Uno scoperta che feci alcuni anni fa, allorché il covid ci cambiò la vita
e quando, come non fosse bastato lui
mi ammalai di una cosa strana e che non voglio ricordare,
furono i cosiddetti ‘mandala’.
Acquistai un libro da colorare che, per chi non lo sapesse,
non è una cosa da bambini.
Stasera, annoiata da un pomeriggio in casa
freddo e piovoso, ho ripreso in mano il libro
e, armata di pastelli colorati, ho ripreso il lavoro
Con un sottofondo di musica soffice
ho vergato con i colori quelle sagome floreali vuote.
Ne ho completato uno che avevo iniziato il 1° gennaio di quest’anno.
Ma guardando indietro alla prima pagina del libro, datata luglio 2020
mi sono resa conto di aver annotato delle frasi
alle quali adesso non so dare un senso.
Le riporto di seguito.
Penso a te, e spunta la parte migliore.
Mi porterai tu dove ti ho chiesto.
Solo alberi e cielo.
Come un giocattolo rotto.
Ho apprezzato quella finestra per guardare oltre le nuvole.
Buona e serena serata.
Non avrei la pazienza per i mandala ma sono molto belli 🙂 serena giornata
Bellissima prima pagina! ciao ,gi
Grazie
Conosco i Mandala. studiando disegno e arte non potevo alla fine non incrociare quest’arte mistica.
Ne ho realizzati parecchi, magari, non con lo stesso spirito interiore che poteva avere un monaco buddista o induista, ma certo sempre con l’idea di creare e quando si crea si è sempre vicini ad un certo misticismo 🙂
La ricerca interiore, ho imparato passa attraverso i simboli.
La simbologia dietro quelle note non è chiara per noi che leggiamo, ma lo è per te.
Noi possiamo cogliere i legami ai simboli che in quel momento vivevi, solo in quel momento.
Lui, solo, oltre: Amore, interiorità, infinito.
I mandala possono essere porte, bellissima porte. Per noi occidentali la transitorietà non è innata, transitare da un momento altro, non è facile, siamo sempre fermi in qualche punto.
Una buona domenica
Chissà a cosa si riferivano quelle frasi scritte nel 2020. Non ho mai avuto a che fare coi mandala, quindi non posso capire davvero che “potere” abbiano.
E’ un modo di ‘ingannare’ il disagio, di distrarsi, come tutte le attività manuali. Ho letto che in India, dove hanno avuto origine, vengono creati a più mani. Opere bellissime e impegnative che però al termine vengono distrutte. Sul web c’è la loro storia, molto interessante.