Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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« UN VIAGGIO ALL'INCONTRARIOPrimavera...romana »

CORSI E RICORSI...

 

 

La Grande bellezza il film di Paolo Sorrentino, con un istrionico Tony Servillo in una storia che più che storia è un concetto, come afferma Ennio Morricone intervistato a poche ore dalla proclamazione, ha vinto l'Oscar 2014 come miglior film straniero.

Ce lo aspettavamo, lo sentivamo, lo sognavamo ed è, ancora una volta, orgoglio tutto italiano.

Dopo aver conquistato il Golden Globe seguito dal Bafta, corrispettivo inglese dell'Academy Award, la notizia era nell'aria ma solo oggi, statuetta in mano, possiamo afferrarne tutto il gusto.

Felicità  purtroppo appannata da un'altra notizia, ben più triste e angosciante che riguarda la mobilitazione russa ai confini della Crimea e come un dejà-vu dai contorni inquietanti,  mi torna alla mente un'altra notte degli Oscar,  quella in cui venne consacrata La vita è bella di Roberto  Benigni in quell'ormai lontano marzo 1999,  giorno in cui,  lo ricordo come oggi, veniva annunciata al mondo da parte della NATO l'aggressione alla Serbia, motivata dalla solita nobile necessità di intrufolarsi negli affari altrui per fermare la pulizia etnica e  ripristinare i diritti umani calpestati.

Tutti sappiamo come andò a finire e quanto sangue sia  scorso in quelle terre dilaniate tra lotte fratricide ed efferratezze indescrivibili in cui la violenza ancora una volta è apparsa il  fine invece che il mezzo.


Sei ancora quello della pietra e della fionda 
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, 
con le ali maligne, le meridiane di morte, 
t'ho vistodentro il carro di fuoco, alle forche, 
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu, 
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, 
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, 
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero 
gli animali che ti videro per la prima volta. 
E questo sangue odora come nel giorno 
quando il fratello disse all'altro fratello: 
«Andiamo ai campi».E quell'eco fredda, tenace, 
è giunta fino a te, dentro la tua giornata. 
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue 
salite dalla terra, dimenticate i padri: 
le loro tombe affondano nella cenere, 
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

(Salvatore Quasimodo, Uomo del mio tempo )

 
 
 
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BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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