la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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C'é poca aria di stelle
Post n°450 pubblicato il 12 Dicembre 2013 da lorifu
Nel grembo umido, scuro del tempio l'ombra era fredda, gonfia d'incenso; l'angelo scese, come ogni sera, ad insegnarmi una nuova preghiera: poi, d'improvviso, mi sciolse le mani e le mie braccia divennero ali , quando mi chiese "conosci l'estate" io, per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento. Volammo davvero sopra le case oltre i cancelli, gli orti le strade: poi scivolammo tra valli fiorite dove all'ulivo si abbraccia la vite. Scendemmo là, dove il giorno si perde a cercarsi, da solo nascosto tra il verde, e lui parlò come quando si prega, ed alla fine d'ogni preghiera contava una vertebra della mia schiena. ... e l'angelo disse "Non temere, Maria, infatti hai trovato grazia presso il Signore e per opera Sua concepirai un figlio..." Le ombre lunghe dei sacerdoti costrinsero il sogno in un cerchio di voci. Con le ali di prima pensai di scappare ma il braccio era nudo e non seppe volare: poi vidi l'angelo mutarsi in cometa e i volti severi divennero pietra, le loro braccia profili di rami, nei gesti immobili d'un'altra vita foglie le mani, spine le dita. Voci di strada, rumori di gente, mi rubarono al sogno per ridarmi al presente. Sbiadì l'immagine, stinse il colore, ma l'eco lontana di brevi parole ripeteva d'un angelo la strana preghiera dove forse era sogno ma sonno non era "lo chiameranno figlio di Dio" parole confuse nella mia mente, svanite in un sogno , ma impresse nel ventre. E la parola ormai sfinita si sciolse in pianto, ma la paura dalle labbra si raccolse negli occhi semichiusi nel gesto d'una quiete apparente che si consuma nell'attesa d'uno sguardo indulgente. E tu, piano, posasti le dita all'orlo della sua fronte: i vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte. ... - Mi avevi detto - osservò il bue - che era la festa della serenità, della pace. Racconto di Natale di Dino Buzzati. "C'è poca aria di stelle." Quella caligine che oggi ci si è appiccicata addosso, si è infiltrata dappertutto impedendoci persino di respirare, soffocando sul nascere gioie e allegrezze legate al Natale. Le piazze affollate e assediate non da spostati ma da gente normale che invoca giustizia e la dignità di un lavoro non può predisporci a piacevolezze e festeggiamenti e diventa difficile anche trovare le parole giuste per non scivolare nei soliti luoghi comuni. Un Italia mortificata, umiliata che ha perso la sua identità di Paese dinamico, vivace, con un invidiabile Stato Sociale e un sempre più lontano benessere diffuso. Dov'è quell'Italia? Dove stiamo andando? Quali chine pericolose stiamo percorrendo stremati da una situazione divenuta ormai insostenibile a causa di governi parassitari che uniti ai danni della globalizzazione, autoritarismi bancari, un massacrante modello "Europa" hanno fatto sì che la corda si spezzasse con ben pochi margini di cucitura? Il Natale alle porte, per molti, troppi, a tasche vuote, non può che acuire contrasti e conflitti e l'annunzio della prossima buona novella me ne porta alla mente un'altra, quella di Fabrizio De André che in un album di altissima poesia, coi toni che appartenevano al suo essere unico racconta il '68 e gli anni di piombo secondo una coraggiosa lettura non oleografica dei Vangeli dove la violenza e l'arroganza del potere hanno sempre lo stesso volto. |
BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Inviato da: cassetta2
il 30/07/2024 alle 21:18
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37