Abbandonare Tara

Boston è una delle città più fredde che io abbia mai visitato.
In qualsiasi stagione ho sempre trovato un vento gelido che taglia le gambe e ti inchioda sulla Beacon Hill, schiacciandoti contro le casette di mattoni rossi dove sono nate la Guerra per l'Indipendenza e lo snobismo WASP (White-Anglo-Saxon-Protestant) che sono alle radici degli Stati Uniti orientali.

Di questa East Coast dove si concentrano alcune delle università più prestigiose (Yale, Harvard, la Columbia, il MIT) e dove vennero bruciate le streghe di Salem.
Di questo New England fatto di casette con il porticato di legno bianco, di boschi di acero, di regate in barca a vela a Martha's Vineyard.

La Boston dei Kennedy, gli unici che facevano eccezione in quanto cattolici, ma per il resto, più WASP di loro si muore. La città che ama credersi inglese, quasi ad espiare la colpa del té gettato in mare che diede il via alla ribellione.
La città delle ostriche e dell'aragosta mangiate per strada, come solo a Parigi accade.
La città storica degli Stati Uniti, che ha negato e distrutto tante delle sue memorie storiche nel Big Dig, la grande devastazione architettonica degli anni '70.

Adoro Boston: i dipinti murali pre-raffaelliti della sua Public Library, gli edifici falso rinascimentali e falso veneti, i fantasmi.

E la Clam Chowder: la zuppa di vongole, patate e latte, che sola mitiga un po' il freddo che scende dal Maine e dal Canada, riempie di ghiaccio la baia, e non si sa come non dissecchi le menti e i ciliegi di Harvard.