Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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Joaquim Sorolla, La bata rosa
La lama di luce che entra dalle pareti di paglia colpisce e taglia, proietta un’ombra rosa sull’abito bianco. Sembra una sbavatura liquida, acqua e candeggina che si portano via il colore e lo spalmano casualmente dove capita, abbandonandone tracce e poi dimenticandosene.
E sull’accappatoio rosa, la luce ladra sottrae quel rosa, lo fa diventare un giallo di sola luce, poi quasi un bianco, gli fa cedere il suo stesso colore.
Ma cos’e il colore, se non luce?
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ma ci vuole coraggio a modificare una immagine così iconica e depositata nella memoria collettiva. Immagino che non ce lo faranno fare
qui è stata un'aggiunta, anzi, una modifica sostanziale forse di tipo devozionale legata a motivi e committenti ignoti, che ha un senso solo perché siamo troppo pigri per accettare un cambiamento.
tipo il braghettoni della Sistina. lì non fu possibile toglierli perché fatti ad affresco, ma furono una modifica deturpante l'essenza stessa di Michelangelo, la sua cristianità neo-platonica che concepisce il corpo umano come la massima espressione della creazione.
oppure come l'evento che tolse le orrende foglie dall'Adamo della Brancacci.
Da quello che ho letto nell’articolo che mi hai segnalato, estraggo questo:
“…Il nero dà un contorno unico e definito alla Madonna e al Bambino, ma impedisce di capire cos’ha creato Raffaello. Ormai la Madonna del Granduca su fondo nero è un’icona in tutto il mondo. Ma dovrà essere distrutta per far conoscere la verità. Il nero impedisce di vedere il rapporto con l’ambinte ed il creato, tipicamente leonardesco, che Raffaello voleva per la sua tavola.Luce , Natura , opera dell’uomo e , per finire,la Vergine e Gesù Bambino in armonia con tutto il resto del Creato. Punto più più alto della Creazione. Dal paesaggio alla figura umana più rivelatrice. Uniti dalla luce ,naturale e divina, e dall’atteggiamento dolce e misurato tipicamente raffaellesco…..”
______
E allora io potrei dire: “ Ma perché tutte ste bellissime considerazioni non sono venute fuori e non sono state fatte prima che la luce laser si posasse sul dipinto? E perché veniva accettato così com’era, come un grandissimo capolavoro e basta e nessuno aveva voglia di discutere in merito? Ma perché la Madonna del Granduca era sulla stessa dirittura dei due quadri dell’Antonello, dell’autoritratto del Durer ( quello di fronte, che sta a Monaco, mi sembra), e di tantissimi altri che non ricordo.Ora che è intervenuta la luce laser, tutti si sono mossi! Il nero su quel quadro è stato un cambiamento, sicuramente, un cambiamento che io accetto e che mi sta benissimo. Forse sei tu a non accettare sto cambiamento. Lo so che il recupero dell’idea di Raffaello è una tentazione fortissimissimissima, la stessa tentazione che ha fatto lo tzunami del restauro della Sistina. Ma perché distruggere st’icona ormai consolidata? E’ il Tempo che si è dato da fare e ha messo il nero! Ma si è fatto strada sto prometeismo tecnologico, st’esaltazione dei mezzi tecnici ( ben vengano) , nel nostro caso il laser,che hanno emancipato l’uomo da questa specie di asservimento a ciò che il Tempo trasforma. Sembra ormai impossibile sfuggire alla Verità, anche il DNA si è messo di mezzo!! ) ___Sono un po’ impudente, vero? Essendo tu, oltre a tutto il resto, una storica dell’Arte notissima e affermata, dovrei stare più calmo e più attento a quel che dico. Ma tant’è! tt
per quanto poi affermi sul concetto del "tempo pittore", dovresti distinguere tra il tempo, appunto, (e quindi invecchiamento dei materiali, lacune, alterazioni, ecc.) e quello che invece deriva da aggiustamenti operati dall'uomo, sull'onda di mode, da natio memoriae o altro. Dal punto di vista di chi deve operare sono 2 situazioni di partenza molto diverse, che presuppongono libertà di scelta e criteri di valutazione anche opposti.
ciò non toglie che poi la ragione guidata possa scegliere anche nella direzione che tu auspichi, ma sapessi quante discussioni e valutazioni ci aspettano ancora!
