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La Cultura dello Slash

Post n°1199 pubblicato il 17 Aprile 2016 da Yaris167
 

Un piccolo segmento, inclinato dal basso a sinistra verso l'alto a destra.usato in vari contesti (poetico, matematico, informatico etc. etc.) come separatore, si è trovato protagonista di un manifesto diventando segno di cultura. Si, di cultura, perché lo slash, nel manifesto,  risulta più che un separatore, un ponte di significati. 


La cultura dello slash si propone come cultura dialettica, cultura dell'unione e della contrapposizione, in cui si privilegia il confronto e l'integrazione delle diversità [...]  così riporta il manifesto trovandomi d'accordo e coerente.
Quella piccola barretta  è equivalente ad una contaminazione che ci può essere tra due realtà apparente opposte come oggi può essere la tecnologia e la cultura, la conoscenza e il sapere, il fare e dare informazioni, oltre la notizia.

Quindi di quel manifesto, condivido l'anima manifesta che la conoscenza, nasce dalla ricerca e che la ricerca muove verso la comunicazione di questa conoscenza aggiungendo valore. In tal senso, la cultura dello slash innova attraverso la tecnologia, la ricerca di informazioni che stimolando il pensiero attiva un processo di idee: il pensiero creativo.

E' bene però specificare cosa intendo per creatività:  è la capacità di vedere nuovi rapporti, di produrre idee e intuizioni insolite che aprono quindi nuovi orizzonti (didatticamente si intende un apprendimento interdisciplinare). 

Ciò premesso, il manifesto della cultura dello slash, nei presupposti che pone, parte a parer mio da due convinzioni:
la necessità di "pensare" e la spinta a "comunicare il pensato" facendo informazione.

Impossibile non pensare, ma imparare a pensare è'altra cosa, come altra cosa è individuare quel pensiero originale che scaturisce dalla creatività del pensare e dal comunicare.

Imparare a pensare può voler dire avere padronanza di quel pensiero che scaturisce spontaneo e che potrebbe avere, in una qualche misura, il controllo sull'esperienza.

Imparare a comunicare "quel pensiero" può voler dire attingere alle profondità della propria esperienza per centrarla in contesti diversi, per offrire presupposti ad un'ipotesi o per esprimere opinioni, per entrare in relazione con gli altri Tre aspetti diversi della "comunicazione" che meritano di essere distinti.

Una cosa è stimolare il pensiero, altra cosa interpretarlo.
A mio avviso, la cultura dello slash, come dichiarata nel manifesto,   nel fare informazione si propone questo primo obiettivo, non sono altrettanto convinta, che sia questa l'interpretazione odierna del fare informazione.

Mi trovo d'accordo, infatti, con Marco Gentili quando scrive:
Fare Informazione è un dictat che ben si sposa con la mia convinzione che - fare Cultura- significa esportare agli altri, facendo didattica, i temi che ci avvincono, arricchendoli delle nostre elucubrazioni. 

Purché le "elucubrazioni" non siamo come egli stesso scrive "vuota masturbazione mentale". 

Per una lettura approfondita del manifesto rimando al link seguente:


Per una sorpresa musicale cliccate qui





Un grazie particolare a Sagredo, per aver stimolato la mia curiosità e pensiero, invitandomi alla lettura del suo post: La cultura dello Slash

Buona Domenica a Voi tutti

Yaris

Commenti al Post:
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 12:43 via WEB
Incredibile riunione tra Marco e Sagredo, non a caso attorno alla cultura dello slash. Hai trovato anche l'introduzione del 2004 ad un'opera a cui ho tenuto molto, un opera enciclopedica che ho sviluppato dal 2003 al 2010, l'ultimo manuale pubblicato tre giorni prima di uscire dal pubblico, di cui ancora si fa uso nell'ambito delle gare ICT. La canzone, montata da un amico che ha partecipato a quell'opera, è stata diffusa tra le 120 persone di una ottantina di diverse organizzazioni tra PA e società ICT che hanno dato qualche contributo. Ciò nonostante il manifesto è nato prima alla fine degli anni '80, in occasione di frequentazioni underground di centri sociali catalizzate da una rivista, DECODER.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 15:26 via WEB
Ti avevo scritto che mi ci sarebbe voluto un po' di tempo... felicissima del risultato raggiunto :-)))
 
