#testroad #VW sulle strade dei grandi #rally a Taipana una delle speciali storiche dell’ #AlpiOrientali

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Un’auto per tutti i giorni. La mission della Volkswagen è da sempre incentrata sulla produzione di vetture ‘per il popolo’. Questo slogan, è talmente radicato nella strategia aziendale da essere divenuto il simbolo della Casa tedesca. Che oramai in un unico Gruppo, il Volkswagen Group, riunisce quattro marchi, VW compreso. Un Gruppo, che realizza modelli di grande diffusione. Una delle scelte vincenti della VW, decenni prima di divenire il colosso economico attuale, è stata quella di realizzare la Golf. L’auto che è arrivata alla settima generazione. E ha sempre mantenuto la caratteristica precipua di essere innanzitutto un’auto accessibile a tutti. Da questo, a offrire a più versioni, con opportunità diversificate e alla portata di molti. Così, quando vi ritrovate davanti a un’auto familiare, vi aspettate che sia spaziosa, confortevole, che non consumi molto. Ma nel contempo assicuri prestazioni sufficienti a trarvi d’impaccio in caso di necessità. Il sedile di guida, possibilmente anche gli altri, comodo ma avvolgente quanto basta, e il volante con una buona presa: sono dettagli che cominciano a insospettirci. Che dai due orologi della strumentazione posti dietro al volante spicchino dati come l’indicazione della velocità massima nel tachimetro piuttosto elevata, può dipendere dalla disponibilità di diverse versioni di questo modello di auto. Ciò che concretizza i nostri sospetti sono i comandi destinati a selezionare la funzione con la quale si intende gestire il motore e l’assetto della Golf Alltrack. Su uno dei pulsanti si legge Sport. E le palette dietro al volante per cambiare le marce, se possibile, più velocemente del cambio automatico DSG a sette rapporti, o anche semplicemente in modo più adattivo rispetto a qualsiasi condizioni nella quale ci troviamo a guidare. In effetti, scorrendo la scheda della nostra Golf Alltrack, leggiamo che a una cilindrata di 2000 cc per un motore diesel con un’ottima curva di coppia, e comunque con 184 CV a disposizione, corrispondono consumi contenuti. Rispetto alle qualità emergenti di questa Golf, non ci resta che premere il pulsante dell’accensione, e dopo avere innestato la marcia, lasciare che sia il motore a raccontarci le sue capacità. Per farlo, cerchiamo una strada adatta per poter mettere alla prova la Alltrack. Che già dal nome lascia trasparire la sua vocazione. Cominciamo dall’asfalto. Siamo fortunati: oggi piove e l’asfalto è scivoloso. Così imbocchiamo da Attimis la salita per Taipana. È una delle speciali storiche del Rally delle Alpi orientali. Fino a qualche decennio fa, le strade di raccordo in cima alla montagna erano sterrate. Ora cercheremo di scoprire se sono stare asfaltate. La salita non impensierisce la Golf. Ma nemmeno i tornanti o il misto veloce. Le quattro ruote motrici la tengono incollata all’asfalto. La potenza del motore fa il resto. La Alltrack ci trasmette la sensazione di essere alla guida di un’auto da rally: diesel… Il tiro ai bassi del motore ce la estrae da ogni tornante, e quale che sia la marcia inserita, la Golf non indugia a scattare in ogni situazione. Arriviamo in cima e una valle ricoperta dalla vegetazione verde e rigogliosa racchiude il capoluogo comunale: Taipana. Un territorio molto esteso, si spinge verso la Slovenia e comprende zone di pregio naturalistico, faunistico, venatorio. Ci spingiamo verso le frazioni, come Prossenicco. E finalmente scorgiamo una strada bianca scorrevole, che si infila nel bosco. È piovuto da poco, e il fondo è compatto. Proviamo in diversi modi a far pattinare la Golf Alltrack, ma ogni sforzo per superare i limiti e far sbandare questa Golf risulta inutile. Anche sullo sterrato veloce si conferma una vettura per tutti. Che, però, nel caso siamo motivati a chiederle una prestazione superiore, per motivi di sicurezza, o semplicemente per il piacere della guida, la Alltrack replica con altrettanta sicurezza e affidabilità. Anche se la stimoliamo spingendo a fondo sull’acceleratore. Probabilmente, se togliessimo i controlli elettronici e l’assistenza alla guida, la situazione si farebbe più divertente. Ma il tempo stringe. E imbocchiamo una delle strade che tra la montagna un panorama mozzafiato verso la #RivieraFriulana scorgiamo laguna e anche il mare, scendiamo verso la pianura friulana. Per dirigerci nel pordenonese. La nostra meta è Valvasone, antico borgo medioevale nel pressi del fiume Tagliamento. Uno splendido castello arricchisce la parte sud orientale del borgo medioevale rurale di Valvasone. Visitabile, al suo interno il più piccolo teatro della Penisola. Il nostro #testdrive per oggi è finito, e con rammarico il castello, come il borgo che si è sviluppato attorno, sono nati in funzione della posizione geografica. Da lì si dominava il guado del fiume Tagliamento, il passaggio obbligato delle merci e degli spostamenti verso la Germania e il nord Europa.

#charlieinauto113

#testdrive #testroad sui #laghi italiani stavolta nel Bellunese con #Volkswagen #Alltrack

Non è appariscente ma concretamente efficace ancorata alla strada e decisamente performante

Il motore diesel 2000 eroga 184 CV e con la coppia bassa e il cambio Digit con la trazione integrale rende questa #VW un giocattolo sicuro per tutti i tipi di percorso

I consumi nella tradizione della VW sono limitati

Riepilogando, una #Volkswagen ‘familiare’, che tradisce la sua grinta soltanto per i rivestimenti in materiale antiurto parafanghi e del sottoscocca. E per l’assetto che assieme alle ruote leggermente sovradimensionate rispetto a quelle di una #Golf Variant fa trasparire la sua vocazione corsaiola. Per capirla, è sufficiente salire a bordo e mettersi al volante. Il sedile è avvolgente quanto basta per farvi sentire a vostro agio se affronterete un percorso impegnativo. Il volante assicura una buona presa. La guida assistita asseconda la marcia più rilassata. Si riparte. Il motore diesel 2000 ci tranquillizza: anche se è un’auto wagon che cela un cuore sportivo, i suoi consumi con la guida normale sono davvero contenuti. Il cambio automatico Digitronic a 7 marce li mantiene nella media, anche se decidiamo di dare una ‘sgasata’.

Guidando la nostra Golf Alltrack,

non ci riusciamo a spiegare come mai il motore diesel non sia stato sviluppato nell’automobilismo sportivo. Sembra piuttosto che l’orientamento di alcune Case automobilistiche sia di abbandonare, entro pochi anni, i motori a gasolio, per mantenere in uso quelli a benzina. Un programma controverso, perché secondo diverse fonti il motore a benzina è più inquinante di quello a gasolio. Che se produce emissioni più vistose, non per questo producono danni all’organismo dell’uomo e degli animali e all’ambiente come i metalli pesanti rilasciati dal motore a scoppio, ovvero a benzina. Tornando a noi, anche sembra che i motori ibridi ed elettrici dovrebbero a loro volta soppiantare quelli sospinti da idrocarburi, questa #Volkswagen #Golf dimostra che per una guida sportiva e appagante, per ottenere soddisfazioni al volante anche sulle strade più nervose, il diesel, con una curva di coppia vantaggiosa, può offrire punti per un sano divertimento. Questa

#Alltrack si è infatti dimostrata superiore alle aspettative.

