Creato da Yaris167 il 19/10/2006

Counselling di Yaris

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In pausa...

Post n°1082 pubblicato il 17 Gennaio 2015 da Yaris167

Nel linguaggio musicale, gli spartiti evidenziano due tipi di figure: le note e le pause.


Generalmente l'attenzione maggiore viene posta alle prime, eppure senza quel distacco, necessario, tra le parti, ne soffre la stessa interpretazione. Anzi, è l'interpretazione delle due figure a denotare il ritmo, l'incalzare del passaggio tra l'una e l'altra figura.

Su questa interpretazione, mi sono soffermata, per dare un "volto" al mio silenzio. Un volto che riproducesse la pausa come evento necessario e tangibile di soluzione di continuità piuttosto che di sosta; di azione piuttosto che inerzia.






I latini usavano dire: Faber est suae quisque fortunae, vale a dire ognuno è artefice della propria fortuna , del proprio destino ed in ultima analisi è il costruttore della propria vita.

Il risultato o se preferite l'interpretazione che si dà a questa frase, in termini psicologici, definisce il Locus of control ( luogo del controllo), ovverosia il grado di controllo che ogni individuo  percepisce di avere sugli eventi della vita e di poter agire con gli sforzi, l'impegno, le proprie capacità oppure, al contrario, di non averlo affatto. Di essere, in sostanza, dipendente dagli eventi.

Nel primo caso, l'essere in pausa, può richiamare ad astenersi dal controllare gli eventi e contemporaneamente a vigilare su di essi per cogliere l'attimo (anche il  carpe diem, in realtà è un invito ad essere responsabili del proprio tempo); nel secondo caso, mancando la vigilanza della coscienza, l'atteggiamento consapevole rispetto agli eventi, le situazioni e la stessa quotidianità vengono fatti dipendere da eventi esterni o, nei casi di completa dipendenza, da forze esterne come la fortuna/sfortuna,  dall’influenza di altre persone considerate positivamente/negativamente nella propria vita e, nei casi più suggestionabili, dalla cosiddetta mala sorte.

Divenire consapevoli della relazione tra ciò che orienta le personali azioni di controllo (locus of control) e delle strategie cognitive e comportamentali che possono essere utilizzate nel fronteggiare eventi ( coping) e  situazioni in forte cambiamento, può sollecitare a distrarsi occupando la mente altrove, ma può anche favorire un risveglio di coscienza verso un'esperienza reale che occupa, spazio, tempo e, contemporaneamente,  offre la percezione fisica e psichica della propria attività cosciente (percezione unitaria dell'osservatore e dell'osservato che si traduce nel saper essere). 

A differenza dell' essere indaffarati, infatti, l'essere in pausa  è caratterizzata da  una vigilanza della coscienza sull'attività esterna che, diversamente dal controllo,  induce calma interiore.






Commenti al Post:
donadam68
donadam68 il 17/01/15 alle 09:49 via WEB
....l'essere in pausa equivale a respirare almeno per me riflessione e pensieri e scrutarsi dentro sè ed è giusto che nel percorso della vita ogni tanto sia, uan fermata che implica quella pace interiore , quel risveglio nel semplice battito del cuore, diventar consapevoli della nostra realtà che ci circonda , delle relazioni, amicizie ed incontri avvenuti, positivi o meno intraprese, sia nel mondo lavorativo, sia in quello della sfera prettamente personale,... tale attimo lungo o breve che sia acquieta l'animo rendendolo disponibile, ma vigile ed attento alle proprie ed altrui esigenze, calma ove tempesta era stata, come il dolce ondeggiare delle onde del mare , permettendo così di coglier nell'attimo futuro consapevolmente quel che sarà..... TI abbracciooooo forte con affetto :)D
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/01/15 alle 10:38 via WEB
Grazie mia cara. Un abbraccio affettuoso anche a te...Buon sabato :-))
 
g1b9
g1b9 il 17/01/15 alle 11:18 via WEB
Abbi una pausa utile e proficua.. Auguri per la vita ,che tu saprai dove indirizzare! Un abbraccio con tanto affetto! Giovanna
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 11:09 via WEB
Carissima, accolgo il tuo augurio incrociando le dita.. Un po' di scaramanzia non guasta no? :-)) Serena Domenica! Una carezza. Rossella
 
