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The Monsterjunkies: An American Family Odyssey

il nuovo fumetto di Erik Daniel Shein Negli Usa è stato presentato un nuovo volume a fumetti, intitolato The Monsterjunkies: An American Family Odyssey, scritto da Erik Daniel Shein, disegnato da Jay Fotos Studios.

L'editore che ha voluto dar vita a questo progetto è il poco conosciuto Red Anvil Comics (cliccate qui per conoscere meglio questa realtà editoriale). The Monsterjunkies: An American Family Odyssey sarà un volume composto da 84 pagine tutte a colori e costerà $9.99.La trama: i membri della Monsterjunkie teenage family sono Crow e Indigo, che ogni giorno si confrontano con una città prepotente e devono trovare il coraggio di superare ogni genere di vessazione. Spalancheranno le porte della loro casa e del loro santuario privato a creature esotiche, immaginarie e leggendarie.In definitiva, possiamo dire che The Monsterjunkies: An American Family Odyssey è un fumetto che si rivolge ad un pubblico giovane.comicsblog.it di Marcello "Marte" Durante

La recensione del libro Per L’Impero

Quando poco più di un anno fa chiesi a Bastien Vivès (qui l’intervista) quando avrebbe messo il suo talento al servizio di storie non di mero intrattenimento e di maggiore profondità, non potevo immaginare che la risposta sarebbe arrivata così presto. Il suo ultimo libro uscito in Italia per BAO Publishing, Per L’impero, scritto in collaborazione con Merwan Chabane, rappresenta un significativo salto di consapevolezza stilistica. In calce all’opera non sfigurerebbe il distico di Vecchioni ispirato ad Alessandro Magno: “Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione/ quando fu di fronte al mare si sentì un coglione/ perché più in là non si poteva conquistare niente“.
Il libro, infatti, narra la missione ai confini del tempo che un immaginario Imperatore romano all’apice del Potere assegna al manipolo più valoroso dei suoi condottieri. Un’avventura progressivamente sempre più simbolica, irreale, oltre i limiti delle categorie di comprensione umana

Molti critici nelle loro analisi hanno menzionato Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati: un riferimento senza dubbio pertinente, per lo spleen straniante in cui sono immersi i protagonisti, combattenti arditi gettati dal comandamento imperiale nel limbo apparentemente insensato di una marcia nel Nulla.
Sulla traccia nobile di questo accostamento letterario, credo sia interessante evocare altre possibili riferimenti. In primo luogo, la celebre poesia di Kavafis, Aspettando i barbari (qui nell’interpretazione di Vittorio Gassman, non a caso protagonista della resa cinematografica del romanzo di Buzzati firmata da Valerio Zurlini):

L’aspetto interessante è il capovolgimento di prospettiva: i barbari in questo caso sono i protagonisti stessi. Invece di aspettare l’avvento minaccioso, ma necessariamente foriero di cambiamento, di un fantomatico invasore, qui l’attesa è del manifestarsi di un Nemico da conquistare: ancora più profondo il senso di smarrimento, ancora più invicibile l’impotenza. Come scrive nel suo diario il temibile comandante Glorim: “Questo nuovo mondo è un inganno. Ha lo stesso aspetto de nostro, eppure…Eppure la noia ci uccide più dei nostri stessi nemici”. Un’attesa moltiplicata all’infinito, fino a divenire allucinazione, incubo, deserto interiore. E qui subentra l’altro grande riferimento (probabilmente consapevole) alla grande parabola kafkiana, Un Messaggio dell’Imperatore: la delirante missione è, infatti, scandita dall’invio costante di nuove mappe e messaggi di incitamento, promesse di gloria e ricompense da parte dell’Altissimo, inarrivabile Imperatore. Ma, come nel supremo apologo kafkiano, il messaggio sembra giungere da una dimensione impossibile, la cui eco risuona di Morte: il messaggio è come se non arrivasse mai, differendo all’infinito l’attesa per una meta indefinita.