Abbiamo rispolverato la sua vocazione sull’Altopiano del Cansiglio. Poi sulla strada che scende verso il bellunese, e va in direzione del Lago di Santa Croce, nel Fadalto. Un versante, quello bellunese del gruppo del monte Cavallo sul quale ora ci troviamo, che specialmente nel pomeriggio diviene particolarmente suggestivo. Perché la luce del sole crea un effetto cromatico caratteristico. Colorando il paesaggio con tonalità rosate come fa, peraltro, sulle vicine Dolomiti. La strada che scende verso il Bellunese è stimolante. In un paio di tratti riusciamo a vedere fino a dove si può spingere la #Golf #Alltrack in discesa. E verifichiamo che

il margine di sicurezza è davvero elevato.

Probabilmente, per trovare veramente i limiti di questa #VW dovremmo portarla in pista, viste le sue prerogative da purosangue. Oppure aspettare qualche mese, quando la neve ricoprirà il paesaggio locale e le strade, rendendo più insidioso un percorso che comunque è di per sé sicuro. Scendiamo verso Tambre, e Tambruz. Quindi la strada si fa più tecnica e ci si può sbizzarrire in tornanti e curve che chiudono, tratti in falsopiano, pezzi in discesa per provare la staccata. Sempre agevolati dal fatto che la giornata è talmente tranquilla che la strada è tutta per noi. Attenzione all’attraversamento delle frazioni di Lavina e Borsoi, finché arriviamo a Palughetto e Codenzano, a valle. Dove le acque cominciano a colmare il fondovalle. Fino a immettersi nel

Lago di Santa Croce.

Un bacino placido, circondato da monti dolci e verdi. Sul lato occidentale del lago, il versante opposto a quello dove stiamo arrivando, scorre la strada statale di Alemagna. Scendiamo verso il lago per una passeggiata. Scorgiamo una spiaggia ghiaiosa, e affollata, che ci conduce verso l’acqua dopo un pratone verde. Beh, quasi quasi… Il necessario l’abbiamo portato nell’ampio bagagliaio della Golf Alltrack. Così un bagnetto rinfrescante sarà il premio per la guida sportiva. E per essere ritornati a valle dal clima meno torrido dell’altopiano. Un salto al Capitello della Madonna del Lago. Poi una sosta al Bar Da Fortunato. Che sul retro ci propone un fantastico terrazzo panoramico. Sul quale, il titolare, quasi un sosia di Karol Wojtyla, oggi Santo, e la moglie, ci servono le bevande in

un contesto stile vintage,

che ci dimostra come qui, ancora qualcosa conservi le carature del passato. Su questo versante del lago ho l’impressione sia davvero così. Sì, perché poi proseguo verso la Baia delle Sirene (c’è anche qui come a capo San Vigilio sul Garda) e Santa Croce del Lago, imboccando la Ss 51 di Alemagna, e ricordo d’esserci passato da bambino, in corriera, così si chiamava il pullman, in occasione di una gita che ci aveva portati a Pedavena, non lontano da qui, a visitare storici birrifici. Le caseIMG_80551 IMG_8060 IMG_83161 IMG_8321 IMG_83241 IMG_83361 IMG_834611 IMG_8005 IMG_8001 IMG_82661 IMG_80061 IMG_80091 IMG_80111 IMG_80121 IMG_80221 IMG_80241 IMG_80331 IMG_80351 IMG_80381 IMG_80451 IMG_80471 IMG_80491, come anche il ristorante dove ci eravamo fermati allora, sono rimasti esattamente come allora. Mi sembra di vivere un flashback. Un salto indietro nel tempo. Nel frattempo si avvicina l’imbrunire. E dobbiamo rientrare. A pochi chilometri c’è l’ingresso della A27. Che ci porterà fino a Conegliano, verso Treviso, quindi al Passante, collegandoci con le autostrade italiane.

#charlieinauto 112

#Testdrive #testroad con la #VW #Golf #Alltrack da 184 CV sull’altopiano del Cansiglio

La versione più potente diesel con la trazione integrale 4Motion e doppia frizione DSG ne fanno un’auto dalle prestazioni sportive brillanti

Un’auto familiare veloce per sfidare una delle salite care ai ciclisti del Giro d’Italia

Riepilogando, una #Volkswagen ‘familiare’, che tradisce la sua grinta soltanto per i rivestimenti in materiale antiurto dei parafanghi e del sottoscocca. E per l’assetto, che assieme alle ruote leggermente sovradimensionate rispetto a quelle di una #Golf Variant fa trasparire la sua vocazione. Per capirla, è sufficiente salire a bordo e mettersi al volante. il sedile è avvolgente quanto basta per farvi sentire a vostro agio se affronterete un percorso impegnativo. Il volante assicura una buona presa. La guida assistita asseconda la guida più rilassata. Si riparte, dunque.

Il motore diesel 2000 ci tranquillizza:

anche se è un’auto wagon che cela un cuore sportivo, i suoi consumi con la guida normale sono davvero contenuti. Il cambio automatico Digitronic a 7 marce li mantiene nella media, anche se decidiamo di dare una ‘sgasata’. Guidando la nostra Golf Alltrack, non ci spieghiamo come mai il motore diesel non sia mai stato sviluppato in tutte le sue potenzialità anche nell’automobilismo sportivo. Sembra che l’orientamento di alcune Case automobilistiche sia quello di abbandonare, entro pochi anni, i motori diesel, per mantenere in uso quelli a benzina. Perché il modello che stiamo provando, il più alto della gamma Golf Variant,

ha potenzialità quasi corsaiole.

