Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

 

« Quando il cielo si sposa...Libertà, e non solo per uno. »

In Italia, le cose vanno sempre peggio...

Post n°184 pubblicato il 10 Giugno 2009 da socialismoesinistra

 

Pubblichiamo con piacere l'intervento di Giovanni Scavazza, un compagno emigrato in Svizzera,  che guarda alla politica italiana con attenzione ma anche profonda amarezza, che dice che se le cose non cambiano non vuole più tornare in patria.

Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra






In Italia, le cose vanno sempre peggio; da come vedo sulle agenzie, sempre più in mano a persone che non hanno a cuore l’interesse dei cittadini; chi si trova seriamente in difficoltà, pur essendo una minoranza (secondo me intorno al 25-30 % della popolazione), sono milioni di persone che non sanno come tirare avanti dignitosamente e purtroppo nessuno li rappresenta più, o li vuole rappresentare nemmeno in futuro, né politicamente, né sindacalmente, né culturalmente; non ne parliamo poi della stampa e dei mass-media, tutti in mano all’imperatore d’Italia, il quale tuttavia è l’effetto della degenerazione, non certo la causa; Berlusconi vende proprio la merce che gli italiani vogliono comprare, perché gli italiani sono strutturalmente corrotti e in vendita al migliore offerente.
 
     Conosco persone che pochi anni fa erano benestanti, oggi vanno a mangiare alla Caritas; c’è una intera generazione, quella dei nostri figli, che è stata bruciata; molti, si ritrovano oltre i 30 anni che non hanno ancora fatto una giornata di lavoro, non hanno alcuna copertura assistenziale o previdenziale; la gente ha ricominciato a morire a grappoli sul lavoro (nei cantieri), come e più che negli anni 50; il lavoro, è uno sfruttamento legalizzato, pochi euro all’ora, in concorrenza con gli extra-comunitari; le recentissime statistiche europee ci dicono che i salari italiani sono ormai tra i più bassi d’Europa!...
 
     La politica, è diventata un unico comitato di affari in cui sono compresi tutti, dalla sedicente estrema destra alla sedicente estrema sinistra; le elezioni servono solo a stabilire la consistenza del pacchetto azionario dei vari commensali e quindi, la grandezza della fetta di torta spettante a ciascuno, ma il tavolo rimane unico e la torta anche; ci sono più di 500 mila persone che si arricchiscono con la politica, tutti coloro che vi partecipano, percepiscono lauti stipendi, prebende, privilegi di casta; il Parlamento non viene più votato, viene nominato da poche persone.
Berlusconi & Company, potrebbero anche nominare dei semplici portaborse, impiegati fedeli, che essendo sul loro libro-paga, li servirebbero anche meglio e con diligenza; ma nominare persone non qualificate a sufficienza serve loro a riaffermare il loro dominio smisurato e assoluto; a scoraggiare chi potrebbe opporsi, come sempre hanno fatto nella storia i dittatori, per autocelebrare la propria grandezza, come fece l’imperatore Caligola, che nominò formalmente senatore il proprio cavallo (il cavallo si chiamava “Incitatus”, oggi di Incitatus sono pieni il nostro Parlamento e le nostre povere Istituzioni).
 
     Le persone che pagano le tasse sono sempre meno e siccome i soldi per questi signori sono sempre di più, a farne le spese sono i servizi pubblici, ormai praticamente inesistenti, o finti, o da terzo mondo, o sull’orlo del fallimento; stando alle dichiarazione dei redditi, la percentuale della popolazione che guadagna oltre 100 mila euro all’anno, è uno scandaloso 0,9 %, mentre circa un altrettanto scandaloso 33 % della popolazione, guadagnerebbe meno di 10 mila euro all’anno; la totalità delle aziende italiane quotate in Borsa è in mano a una sessantina di persone, sempre le stesse, con fedine penali da fare paura; contemporaneamente, l’ 8 % della popolazione italiana, quella ricca (anche se è ricca per tutti, ma non per il fisco), si è appropriata stabilmente di 15 punti di PIL negli ultimi anni (come dire sette-otto finanziarie), che sono stati sottratti al rimanente 92 %, in prevalenza ceti medi e medio-bassi della popolazione, vale a dire Robin Hood alla rovescia: togliamo ai poveri per dare ai ricchi!...
 
