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Messaggi del 20/03/2017

Giornata internazionale delle foreste

Post n°4011 pubblicato il 20 Marzo 2017 da paperinopa_1974
 

foresta pop art

Giornata internazionale delle foreste significa giornata internazionale di boschi e di piante ma anche di tutti gli animali che ci vivono o che in qualche modo ne beneficiano. Noi umani compresi. Si celebra il 21 marzo e lo si fa in tutto il mondo, sia dove ci sono delle foreste da salvare e salvaguardare, sia dove non ci sono più ma si rimpiangono.

Giornata internazionale delle foreste: quando

La giornata dedicata agli alberi, alle foreste e al loro legame imprescindibile con tutto ciò che è vivo sul nostro Pianeta è il 21 marzo. Cade in un periodo in cui dalle nostre parti la natura si sta risvegliando, le foreste di ogni tipo si riempiono di vita. Spuntano nuove foglie e nuovi fiori, da proteggere, far crescere, celebrare. La giornata internazionale delle foreste è stata indetta dall’Onu apposta per ricordarci che gli alberi e le foreste meritano la nostra attenzione.

Giornata internazionale delle foreste: obiettivi

Non ha come unico obiettivo quello di ricordarci che le foreste esistono: la giornata internazionale delle foreste è stata istituita per far sì che almeno una volta all’anno ci fermassimo a pensare allo stato in cui abbiamo ridotto alcuni boschi e a cosa possiamo fare perché altri non vengano distrutti, eliminati, rovinati. Non è finita: l’idea, ambiziosa ma non utopistica, è anche quella di progettare la creazione di nuove foreste.

Tutto ciò per amore degli alberi, certamente, ma anche perché ormai siamo tutti o quasi ampiamente consapevoli che salvaguardare il verde significa proteggere la biodiversità a tutti i livelli, a livello di specie, di patrimonio genetico, di ecosistemi.

La giornata internazionale delle foreste ha e deve avere delle conseguenze anche nella lotta ai cambiamenti climatici perché queste aree ricche di alberi sono veri e propri serbatoi di carbonio. Se sommiamo gli effetti delle foreste ad oggi esistenti in tutto il mondo, possiamo affermare che assorbono ogni mese quasi 300 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.

Sembra banale e scontato ma è bene sottolinearlo, almeno nella giornata internazionale delle foreste. La presenza di piante è una delle più logiche mosse per opporsi al grande problema della desertificazione legato anche al dissesto idrogeologico a cui l’Italia non è immune

Giornata internazionale delle foreste: situazione in Italia

Ne vediamo di rigogliose e verdeggianti sulle montagne e sulle colline, ma non illudiamoci: foreste italiane hanno i loro problemi proprio come quelle sparse nel resto del mondo ed è bene che durante la giornata internazionale delle foreste vengano raccontati.

Il pericolo più grande e imminente, per i boschi e il verde tricolore, è il cambiamento climatico e i suoi effetti diretti e indiretti. Si rischia infatti che con l’innalzamento delle temperature e le variazioni delle quantità di precipitazioni, intere comunità vegetali risultino sconvolte, distrutte, disturbate.

Anche gli incendi boschivi sono una piaga italiana e danneggiano le foreste come chi ci abita, come chi abita nei paraggi, inquinando anche l’aria che respiriamo a Km e Km di distanza.

Giornata internazionale delle foreste: situazione nel mondo

La situazione italiana non è né peggio né meglio di molte altre, dipende sia dal punto di partenza sia dalla natura dei terreni che andiamo a valutare. Non si può fare a gara di foreste, tra Paesi, è bene unirsi per proteggerle tutte. Questo ci consiglierebbero di fare gli animali e i vegetali, visto che l’80 per cento delle specie esistenti vive nelle foreste, foreste che ancora oggi soffrono. Secondo i dati Onu, 13 milioni di ettari vengono distrutti ogni anno, questa velocità di deforestazione contribuisce ai cambiamenti climatici rendendosi responsabile di almeno il 12 % delle emissioni di gas serra che sono tra le loro cause.

Durante il Climate Summit del 2014 oltre 130 governi in occasione del vertice Onu di New York, si sono accordate per un dimezzamento della deforestazione entro il 2020. Entro il 2030 si mira addirittura ad un definitivo arresto, ma nell’immediato, a 3 anni dal primo step, cosa sta avvenendo? Serve chiederselo, almeno nella giornata internazionale delle foreste.