   
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 16:08 via WEB
Felice anche io. Nel tempo mi è capitato di imbattermi nella cultura dello flash nelle situazioni più strane, l'ultima una piccola azienda di design di Cagliari, che riportava la definizione di cultura dello flash citandomi, ritrovarmi anche sul tuo blog è un onore.
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 10:37 via WEB
L'onore sarà il mio quando riuscirò ad incontrare Marco Gentili... :-)
 
     
sagredo58
sagredo58 il 18/04/16 alle 10:44 via WEB
Hai ragione, dobbiamo incontrarci
 
g1b9
g1b9 il 17/04/16 alle 12:47 via WEB
Ho dedicato tempo fa una certa attenzione a questo manifesto, del quale condivido moltissimo. Mi riferisco al piacere di conoscere sempre nuove informazini, integrare con essa le nostre conoscenze, a volte riuscire persino ad elaborare idee nuove Quello che tuttavia mi ha colpito è stato il gusto della condivisione di cultura, una caratteristica che appartiene a poche persone, gelose di quattro parole scaturite dalla loro mente al punto da proteggerle con un copy right. Questo è il bello della cultura dello slash, questo deve essere il compito del sapere: fluire da uno all'altro con parole altisonnti, oppure con frasi semplici, affinchè possa raggiungere il maggior numero di persone. Hai reso un bell'omaggio a Sagredo, e lo merita.
Buona Domenica Rossella e grazie della visita. Un abbraccio:) Giovanna
 
 
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 13:04 via WEB
Si l'anticopyright è il motore della cultura dello flash, ma solo patto di non limitarsi al copia ed incolla, contaminando, creando, evolvendo.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 15:33 via WEB
In pieno accordo, cara Giovanna. Ancora di più se pensiamo che questo manifesto è stato per lungo tempo sul sito della Pubblica amministrazione...
 
monellaccio19
monellaccio19 il 17/04/16 alle 12:48 via WEB
Quindi lo Slash non come divisone, contrapposizione e diversità, ma come ponte tra due culture diverse sì, ma riconducibili entrambe alla relazione, al confronto e alla comparazione tra soggetti diversi. Una sorta di scontro/incontro dove magari tesi opposte, originali idee, nuove proposte, possono portare da un lato e/o dall'altro. Concludendo, un modo non corrente per evidenziare posizioni soggettive su basi differenti ma avendo in comune un terreno di discussione. Buona domenica Rossella.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 15:37 via WEB
Ti rigiro quanto confermato da Sagredo, hai colto il messaggio, caro Carlo e soprattutto il particolare che può far incontrare su piani dialettici per un confronto autentico di discussione..Anche per me la cultura non è fatta di verità da sostenere a spada tratta e su fronti avversi. Le ipotesi per un confronto possono essere tutte plausibili anche se possono apparire in antitesi...coglierne i nessi può essere l'occasione per una giudizio più vicino alla realtà.
 
   
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 15:46 via WEB
...cosa che tu con sagace ironia, riesci puntualmente ad ottenere. Buon pomeriggio domenicale,Carlo. Un caro abbraccio :-))
 
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 13:03 via WEB
Hai colto benissimo il messaggio aggiungendoci qualcosa, lo hai piacevolmente contaminato mettendo in evidenza la contaminazione come ricchezza, come motore creativo.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 15:56 via WEB
Mi fa molto piacere che l'autore del manifesto sulla "cultura dello slash" mi scriva di aver centrato il messaggio e di condividere il concetto della contaminazione che mette in atto quello che alcuni studi definiscono "pensiero circolare o divergente" rispetto al "pensiero lineare" definito per questo meno creativo..
 
   
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 15:59 via WEB
Sofismi a parte, riferendomi ai giovani e alla didattica, entrambi gli stili di apprendimento, secondo me, dovrebbero essere sollecitati e favoriti per poter avere una visione di insieme e poter scegliere, come orientare un ragionamento con le discipline..
 