     Questo è il risultato della scomparsa della Sinistra, dei Comunisti, degli anticapitalisti e della trasformazione della sinistra in liberale, vero e proprio suicidio; stiamo meglio adesso o ai tempi del muro di Berlino?... Io sono diversi anni che non voto più e ormai appartengo al partito di maggioranza relativa in Italia, che si appresta a diventare di maggioranza assoluta, il partito dei non votanti; almeno voglio mandare un segnale: che il mio cervello con la televisione non l’hanno ancora bruciato.
     Io, in effetti, una remota speranza l’avrei; le persone che vorrebbero cambiare questo stato di cose ci sono, sono appunto quell’esercito di cittadini che non va più a votare.
     Il figlio di un mio amico, ha dovuto saltare un anno accademico all’Università, perché non è entrato nel numero chiuso della Facoltà che aveva scelto; ora si è iscritto a Giurisprudenza e ha ripreso gli studi perché a Giurisprudenza non c’è il numero chiuso e quindi, non ci sono esami di ammissione; a che servono gli esami di ammissione e il numero chiuso? In Italia abbiamo oltre il 40 % dei figli di avvocati che sono avvocati, dei figli di farmacisti che sono farmacisti, dei figli di notai che sono notai e così via; il raccomandato, anche se è un idiota, ha la carriera assicurata, i poveracci, anche se sono geni, non la faranno; se il figlio di un contadino italiano avesse potenzialmente le doti mentali per scoprire la cura contro il cancro, l’umanità aspetterà quella cura il eterno: quel genio continuerà a zappare la terra: nella Facoltà di Medicina non entrerà mai!...
      Allora, me lo spiegate a che cosa serve ancora l’Italia?... gli atti fondamentali della vita, in questo Paese, non si possono più fare; non ci si può nascere, che il futuro che ti aspetta è quello che abbiamo sotto gli occhi; se ci nasci, non puoi accedere alla cultura, che la scuola pubblica è stata distrutta e quella privata è troppo costosa per la massa; se ti ammali, ricevi assistenza sanitaria da terzo e quarto mondo, o non la ricevi affatto; se hai bisogno della giustizia, preparati ad alcuni decenni di attesa; se devi muoverti e non ti puoi permettere mezzi di trasporto privati, hai servizi pubblici da terzo e quarto mondo; se vuoi sposarti, metter su casa, non puoi farlo, essendo disoccupato o avendo contratti a termine, pagati una miseria; se vuoi vivere in modo onesto non corrotto (come facevo io), paghi tutte le tasse (quasi la metà del tuo reddito), eppoi vedi centinaia e migliaia di persone intorno a te con la casa di proprietà, la casa per le vacanze al mare, automobili di lusso, barche; persone che risultano nullatenenti e in più (oltre al danno la beffa), non pagano le tasse universitarie e scolastiche per i figli (tu le paghi, loro sono nullatenenti), non pagano ticket sanitari (tu si, loro sono nullatenenti ed esenti), non pagano la mensa scolastica (sono esenti per basso reddito), magari hanno anche la casa popolare, che subaffittano regolarmente, con gli organi di controllo che si voltano dall’altra parte.
     Recentemente, ho letto su alcuni siti Internet, commenti ottimistici sulla possibilità che le cose possano cominciare a cambiare; tali commenti ottimistici, si basano su due elementi che vengono letti come positivi; il primo, riguarda proprio questi atteggiamenti di strapotere che sopra riportavo, quelli di dimostrare di potersi permettere impunemente tutto, anche di nominare senatore il proprio cavallo; secondo questi commenti ottimistici, questi comportamenti nella storia hanno sempre caratterizzato il “basso impero”, sono cioè elementi che compaiono nei tempi finali di una fase storica; quando la notte giunge al culmine della sua oscurità, siamo vicini all’alba che porterà via la notte; il secondo elemento, riguarda il fatto che il capitalismo è sempre attento alle convenienze e alle utilità e la degenerazione oltre un certo limite di certi meccanismi non conviene più, produce ripercussioni negative su tutta la società, che non può permettersi queste ripercussioni e quindi, verranno apportati dei correttivi; infatti, Luca Cordero di Montezemolo, attuale capo della FIAT, figlio naturale dell’avv. Agnelli (tutti lo sanno ma nessuno lo dice), di cui si vocifera un prossimo ingresso nella politica attiva, ha più volte preso posizione contro i meccanismi che producono i numeri sopra accennati, cioè dei figli che prendono automaticamente il posto dei padri, occupando le carriere e le professioni, senza selezione di merito; Montezemolo, lamenta che se non si forniscono “ascensori sociali” ai valenti, ai meritevoli, ai dotati di talenti naturali, la società si impoverisce e tutti pagano un prezzo elevato; non ha mancato di fare notare, come questo discorso sia un discorso di sinistra (infatti si vocifera di una sua adesione al Partito Democratico, forse come leader e Capo del Governo in pectore, se si vincessero le elezioni).
Personalmente, penso che queste osservazioni abbiano anche un fondamento, ma non mi sento di essere ottimista in proposito; che anche alla notte più buia segua l’alba è ovvio, ma mi piacerebbe vedere qualcosa io, mentre con i tempi della storia, l’alba potrebbe anche essere riservata ai nostri pronipoti; le parole di Montezemolo, inoltre, sono condivisibili, ma la piega degli avvenimenti non mi piace; la scomparsa della Sinistra, lascia un vuoto che se venisse occupato da un capitalismo dal volto più umano e compassionevole, porterebbe al solo e vero risultato di rendere la scomparsa  della Sinistra definitiva e irreversibile; avremmo cioè una perfetta situazione americana, con due schieramenti politici che si fronteggiano e si alternano, impropriamente chiamati destra e sinistra; la destra sarebbe il capitalismo truce e selvaggio, da utilizzare quando le cose vanno bene, la sinistra il capitalismo più mite e compassionevole, da usare nei momenti di crisi; insomma, sarebbe una passatella truccata, dove il capitalismo farebbe sempre da padrone e da sotto; il corollario a questo scenario è pure di tipo americano, dove vanno a votare meno della metà degli aventi diritto al voto.
 