Per verificarne i contenuti, ci serve una strada di montagna, magari vicina alla città. E possibilmente percorsa da eventi sportivi delle quattro o delle due ruote, per motivarci ancora di più. A cavallo tra Friuli Venezia Giulia e Veneto Orientale, c’è un sito montano che presenta caratteristiche ideali. Anche perché la sua risalita, ci farà guadagnare paesaggi sempre più appaganti. È la strada verso l’altopiano del Cansiglio. Si può raggiungere da Sacile, splendida località con netta influenza veneziana, che sorge sulle rive del Livenza. Quasi al ‘confine’ tra le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Rive, quelle del Livenza, che regalano scorci davvero suggestivi. Da lì si raggiunge

Sarone di Caneva, e si inizia la salta attraverso la foresta,

principalmente un bosco di latifoglie, soprattutto faggi, e in parte di conifere che ricopre il Cansiglio, esteso fino al monte Cavallo. Dicevamo, Alltrack, è figlia della settima generazione di Golf, che è stata proposta nel 2012. Indossa la veste sportiva. Che si denota dai fari, dai fanali, dai paraurti. Monta la trazione integrale 4Motion e il cambio a doppia frizione DSG. L’abitacolo è spazioso, e ben rifinito, con il cruscotto digitale. Il cruise control è adattivo, con il mantenimento di corsia e il riconoscimento dei cartelli stradali, dai limiti di velocità ai divieti di sorpasso. Ammortizzatori a controllo elettronico assicurano ulteriore confort di marcia, ma anche una tenuta di strada rassicurante, pure nella guida veloce. Un confort previsto dai progettisti, che ha indotto la #VW a dotare di serie anche la Golf Alltrack dell’avviso anti ‘colpo di sonno’. I rapporti del cambio automatico, o manuale con comandi con palette al volante, sono così ben calibrati, che nonostante la potenza notevole della Golf Alltrack, con una guida ‘normale’

consuma in media meno di 5 litri per cento chilometri: più di 20 km/l.

Nemmeno spingendo sull’acceleratore con decisione i consumi salgono in modo significativo. Per un’auto diesel che supera i 230 km/h. Detto questo, saliamo. Superato il Castello di Caneva, da visitare, se a fine estate è possibile assaggiare nella zona una varietà di fico (in dialetto veneto ‘Figo moro de Caneva’) nero, molto adatta per la preparazione dei dolci e dei gelati, si sale a Sarone. Da quindi ci si inerpica lungo una strada comoda e veloce. Verso la cima un agriturismo con vista sulla pianura rivierasca, che con il bel tempo si apre fino al mare, alla Laguna di #Venezia, alla #RivieraFriulana. Quasi in cima, una serie di strade

tra le malghe del Cansiglio, biologiche, anche con prodotti di capra,

ci permette di provare la Alltrack anche sullo sterrato: quasi non si nota la differenza rispetto all’asfalto. Salto poter prendere velocità e guidarla come un’auto da rally. Quassù, troviamo refrigerio e riparo dalla torrida estate. Ma anche l’occasione per compiere escursioni a piedi o in bicicletta, sui percorsi in mezzo al bosco o a mezza costa. Aprendo il portellone della Golf Alltrack avevamo infatti scoperto che ci si possono carica comodamente due biciclette. In un paio di malghe si può anche pernottare. E quasi quasi, vista l’ora e la temperatura davvero gradevole approfitteremo di questa opportunità. Per goderci una escursione, l’indomani mattina, nella foresta del Cansiglio, la seconda d’Italia per estensione, suddivisa tra le province di Belluno, di Treviso e il pordenonese.

In cima, una conca oltre i 1000 metri di quota,

si trovano un centro caseario, con spaccio di prodotti di montagna e degustazione, il museo della foresta, strutture ricettive, un campo da Golf e altri impianti sportivi. Sulla sommità, assieme ai faggi, la foresta è completata dall’abete rosso. In questo ambiente era sopravvissuta fin dai tempi antichi la popolazione dei cimbri. E la Golf? La salita è stata proprio divertente. Più tardi vedremo che cosa succede in discesa.

#charlieinauto111

#Testroad sui laghi italiani prosegue sulla riva veronese del Garda con il #testdrive della #VW #Golf Alltrack

Motore diesel 2000 cc da 184 CV cambio Digitronic a 7 marce e trazione integrale per il piacere di guidare

Confort, potenza, consumi adeguati per la versione sportiva quasi corsaiola di una delle auto più vendute al mondo

Abbiamo cominciato il percorso del nostro racconto da una Golf Variant. Un’auto familiare, comoda, confortevole, che, però, era di oltre cinque anni fa. Quando l’elettronica e la guida assistita erano agli inizi. Diesel, dai consumi contenuti, prestazioni sufficienti per l’uso che le era richiesto, rispondeva alle attese di una famiglia media, anche per le escursioni vacanziere o le scampagnate. Così come di chi usa l’auto per lavoro. Affidabile e completa. Realizzata in grande serie tanto, ma è un aneddoto, che un giorno sono salito a bordo di una gemella parcheggiata nel piazzale dello stesso hotel, e che evidentemente era stata lasciata aperta. Soltanto nel tentativo di metterla in moto e sbirciando negli ampi portaoggetti delle porte avevo compreso l’errore.

Della Golf, in tanti decenni sono stati realizzati milioni di esemplari,

e ora siamo arrivati alla settima serie. Dopo questa esperienza positiva, testate altre auto del Gruppo Volkswagen, mi era stata offerta un’occasione molto interessante. Che rispondeva alle specifiche che avevo espressamente esposto: spaziosa, diesel con consumi contenuti e nella norma, dal costo accessibile. D’altro canto, Volks Wagen, l’auto del popolo, era nata con questa mission. Ed ecco la risposta: la Golf Variant TGI. A gas metano. Consumi limitatissimi: con 27 euro di combustibile gassoso siamo andati dal Friuli alla Puglia, 800 Km! Stavolta, siamo in piena estate, ecco un’altra piacevole sorpresa: perché inaspettata, e dalle risorse incredibili: la Golf Alltrak. Che detto così, può significare semplicemente che è a trazione integrale. Invece, sotto il cofano, la sorpresa migliore:

il motore, diesel, 2000 cc, eroga 184 CV!

Probabilmente lo stesso che equipaggia auto sportive di altri marchi del Gruppo. La trazione integrale, in questo caso è essenziale per consentirne la guida anche al conducente medio. Perché con il supporto del cambio automatico VW, a sette marce, fino a quelle più alte, grazie anche alla curva di coppia azzeccata, continua a spingere con energia. a farvi sentire sotto il sedile che c’è e va governato. Nessun problema grazie all’assetto sportivo, ma a scelta anche confortevole, alla possibilità di scegliere il rendimento del motore a seconda dell’uso richiesto, a una capacità frenante rassicurante. Ma che non deve trarre in inganno. Perché in un attimo la Golf Alltrack ci proietta in avanti ad alta velocità. Poi ci dobbiamo ricordare degli spazi di frenata. Il regalo dell’estate, quindi. E l’abbiamo preso per tale. Un’auto perfetta per gli spostamenti, per andare al mare. Per la vita quotidiana. Ma anche per tirare una bella sgommata su uno sterrato misto, su una strada di montagna guidata, su un tratto veloce.