     
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 16:04 via WEB
Ho sempre pensato che l'inseguimento delle super specializzazioni tolga qualcosa alla contaminazione, per questo quello che avrei voluto fare da grande sarebbe stato il filosofo naturale, commistione di molkteplici interessi a cavallo tra scienza ed umanesimo.
 
     
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:25 via WEB
Sei in piena sintonia con i tempi, caro Marco. Non so se hai sentito parlare del "nuovo "Umanesimo scientifico". Lo scorso anno, ad Udine c'è stata anche un festival dedicato alla conoscenza, promosso dal rettore Alberto Felice De Tony con il quale ho avuto il piacere di lavorare al tempo della riforma Gelmini..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:33 via WEB
E comunque non avevo dubbi su quanto espresso dal tuo Maestro, i tuoi scritti e il tuo stile di scrittura me lo hanno sempre fatto pensare..
 
   
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 16:06 via WEB
Sono stato definito da uno dei pochi che chiamo maestro dotato di pensiero laterale, sono sempre stato contrario alla linearità, che semplifica drasticamente la complessità, spesso nascondendo qualcosa.
 
   
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 16:10 via WEB
Mi sono copiato il tuo post, aggiungendolo ad un file sulla cultura dello flash dove accumulo contaminazioni in merito, prima o poi le tue parole riusciranno in qualche altro mio dire.
 
     
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:27 via WEB
Avvisami...lo leggero' con piacere :-)
 
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 13:09 via WEB
Le convinzioni che individui sono le colonne portanti della conoscenza: quella di pensare, sapendolo fare come tu sottolinei; quella imprescindibile del comunicare il pensato. Questo bisogno comunicativo è per me il modo di pagare il debito sociale per avere avuto l'opportunità di pensare, invece che essere stato costretto a zappare la terra.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:02 via WEB
Posso usare il plurale maiestatis per dirti che "Noi" siamo tutti contenti di questo tuo bisogno comunicativo?
 
   
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:09 via WEB
Ho potuto osservare, negli studenti, che è proprio questo "imparare a pensare" il più difficile da stimolare nei giovani: l'appropriarsi di un pensiero che superata la fatidica fase della ribellione, li solleciti a guardarsi intorno e ad andare oltre le immagini che vengono loro proiettate..
 
   
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 16:09 via WEB
RIDO, fortuna che il plurale non lo hai riferito a me che di maiestatis non ho nulla.
 
     
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:36 via WEB
Dai...sai a cosa volevo riferirmi con quel "Noi" ;-)
 
dinobarili
dinobarili il 17/04/16 alle 15:53 via WEB
Ciao. Grazie del bel commento che hai lasciato sul mio blog. Dino
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:13 via WEB
Grazie a te, Dino. Il merito è tuo e di ciò che scrivi. Io purtroppo per vari motivi ho sempre meno tempo a disposizione per girare nei blog. Ma penso di rifarmi presto...Un abbraccio Dino e un caro saluto.
 
dinobarili
dinobarili il 17/04/16 alle 15:53 via WEB
Ciao. Buona e felicissima serata. Dino
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:43 via WEB
Felicissima serata anche a te. Alla prossima :-))
 
sagredo58
sagredo58 il 17/04/16 alle 16:03 via WEB
Mi taccio sul significato odierno di fare informazione, perché quello che volevo dire è solo far capire quello che si è capito pensando, quindi stimolare come tu dici.
 
