

Þ a tutti i new entrants un rapporto a tempo indeterminato, con un sistema di protezione “alla danese", che dà sicurezza a tutti e una stabilità crescente con il crescere dell’anzianità;
Þ alle imprese interessate facilità di aggiustamento industriale: nuovi rapporti con costi di licenziamento inizialmente bassi, crescenti con l’anzianità di servizio;
Þ ai dipendenti già in organico la possibilità di accedere al nuovo regime mediante un appo­sito contratto collettivo aziendale; altrimenti, la vecchia disciplina per loro resta invariata.
o Il nuovo regime si applica alle nuove assunzioni delle imprese che stipulano, con uno o più sindacati, il contratto collettivo denominato contratto di transizione al nuovo sistema di protezione del lavoro.
o Il contratto di transizione istituisce un ente bilaterale o consortile, cui viene affidata dalle aziende stipulanti la gestione congiunta dell’assicurazione contro la disoccupazione e dei servizi di riqualificazione e assistenza intensiva nella ricerca del nuovo posto per i lavoratori licenziati.

L’ente bilaterale o consortile stipula un contratto di ricollocazione con il lavoratore licenziato, che

Þ gli garantisce un’indennità di disoccupazione pari al 90% dell’ultima retribuzione per il primo anno, digradante del 10% in ciascuno dei tre anni successivi (durata max pari a quella del rapporto di lavoro intercorso, con il limite di quattro anni; il costo totale massimo è pari a circa due annualità dell’ultima retribuzione);

Þ lo obbliga a partecipare a tempo pieno a tutte le iniziative di riqualificazione e ricerca della nuova occupazione attivate per lui;

Þ lo assoggetta, per queste attività a un potere direttivo e di controllo dell’ente;

Þ è suscettibile di recesso per giusta causa da parte dell’ente, in caso di inadempimento del lavoratore; di recesso libero da parte del lavoratore stesso.

o Il finanziamento dell’ente è a carico delle imprese, con un costo stimato, a regime, pari allo 0,5% del monte salari relativo ai new entrants; un meccanismo bonus/malus premia le imprese che ricorrono di meno ai licenziamenti economici e penalizza le altre.

Tranne pochi casi ben circoscritti in cui è ammesso il contratto a termine, i new entrants in posizione di dipendenza economica dall’azienda sono tutti assunti a tempo indeterminato, con

Þ periodo di prova di max sei mesi;

Þ controllo giudiziale e art. 18 per il licenziamento disciplinare e quello discriminatorio, salva la possibilità per il giudice, considerate le circostanze, di condannare l’imprenditore anche solo al risarcimento (o, in altri casi, solo alla reintegrazione senza risarcimento);

Þ esenzione dal controllo giudiziale per i licenziamenti non disciplinari: in questo caso tutti i lavoratori hanno diritto a un’indennità di licenziamento crescente con l’anzianità, più il contratto di ricollocazione di cui si è detto sopra.


o Sulle retribuzioni di tutti i new entrants in posizione di dipendenza economica grava un contributo pensionistico del 30% a carico dell’azienda.
o A carico dello Stato: la riduzione a 120 euro annui (10 al mese) dell’Irpef sui redditi di lavoro fino a mille euro al mese (oggi è di circa 1.200 euro annui), per una ulteriore riduzione del “cuneo"? tra costo e reddito di lavoro. Costo complessivo per l’Erario: 8 miliardi.

LIBERTA’ eguale


Renato Gatti

 
 
 
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L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la  effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
L'Associazione SocialismoeSinistra si costituisce al fine di rendere possibile questo grande progetto di ricostruzione della Sinistra italiana,  di rinnovamento democratico della società e di riforma dello Stato. (Art. 2   dello Statuto dell'Asso- ciazione SocialismoeSinistra )

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