Anche la Alltrack mantiene fede alla ‘mission’ della VW per il prodotto Golf:

consumi contenuti. Ci spostiamo a velocità normale e il consumo è più che soddisfacente. D’altro canto, in autostrada ci sono i limiti di velocità e i controlli. Sulle strade statali e comunali da Verona al Lago di Garda, anche, ed è meglio così vista l’intensità e la molteplicità di utenti, con ogni mezzo, italiani e stranieri che le percorrono. Quindi, la Alltrack su strada normale si comporta esattamente come una vettura di classe media. Anche se la parte ciclistica, l’assetto e l’impostazione la rendono decisamente più incollata delle altre vetture di pari categoria. Questa volta, per proseguire il nostro #laketour andiamo sulla sponda veneta del Lago di Garda. Dopo avere scollinato superando un colle panoramico scendiamo verso Garga. Una solare località in riva al lago. Il porticciolo e il lungolago hanno il loro fascino, ma la nostra curiosità ci spinge verso la Baia delle Sirene, a Punta San Vigilio, uno degli scenari incantati del Benaco. Giunti sul posto ci accorgiamo di essere fuori orario. La durata delle giornate estive ci ha tratto in inganno. E siamo arrivati sul posto all’ora di chiusura del parco. Così puntiamo verso una meta nuova: Torri del Benaco. Con il castello scaligero, il popoloso lungolago che la sera si affollerà di turisti. per la cena non c’è che l’imbarazzo della scelta. Al tramonto, dal tavolo del ristorante ammiriamo la skyline del lago, sul versante bresciano, che si accende di mille luci. E la Golf? Beh, la riprenderemo più tardi. Magari, con il traghetto, da Torri del Benaco attraverseremo il lago per raggiungere Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana. Ma questa sarà un’altra storia.IMG_82661 IMG_82931 IMG_83341 IMG_8493 IMG_85001 IMG_85051 IMG_85071 IMG_85191 IMG_85211 IMG_8520 IMG_85291 IMG_85301 IMG_85311 IMG_85331 IMG_85391 IMG_85581 IMG_85611 IMG_85641 IMG_83501 IMG_80591 IMG_83361 IMG_83371

#charlieinauto110

#testdrive #Volkswagen #Golf Variant TGI a gas per dedicare il risparmio ai viaggi e agli sport preferiti

Anche sulle strade del #Gargano la TGI è comoda, maneggevole, veloce, dal consumo sostenibile

Per esempio per supportare lo sport del pedale e portarci nella natura splendida dell’arco costiero della Puglia

Golf Variant. Un modello della più diffusa e forse amata tra le Volkswagen, dopo il Maggiolone, che dispone di spazio a volontà. Con lei festeggiano l’avvicinarsi della #puntata100 di #charlieinauto. Si tratta infatti della versione familiare dell’auto che ha motorizzato milioni di automobilisti, e specialmente automobiliste. E che ha ottenuto risultati anche nello sport motoristico. Della quale siamo arrivati, credo, alla settima generazione. Variant non è meno generosa del modello tradizionale. Tenuta di strada, velocità, maneggevolezza, che addirittura migliorano quando è carica, ne fano un’auto per la famiglia, per le coppie avventurose, per i single e gli amici che si vogliono dedicare a sport di movimento nell’ambiente naturale. A contatto che le ricchezze del territorio. Per esempio,

in Puglia, la costa garganica e il retroterra del promontorio

che anticamente era un’isola, ce né davvero di cose da vedere. L’occasione ci è fornita da una gara del pedale: il Campionato italiano interautostradale di ciclismo. Che è animato da oltre un centinaio di atleti, amatori e agonisti, dipendenti delle società autostradali italiane. Giunto alla trentanovesima edizione. Proviamo a vedere: bagagliaio capiente. Per due persone, smontando le ruote anteriori, ce ne stanno due di biciclette. Così partiamo. IMG_1284 IMG_12861 IMG_15901 IMG_12801 IMG_1610 IMG_16601 IMG_16631 IMG_1649 IMG_172711 IMG_172811 IMG_2077 IMG_2101 IMG_2062 IMG_2120 IMG_91571 IMG_2212 IMG_226711 IMG_23381 IMG_2353 IMG_23631 IMG_20561 Dopo l’escursione

al #lagocostiero di #Varano,

stavolta raggiungiamo la costa garganica: il suggestivo abitato di Rodi Garganico. Dove sembra che il tempo si sia fermato. Gli abitanti sembrano condurre una vita placida, scandita da ritmi naturali. E all’aperitivo e alla sera si riversano nelle stradine strette del promontorio, nella piazza principale e sulla passeggiata costiera, in alto sul rilievo sul quale sorge la città, per chiacchierare. Scambiarsi testimonianze della vita locale. Sorpresa, dopo il caffè della domenica mattina, ma non avevo il telefonino con me per riprendere la scena, è arrivato in piazza un vecchio camioncino stracarico. Con un telo che ne preservava il contenuto. È stato il conducente al megafono a svelarne il carico: “Materassi, divanii”!! oggi, come cinquant’anni fa. Ma anche la Golf Variant che stiamo provando ci fa fare un tuffo nel passato. di qualche decina d’anni. Quando la benzina costava Mille Lire. Sì, perché

il gas Metano con il quale è alimentata costa proprio così,

dalle mie parti. Qui, anche 0,150 euro in meno. E se non troviamo il distributore del GNC: Gas naturale condensato, cioè il Metano? A parte il fatto che anche sul Gargano ci ne sono. A ogni buon conto, dopo i 15 l di gas, che corrispondono a oltre 400 km a un’andatura normale, la Golf TGI 1.400 passa automaticamente alla benzina. L’autonomia completa è di circa 1100 km. Perché, anche a benzina la Golf TGI consuma poco, anche 20 km/l. Certo, evitando di tirarla allo spasimo. Ma non ne ha bisogno. Perché

viaggia via fluida e veloce.

Scarichiamo le bici e ci infiliamo nella Foresta Umbra. Così chiamata perché gli alberi ormai secolari garantiscono un forte riparo al suolo dalla luce del sole. Il parco naturale, gestito dai Carabinieri forestali, è arricchito da un laghetto e popolato da specie di fauna selvatica dell’ambiente mediterraneo. Rientriamo al villaggio del gruppo Scaccia, a Rodi Garganico. Curato, e compreso tra i rilievi costellati di pini marittimi e la spiaggia. Il lungo arenile che da Rodi va verso la piana che ospita il lago di Varano. Nella stessa direzione, sullo sfondo si scorgono

le Isole Tremiti, un concentrato di storia mediterranea

e di segmenti dell’ambiente naturale, scelte da personaggi famosi per la serenità dell’habitat. Per esempio da Lucio Dalla, che vi scrisse alcuni dei brani più noti. Serata tranquilla, per recuperare dopo la lunga pedalata. Colazione con il sole che si irraggia sul mare. E si riparte verso Peschici. Una cittadina che ricopre un promontorio, fatta di case bianchissime per respingere la forte luce del sole, in realtà, il clima è sempre temperato. Perché la vicina foresta assicura correnti fresche anche in piena estate. Dal cuore del borgo antico, la passeggiata centrale, con la bici a mano, scorre fino a un poggiolo panoramico. A oltre 200 m sul mare. È da lì che scorgiamo, aiutati dal binocolo turistico, ciò che i giornali l’indomani ci hanno confermato: diversi balenotteri che si divertivano nelle acque antistanti a Peschici.

Le strade del Gargano sono nervose, guidate.

