Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FELICITà

 
 
 
 
 
 
 

SULL'ONDA DEI RICORDI

 
 
 
 
 
 
 

I MIEI BLOG

LA MEMORIA DISPERSA

 

VITA E DINTORNI

GRAPPOLI DI EMOZIONI

 

IN PUNTA DI PENNA


 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimoraacer.250neveleggiadra0Led_61prefazione09barby123456elea_uVince198woodenshiplorifuperlarosadifiumemarabertowbevialexbelf_agor
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 63
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

siti web

 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Potere...per il potereTEMPO DI FESTIVAL »

NOI AI TEMPI DEI SOCIAL

Post n°512 pubblicato il 04 Febbraio 2015 da lorifu
 

 

 

Ricordo una corriera polverosa, coi sedili marrone di similpelle che d'estate ti si incollavano addosso per il caldo   ed il sudore.

Quante volte l’ho presa e quando la perdevo c'era  il treno regionale, ogni paese, una fermata e cinquanta chilometri diventavano un viaggio.

Su quegli scompartimenti che per entrarci dovevi dar fondo a tutte le tue esili forze per sbloccare maniglie inceppate  e ingranaggi non proprio scorrevoli,  ho visto scorrere un pezzo della mia vita quando ancora il contatto umano e l’allegria spontanea erano contagiosi e improntavano i rapporti sociali.

Anni in cui non esistevano i telefonini e tutti quegli orpelli che oggi creando una barriera  tra te e gli altri ti isolano in un volontario distacco dal resto del mondo.

Basta guardarsi  attorno per avere la percezione che siamo tutti chiusi in un solipsistico   universo che paradossalmente non fa che evidenziare  l’estrema solitudine alla quale  ci siamo consegnati.

Sulla metro, per strada, al supermercato, in fila alla posta, nelle sale d’attesa, il buongiorno è praticamente ignorato o biascicato senza distogliere lo sguardo dal display di uno smartphone, o qualsivoglia tablet.

L’era del digitale, del contatto e socializzazione virtuale ha sostituito le sane quattro chiacchiere tra amici, quel bisogno complice di distrarsi tra una pausa e l’altra del lavoro o il piacere di una conversazione, imbastita casualmente su un tram, un treno,  dove una volta lo sguardo e la parola riuscivano a creare condivisione e calore.

Oggi il calore va ricercato online, anche perché schermati è più facile consegnare un’immagine di sé stessi il più possibile vicina a quella che vorremmo dare, o al contrario in un narcisistico bisogno di apparire, un modo per sviare l’attenzione da difetti e fragilità che potrebbero sminuirci agli occhi degli altri.

Ne risulta un’immagine alquanto falsata che a lungo andare potrebbe incrinare il realistico rapporto con sé stessi sfumandolo tra sms, chat e stati in un progressivo allontanamento da una realtà che non ci piace.

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/Filodelricordo/trackback.php?msg=13103118

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 04/02/15 alle 18:43 via WEB
Non so se li ricordi quei treni con le tante porte che ti immettevano direttamente sui sedili...Sì,dei treni che definivamo in stile western:era impossibile non intrecciare chiacchiere tra una discesa ed una salita.Certo,adesso si viaggia più comodi,ma certe magie sono insostituibili e impagabili,come la melodia del treno sferragliante sugli scambi.Oppure il gioco degli sguardi nel perdersi tra riflessi e paesaggi sfilanti fuori dal finestrino...Sì,altri tempi...........Grazie infinite per le bellissime immagini rievocate ed un abbraccio con un fiore scintillante di stelle........W.........
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:37 via WEB
Abbiamo rivissuto con la stessa intensità quei tempi in cui eravamo noi i protagonisti e non delegavamo a un cellulare o a un computer il piacere di un contatto che scaturiva dall’immediatezza di relazioni più o meno profonde, o dall’arrivo o l’invio di una missiva che contrassegnava il flusso delle nostre emozioni. Un saluto e un abbraccio, loretta
 
eugenia1820
eugenia1820 il 04/02/15 alle 22:17 via WEB
Tutto vero quello che hai scritto, e se penso ai "filobus" della mia città ( ora ne hanno rintrodotti su alcune linee, molto belli e confortevoli )ai tempi della mia gioventù, i ricordi si accavallano. Ma, forse perché io faccio parte di un'altra generazione, pur usando parecchio il virtuale, sono sempre collegata agli amici reali : telefonate, incontri, confidenze, non hanno incrinato di una virgola il mio essere espansiva. Credo che l'influenza dell'era digitale sia relativa, molto dipende anche dal carattere.
Un caro saluto, :-))
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:45 via WEB
Sono d’accordo Eugi su quanto dici. Il digitale può essere un ulteriore strumento di comunicazione che non sostituisce la relazione reale, concreta. Il guaio è quando diventa una dipendenza, non solo come surrogato alla solitudine. Buona domenica e un abbraccio :-)
 
