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ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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ZiccZAC Eitelkeit ist nie bescheiden

Post n°370 pubblicato il 08 Aprile 2022 da Vasilissaskunk

Wer schön sein will, der muss auch leiden
Eitelkeit ist nie bescheiden
Nadel, Faden, Schere, Licht
Ohne Schmerzen geht es nicht 

 

Ho delle percezioni sensoriali che non so se siano  tali oppure fil miei umorali...nel dubbio si tendono le antenne emoziaonali ...io sono tutto cio' che provo ... cio che provo affar mio è... vola un sogno e per ridestarmi mi devo prendere morsi così ...a staccare a brandelli questo rivestimento epiteliale di sensazioni vibranti che mi scuotono ...e intanto intorno soffia un vento furente ...e io sento con il cuore e con la mente ...

pulsa il volere prepotente ...spronfondo in un oblio latente 

Se vuoi essere bella, devi anche soffrire La vanità non è mai modesta 

Non funziona senza dolore 

Commenti al Post:
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 08/04/22 alle 18:50 via WEB
C'è un vento pauroso. Qui, dove l'aria è sempre ferma. Ma che cavolo succede?
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 12/04/22 alle 15:30 via WEB
è passata la tempesta :-)
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 15/04/22 alle 19:59 via WEB
Il dolore è comunque funzionale alla crescita interiore, se superato con consapevolezza. Buona Pasqua e un abbraccio cosmico :-) Alf
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 19/04/22 alle 09:44 via WEB
esattamente ... attraverso dolore e sofferenza scattano ingranaggi della ruota della consapevolezza ...abbraccio cosmico anche a te
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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