Divertenti se affrontate con l’auto giusta. Eccola! Ci siamo davvero sbizzarriti a superare il continuo alternarsi di curve strette, lunghe, a gomito seguite da brevi rettilinei. Il tutto tra la pineta e lo scenario del mare. Saliamo a Vico nel Gargano, per raggiungere, consigliati da un amico, tattico locale, la pasticceria più nota della zona, con dolci al cioccolato favolosi. Giusto per recuperare un po’ di energia. Domani ci attende il ritorno: oltre 800 km di autostrada. Non sarà un problema: l’auto è confortevole. E, soprattutto, ci consentirà di rientrare spendendo meno di 30 euro di gas Metano.

E COSI’ SIAMO ARRIVATI ALLA PUNTATA 100-1  DI   #CHARLIEINAUTO !!!

#charlieinauto99

#testdrive a tutto gas con un’auto ecosostenibile: la Volkswagen Golf Variant TGI

Il metano combustibile ecologico non limita le prestazioni di un’auto veloce per la famiglia

Il modello bifuel fa risparmiare senza limitare il divertimento della guida

A tutto gas… No, non ho cambiato il nome del nostro appuntamento settimanale. Ma è quanto mi ha ispirato questo nuovo #testdrive. Mi è stato suggerito: prova questa. E così accondiscendendo il consiglio di un collega, ho fatto una scoperta interessante. Ovvero, mi si è rivelato un mondo nuovo. Anch’io, come la gran parte degli automobilisti, per anni ho considerato l’auto come un mezzo per gli spostamenti, di lavoro e non solo. Pur non trascurando la ricerca dell’equilibrio tra un’auto performante, perché maneggevolezza, tenuta di strada e spinta sono una garanzia di sicurezza, ho sempre cercato di porre attenzione ai costi di gestione, e principalmente ai consumi. Così, improvvisamente, ero passato dall’auto a benzina al diesel. Oggi, si sta tentando di collocare il diesel fuori moda, incolpando questo motore generoso, sostenibile e super affidabile, di essere la principale colpa dell’inquinamento atmosferico. Trascurando il fatto che il motore a benzina invece inquina maggiormente, perché rilascia dalla combustione metalli pesanti. Che, è acclarato, sono causa di numerose malattie degenerative.

Ora per me questa nuova occasione e scoperta: il gas.

Il gas metano. Che va gestito in sicurezza, ma rende come la benzina e costa più di un terzo in meno rispetto al combustibile più tradizionale. Infatti i distributori sono più rarefatti rispetto a quelli a Gpl, il gas propano liquido e ubicati lontano dai centri abitati. In realtà, l’auto poi è sicura come le altre. Ah sì, stiamo provando la Volkswagen Golf Variant TGI, Turbo gas injection. Il motore di 1400 cc eroga una potenza di 150 CV. E i consumi? Li abbiamo verificati nel trasferimento fino a casa: 20 km/l a benzina, quasi 30 km/l a gas. Serbatoi più piccoli di quelli tradizionali non impediscono a questo spazioso modello dell’intramontabile Golf di avere

un’autonomia complessiva importante: oltre 1100 km.

Con 40 l di benzina e 15 l di Gas naturale compresso, o metano. Questo dato vi fa capire che mentre per il Gpl distribuito direttamente sulle strade da diverse compagnie petrolifere occorre installare sull’auto un bombolone, per il metano è sufficiente una bombola da 15 litri. Lo spazio risparmiato si guadagna tutto nella capienza del bagagliaio, grande, come quello della Golf a benzina o diesel. Ma nel passaggio tra il gas e la benzina che cosa succede? Come avete intuito, è l’auto a scegliere di utilizzare per primo il combustibile allo stato gassoso. Quando si esaurisce la bombola, la Golf

passa automaticamente alla combustione della benzina.

Senza che possiate notare alcun cambiamento. Ve ne accorgerete solamente perché l’indicatore del serbatoio del gas sarà finito sullo zero e sul display centrale dell’auto comparirà una notifica. Nel frattempo, sul display multifunzionale al centro dell’auto, il navigatore vi chiederà se vi deve condurre al distributore di gas più vicino. O meglio ai distributori di gas più vicini. Non vi resterà che scegliere quello più comodo lungo il vostro percorso. E con meno di 15 euro rifarete il pieno. Dopo circa 350 km. Sì, ma l’auto? La Golf non farà una piega. E con essa nemmeno le vostre capacità di guida. La Golf Variant TGI assicura prestazioni analoghe alla GTI, sia nell’uso a gas che quando va a benzina. E vi assicuro che

tira via veloce.

In salita sfrutta bene i 110 cavalli di potenza. Nel misto è altrettanto veloce. In sorpasso vi sorprenderà per la ripresa e la conseguente sicurezza di guida. Nonostante il modello Variant sia sensibilmente più grande della Golf tradizionale, la tenuta di strada è davvero da assetto sportivo. E migliora ancora a pieno carico. Le sospensioni infatti sono studiate per sostenere un’auto familiare. Una sorta di Golf SW. Ma non per questo si riduce la proverbiale maneggevolezza. E nemmeno la precisione di guida della vettura. Alla quale concorre l’ottima presa del volante. e che è agevolata dal differenziale autobloccante elettronico XDS. Per la sicurezza, è dotata di tutti gli accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva, la guida assistita, il parcheggio assistito. Automatici pure l’attivazione dei fari, potenti e selettivi, e del tergicristallo. Mentre display e computer di bordo si sincronizzano con l’apposita applicazione per smartphone Apple o Android. Avevamo provato una Golf Variant diesel tre anni fa: il modello precedente. Ma questo modello va ancora oltre. E, soprattutto, particolare non trascurabile in quest’epoca, l combustione a gas produce un basso livello di inquinamento. Una prova sui consumi? Abbiate la pazienza di attendere il n.93 di #charlieinauto. E l’affidabilità con fondo sdrucciolevole? Per assecondarvi abbiamo infilato alcuni sterrati nella #RivieraFriulana tra Ronchis e Rivignano e la #Golf Variant TGI non si è fatta sorprendere. e ha mantenuto la silenziosità che la caratterizza assieme al confort. La frenata è morbida ma sicura, la IMG_299711 IMG_2987 IMG_29841 IMG_30141 IMG_30031 IMG_29981 IMG_29881 IMG_29921 IMG_30021 IMG_29681 tenuta di strada con un buon margine di sicurezza anche sullo sterrato. Sul bagnato non cambia nulla: pneumatici affidabili e l’auto che non si scompone nemmeno nelle grandi pozzanghere, con il tergicristallo che ci assicura buona visibilità.

#charlieinauto92

I migliori auguri per un sereno e prospero 2018 da #charlieinauto

CHARLIEINAUTO Seat Ateca ridCHARLIEINAUTO Fiat 124 spider spiaggia tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru Levorg tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru XV Piancavallo ridCHIA Tipo MArano laguna 2Skoda Fabia AquileiaCHARLIEINAUTO Giulietta Sport ridCosta sole alberoIMG_3588CHARLIEINAUTO Range Rover Evoque bici rid 2IMG_1470Dodici mesi di prove-testdrive-testroad, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un sentito ringraziamento va a tutti/e coloro che hanno reso possibile questo nostro fantastico viaggio tra le proposte dell’auto e siti ed eventi di singolare bellezza.