Vince198
Vince198 il 05/02/15 alle 08:23 via WEB
Sono perfettamente d'accordo con tutto quello che hai scritto, Loretta, anche perché di treni e "corriere" ne ho usufruito molto spesso nella mia vita. Da treni con sedili di legno a corriere spesso malfunzionanti (non dimenticherò mai un controllore - "Giovannino" per tutti noi utenti - quando si infilava a forza di spinte per fare il suo lavoro), spifferi di aria, tutti "compressi" - quando si stava in piedi - per non prendere altri mezzi pubblici e tardare agli appuntamenti del giorno, fra scuola e lavoro. Quella volta si ingannava il tempo chiacchierando oggi, al contrario, tutti zitti e con "l'attrezzo" in mano. Qualcosa di simile a questo tuo lodevole argomento, l'ho riferita in un mio post qualche giorno fa, ergo non posso che riconfermarti il mio più sincero assenso.
Buona giornata a te, un abbraccio ^____^
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:49 via WEB
L’importante è non farsi prendere la mano, nel senso che ben vengano tutti questi “attrezzi” come li chiami tu dei quali non si può negare l’ultilità e che oggi come oggi sono divenuti strumenti indispensabili nella vita lavorativa ma abusarne e diventarne schiavi significa aver perso il senso delle cose e della realtà. Buna domenica ricca di sole. :-)
 
   
Vince198
Vince198 il 09/02/15 alle 14:32 via WEB
D'accordo Loretta: basta rimanere nel solco di certa normalità, non lasciarsi ad esempio prendere da certe selfie-manie tipo .. #ANIMAL SELFIE (con animali); #BELFIE (il fondoschiena); #DELFIE (con il cane); DRIVING SELFIE (mentre si guida); #FELFIE (bucolici); #FASHION SELFIE (look); #FUNERAL SELFIE: ai funerali. #HELFIE (di profilo) #GELFIE: (in palestra); #LELFIE: (gambe); #MELFIE (davanti allo specchio); #MUSEUMSELFIE (al museo); #NELFIE (unghie perfette; #PELFIE: (con i pelouche); #RELFIE (natalizio, con renne); #SHIRTLESS (senza t-shirt); #TELFIE (in bagno); #VELFIE (video selfie). etc. etc.
 
     
lorifu
lorifu il 10/02/15 alle 21:05 via WEB
Ne hai sciorinati un'infinità. Abbiamo capito il tuo selfie pensiero. :-)
 
     
Vince198
Vince198 il 12/02/15 alle 08:21 via WEB
Non sai quanto rimpiango i tempi di "penna e calamaio" in cui c'è stato sempre un po' della nostra anima trasmessa, oltre l' "odore della carta", a chi riceveva nostri scritti.
Un sms, mms non avrà mai queste peculiarità.. ^____^
 
gaza64
gaza64 il 06/02/15 alle 11:44 via WEB
Il parossismo di un'individualità costruita su identità plurime ma, singolarmente, scarsamente individualistiche.
Buona giornata, Gabri:)
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:50 via WEB
Un pensiero che condivido. Ciao Gabry
 
zuaro2
zuaro2 il 06/02/15 alle 13:01 via WEB
Qui a CZ nel centro storico c'è da parecchi anni un circolo culturale che stava andando in malora, ma lo scorso anno tra una bestemmia e l'altra si è riusciti a salvarlo e oltretutto ha cambiato anche sede e locale. Adesso occupa uno stanzone ristrutturato di una vecchia falegnameria che ha una superficie di circa 120 mq con 150 posti a sedere. Ogni mercoledì sera alle 17,00 c'è un appuntamento fisso già programmato nel quale un personaggio di CZ (professore, professionista, intellettuale, ecc, ecc) può tener una sorta si seminario su un qualsiasi argomento, storia, economia, attualità, vita vissuta e tantissime altre cose, quanto prima mi iscriverò anch'io (140 euro all'anno e ne vale la pena). A mio parere è un ambiente veramente interessante perchè è molto variegato e senza puzze sotto il naso nel quale si odora l'aroma della vita vissuta; la cosa bella è che è frequentato da gente di tutte le età. Nessuno ha vietato l'uso dei cellulari, ma tutti noi in maniera spontanea sappiamo che li dentro non servono. Durante i seminari (chiamiamoli così) vi è un silenzio assoluto e sacrale benedetto dall'umiltà più alta e solenne che possa esistere in una comunità. Ci si da del tu, ma quel tu è più alto di quel rispetto formale che normalmente è incluso nel Lei, il tutto tra qualche vecchio residuo dell'antica falegnameria ... E' un appuntamento REALE al quale è difficile rinunciare :)
 
 
zuaro2
zuaro2 il 06/02/15 alle 13:14 via WEB
... e aggiungo è sovvenzionato dai soci, ma è accessibile a tutta la cittadinanza.
 
