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Messaggi di Settembre 2014
Post n°9049 pubblicato il 30 Settembre 2014 da cile54
NO TTIP - Commercio internazionale, intervento dell'europarlamentare Eleonora Forenza (Sinistra Europea Gue/Ngl) Audizione Cecilia Maelstrom Commissaria designata per il Commercio internazionale Riunione Commissione INTA 29/09/2014 Servizi pubblici e beni comuni fondamentali come l’acqua, la salute, l’istruzione, la raccolta dei rifiuti – se adeguatamente finanziati e gestiti in maniera democratica ed efficiente – sono elementi fondamentali di una società più giusta ed inclusiva e per noi della GUE, garantirne in maniera efficace l’accesso a tutti i cittadini è una priorità irrinunciabile. In questi ambiti – al contrario – le liberalizzazioni e privatizzazioni si sono dimostrate misure disastrose, sia per i consumatori che per i lavoratori e, sempre per questa ragione, migliaia di comunità ed enti locali portano avanti in europa battaglie per lottare contro ulteriori liberalizzazioni. Nonostante tutto questo, la Commissione Europea è fortemente impegnata nei negoziati TISA che hanno come obiettivo la liberalizzazione del 90% di tutti i servizi, tra cui anche di quelli finanziari. Commissaria designata: - Quale è la sua opinione sull’introduzione nei negoziati futuri e soprattutto su dossier come il TTIP, TISA e CETA, di clausole che prevedano la privatizzazione di beni comuni e servizi pubblici fondamentali come l’acqua e la sanità e l’istruzione? - Cosa pensa, per quanto riguarda i negoziati TISA e TTIP, del “negative list approach” che prevede la liberalizzazione orizzontale di tutti i servizi non esplicitamente esclusi? - Può garantire a questa Commissione che verrà esclusa qualsiasi possibilità per gli investitori di perseguire, attraverso l’arbitrato dell’ISDS, gli enti locali che decidano di ripubblicizzare la gestione di beni comuni come l’acqua? - Riguardo al settore finanziario, lei pensa sia importante preservare nei futuri negoziati, le prerogative degli stati membri di regolare il settore a partire dal contrasto al riciclaggio e ai paradisi fiscali? 29/9/2014 www.rifondazione.it A Roma il 10 Ottobre volantinaggio di lancio della giornata. Per l’appuntamento controlla regolarmente questapagina Volantina anche tu: scarica e stampa volantini e flyer a questa pagina Coinvolgi la tua amministrazione locale: chiedi che approvino una MOZIONE DI SFIDUCIA contro il TTIP. A Milano l’11 Ottobre un Seminario Nazionale di STOP TTIP nell’ambito del Forum dei Popoli Asia-Europa A Roma il 14 Ottobre presidio in occasione del seminario sul TTIP promosso dal Governo Italiano A ROMA ASSEMBLEA NAZIONALE 8 NOVEMBRE ORE 10-18 VIA GALILEI 55 (a 200 mt dalla fermata metro MANZONI) il volantino dell’iniziativa flyer stop ttip italia ASSEMBLEA WEB In questa pagina l’aggiornamento in tempo reale di tutti gli eventi in programma. Segnala la tua iniziativa o l’adesione alla campagna a questa email stopttipitalia@gmail.com L’appello europeo alla mobilitazione;
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Post n°9048 pubblicato il 28 Settembre 2014 da cile54
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Post n°9047 pubblicato il 28 Settembre 2014 da cile54
lottoxil18 - Le tutele crescenti e l’apartheid generazionale
Contiene qualcosa di sconvolgente (nel senso letterale di «sconvolgere») il principio contenuto nell’emendamento del governo al Jobs Act sulle cosiddette «tutele crescenti», da applicare ai nuovi contratti di lavoro subordinato. Leggiamo: «(…) il Governo è delegato ad adottare, (…) in coerenza con la regolazione dell’Unione europea e le convenzioni internazionali, (…) la previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio».
Da questa disposizione si ricava che, nella nuova versione del welfare italico prospettata dal governo, sarà l’anzianità di servizio a determinare il livello di godimento dei diritti costituzionali da parte dei lavoratori, dunque, nella generalità dei casi, l’età dello stesso lavoratore.
Nello schema proposto dal governo in materia di rapporti di lavoro, c’è invece un rovesciamento del principio: più sei giovane (in Italia si può lavorare già a 13 anni) meno tutele e diritti avrai.
Abile però il governo, e il premier in particolare, a presentare la «riforma» come un rimedio al regime di apartheid che oggi vigerebbe nel mondo del lavoro, nel senso che la fattispecie denunciata sarebbe proprio quella che si andrebbe a concretizzare nel momento in cui venisse approvata la nuova disciplina in materia di rapporti di lavoro proposta dall’esecutivo.
Se davvero il governo avesse in mente di eliminare le discrepanze esistenti tra lavoratori «tradizionali» e lavoratori «atipici», certamente non inizierebbe a occuparsi dei diritti dei primi. Piuttosto metterebbe mano alla giungla di contratti che negli anni ha generato il mare di precariato in cui sono immersi i secondi. Si porrebbe, in sostanza, il problema di estendere le tutele a chi oggi non ce l’ha, non a livellarle verso il basso, istituzionalizzando nuove forme di discriminazione su base generazionale.
Che c’entra il volersi occupare di «Marta», che «non ha la possibilità di avere il diritto alla maternità», col voler togliere diritti a «Francesca», che invece quel diritto ce l’ha insieme all’altro di poter ricorrere contro un licenziamento senza giusta causa? Ma soprattutto, qual è il modello di società che si prospetta alle «Marta» d’Italia? Quello in cui chi è giovane e precario oggi sarà un vecchio povero domani, che per giunta dovrà «guadagnarsi» con l’anzianità di servizio (di servigi?) l’accesso al godimento di diritti fondamentali?
C’è una Costituzione, tuttora vigente mi sembra, che all’articolo 3 sancisce: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, (…)». Poi dice anche che la Repubblica ha il compito di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, (…)».
Luigi Pandolfi
28/9/2014 www.ilmanifesto.it
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Post n°9046 pubblicato il 26 Settembre 2014 da cile54
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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