CarloLand Rover Discovery molo Grignano

#Testdrive #Testroad #Skoda Kodiaq / Un SUV comodo di grandi dimensioni camuffato da auto normale

Consumi limitati e grande confort di marcia e interno sulle grandi percorrenzeCHARLIEINAUTO TIGUAN Lignano city 203_albero-di-natale-piu-grande-del-mondoIMG_4186 IMG_4248 IMG_4242 IMG_4191 IMG_4201 Skoda Passons Kodiaq IMG_4211 IMG_4241 IMG_4235 IMG_4252 IMG_4257 Skoda Kodiaq autostrada ida IMG_4264 Skoda Kodiaq grill IMG_4288 IMG_4291 IMG_4298 IMG_4300 IMG_4306 IMG_4314 IMG_4322 IMG_4325 IMG_4356 Gubbio teatri romano 2

Un motore morbido con prestazioni appaganti nonostante la lunghezza della vettura di grande capienza

Una macchina comoda per un lungo viaggio. Beh, ci è andata bene e l’abbiamo trovata. Lungo, nel senso che comunque cinque ore prevalentemente di autostrada, in settembre, in piena estate, possono diventare da un momento all’altro un banco di prova serio per qualsiasi tipo di auto. Una riprova di questi imprevisti, fortunatamente, l’abbiamo avuta. Ma nella corsia opposta. Stavamo percorrendo l’autostrada Adriatica, verso Sud, quando, all’altezza di Misano Adriatico, poco dopo l’autodromo, scorgiamo sulla sinistra un camion con le ruote all’aria. Poi, avremmo saputo che il camionista fortunatamente non si era fatto gran che. Ma da quel punto, per quasi 25 km abbiamo sfilato in senso contrario la coda di auto, su tre corsie autostradali, conseguenza dell’incidente. Vabbè, direte… in coda, e quindi? Certo, era nell’altro senso di marcia. Ma se fosse capitata a noi la coda? Erano le 20, e fuori dalla nostra Skoda Kodiaq c’erano 36 gradi, assieme alla conseguente nuvola di afa. Kodiaq, in condizioni estreme per le nosgtre abituvdini, ha confermato la qualità dell’impianto di condizionamento. Che ha mantenuto il confort per tutto il percorso, sia per il conducente che per i trasportati. Fino a Fano (sembra un gioco di parole).

Una sosta di ristoro a Fano: una delle capitali del pesce adriatico

Alle 21.30, faceva un po’ meno caldo, e bisognava mettere qualche cosa sotto i denti. Così, usciamo dall’autostrada, e troviamo l’indicazione: Taverna del ghiottone. Un nome intrigante, e chissà cosa ci nasconde!? Ma il sesto senso del cronista agricolo ed enogastronomico ci spingeva a ritrovare la cucina marchigiana. Che peraltro già ben conosciamo, sia quella stellata, che quella rivierasca di pesce. E la Taverna del ghiottone, ricavata in un vecchio fabbricato rurale a due passi dall’autostrada, ma anche dal centro, e dal porto, ha confermato di essere un buon riferimento per la cucina tradizionale, di mare. Con un ottimo rapporto prezzo qualità. Ora, dopo un Verdicchio, bianco, anche se asprino, tendente al verde, con il tipico sentore di legno fresco appena accennato, e un Rosso Conero, che ci tenevo a riassaggiare perché lo avevo bevuto anni prima assieme all’amico biologo di Linea Verde e Linea Blu su Rai 1, Corrado Piccinetti, e al responsabile della promozione enogastronomica delle Marche, Flavio Cerioni, bisogna ripartire. Direzione: Gubbio.

Proseguiamo nella notte in tutta sicuerzza e confort verso l’Italia centrale

Anche se le giornate sono ancora lunghe, ormai è notte fonda, e non conosco bene questo percorso. Lasciata l’Adriatica dirigiamo verso Urbino. Su una statale di grande percorrenza. L’elettronica Skoda di matrice Volkswagen ci viene incontro e ci permette di guidare in totale relax. Anche troppo, direi… Ed è bene, specialmente di notte, non farsi prendere la mano. A ogni buon conto, visto che ho guidato già a lungo, attivo il cruise control per non faticare ad assecondare il limite di velocità. Su una strada che, anche perchè essendo sconosciuta, e di notte, impone comunque di guidare. Fari abbaglianti in automatico, ausilio alla guida acceso. Tutt ok per procedere. Il motore di Kodiaq è morbido e docile. E anima questa vettura, lunga rispetto agli altri SUV, capace di ospitare fino a sette seggiolini e trasportare altrettante persone, conducente compreso, con la giusta serenità. Alla guida è docile. Anche qualora dovesse comparire, nella notte, qualche imprevisto. La frenata é  sicura. Le ruote di grandi dimensioni e la guida alta trasmettono sicurezza sua al conducente che ai passeggeri. Così, ci lasciamo trasportare senza incertezze verso l’Umbria. È notte.

L’arrivo a Gubbio con una skyline fantastica

Intuiamo i dolci colli che avevamo visto altre volte di giorno e che scruteremo domani. Ecco il monte Ingino, che a Natale viene illuminato con l’albero natalizio più grande del mondo grazie a fari che imitano gigantesche lampadine. E sotto il fantastico scenario della città antica, illuminata in modo suggestivo. Che ci introduce alle bellezze che vedremo domani. Andiamo a riposare, è davvero tardi. Un’occhiata ai consumi: 2000 cc, TDI diesel, 150 CV che ha fatto 18/19 km/l. Siamo ancora abituati al vecchio sistema di conteggio dei consumi. Kodiaq, con il suo cambio automatico DSG Volkswagen a sette marce, ha perfettamente capito che cosa le chiedevamo. Quindi? Fin qui certamente promossa: un’auto di queste dimensioni, con consumi da utilitaria, è certo uno dei risultati della ricerca della Casa tedesca. Ora di corsa a dormire. Ci attende un congresso di Greenaccord, l’organizzione internazionale dei giornalisti dell’ambiente organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. E tante visite nell’area.                            #charlieinauto

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#Testdrive#Skoda Kodiaq un grande SUV sulle rampe di Tremosine per ammirare il lago di #Garda si guida come una utilitaria

Progettazione, struttura, elettronica, assetto, guida assistita: tutto per farvi sentire sicuri su tutti i percorsi

#Testroad sui grandi laghi italiani: sul #Garda la #Forra di #Tremosine

Pensate che saltiamo di palo in frasca? Innanzitutto è per non tediarvi. Poi, perché con il caldo un bel SUV spazioso ci vuole per esplorare l’Italia. Per poter raggiungere comodamente siti di rara bellezza. Ricordate, in primavera la prova della #Skoda Fabia Twin color. Ora proviamo un’auto della Casa boema molto più grande. A prima vista può sembrare un SUV come altri, aggressivo ma nel contempo morbido. Certamente capiente. Visto di fronte richiama come dimensioni altri veicoli della sua categoria. Presenta rifiniture accurate. Cerchi di grande diametro… Ma quando l’abbiamo avvicinato, abbiamo subito apprezzato una delle sue qualità: è davvero grande! Lunghezza 4,70 m. Vista di lato se ne apprezzano le sue dimensioni. Non è troppo larga per poter viaggiare bene anche nei percorsi tortuosi, è alta, anche da terra, ma quanto serve. Avviciniamo la chiave alla porta. Si sblocca. Saliamo: interni accurati. Di buon livello. Sedili avvolgenti. Ci assestiamo al posto di guida. Guardiamo lo specchietto e …acc. Alle nostre spalle la macchina sembra non finire più. Come al solito, chi l’ha scelta per noi voleva stupirci con gli effetti speciali. Mi giro a guardare il mio passeggero sui sedili posteriori. È davvero distante, si perde alle mie spalle, ma sta comodissimo. Infatti, la versione a sette posti ha i sedili posteriori contrapposti, come in salotto.

