Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

 

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Una Costituzione per l'emergenza? No grazie

Post n°125 pubblicato il 27 Marzo 2009 da socialismoesinistra

 

 

 

Secondo l'ultimo sondaggio del prof. Mannheimer presentato recentemente in televisione, polizia e i carabinieri sono le istituzioni più apprezzate dagli italiani. Con più di un terzo del Paese controllato dalla criminalità organizzata, con la droga che "scorre a fiumi", con i problemi irrisolti della sicurezza, gli italiani evidentemente non sanno chi deve fare che cosa e come. Oppure ritengono che tali fenomeni si combattano solo con nuove leggi.

A quanto pare, non lo sa o finge di non saperlo  neanche il governo che affida ai prefetti il controllo del credito. Come noto, questi rappresentano il governo a livello locale e coordinano le forze  di polizia per garantire l'ordine e la sicurezza. Con l'esperienza e la credibilità  che hanno maturato sul campo, anche in materia di riciclaggio di denaro sporco, hanno tutte le carte in regola per fare un grande lavoro. Abbiamo appena visto i risultati.

Non importa se per legge il compito della vigilanza spetta alla Banca d'Italia. Si dà il caso che il governatore Draghi faccia ombra al grande ministro delle finanze e dell'economia Tremonti. Il governo unito manda così un segnale (un avvertimento) alla Banca d'Italia. Le sue prerogative non sono intangibili. Se serve, il governo può fare approvare subito una legge in materia, magari inserendo un piccolo - si fa per dire - emendamento nella legge sul testamento biologico. In materia legislativa il presidente Berlusconi non bada a certe sottigliezze. Per accelerare la produzione di leggi a mezzo di leggi, secondo lui, basterebbe far votare solo i capigruppo, magari, riuniti in una saletta di Palazzo Grazioli. Quello che conta è fare. E questo è il governo del fare con un uomo solo al comando, come in azienda.

L'ultima proposta è quella di consentire un 20-30% in più di cubatura ai proprietari delle case esistenti con procedure molto semplificate, anzi, senza alcuna procedura amministrativa, perché regioni e comuni hanno strutture amministrative inefficienti e, non di rado, corrotte. Basta la firma di un   architetto o di un geometra. I professionisti sono più affidabili. Ma il ministro Brunetta non aveva affrontato e risolto i problemi della pubblica amministrazione? Perché saltarla ora che cominciava a funzionare? L'importante è fare anche se si tratta dello scempio o massacro finale del territorio. E quelli che la casa non ce l'hanno? C'è il piano dell'edilizia economica e popolare: 5.000 case in alcuni anni oppure possono costruire su un pezzo di suolo pubblico. Nessuno gli dirà niente. Anche loro hanno diritto ad arrangiarsi. Non c'è un clima di illegalità diffusa?

Ma io sono troppo malizioso. La vera motivazione addotta dal governo è che bisogna rilanciare l'economia con tutti i mezzi e a qualsiasi costo. Il governo fin qui ha fatto tutto quello che poteva, anche se non abbastanza. Gli italiani diano una mano e si arrangino da soli senza badare alle regole urbanistiche che sono troppo complicate. Il governo li vuole aiutare predisponendo un sistema di convenienze. Ma se il problema vero è quello della competitività del sistema italiano, del basso livello degli investimenti pubblici e privati, della qualità del capitale umano e dei prodotti high tech, che c'entra qualche milione di stanze in più? C'entra come l'abrogazione dell'ICI sulla prima casa anche per le famiglie con redditi medio-alti. Si tratta di continuare a foraggiare la rendita immobiliare. L'Italia è una repubblica fondata sulla rendita immobiliare e parassitaria - non sul lavoro.

Che i precari perdano il lavoro e rimangano senza alcun aiuto pubblico va bene. È efficiente perché se si prevedesse una indennità di disoccupazione per i precari - parole testuali del nostro grande primo ministro - si incentiverebbero le imprese a licenziarli - come se le decisioni delle imprese di licenziare o meno i lavoratori  dipendesse solo dall'esistenza degli ammortizzatori sociali. 

In situazione di emergenza, il presidente Berlusconi propone una costituzione per l'emergenza. Decide tutto lui anche se la competenza è delle regioni e dei comuni. Gli italiani stiano tranquilli. Il governo non li lascia soli. Anche se violano qualche legge edilizia si stanno approntando altri opportuni e criminogeni provvedimenti di condono. La notizia di oggi è che il piano casa slitta per una impuntatura della Lega Nord ma è confermata l'ipotesi di una sanatoria per gli abusi edilizi anche nelle aree soggette a vincoli paesaggistici.

O tempora o mores!



Vincenzo Russo
Docente di Economia Pubblica a "La Sapienza" di Roma

 
 
 
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