Secondo le sue osservazioni sullo spettro della luce, definiamo l’oggetto che riflette tutte le onde luminose bianco e l’oggetto che assorbe tutte le onde, senza restituirle ai nostri occhi, viene visto dai nostri occhi, nero. Per questa ragione alcuni artisti definiscono il bianco e il nero “non colori” perché il bianco è dato dalla somma di tutti i colori, il nero dall’assenza di colori.
ed è vero che non ho ancora unadecisione chiara in mente, ma non è cosa da discuterne qui: troppo tecnica.
nessuno di noi ha la soluZione in tasca: questo dovrebbe deporre a favore della nostra serenitâ di giudizio e della serietá con cui affrontiamo il problema, no?
Tutti voi che avete a cuore il problema e la responsabilità della decisione ( a chi spetta la parola finale?? son curioso!!! curiosissimo! per la Sistina la diede il Pontefice, ricordo!)penso che non possiate dare un resoonto assolutamente veritiero e giusto sul quadro e sull'intervento.
Potete al massimo spiegare i vostri criteri di giudizio e quindi illustrare il problema secondo questi criteri. E' chiaro ( così la penso io !) che gli storici e i tecnici interessati non dovrebbero appartenere ad uno stesso circolo o ambiente, ma a enti diversi e di diversi paesi(!!!), ma tenersi le mani libere rispetto a chiunque.
Intendo dire che si dovrebbero consultare ( forse lo state già facendo) esperti e critici e storici in giro per il mondo, proprio per evitare lo'inevitabile partigianeria del giudizio.Sta cosa è troppo seria, ma è affascinantissima. Chiramente la tua serenità di giudizio e la serietà tua e dei tuoi colleghi , è pura e cristallina e arriv a pensare che anche nel momnto in cui dovrebbe essere presa la decisione finale, un certo batticuore e qualche ripensamento , ci possano essere.
Ora capisco appieno quando affermi di non avere ancora le idee chiare in merito.. Mah! Io, davanti a ste problematiche così complesse, non ho la suzione in tasca, ma posso dire la mia.Io farei fare na copia a olio perfettamente uguale ( se qualcuno ci riuscisse, ma dubito)dei due personaggi , ci metterei quel che sembra essere lo sfondo ambientale e poi lo darei in visione al mondo intero, promuovendo na specie di indagine, di sondaggio, e questo perchè il grande fruitore è il mondo intero e infine prenderei na decisione.
Ma penso che se il Pontefice avesse adottato sto metodo superdemocratico, la Sistina sarebbe ancora allo status quo ante e Colalucci si tirerebbe i capelli.Però mi sembra che alla Sistina avessero fatto restaurare un piccolo ritaglio e poi han preso na decisione. Perchè non fate altrettanto su un piccolo pezzo del quadro e così potete vedere quel che c'è sotto? Tanto poi quel pezzettino si può ridipingere di nero o scuro. Sta cosa è affascinante. Ora che so tutte ste cose , il quadro nella prosima visita a Pitti, mi apparirà sotto tutt'altra luce. Grazie. tt
escluso quello di fare una simulazione del paesaggio perché come avrai visto dall'immagine, abbiamo informazioni sostanzialmente monocromatiche e per grandi stesure e quindi ogni simulazione sarebbe arbitraria
e leggi QUI
vorrei però chiederti se sai che anche il fondo della Dama con l'Ermellino di Leonardo è una ridipintura tarda.:)
Il frammento 31 A di Saffo. “Mi sembra uguale agli dei quell'uomo che siede di fronte a te e da vicino ascolta te che dolcemente parli e sorridi in modo seducente…”. Noi non sappiamo chi sta guardando la Dama con l’ermellino di Leonardo, con lo sguardo rivolto alla destra del dipinto né forse con chi sta parlando, ed ecco come, guardando il suo volto ,viene alla mente il frammento di Saffo leggendo il quale non conosciamo l’allieva della poetessa nè l’uomo con cui sta conversando. Leonardo e Saffo sono fuori dalla scena. Leonardo rende misterioso solo l’eventuale l’interlocutore della Dama, Saffo ne riveste di mistero due. Non so quanto valga sta riflessione, ma l’ho voluta comunicare. Ciao. tt
…………..
“…Cecilia! sì bellissima oggi è quella
Che a suoi begli occhi el sol par ombra oscura.
L'onore è tuo, sebben con sua pittura
La fa che par che ascolti e non favella:…”
………….
di cui i primi due sembrano riecheggiare la foga dell’esclamazione di Saffo; mentre l’altro
“ ..par che ascolti e non favella..”
è quello che giustifica il mio commento di sopra. Ti ringrazio per la tua pazienza.tt