     No, la soluzione è un’altra: chi rappresenta le persone come noi ? Quelle che vivono del proprio lavoro e vogliono continuare a farlo; quelle che non vogliono corrompere nessuno e non sono corruttibili; quelli che ritengono la legalità un valore; quelli che ritengono necessaria (per usare le parole di Riccardo Lombardi), “una società diversamente ricca che riesca a dare a ciascun individuo la massima possibilità di decidere la propria esistenza e di costruire la propria vita”?... oggi, non ci rappresenta nessuno; è necessario ricostruire questa rappresentanza, in senso politico, sindacale, culturale e sociale; Riccardo Lombardi, chiamava questa società con un nome: socialista!... Questo obbiettivo, non può essere assolto da Montezemolo o chi per lui, né da nessun altro componente lo schieramento avversario di classe; ripeto: se qualcuno scenderà in campo con questo chiaro e dichiarato obbiettivo, potrà contare su di me, in caso contrario continuerò la mia pausa di riflessione e a vergognarmi di essere italiano!...
 
      Io parlo di pausa di riflessione, di restare da parte, ma non ci riesco; è il mio DNA; ho succhiato latte e politica fin da neonato, che posso farci?... pazienza!...queste lettere mi aiutano a sfogarmi un pò, ed anche a tenermi in esercizio: se sono stato inopportuno, scusatemi.

Cordialmente:


 Giovanni Scavazza
Dubendorf (Svizzera)

 
 
 
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L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la  effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
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L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
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