monellaccio19
monellaccio19 il 17/01/15 alle 11:40 via WEB
Nel prendere atto di queste preziose ed esaustive condizioni, di queste pause che poi altro non sono che "attività cerebrali", mi hai portato ad un riflessione personale per cercare corrispondenza con il mio comportamento abituale. Un articolo di questi giorni mi ha colpito molto poiché attribuisce a soggetti ansiosi, una intelligenza maggiore alla media. Io sono molto ansioso, quindi più intelligente????. Inoltre, notoriamente pigro, sono portato a fare e compiere azioni in contemporanea: ovvero, posseggo una doppia "centralina" capace di indurmi all'impegno su un problema e nel contempo, pensare ad un altro problema. In grado pertanto, di espletare intellettualmente, più funzioni magari, stando serenamente seduto. Per esempio, mi sto concentrando su ciò che ora sto scrivendo e nello stesso momento, sto pensando cosa preparare per pranzo e come provvedere alla cucina. Due operazioni contestuali. Concludendo e per usare un termine musicale, sono quel si dice un soggetto: "Ad libitum". Concedimi un tuo parere personale. Buon giorno Prof.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 09:33 via WEB
Sorrido Carlo, perché a proposito di ansia, io e mio figlio abbiamo parlato proprio di questo articolo ( ovviamente con punti di vista differenti..). esiste più di una ricerca in tal senso. Una effettuata su pazienti affetti da Disturbo d'ansia generalizzata (GAD) e la recentissima, del SUNY Downstate Medical Center, che ha monitorato degli studenti universitari rispetto al metabolismo della COLINA...
 
   
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 09:39 via WEB
..nel primo caso infatti era stato rilevato un alto livello di COLINA, anche in soggetti sofferenti di DEPRESSIONE che risultavano avere un alto Quoziente Intellettivo (equivalente al dire " chi più capisce più soffre"). In realtà,questo tipo di ansia più che all'attivismo in sè, è legata alla percezione indotta da questa sostanza (COLINA) essenziale alla costituzione delle membrane cellulari e dei neurotrasmettitori ( trasportatori dell'informazione) che rende particolarmente vigili e in stato di allerta. Quindi, un doppio "messaggio"da un lato la preoccupazione, dall'altro la ricerca di soluzioni che, stimolando la corteccia cerebrale a trovare risposte, attiva maggiori aree cerebrali.. Questo in sostanza dice lo studio..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 09:50 via WEB
Ciò detto, Caro Monello, nessuna delle due ricerche, prende in considerazione il tuo caso che per altro, nonostante il tuo dichiararti ansiosissimo, non imputerei ad iperattivismo, né a disturbo, bensì, come espresso anche nel post, "a vigilanza consapevole", alla capacità cioè, di INTELLIGERE, DISCERNERE e COMPRENDERE il da farsi che può definirsi, come esplicitato nel post, un "SAPER ESSERE". DEtto quanto, la Prof augura una felicissima domenica! :-))))
 
     
monellaccio19
monellaccio19 il 18/01/15 alle 11:54 via WEB
Molto, ma molto esaustiva. Ora sì che mi sento...peggio!!! AhAhAhAhAhAhAh!!!!! Grazie Rossella, una domenica lieta e serena.
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 17:00 via WEB
AhAhAhAhAh!!!! ...e te pareva? .... Spero di non dover pagare la parcella del tuo medico!? Ahahahahah!!! Buon pomeriggio Mon! :-)
 
un_uomonormale
un_uomonormale il 17/01/15 alle 17:22 via WEB
Quante volte, nella vita, nei nostri quotidiani sentiamo il bisogno di stare un po’ da soli. E già, dal momento che esprimiamo questo nostro bisogno, ha Inizio quello che definiamo:"voglio riflettere!" Non è raro, anzi è frequente vivere momenti di confusione emotiva,che può essere una fase di crescita per la coppia, ma che per la maggior parte delle volte è preludio della fine di una storia. Questo è per andare sul generico. Rossella cara, qualunque motivo ti suggerisce un periodo più o meno lungo, di startene con te stessa, che sia per te un periodo fruttuoso e in direzione dei tuoi desideri! Un abbraccio ! Peppe
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 10:05 via WEB
Caro Peppe, concordo con quanto scrivi. Solitamente si annuncia una "pausa di riflessione" che poi non risulta mai tale, quando si ha bisogno di prendere tempo. Nelle coppie in crisi, generalmente la richiesta di una pausa non corrisponde quasi mai al "non sapere cosa fare" bensì a prendere le distanze da un rapporto che, conflittuale, non riesce a trovare alternative se non nel distaccarsi. Queste coppie raramente si avvalgono di un supporto terapeutico.
 