Il SUV di punta del casa boema con grandi spazi e ottime prestazioni

Bene, sveliamo che si tratta di un SUV di una Casa dell’ex Est europeo. Il primo di grosse dimensioni della casa boema, che nel matrimonio con #Volkswagen ha fatto un sensibile salto di qualità. È la seconda #Skoda che proviamo quest’anno. Siamo passati dalla piccola-grande Fabia, ricordate, quella con motore da 1000 cc tre cilindri a benzina, alla Kodiaq. Prende il nome da un’isola del Canada che a sua volta dà il nome a una delle varietà di orsi più grande. Il nostro #testdrive – #testroad questa volta sarà davvero lungo e appagante. Sempre su strade nervose o spettacolari, ma anche sulle lunghe percorrenze. Lungo, lungo, lungo: un aggettivo che ci viene da ripetere spesso per un’auto così. Questa versione monta le ruote da 18’. Ma c’è anche quella con le ruote da 19’: ancora più alta. Ma già questa versione da bordo ci trasmette sicurezza e ci assicura il controllo della strada.

Il #LagodiGarda splendido anche nel bresciano

Dunque, siamo a Verona. Questa volta non per il Vinitaly. Né per Fieracavalli: non è stagione. Da qui cerchiamo un #lungolago. Così riprendiamo le nostre escursioni sulla splendida realtà dei laghi italiani. Per farlo, questa volta la prendiamo un po’ alla larga. Perché abbiamo un obiettivo ben preciso:  il #LagodiGarda . Già visto, direte. Eh no! Abbiamo una meta ben precisa. Mio cugino e mio zio mi hanno dato una dritta che si rivelerà azzeccata: Tremosine. Un paesino spettacolare nel bresciano, ricavato sopra al lago. Anche se mi trovo nella zona di Verona Sud-Sommacampagna, per accelerare i tempi conviene riprendere la A4 verso Brescia. Poi imboccare la Brennero e risalire fino ad Ala. Quanto basta per cominciare a prendere mano con i comandi, con le prestazioni dell’auto, 2000 da 150 cv, cambio automatico DSG.

Comoda nelle lunghe percorrenze

E recepire che viaggiare anche in autostrada con questa macchina, è una comodità. Manco a dirlo, Kodiaq è dotata di tutti gli accorgimenti e accessori VW. Anticipati sulla sorprendente Skoda Fabia bicolore, che per onorare la destinazione friulana mi era stata affidata di colore bianco con il tetto nero. E confermati sulla #VW #Tiguan. Con la quale abbiamo fatto un fantastico tour dell’Isola d’Elba. Cruise control intelligente, sistema di telecamera a 360 gradi, front assist e cruise control adattivo, assistenza alla guida adattiva rispetto al movimento dei mezzi che incontriamo sul percorso, lane assist per seguire la strada anche con scarsa visibilità, drive alert per scongiurare incidenti da stanchezza, traffic jam assist, che mantiene la velocità di crociera in condizioni di traffico. E perfino l’emergency assist che arresta l’auto in caso di malore e attiva l’allarme. Un buon impianto per la radio e la musica. Un’ottima interconnessione con cellulari e media. Ciò che appaga davvero è la comodità e la silenziosità di marcia. E il consumo? Primo test, sull’autostrada, dà la bandierina verde alla nostra guida. Anche Kodiaq è dotata del ‘giochino’ sul display che ci premia con un punteggio se riusciamo a guidarla in modo da ottimizzare prestazioni e consumi.

Consumi contenuti e in linea con le aspettative per un’auto di queste dimensioni

Risultato: in autostrada consuma meno di una berlina. Frattanto, accanto a noi scorrono i primi vigneti prevalentemente a Pinot nero, a Traminer. A vitigni eroici aggrappati a terreni dove c’è caldo di giorno, gelo la notte. Rientriamo verso il Garda. Ala, poi la splendida Riva del Garda. La sosta è d’obbligo. Nel porticciolo, sull’isola, nel centro della cittadina affollato di turisti. Il tempo però scorre. Quindi ripartiamo tenendo il lago a sinistra. Ovvero stiamo scendendo verso Gardone. Dopo avere visto sfilare accanto scorci di lago davvero suggestivi, ecco le indicazioni che ci fanno inerpicare sulla montagna che sovrasta il lago. Curve, rampe, tratti in falsopiano, salite più ripide, finchè arriviamo sul belvedere che ci avevano annunciato: il paesaggio è splendido.

Davvero maneggevole e sicura in montagna

E la Skoda Kodiaq? Sapete perché non ve ne stavo parlando? Perché mi ero dimenticato di guidarla. I tecnicismi di ausilio, sommati alla grande maneggevolezza dell’auto, la prontezza della risposta alle nostre sollecitazioni, ci hanno fatto sentire come alla guida di una utilitaria. Quindi? Promossa anche in montagna. Ops! È ora di cena. Nella piazzetta di Tremosine, accanto a una bella fontana tradizionale c’è il ristorante panoramico: a fondovalle si vede il lago. È proprio a cena, tra piatti al tartufo nero del posto e selvaggina, che ci suggeriscono di scendere per la Forra di Tremosine. Fatta!