   
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:51 via WEB
Bella testimonianza. Un modo per valorizzare il contatto umano attraverso incontri che hanno non solo dignità culturale ma rispetto, senso comunitario, disponibilità e mancanza di egocentrismi. Grazie per averne parlato.
 
eliantemo
eliantemo il 07/02/15 alle 11:51 via WEB
Anche io ho nostalgia di momenti semplici ma colmi di vero contatto...però la tecnologia aiuta almeno a non perdere l'abitudine a comunicare. In una mia riflessione ad esempio, durante questi mesi in cui potevo collegarmi solo in un centro commerciale col wi-fi ho scritto che "è un bel posto per conversare tacendo"... Buon fine settimana Loretta e grazie della visita.
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:54 via WEB
Ottima riflessione. Sembra un paradosso ma è anche un modo per stigmatizzare la solitudine che spesso si percepisce nei centri commerciali. Buona serata cara Eliantemo
 
angiolhgt
angiolhgt il 07/02/15 alle 15:51 via WEB
la comunicazione mediata dalla scrittura credo debba essere una ulteriore modalità senza togliere nulla a quella diretta, quando ci si guarda negli occhi. La comunicazione remota avveniva in passato con le lettere poi le telefonate ed ora di nuovo, almeno per chi non disdegna la scritture, le telefonate... e le lettere, le epistole che indubbiamente per loro stessa natura sono frutto di costruzione logica , organizzazione sintattica di pensiero e emozioni. La scrittura rimane pur sempre un succedaneo della comunicazione reale e talvolta, pur nel suo limite molto più potente; pensa a certi libri che hanno stravolto la storia. Nel nostro quotidiano per non alienarci in modalità virtuali dovremmo continuare a coltivare amicizie vere nel senso ahimè di concrete.
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:55 via WEB
Ti dirò che ho molto amato il periodo in cui la lettera rappresentava l’unico modo per mettersi in contatto con l’amico, il fidanzato... e mi sono convertita non senza difficoltà all’uso invasivo del telefonino che fino a qualche tempo fa consideravo un elemento estraneo alla mia persona, alla mia modalità di essere e comunicare. Col tempo ho imparato ad apprezzarlo anche perché ne ho ravvisato l’enorme utilità nella vita quotidiana ma non mi ha stravolto la vita perchè continuo a preferire alla telefonata il contatto vis a vis che per me resta, quando è possibile, la migliore forma di comunicazione. La mail la uso regolarmente per la fredda corrispondenza ma non ho un grande passione per gli sms e i messaggi che a mio avviso ingabbiano il pensiero in quanto spesso per mancanza di spazio sei costretto a sintetizzare o a evitare sfumature che sarebbero importanti ai fini della comprensione. E’ difficile rendere stati d’animo, dare spiegazioni attraverso un messaggio che qualche volta poi si presta ad essere frainteso o poco chiaro. Insomma non c’è niente che possa sostituire il dialogo diretto, unica modalità in cui parlando riesci a leggere nel tuo interlocutore quei sentimenti, quell’interesse che solo lo sguardo riesce a cogliere.
 
   
angiolhgt
angiolhgt il 09/02/15 alle 00:43 via WEB
le telefonate a suo tempo seppellirono le lettere e che dire di quelle belle cartoline!!! Ora le cartoline sono diventati sms...... Ma noi blogghisti resistiamo pervicacemente con la scrittura: siamo i faharenheit451 di orwell?
 
     
lorifu
lorifu il 10/02/15 alle 21:15 via WEB
Bradbury e Orwell,coi loro libri denuncia hanno rimarcato l'importanza della letteratura e scrittura come strumenti indispensabili per definire la nostra storia umana.
 
card.napellus
card.napellus il 07/02/15 alle 18:25 via WEB
Maledizione, io anche sul web risulto un simpatico, patetico, straccione. Infatti in treno faccio le parole crociate. Non ho niente contro youtube, ma ci sono sempre due miei cugini settantenni e qualche altro conoscente che mi invitano a fare giochetti idioti. Non ho tanto tempo e voglio usarlo meglio.
 
 
lorifu
lorifu il 08/02/15 alle 10:57 via WEB
Fare le parole crociate non significa ingannare il tempo ma usarlo in maniera intelligente. Ben vengano quindi le parole crociate e l’uso del cellulare magari per scattare una foto dal treno in corsa.
 