   
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 10:28 via WEB
Dal punto di vista terapeutico, e qui sono io a generalizzare, prendersi consapevolmente una pausa, sta a significare proprio il contrario e cioè il riconoscere il bisogno e la necessità di una pausa che, nel riflettere accadimenti, trovi le/la soluzione più efficace a dirimerli..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 10:37 via WEB
Come dice il Qoelet, "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo...". Riconoscere, "questo tempo" è di vitale importanza per limitare inutili affanni..Oltre al "saper essere" sarebbe opportuno apprendere anche un "saper stare" negli accadimenti..cosa oggi altrettanto rara.. Serena domenica Doc!! :-))
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 19:40 via WEB
CIAO, BUONA DOMENICA:-))) A proposito di "PAUSE" scrivevo in un mio post : In un universo così rumoroso, tutto voci e suoni, si finisce per non sentire più nulla. Noi, da tempo, non ascoltiamo più il mondo. Non riusciamo più ad immaginarlo per troppo rumore. Non ne sentiamo più le voci, che un tempo guidavano pensieri e azioni. Nel mondo c' erano voci, di foreste e fiumi, di animali e uomini, che indicavano mete e sogni, che indicavano azioni e comportamenti, che oggi non riusciamo, così assordati, ad ascoltare. E continuano ad esserci. Allora l' immaginazione, la fantasia del terzo millennio non potrà che essere quella di cercare di riafferrare il bandolo delle mille voci flebili, che abbiamo respinto ai margini dell' udito.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 10:41 via WEB
Mia Cara Giuliana, Chi meglio di Te, sa cosa voglia dire "Silenzio"? Laddove, la Parola tace, il Suono riverbera l'udito, le voci flebili che ben descrivi...
 
   
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 10:48 via WEB
Dal punto di vista fisiologico, il Silenzio non è vuoto della percezione, tutt'altro. All'interno del cervello esiste un gruppo di neuroni che si attiva quando tutto tace. Tali neuroni trasportano il segnale di Silenzio alla corteccia uditiva all'interno del Lobo Temporale del cervello ed è qui che viene attivato "il messaggio di pausa" indispensabile per far cessare il rumore e attivare la ricezione del suono..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 10:56 via WEB
La meditazione, le tecniche di rilassamento, il training autogeno e via via potremmo elencare altre forme per indurre il Silenzio, vanno a stimolare questa parte del cervello che, contrariamente all'evitamento uditivo (indotto per far fronte all'eccessivo rumore) permette di "ascoltare" i suoni...
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 11:04 via WEB
Nel 2010, è stato Michael Wehr ( professore alla facoltà di Neuroscienze di un Università della California) a condurre un'interessante ricerca in tal senso.. CLICCA
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/01/15 alle 11:10 via WEB
Buona Domenica, Giuliana! :-)))
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 19/01/15 alle 21:45 via WEB
Cara Rossella...Quando si ascolta la musica si attivano i circuiti nervosi,la musica e' in grado di circumnavigare il globo.Si spaziano nuove esperienze mentali,si stabiliscono interconnessioni con elementi distanti.La musica e' come il Silenzio forma la mente modellandola,incrementa l'attenzione,stimola i pensieri.Il senso del tempo e' nella pausa,percepisce l'ascolto.Nel Silenzio il modo di organizzare i suoni nel tempo e' come un'alpinista verso la vetta. Buona serata Patty
 
 
Yaris167
Yaris167 il 20/01/15 alle 16:26 via WEB
Mia cara Patty, non so se hai avuto modo di conoscere l'antroposofo Rudolf Steiner...Quanto esprimi, mi ha riportato a questo suo scritto: La misura, solo la misura, regola l'ordine del flusso musicale e, quindi, del flusso dei sentimenti e della volontà che l'accompagnano
 
   
Yaris167
Yaris167 il 20/01/15 alle 16:32 via WEB
Un abbraccio, mia cara :-)
 
dinobarili
dinobarili il 23/01/15 alle 15:28 via WEB
Ciao Rossella - Bel post. Molto difficile ... forse la vita non è così complicata. Buona serata. Dino
 
 
Yaris167
Yaris167 il 24/01/15 alle 09:54 via WEB
Eheheheheh.. Caro Dino, ti parrà impossibile ma anche io la penso esattamente come te. Così, però, funziona la " Mente": apre e chiude gli interruttori della percezione con "sofisticati" meccanismi. Perfetti dal punto di vista biologico, difficilmente comprensibili, come hai detto, se ne vogliamo esplorare le cause psichiche e vitali. La Vita, può non essere difficile ne' complicata ma certamente può 'essere considerata la risultante "tra l'essere organismico e l'essere pensante" che caratterizza un individuo e la sua storia...
 
   
Yaris167
Yaris167 il 24/01/15 alle 10:03 via WEB
Buon Sabato, carissimo, e grazie per il prezioso contributo al post. :-))
 
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