"Sono seduto su un grattacielo, vedo gli aerei passare
poi guardo giù , voglio saltare, voglio imparare a volare
e allora volo via...siamo in viaggio io e la mente mia,
guardami ho già spiccato il volo..."
Sarebbe bello imparare a volare ma per farlo
bisogna avere il coraggio di spiegare le ali e
lasciarsi andare nel vuoto.
Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella...
Se vedi una stella è perchè stai guardando il cielo...
Se stai guardando il cielo è perchè credi ancora in qualcosa...
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: faustina.spagnol
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Sesso: F Età: 64 Prov: TV |
ADUNANZA 25
I regali più belli sono quelli inaspettati,
quelli che
agli occhi delle altre persone
non hanno alcun significato, ma per chi
li riceve ne hanno moltissimo.
E se chi fa questi doni li crea con le
proprie mani, pensando alla persona
che li riceverà, hanno ancora più valore...
e portano fortuna.
Grazie misti
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Siamo arrivati agli ultimi giorni di gennaio, quelli
che per tradizione vengono chiamati "i giorni della
Merla" perchè dovrebbero essere i più freddi di tutto l'anno.
Speravo che questa volta, visti i cambiamenti climatici
che avvengono continuamente fosse diverso, invece le
previsioni non annunciano niente di buono.
Qui da noi almeno è così, basta guardare il cielo tutto
grigio e sentire l'arietta pungente sulla pelle.
La tradizione vuole che il 29-30-31 gennaio, gli ultimi tre giorni
di questo primo mese dell'anno, vengano ricordati come
"i giorni della Merla", ad indicare uno tra i periodi più freddo
dell'inverno. Ma da dove trae origine questa credenza,
entrata oramai a far parte della vita di tutti noi?
Se ne sente parlare ovunque in questi ultimi anni, una volta
io lo sentivo solo nei racconti dei miei nonni.
Molte sono le versioni che spiegano l'origine di questa
leggenda, alcune simili fra loro altre parecchio diverse, ma in
tutte c'è un'unica protagonista: una Merla.
Ne propongo una fra quelle che ho trovato.
Ambientata nel capoluogo lombardo, ha come protagonisti
un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città
sul finire dell'estate e avevavo sistemato il loro rifugio su
un alto albero nel cortile di un palazzo di Porta Nuova e poi
per l'inverno sotto una grondaia, al riparo dalla neve che in
quell'anno era particolarmente abbondante.
Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni così che il
merlo volava da mattina a sera in cerca di cibo, che tuttavia
scarseggiava sempre di più. Un giorno il merlo decise di volare
ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite
per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare.
La merla, per proteggere i suoi figlioletti intirizziti dal freddo,
spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un
comignolo da cui proveniva un po' di tepore.
La tormenta tenne
il merlo lontano da casa per ben tre giorni (appunto gli ultimi
tre di Gennaio). Quando tornò indietro, quasi non riconosceva
più la consorte e i figlioletti: erano diventati tutti neri per il
fumo che emanava il camino. Nel primo di febbraio comparve
finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale;
Anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine.
Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono
un'eccezione da favola.
Ci sono stati anni in cui non si vedeva più nessun volatile
nella nostra campagna. Un po' a causa dei cacciatori
e molto a causa dei pesticidi che venivano usati in agricoltura.
Da una decina di anni molti di loro sono tornati e vi assicuro
che è uno spettacolo vederli beccare nel giardino.
Quando è la stagione giusta, si possono ammirare
sia i genitori che i piccoli ed è uno spettacolo.
Tina
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