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Periodo

Post n°1874 pubblicato il 10 Ottobre 2023 da surfinia60

Mi sono resa conto che è parecchio che non scrivo.

Il periodo non è dei migliori. 

La stanchezza e la rassegnazione, a tutto tondo, la fanno da padrone.

Ne consegue che manca anche la voglia di condividere, di esprimersi.

Quando le cose intorno vanno come vanno, un senso di vanità ti pervade (o almeno per me è così).

Le cose personali e quelle mondiali, che tutti ben conosciamo, rendono pesante ogni pensiero e fanno impallidire ogni desiderio di leggerezza.

E così sono 'pesanti' anche le mie parole, su questo post.

Non me ne vogliate.

Buon proseguimento

 
 
 
Rispondi al commento:
natodallatempesta0
natodallatempesta0 il 11/10/23 alle 14:09 via WEB
Voglio riproporti un commento che hai scritto nel mio spazio: “Perchè sconfitto? Sei così insoddisfatto dalla vita? Dopotutto hai scelto. Sei sempre te stesso e ti sta bene così, malgrado chi ti sta vicino ti vorrebbe più aperto. Ma nonostante tutto ti accetta, mi pare di capire. Hai la tua arte, sai comunicare, sai farti capire. Per quel che vale, anche qui hai persone che ti seguono con stima e assiduità. L’insoddisfazione, l’infelicità, è un modo di essere che ci portiamo cucito addosso. E tu sai bene perchè lo dico. Ma per una volta mi sento di fare quella che predica bene e razzola male. Se non riesci ad amare te stesso, almeno accettati quanto lo fanno coloro che ti amano così come sei.” Per quanto pesante ti senti quanto ce n’è necessità sai dispensare leggerezza e fiducia, che posso capire non significa riceverla. Anche se non ci siamo mai visti, noi come altri che scrivono e raccontano, siamo sulla stessa barca, quasi ti immagino seduta su un’asse della prua a guardare il mare e cercare sulla superficie un pesce a cui raccontare qualcosa, perché magari l’umano o la donna che ti sta accanto è troppo preso o presa da sé per ascoltarti. Io sono a poppa magari con in mano un coltello a incedere un disegno sullo scafo. Ho questa fortuna, la spinta a disegnare e scolpire che mi permette di svuotare il carico che porto, la pesantezza che hai descritto e che tutti accumuliamo, ho qualche strumento in più rispetto magari a te, ma la spinta è comune, è una necessità che ci lega tutti. Sono convinto per esperienza ed è una bella rottura di scatole, che dobbiamo arrivare al limite per svuotarci e liberarci, quando si ci ferma, ci si blocca e si pensa senza agire, si è semplicemente in quella fase di riempimento. So che non ami i riferimenti religioni, ma mi permetto di parafrasare un verso della bibbia: beati coloro che sentono il peso della vita, perché ad ogni passo lasceranno un’orma che traccerà un sentiero di luce e ombre, che sarà guida e avvertimento per i molti e i pochi.
 
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