L’aspetto interessante è che questa tematica alta, colta, complessa, trattata dai grandi del Novecento, viene da Merwar e Vivès narrata attraverso una narrazione quasi da videogioco: un videogioco in cui apparentemente non succede nulla, poiché il mostro di fine livello è il Nulla stesso. L’utilizzo di stereotipi sempiterni, come la tribù pseudo-amazzone che seduce orgiasticamente e poi uccide ritualmente (dinamica lussuria/inganno vista in mille variazioni dall’Odissea a I Guerrieri della Notte, dalle fiabe classiche a Shining), la definizione psicologica dei personaggi scolpiti con l’accetta, la semplicità essenziale del racconto è un buon accorgimento per sostenere il peso narrativo di un’avventura ipnotica e annichilente.

Nel finale (che non sveliamo), il delirio quasi lovecraftiano è reso in tavole oniriche che sarebbero potute apparire su Métal Hurlant. L’omaggio ai maestri, finora inarrivabili, Moebius e Druillet sembra chiaro. Come sembra chiara la via, dal brillante fumetto d’intrattenimento verso i più alti lidi del fumetto d’autore.repubblica.it di Adriano Ercolani

classifica dei sette anime di avventure marine più belli di sempre

1 – Nadia: The Secret of the Blue Water

Nato dalla mente di Hideaki Anno e Shinji Higuchi ed ispirato ai romanzi di Jules Verne, Il mistero della pietra azzurra (come cantava tempo fa Cristina D’Avena) è un anime steampunk, il cui fulcro ruota attorno allo strano ciondolo di Nadia, simulacro di un’antica civiltà perduta.

2 – One Piece

Tratto dall’omonimo e celeberrimo manga, narra le avventure della ciurma di Cappello di Paglia per i sette mari, alla ricerca del tesoro di Gol D. Roger attraverso pericoli di ogni sorta: terre meravigliose, animali bizzarri e l’onnipresente marina militare.

3 – Arpeggio of Blue Steel

Stando nell’ambito della guerra navale, Arpeggio possiede molti punti di contatto con il precedente Kantai, tanto da farli apparire veramente simili. Non ci saranno però delle ragazze-navi, ma una semplice lotta fra imbarcazioni in un mondo distopico.

4 – Kantai Collection -Kan Colle-

Nato da un gioco per cellulari, le ragazze protagoniste dell’anime incarnano gli spiriti delle navi da guerra della Seconda Guerra Mondiale, contendendosi il controllo degli oceani sulla loro superficie o nelle profondità abissali.

5 – Gargantia on the Verdurous Planet

Alieni, giganteschi robottoni e pirati in un solo anime? Allora Gargantia fa per voi, una serie dove la lotta fra umani ed extraterrestri si svolge in un pianeta sconosciuto ricoperto d’acqua e ricco di specie ignote tutte da scoprire.

6 – Blue Submarine No. 6

Il malvagio scienziato Zorndyke ha sommerso la Terra e i pochi sopravvissuti sono tenuti sotto controllo dal suo esercito di esseri ibridi umano-animale. Scopo del folle è sostituire la razza umana con una di sirene dai tratti fanciulleschi: per fermarlo, i nostri eroi dovranno farlo a colpi di sottomarini!

7 – Tide-Line Blue

Serie di natura post-apocalittica, ambientata dopo l’evento chiamato Hammer of Eden che ha sommerso la quasi totalità del pianeta, vede come suoi protagonisti una coppia di gemelli quattordicenni che combattono per fazioni opposte, le Nuove Nazioni Unite e l’esercito che vi si oppone, salvo poi doversi unire forzatamente per perseguire la pace.

c4comic.it di Andrea Tondi

Adam & Eve nuovo manga

Il 25 settembre il ventesimo numero di Big Comic Superior, rivista di Shogakunan, ha annunciato che Ryoichi Ikigami (Crying Freeman) e Hideo Yamamoto (Ichi the Killer, Homunculus) lanceranno insieme un nuovo manga, dal titolo Adam & Eve nel prossimo numero previsto per il 9 ottobre. Il fumetto avrà una pagina a colori e sarà il protagonista della copertina del giornale.La trama sarà incentrata su una serie di misteriosi omicidi che coinvolgono alcuni membri della Yakuza. Durante una riunione d’elite per decidere il destino della società, in forte declino, ci sarà infatti un massacro realizzato da quelli che sembrano una coppia di persone invisibili all’occhio umano. Naturalmente ancora nulla di deciso per il nostro paese, dove i due autori sono molti noti grazie all’ingente molte di lavoro pubblicata. c4comic.it di Pietro Badiali

buon inizio settimana

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