Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
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LE CIFRE DELL'EVASIONE FISCALE
Post n°94 pubblicato il 06 Marzo 2009 da socialismoesinistra
. Le cifre dell'evasione fiscale . Per finanziare l’assegno ai precari, proposto da Franceschini, porre l’alternativa del relativo finanziamento tra lotta all’evasione fiscale e revisione del sistema pensionistico, è inaccettabile. Renato GattiL’alternativa, infatti, delinea categorie contrapposte, due interessi contrapposti, una contrapposizione di classe lampante; una di quelle che scioglierebbe il dubbio di Gaber su ciò che è di destra e ciò che è di sinistra. Con ciò non voglio sostenere l’intangibilità del sistema pensionistico, peraltro estremamente complesso e che non si traduce solo in un mutamento di parametri o di età pensionabile. Ma su questo argomento per ora non voglio addentrarmi. Preferisco puntare sul contenuto culturale, filosofico dell’imposizione e quindi sul suo contrario ovvero sull’evasione fiscale. Il “senso comune” della cultura del centro-destra individua nelle tasse il male assoluto ed ha incentrato tutte le sue campagne elettorali sull’obiettivo di abbattere le tasse, come se la cosa in sé fosse indiscutibilmente una cosa positiva. Solo Padoa Schioppa ebbe ad affermare che le tasse, come strumento tipico di solidarietà sociale e di strumento redistributivo, sono una cosa bellissima. Ma di fronte a questa affermazione dubito che il “senso comune” anche del popolo di sinistra fosse consenziente. Prendiamola allora da un altro fronte: parliamo di evasione fiscale. Si è tanto parlato dei “furbetti del quartierino” ma non si finirà mai di additare all’evasore come al vero FURBO che avvelena il sistema in cui ci troviamo. L’evasore fiscale si sottrae ad ogni responsabilità solidale nei momenti in cui la crisi fa appello al senso comunitario, l’evasore fiscale non contribuisce a pagare i servizi pubblici (certo non eccelsi) ma dei quali comunque gode, l’evasore fiscale non dichiara redditi e quindi può godere di quei servizi riservati ai “poveri” e quindi portano i figli all’asilo in Ferrari. Il più abietto dei comportamenti diviene, grazie al paradosso di Mandeville, una virtù a tal punto invasiva del senso comune tale per cui anche noi, quando viene l’idraulico gli diciamo “Ma ci farai mica la fattura”. Nei paesi socialisti dell’area scandinava la pressione fiscale è molto più alta e l’evasione fiscale è molto più bassa. Ma la furbizia italiana prevale; l’altro giorno alla riunione sull’economia in direzione nazionale qualcuno ha osservato che far pagare le tasse farebbe fallire molte imprese. La risposta, a mio parere, è “che falliscano pure”, questa deve essere la rivoluzione shumpeteriana, non si può basare la sanità del paese sull’insanità dei suoi cittadini. Il punto è culturale ma va corroborato di cifre. L’imponibile sottratto al fisco è stimato in 300 miliardi di €, le relative imposte evase sono stimate nell’ordine di 100 miliardi di €. Non è chi non veda che in Italia come non mai si deve perseguire l’obiettivo pagare tutti pagare meno. Ma vediamo più da vicino i risultati della gestione del nuovo governo in questo 2008. Il PIL reale segna un –1% e questo calo va certamente addebitato alla crisi mondiale anche se, contrariamente a quanto si dice il nostro risultato è il peggiore se pensiamo al +1.3 della Germania, il +0.7 della Francia e del Regno Unito, il +1.1 degli USA. Quindi il nostro PIL è peggiorato in maniera superiore a quanto sia successo negli altri paesi. Non diamo la colpa al governo per la crisi mondiale, ma se i risultati sono peggiori degli altri qualcosa che non va ci deve essere. Ma se andiamo ad esaminare le cifre relative alla gestione del governo, se esaminiamo ciòè come il governo ha gestito il 2008 i dati Istat ci dicono che la spesa corrente è aumentata del 4.5% e le entrate tributarie hanno subito un crollo, soprattutto quelle indirette (l’IVA) segnando un –5.1%. Ciò significa che nel 2008 gli incassi dalle imposte indirette sono state di 11,6 miliardi di € meno che nel 2007. Ora è pur vero che il PIL è diminuito dell’1% ma il gettito delle indirette è diminuito del 5%, il differenziale del 4% è imputabile all’evasione; e per il 2009 stiamo viaggiando su un crollo ulteriore di 16 mlrd di €. Quindi come al solito, e questo non dovremmo mai dimenticarlo, i governi del centro-destra stuprano i bilanci espandendo la spesa corrente, comprimendo gli investimenti e perdendo gettito fiscale. La pressione fiscale, grazie all’evasione, scende dal 43,1 al 42.8! Il centro-destra realizza l’obiettivo della diminuzione della pressione fiscale solo grazie all’evasione fiscale. Il vero indice cui guardare è l’avanzo primario. Se le entrate sono superiori alle spese al netto degli interessi passivi, ciò significa che stiamo riducendo il debito e di conseguenza diminuisce il capitale su cui si pagano gli interessi passivi. Essi sono passati da 77.7 a 81.5 miliardi dal 2007 al 2008 passando dal 5 al 5.2% del PIL. Ora nel 2008 l’avanzo primario è sceso da 54.6 a 39.7 miliardi di € riducendo la percentuale sul PIL dal 3.54 al 2.53. Si noti che la diminuzione dell’avanzo primario è rappresentato al 79% dalla diminuzione del gettito delle imposte indirette. Che colpa ha il governo su questo aumento di evasione fiscale? Anzitutto la sola vittoria del centro-destra è una incitazione a diminuire quella che si chiama la “compliance fiscale”, in termini correnti l’avvento del centro-destra invita all’evasione fiscale. Si pensi che col condono del 2002 promosso da Tremonti si sono persi 5 miliardi di gettito dovuto al fatto che gli evasori ravveduti hanno pagato solo la prima rata (quanto bastava a cancellare il penale) ed hanno, da incalliti evasori, evaso il pagamento delle successive quattro rate. Ma i primi provvedimenti del governo sono stati un esplicito invito ad evadere: eliminazione della comunicazione telematica degli incassi giornalieri dei negozi; eliminazione della comunicazione degli elenchi clienti/fornitori; eliminazione della tracciabilità degli incassi dei professionisti; ripristino dell’importo pagabile in contanti da 5.000 a 12.500€, insomma una istigazione a delinquere di cui stiamo ora raccogliendo i frutti. Dott. commercialialista -esperto in economia aziendale
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SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
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L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
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L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
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