La Forra di Tremosine

Ci infiliamo tra le rocce in una gola che anche di notte ha un fascino particolare. In alcuni tratti acuito da una illuminazione dedicata. La gola si stringe. Ma si stringe davvero. Tanto che c’è bisogno di un semaforo per consentire il transito sui due sensi. Che, di giorno, con la presenza di curiosi e turisti, è meglio evitare. Scopriamo che c’è addirittura un bar-ristorante in mezzo alla gola. Poi la montagna si apre, e riscorgiamo il lago dall’alto. Splendido. E la strada? Si stringe ancora, e addirittura è delimitata da muretti di pietra che la rendono ancor più angusta. Almeno così ci sembra dall’alto della Skoda Kodiaq. Ma l’impressione è determinata dalle dimensioni, perché la guida è sempre stata agevole, senza incertezze, come se stessimo portando un SUV ben più corto di questa Skoda che per dimensioni ci ricorda la VW Tuareg. Tanto che i passeggeri non si sono minimamente lamentati del percorso tortuoso. Viaggiamo sul lungolago, finchè arriviamo a #Gargnano. Ci si accende una lampadina: la #Centomiglia del Garda. Quindi scendiamo al porticciolo. La regata si correrà tra una decina di giorni, e sugli invasi sono già prone alcunte delle barche sfidanti. Da questa piazzetta si è sviluppata una parte della storia della vela italiana, e non solo, che ha influenzato anche lo sviluppo della marineria lignanese. Da qui arrivavano infatti Condor 50, Condor Nonsisamai, Uragan, le barche che hanno fatto la storia della vela adriatica, portando i velisti di #Lignano Sabbiadoro a vincere alla Barcolana, alla Rimini-Corfù-Rimini, alla 500 x 2, e altri ancora. E ora? Andiamo a nanna. Ne riparliamo nella prossima puntata.                                 #charlieinauto

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#Autosport #Testdrive #Seat Leon sulle strade della storia dell’automobilismo da corsa

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Vi capita di usare una chicca che può passare inosservata. Ma che chi mastica un po’ di motori, nota per la strada. Perché è la nuova versione di un’auto di successo. Anche in pista. Compatta, piccolina da fuori, spaziosa dentro, presenta tutto quello che serve e anche di più. È un’auto giovane. E come tale ha dotazioni che piacciono in particolare ai giovani. Ma poi anche ai più ‘grandi’, i quali, quando le provano, ci si abituano volentieri. Per esempio l’illuminazione a Led che interrompe la monotonia della portiera. E che a comando si accende del colore che preferiamo. Mentre l’illuminazione delle pedane, sia nei posti anteriori che in quelli posteriori è regolabile. Un’opzione di matrice Volkswagen che ritroveremo su auto più grandi del Gruppo. È la nuova Seat Leon. Ci è già capitato di usare un’auto piccola, e di sentirci calare nell’abitacolo dell’auto che ha vinto il mondiale rally #WRC, con la #Skoda Fabia. Questa è più spaziosa, più grande, confortevole, scattante, comunque morbida da guidare. Scendiamo di un gradino solo perché è con il cambio manuale. Ma gli accorgimenti per la guida assistita di matrice #VW ci permetteranno di sopperire a questa ‘novità’, e ci riporteranno alla guida. Così, dopo un giro in autostrada, il solito trasferimento dal #Veneto centrale al #Friuli, per verificare che la Seat Leon è risparmiosa. Ovviamente bisogna fare attenzione con il piede, ma i consumi, nonostante il motore sia un 1400 a benzina, sono davvero contenuti.

Nonostante siamo costretti dalla calura ad accendere il clima, la macchina non registra cali di potenza

Anche nell’estate più prolungatamente calda degli ultimi anni. Che ci costringe, da subito, ad accendere il clima a manetta. Che risponde bene alle aspettative e ci consente di viaggiare in pieno relax. E non influisce su prestazioni e consumi. E’ bene spiegare però che pur essendo un 1400 cc, il motore di questa Seat Leon ci regala ben 150 CV. Dunque, riassumendo, 6 marce, e un motore sportivo ma all’occorrenza morbido e silenzioso. Le rifiniture di alto livello e soprattutto ergonomiche. Nell’abitacolo tutto ci mette a nostro agio. Fatta la sua conoscenza, ora, che si fa? Il caldo dell’estate è insistente. Quindi? Cerchiamo scampo al mare? Non basta, perché là, nella #RivieraFriulana l’escursione termica tra giorno e notte è limitata. Allora, non ci resta che andare in montagna. L’ispirazione arriva con l’occasione. L’inaugurazione di un bed and breakfast a Paularo. ‘Il Niu’, in lingua friulana Il nido, ricavato nelle antiche case Linussio del vecchio borgo della Carnia, da Mario Revelant. Paularo, nella val d’Incarojo. Ci offre diverse possibilità in serate lunghe e calde come quelle dell’estate 2017.

Le bellezze della montagna friulana, la mitica ps. Ligosullo-Paularo

Andar per malghe, e rientrare dalla Val Aupa, o scendere verso il Gemonese. Oppure… Paularo-Ligosullo, lo scollinamento verso la Valle del But, l’altro ramo del suggestivo paesaggio montano della Carnia. Nel senso contrario, era una delle mitiche prove speciali del Rally delle #Alpi Orientali. E, credo di ricordare, anche del Rally di San Martino di Castrozza. Era completamente sterrata, e ricordo che negli ultimi tornanti vedevo scendere le Fiat 124 Abarth, l’Alfa Romeo Gtv, le Opel Ascona, la Opel Commodore, le Porsche Carrera, la Lancia Beta, le A112, con una delle ruote posteriori quasi nel vuoto… O nel vuoto. Bene. Trovato l’equipaggio da scaricare a terra per darmi il via libera, o no, e per riprendermi con foto e video, scaldo ruote e motore in salita. Splendido lo scenario, dalle ultime abitazioni di Paularo. Poi in mezzo al bosco. La versione che mi hanno affidato alla Volkswagen a Verona è la FR. Con l’assetto più sportivo. Cominciamo a tirare un po’ le marce. E la Seat Nuova Leon, 1400 cc, si arrampica bene, e dai tornanti al misto si svicola con agilità e la potenza che serve. Arriviamo a Ligosullo, e invece di proseguire verso Paluzza, dove abbiamo amici, non ultimi i fondisti olimpionici Di Centa, decidiamo di percorrere la speciale nel senso di marcia dei rallisti di allora. Pronti: via! All’inizio si sale un po’. Per affrontare sette tornanti. Quelli più spettacolari. La Leon si qualifica per grinta e agilità in questo tratto. C’è da dire che ognuno di questi #testdrive per me è una scoperta. Infatti, finora ho provato modelli e versioni sempre in anteprima. Il che non vuol dire che ero il primo a salire a bordo di uno di questi modelli. O meglio, non sempre. Ma le ho sempre provate prima che altri le potessero descrivere sui loro media, televisivi, cartacei, on line. Come ne sono certo? Semplicemente andando a sfruculiare su Google per vedere recensioni e test. Addirittura le Case, spesso, non riportano la versione che ho in uso. E così, addio dati.. Questo per evidenziare che anche la Nuova Seat Leon è stata una piacevole sorpresa, e scoperta. Perché anche dopo la salita movimentata dai tornanti dei primi km della Sp 24, da Ligosullo a Paularo, è arrivato un bel misto in falsopiano, poi in discesa con alcuni tornanti e il tratto veloce finale, che s’introduce nell’abitato di Paularo. Gran bella strada, anche da asfaltata. E gran bella macchina: si tratta sempre di una 5 porte, anche se con vocazione sportiva. Ma assetto e freni hanno retto alla prova, speciale, al clima caldo, alle nostre richieste. Ma allora? Una coupé giovane, sportiva, ma anche elegante nella sua sobrietà può andare anche in alta montagna? Certo, e la prossima volta vedremo come si comporta.

Charlieinauto

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