Led_61
Led_61 il 08/02/15 alle 20:39 via WEB
Ci si adegua ai tempi, qualche volta di mala voglia, a questo deserto di comunicazione riempito da un frenetico scrollare o digitare suggerito. Ci si sente inadeguati e con qualche sforzo si scarica qualche app, per poi capire che non fa per noi. Adeguiamoci con intelligenza e accortezza a quanto la tecnologia ci propone noi di una generazione non digitale, per i giovani costituisce motivo di discussione e modalità di intrattenimento.
 
 
lorifu
lorifu il 10/02/15 alle 21:26 via WEB
Senz’altro i giovani sono avvantaggiati perchè vivono il loro tempo essendo nati nell’era digitale ma anche loro sono vittime di un meccanismo perverso, alla ricerca di funzionalità sempre più sofisticate ed appaganti.
 
ranocchia56
ranocchia56 il 09/02/15 alle 14:51 via WEB
Una volta i vagoni dei treni erano così stretti, scomodi e sporchi che dovevamo stare tutti schiacciati durante il percorso, eppure il buongiorno esisteva, la gente parlava sempre di questo o quello. Ora il saluto non esiste più, se dici buongiorno o ciao nessuno risponde più, tutti attaccati allo schermo di un computer, tablet, i phad, i phod, smartphone e simili. Le persone anche nei momenti di pausa del lavoro fanno solo quello, chissà se scrivono quello che pensano o parole senza senso. La verità è che gli uomini ormai sono dipendenti da questi strumenti di comunicazione e non si rendono conto nemmeno più di chi sono.. Un abbraccio grande:)
 
 
lorifu
lorifu il 14/02/15 alle 19:24 via WEB
Purtroppo é una realtà per molti, forse per nascondere la solitudine ma credo che chi abbia una buona e sana visione della vita li domini e non si faccia dominare. Buona domenica Rosa. :-)
 
ziryabb
ziryabb il 09/02/15 alle 21:03 via WEB
Per via della neve per 24h sono rimasto senza luce, senza riscaldamento, senza informazioni sul guasto, senza telefono e senza internet e non ne ho sentito la mancanza(internet). Ho avuto pazienza, l'ho presa bene spaendo che c'è gente fuori che lavorava per rispristinare la luce. Ho letto libri a lume di candela. Non mi è mai successo. Quando ero nato l'elettricità c'era già . Ecco perché non sono diventato un genio.
I produttori di smartphone e provider di internet devono fare i conti con il potere dell'elettricità. Senza la quale siamo mutilati.
I social non sono tutti da buttare. Per le persone sole non per scelta è una ottima cosa. Quanto al narcisismo dilagante non c'è terapia: è una epidemia. Un esempio che non c'entra ma forse sì: parlo dei V.I.P vipati che da un lato rivendicano il diritto alla privacy ma sui social si spogliano da soli. C'è addirittura che ha postato la radiografia della sua frattura dopo una caduta per rassicurare i followers. Quando il medico chiude la porta nemmeno l'infermiera può entrare se non è collaboratrice diretta ma una volta fuori la cartella clinica è già sul web. Non mi riferisco alle persone normali che soffrono e condividono il dolore in forma anonima con altre persone anonime. Anzi fanno bene a parlarne. Ma del nuovo outing dei personaggi pubblici sulla propria malattia che non condivido.
 
 
lorifu
lorifu il 05/03/15 alle 23:04 via WEB
Sono d'accordo con te zir. C'é un gusto narcisistico nell'esibire persino le malattie in nome di un non ben precisato bisogno di informare chi e per che cosa non mi é ancora dato di capire. Evidentemente per alcuni il problema privacy non esiste.
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 10/02/15 alle 11:48 via WEB
Buongiorno Loretta...hai la mia completa attenzione e condivisione del tuo pensiero scritto. Purtroppo la vita ha fatto dei progressi che spesso diventano regressi. Ricordo con grande piacere l'attesa del postino, la fila con il gettone per telefonare il sabato sera, il piacere di parlare durante il viaggio. Oggi è tutto più frenetico e non si da il tempo di maturare un pensiero che già ti ritrovi indietro nel tempo nel tempo stesso. Un abbraccio solare per te
 
 
lorifu
lorifu il 05/03/15 alle 23:11 via WEB
Sono d'accordo con la tua riflessione. C'è poco tempo per la condivisione vera che richiede tempo, attenzione e ascolto. Tutto viene consumato e bruciato nel tempo di un sms. Bacio :-)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963