Giornata internazionale delle foreste: cosa fare

Se non viviamo in una foresta non sentiamoci esenti dal celebrare la giornata internazionale delle foreste. Ciò che compriamo, come ingredienti e come packaging, ciò che usiamo per muoversi, ciò che buttiamo: tutto è inerente alla salute delle foreste e delle creature che ci vivono. In 21 marzo, quindi, proviamo a pensare concretamente a come salvare il verde guardando anche le iniziative di sensibilizzazione che le associazioni green propongono a livello locale e internazionale. ideegreen.it di Marta Abbà

 
 
 

primavera botticelli pop art

primavera botticelli pop art

I capelli, mossi dal vento, disegnano dolci arabeschi nell'aria; il viso, nobile e gentile, non può che appartenere ad una dea; la sua pelle, di un delicato colore blu puffo... BLU PUFFO??
No, non siamo daltonici (e non abbiamo le traveggole): la bellissima Venere di Botticelli, potremmo dire La Venere per eccellenza, sembra essere scesa dalla sua bella conchiglia per fiondarsi in un grande magazzino e cercare un banco di prova trucco gratuito.. forse ha trovato una truccatrice che, particolarmente invidiosa della sua bellezza, ha creato questo disastro. Non sapendo come togliersi tutta quella cipria e quella matita nera (è pur sempre una donna del Quattrocento, ignora cosa sia una crema struccante) non ha avuto altra scelta che rimettersi in posa e sperare di passare inosservata.

Nel 1984 Andy Warhol dedica una serie di serigrafie alle opere più famose del rinascimento italiano. Tra queste, la Venere di Sandro Botticelli.
Il legame che unisce Warhol al più famoso pittore del quattrocento fiorentino è molto stretto: durante la sua formazione iniziale come artista pubblicitario presso il Carnegie Institute of Technology a Pittsburgh, il futuro padre della pop art imparò a familiarizzare non solamente con la tradizione artistica europea, ma soprattutto con il valore della linea e del disegno, fondamentale per un grafico pubblicitario.

Linea e disegno, elementi costitutivi della scuola fiorentina di pittura e, in particolar modo, dell'arte di Sandro Botticelli, accompagneranno Warhol lungo tutta la sua carriera artistica: dalle prime opere realizzate a mano libera alle serigrafie pop, ottenute forzando i contrasti delle fotografie che venivano riprodotte in serie sulle tele coloratissime.
Quando riproduce la venere di Botticelli, Warhol è nel pieno della maturità artistica: ha ormai codificato la formula vincente dell'arte riproducibile serialmente, dell'arte come fenomeno di massa, come moda di massa che si consuma nel tempo.
Che senso ha, dunque, inserire in questo circolo distruttivo anche un'icona dell'arte sempiterna come la Venere degli Uffizi? Si tratta di un'operazione tesa a ribadirne la sacralità o a dissacrarla?

I soggetti delle serigrafie di Andy Warhol sono sempre appartenuti alla cultura pop, ovvero alla cultura di massa.
A partire dalla prima immagine pop, Warhol ha immortalato tutte le icone del suo tempo: Marilyn Monroe, Jackie Kennedy, le lattine di zuppa Campbell.. uomini, donne, prodotti di marca, tutto, nella società dei mass media, diventa un'icona riconoscibile immediatamente a un grande pubblico; un'icona commerciale, che si consuma come un fenomeno di moda, che si guarda abitualmente ma che non si comprende intimamente.
E le grandi opere d'arte? Riproposte dai mezzi di riproduzione visiva (fotografia, cinema, televisione) ci siamo abituati a osservarle sui libri, in tv...ma non di presenza.
La conoscenza degli artisti, addirittura di un periodo artistico, si limita a pochi dipinti famosi , e siamo talmente abituati a vederli riproposti dappertutto, stampati sulle magliette, sule borse, che pensiamo di conoscerli a memoria; ma questo è sufficiente per pensare di aver compreso l'opera d'arte?

Ma la Venere riproposta da Warhol ci stupisce: ci sembra un oltraggio a quella delicatezza cui siamo abituati, a quell'ideale di bellezza talmente perfetta da essere intangibile, e che sembra essere stata sciupata con quei colori così forti.
E tuttavia, ne riconosciamo le sembianze e forse, essa rimane per noi, nonostante tutto, la Venere di Botticelli: anche l'arte immortale, ammirata in tutto il mondo, proprio per la sua popolarità, è diventata un'icona, e quindi un fenomeno di moda.
È un'arte che viene consumata velocemente, spesso in maniera superficiale: il celeberrimo dipinto degli Uffizi è visto da centinaia di persone al giorno, spesso in condizioni pessime (il vetro protettivo crea uno sgradevole controluce che compromette la lettura dell'opera). Bastano quei cinque minuti per poter dire che la visione della nascita di Venere è stata un'esperienza estetica, un momento di incontro intenso con una cultura così tanto distante dalla nostra?