 
Yaris167
Yaris167 il 17/04/16 alle 16:16 via WEB
Ti pare poco? Un pensiero stimolante, vale più di mille informazioni, a parer mio e non posso che essertene grata.
 
donadam68
donadam68 il 17/04/16 alle 18:07 via WEB
spesso si fa della cultura un qualcosa di vuoto , diverso da quella cultura dialettica, quella alla base dell'unione e della contrapposizione, in cui privilegia il confronto e l'integrazione delle diversità , quella che serve a stimolare il pensiero per appunto comunicare "il proprio pensiero" ed attingere alle profondità della propria esperienza per centrarla e condividerla con interscambi agli altri in contesti diversi per poi ancora stimolare nell'interlocutore curiosità, spirito critico e riflessione e certamente non fare vuota "elucubrazioni" mentale , molto bello il post ^_______* :)D
 
donadam68
donadam68 il 17/04/16 alle 18:10 via WEB
imparare dunque a far pensare e stimolare specie nei giovani: l'appropriarsi di un pensiero che supera limiti e confini , spaziando oltre ed ovunque ci si relaziona
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 10:31 via WEB
"Imparare a pensare", per un giovane, ma ti posso assicurare anche per molti adulti, e preciso che sto parlando di studenti, puo' vuol dire rendersi consapevoli dei propri pensieri e scoprirsi la capacità di superarsi nella " personale" visione delle discipline e della realtà. Senza quel primo "rendersi conto" della provenienza di quel pensiero, lo studente farà a fatica a distinguere ciò che " deve essere studiato" o ciò che "è utile" apprendere per estendere quella capacità, all'abilità e, quindi, acquisire competenza..
 
   
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 10:34 via WEB
Buon lunedì e buona settimana, Donatella :-)))
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 18/04/16 alle 11:08 via WEB
Buongiorno...scusate il mio semplice pensiero in merito. La cultura dello Slash è il mezzo indipendente, istintivo nelle infinite informazioni, l'imparare a pensare. In termini gestionali è la rappresentazione grafica nella marea oceanica dei dati a disposizione. Semplicemente,imparare a metacomunicare..
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 19:31 via WEB
Meno male che era un semplice pensiero Patty, mi tiri in causa la scuola di Palo alto..:-)
 
   
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 19:38 via WEB
Riferendomi alla scuola però preferisco parlare di "apprendimento attivo" come ho risposto anche a Psico nel post precedente. La comunicazione strategica, come ben scrivi riguarda maggiormente la comunicazione aziendale e/o pubblica..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 19:39 via WEB
... a te quindi la parola..
 
     
gabbiano642014
gabbiano642014 il 19/04/16 alle 10:19 via WEB
Secondo la mia opinione nella metacomunicazione vi è la consapevolezza di creare nel ricalco un feed back positivo. Individuare e raccogliere tutte le informazioni per comprendere l'altro, e convertirle in tracciati vettoriali. Sai benissimo che solo quando si crea un rapport siamo in grado di raggiungere gli obbiettivi predeterminati.
 
     
Yaris167
Yaris167 il 21/04/16 alle 16:33 via WEB
...della "metacomunicazione" come da te abilmente spiegata, condivido "il valore dell'informazione" e la "qualità" del rapporto.Il motivo per cui, in precedenza, ti ho risposto che per quanto riguarda la scuola preferisco parlare di "apprendimento attivo"..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 21/04/16 alle 16:39 via WEB
l' Apprendimento attivo, infatti è un processo che utilizza " la metacomunicazione" per stimolare gli studenti a riflettere sulle idee e su come stanno usando quelle idee, "giocando" gli aspetti emotivi e l'interazione con il gruppo classe, come chiave della motivazione ad apprendere..
 
     
Yaris167
Yaris167 il 21/04/16 alle 16:57 via WEB
E' bene precisare però che è il "modo" nel quale il messaggio è assunto a "definire" secondo Watzlawick, la relazione tra i comunicanti..per cui torniamo al tuo primo commento: l'importante è imparare a metacomunicare :-)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 18/04/16 alle 11:09 via WEB
Ti auguro una buona settimana Rossella.Gabbiano..Patty
 
 
Yaris167
Yaris167 il 18/04/16 alle 19:39 via WEB
Buona settimana a te caro Gabbiano :-))
 
   
gabbiano642014
gabbiano642014 il 19/04/16 alle 10:20 via WEB
Buon lavoro...Patty
 
     
Yaris167
Yaris167 il 21/04/16 alle 17:01 via WEB
Grazie Patty e...Buona lavoro anche a te :-)))
 
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