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Anima di cristallo

"Infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio" Francesco Guccini

 

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L'abbraccio in carrozzina

Post n°682 pubblicato il 01 Giugno 2016 da elisar_81

Quando la disabilità si trasforma in dono.

Adry è un ragazzo che si è ammalato di distrofia muscolare in tenera età. La sua malattia avanza velocemente portandogli via sempre più mobilità fino ad arrivare ai polmoni impedendogli il respiro ed infine arriverà al cuore che rallenterà sempre di più i suoi battiti. 
E' paralizzato su una sedia a rotelle elettronica; con la mano destra, che già muove a fatica, guida la sua sedia che lo porta ovunque. 
Adry è un amico speciale, molto speciale perchè durante la prima catechesi che abbiamo fatto insieme, alla mia domanda "come fai ad essere sempre così sorridente nonostante la tua infermità?" mi ha risposto con delle parole che hanno cambiato la visione della mia vita: "Sono felice per tutto ciò che ho e per quello che posso ancora fare. A cosa serve pensare alle cose che non potrò mai più fare? Meglio godere la vita con quello che mi viene offerto".
Non trovo le parole per descrivere l'ondata di commozione che mi ha travolta ma posso dire che da quel giorno non sono più stata la stessa persona di prima. 
Mi chiesi come fosse possibile che nonostante fossi in perfetta salute, con un corpo così perfetto al quale non manca nulla, ero spesso insoddisfatta e triste.
Oggi, grazie a quelle parole e grazie alla gioia che i ragazzi disabili mi trasmettono, ho imparato a rallegrarmi per ogni cosa: per il dono dell'udito, della vista, dell'intelligenza, delle gambe, delle braccia...TUTTO!
Quando chiudo gli occhi e vedo tutto buio, piango di dolore al pensiero che dei miei amici non possono vedere le nuvole, il sole, la luna, le stelle, gli alberi...nero per tutta la vita!

Ieri ho portato Adry a fare le terapie, c'è un ospedale dove gli insegnano a respirare con un macchinario in preparazione al giorno in cui la malattia si prenderà anche i suoi polmoni. Eppure lui ci scherza su!
Quando siamo usciti dall'ospedale mi ha chiesto un "abbraccio dei nostri".
Lo sapevate che ci vuole tempo per preparare un abbraccio ad un ragazzo che non può muovere il suo corpo? Ecco i passaggi:

- Accendere il lettore cd per ascoltare "Un amico è così" di Laura Pausini.
- Schiacciare il bottone per abbassare le pedane dei piedi fino a terra.
- Togliere la cintura che tiene le sue gambe unite.
- Prendere la gamba destra di peso e portarla al di là della pedana.
- Prendere la gamba sinistra di peso e  portarla al di là della pedana.
- Sollevare il suo corpo e portarlo vicino allo schienale. A quel punto si crea spazio nella carrozzina e io posso sedermi davanti a lui.
- Prendere di peso il suo braccio destro e portarlo dietro al mio collo.
- Prendere di peso il suo braccio sinistro e portarlo dietro alla mia schiena.

 Finalmente posso stringerlo con delicatezza e posso appoggiare la testa sul suo petto sentento tutte le ossa e il cuore che batte. 
Il silenzio fa tutto il resto.

Oggi Adry mi ha detto che questi abbracci lo ricaricano di vita.
Per me è la stessa cosa.  

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Commenti al Post:
neimieipassi
neimieipassi il 01/06/16 alle 22:50 via WEB
Non credo che si possa commentare una cosa così. Grazie per la condivisione, ti abbraccio :)
 
SOUL2007
SOUL2007 il 06/06/16 alle 09:53 via WEB
Come vedi e come ben sai, il maestro ammaestra il discepolo mentre il discepolo ammaestra il maestro, perchè tutto è sempre reciproco. Adry è per te un maestro e ti da la sua luce. E, da maestro, poco o nulla gli importa della sua vita terrena, men che meno dei suoi polmoni e del suo cuore. Lui semplicemente vive quel che c'è da vivere, ed è quella la lezione. Sei molto fortunata ad averlo incontrato, e lui anche.
 
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CHE NON RIPOSA NELL'AMORE.

Ritael

 

NELLE TUE MANI

Nelle tue mani
io metterei le radici
e da te mi farei portare
in ogni angolo della terra,
non ho certezze
ma ho l'amore
tutto quell'amore necessario
per deporre la mia vita
in mano a te.


Ritael
(settembre 2017)

 

A TE SOLO

A Te solo
confluiscano i miei pensieri,
come torrenti impetuosi
si gettino insieme liberi
nella cascata del Tuo amore.

A Te solo 
io elevi la mia lode gioiosa,
come un fiore tra le rocce
le mie parole nel vento
solitarie e nascoste.

Lavami il cuore 
toglimi ogni desiderio umano,
rendimi capace di amare
ogni creatura allo stesso modo,
ch'io non ami più un'anima soltanto.

Te solo Signore!

Ritael

 

 

 

 

NESSUNO LO SA

Mentre sorrido
piango
e mentre di gioia danzo
muoio.

Ritael 

 

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