L'opera di Warhol propone dunque una riflessione sull'abitudine dell'osservatore moderno a fruire l'opera d'arte non nell'unicità della visione diretta, ma attraverso l'abitudine ad una fruizione superficiale e mediata dalle infinite riproduzioni multimediali, spesso di cattiva qualità, che ci allontana di fatto dalla comprensione dell'unicità dell'opera e delle emozioni che solo un incontro diretto con essa ci può dare.
Forse, la prossima volta che passiamo di fronte alla Nascita di Venere, varrà la pena di soffermarci cinque minuti in più, ritagliare un parte del nostro tempo dedicandolo alla visione di una delle donne più belle mai dipinte al mondo; osserveremo una nuova Venere, sconosciuta ai nostri occhi: e ci ricorderemo di Warhol, e del suo insegnamento: quando pensiamo di conoscere bene qualcosa smettiamo di osservarla: ci impossessiamo del suo aspetto superficiale, rinunciando a toccarne l'anima.

Antoniettachiara Russo

 
 
 

questa primavera la parola d’ordine è think pink

Post n°4009 pubblicato il 20 Marzo 2017 da paperinopa_1974
 

fata in rosa

Il colore più femminile che esiste diventa anche il più trendy. Dal candy al baby, dal deep cherry al raspberry passando per il fucsia e il bubblegum. Il rosa sarà il vero protagonista della primavera.

I designer celebrano l’arrivo della bella stagione con un’infinità di nuances sempre però partendo dal classico rosa.

Ha uno spacco profondo l’abito di Balenciaga, mentre Cèline punta su un sensuale gioco di drappeggi.

Rosa pastello per il tubino con frange di Givenchy e per la tuta di Vetements, pink nella versione più femminile per il bustier di Oscar de la Renta.

Ha un sapore 80 il completo in lurex firmato Gucci, mentre Michael Kors punta su un rosa intenso per l’abito crochet e il classico trench. vogue.it di  Massimiliano Sortino

 
 
 

il riflesso nell’acqua

Post n°4008 pubblicato il 20 Marzo 2017 da paperinopa_1974
 

oscar wilde pop art

La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna (Oscar Wilde)

 

 
 
 

Quando i lillà fioriranno l’ultima volta

Post n°4007 pubblicato il 20 Marzo 2017 da paperinopa_1974
 

Walt Whitman

Quando i lillà fioriranno, l’ultima volta, nel prato davanti alla casa E il grande astro nel cielo d’occidente calava presto la  sera  Io ero in lutto, e sempre lo sarò, ogni volta che torni  primavera.  Primavera che sempre ritorni, sempre mi porterai  questa triade,  i lillà perennemente in fiore, l’astro che tramonta ad  occidente  Ed il pensiero di colui che amo. (Walt Whitman)  

 
 
 

Palermo Giornata della memoria delle vittima di mafia

Post n°4006 pubblicato il 20 Marzo 2017 da paperinopa_1974
 

falcone e borsellino

Offrire alla cittadinanza un momento di riflessione su tutte le vittime di mafia in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno a Palermo. E’ il motivo per cui l’Associazione Universitaria Contrariamente- Rum vuole assicurare alla cittadinanza  terrà una conferenza il 21 marzo alle 15,30, presso l’Aula Magna dell’ex facoltà di Giurisprudenza.

La finalità dell’evento è quella di raccontare sia la storia delle vittime di mafia nell’assoluto rispetto dei tragici eventi che le hanno coinvolte, senza operare l’imbarazzante distinzione che spesso si realizza nell’immaginario collettivo tra vittime eccellenti e vittime umili.

Interverranno all’incontro sia operatori del diritto, come il pubblico ministero NinO Di Matteo e il gip Matassa per dare conto delle risposte istituzionali al fenomeno mafioso e alle sue conseguenze; sia chi il diritto lo insegna per portare un’opportuno contributo accademico, come il professor Di Chiara, docente ordinario di procedura penale. blogsicilia.it

 

 
 
 

hamburger alternativi del futuro

Post n°4005 pubblicato il 20 Marzo 2017 da paperinopa_1974
 

hamburger gif

Un’intera nuova generazione di grandi startup è in corsa per risolvere un puzzle: fare un hamburger succulento senza uccidere nemmeno un manzo; e aumentare produzione e consumi.    

Ricercatori che mescolano molecole di piselli, soia e barbabietola in intrugli che imitano carne macinata. Bioingegneri che coltivano in vitro tessuto muscolare da cellule animali in vasche di acciaio. Tra sfide su gusto, consistenza, diffidenza degli americani e sostenibilità degli hamburger alternativi del futuro, chissà quale di questi metodi potrà trovare la ricetta del gusto e del favore di vegetariani e attivisti per i diritti degli animali tra i consumatori degli Stati Uniti che prepotentemente si identificano come carnivori.

Due terzi dei consumatori dicono che pagherebbero di più per le marche “sostenibili”, secondo un sondaggio globale della società di ricerche di mercato Nielsen. Le vendite di prodotti che pubblicizzano i benefici ambientali sono cresciute di oltre il 4% nel 2015, contro meno dell’1% per quelli senza. leggi tutto l'articolo clicca  Stefano Caenazzi

 
 
 

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