la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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HOPPER, TRA SOLITUDINE E ATTESA
Post n°425 pubblicato il 25 Luglio 2013 da lorifu
Quale veicolo più importante della pittura a rappresentare la solitudine. Edward Hopper il grande pittore americano vissuto agli inizi del ‘900 ne è forse l’esponente più significativo perché nei suoi quadri la solitudine è palpabile, la vivi, la tocchi. Non è mai individuale ma nasce dal malessere, dalla noia, dalla incomunicabilità che in una città immensa come New York, alle prese con la grande crisi del ’29, il proibizionismo, il gangsterismo comincia a infiltrarsi generando quel disagio tra esseri umani che nonostante i colori e la luce vivida dei quadri appaiono ingessati in una rigidità e fissità che li rende estranei al contesto in cui si trovano. Basta osservare uno dei suoi quadri più famosi: Nighthawks (Nottambuli) per riscontrare l’effettiva estraneità gli uni agli altri dei vari soggetti dipinti.
Edward Hopper. Nighthawks ( Nottambuli) 1942
In questa forse sua più importante opera è ben visibile il gelo, il silenzio che regna tra i vari personaggi, ciascuno perso nei suoi pensieri. Unica figura in movimento il barista che è lì per servire mentre la città incombe con le ombre sinistre della notte rilasciate dai manufatti di cemento. “Silenzio dipinto” si è detto e quale affermazione più calzante per chi come lui ha evidenziato con tanta precisione le disarmonie e le contraddizioni di una società che stava avanzando a grandi passi verso la modernità. Attesa e solitudine in Hopper si fondono in un tutt’uno perché in molti dei suoi dipinti, figure protese in avanti o concentrate nei propri pensieri, soprattutto donne, hanno nello sguardo l’indecifrabilità di un mondo interiore ormai contaminato dalle nevrosi metropolitane che cercano di vivere con un’apparente indifferenza stemperata di malinconia. Edward Hopper - Summer Interior (1909) Edward Hopper - Automat (1927) Edward Hopper-Morning sun ( Sole di mattina ) 1952 |
BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Inviato da: cassetta2
il 30/07/2024 alle 21:18
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37