Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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Post n°526 pubblicato il 29 Marzo 2012 da odio_via_col_vento
Se non sei preparato al cambiamento, non iniziare il processo che ti porterà inevitabilmente a quello. Ma attento: perché "cambiamento" non è necessariamente un percorso teso al futuro. Anche il cambiamento per tornare al passato, per quanto vagheggiato, può essere traumatico. Valutali, per nontrovarti spiazzato. E' come nel restauro delle opere d'arte: sono sempre trumatiche, anche se il bello che ne deriva è innegabile. Che si abitueranno, basta avere pazienza. Non c'è altro da dire.
RAFFAELLO, La Madonna del Cardellino, prima e dopo il Restauro
LEONARDO, particolare della Sant'Anna e la Vergine, prima e dopo il restauro
MICHELANGELO, particolare della Volta della Sistina, prima e dopo il restauro
MASACCIO, Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, prima e dopo il restauro
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Avevamo i cilei marroni fango e la povera Madonna del Cardellino, invece che posare su un prato sembrava immersa in uno stagno. e il manto, invece che azzurro sembrava verde oliva
SO DI AVERE TORTO MARCIO, PERCHè IL RESTAURO HA SALVATO DALLE "INGIURIE DEL TEMPO" UN CAPOLAVORO e lo ha spedito pari pari alle generazioni future!! Ma IL TEMPO AVEVA OPERATO COSI' BENE, MA COSI' BENE, CHE LA SISTINA NON ERA UN LUOGO DE STA TERRA , MA ERA L'ICONA DELLA GALASSIA, DELL'UNIVERSO E DEI MISTERI DELLE SUE ORIGINI. IL CREATORE ERA QUELLO DEL " PRIMA", , QUELLO DEL "DOPO" E' DIVENUTO IL PADRETERNO DELL'AFFRESCO. IL TEMPO AVEVA PITTATO CIO' CHE MICHELANGELO NON POTEVA ASSOLUTAMENTE PITTARE!!!!!
NON FUCILATEMI!!! e se lo fate , sparate a salve! :)). Ciao, cara ODY!!! tt
i segnio del tempo sono gli invecchiamenti e le alterazioni dei materiali e quelli non li tocca nessuno, nessuno arriva al colore originale (non in Italia almeno) e nessuno cerca di applicare una qualche raezione chimica per mettere indietro la amcchina del tempo e restituire ai colori il tono, la saturazione e la brillantezza che avevano in origine (cosa peraltro impossibile, allo stato attuale delal chimica).
quello che viene IN PARTE asportato e' il materiale di deposito che non e' azione del tempo, ma incuria. se queste opere fossero state adeguatamente "spolverate" (anche in senso letterale), giorno dopo giorno, anno dopo anno, certo non sarebbero cosi'.
e' come fare il lavoro della brava massaia, spolverare i mobili, pulire i pavimenti, sgrassare i fornelli, per mantenere la casa ad un buon livello di igiene e pulizia. se ti consegnassero una casa con sui mobili accumulatasi la polvere di 4 secoli, te la terresti cosi"?
e questo, ti assicuro, e' un discorso molto molto di base.
ci sono poi considerazioni relative a COME si fa il rsetauro: come dicevo sopra, nessuno arriva mai al colore originale. sapessi la quantita' di vernice alterata antica che viene lasciata sopra! facciamo un lavoro di ASSOTTIGLIAMENTO, per restituire una certa trasparenza. e un assottigliamento SELETTIVO per far si' che questa trasparenza sia piu' o meno tale in virtu' dell'alterazione da invecchiamento dei colori sottostanti, che altrimenti sarebebro squilibratissimi.
e poi c'e' una ulteriore ragione, quella della LETTURA del'opera d'arte. che deve essere fruita, esattamente come non impedisci ad un musicista di suonare uno spartito. la musica non ascoltabile e' un rebus elitario, per pochi: cosi' come l'arte visiva non "vedibile", da leggere solo sui libri. e' un tradire la sua stessa essenza.
sarebbe come se di queste opere ne fosse mancata una meta' e un pittore si fosse esercitato a rifarle.
e a te, oltreoceano, non capita di rimpiangere qualcosa di buono del tuo "stivale" natale?*_*
Se si legge bene Vasari, avendo in mente anche le opere come sono adesso, dopo questi importantissimi e magistrali restauri, forse possiamo avvicinarci a capire la grande disputa che percorre la Roma di quel periodo e che, altrimenti, ci risulta un fatto tutto intellettualistico e non avvicinabile.
Michelangelo recupera il cangiantismo fiorentino tardogotico di Lorenzo Monaco, al sua linea franta, la stessa lezione resa rinascimentale dall'Angelico e crea questi capolavori assoluti ed "astrattizzanti" che, infatti, vengono capiti quasi solo in patria.
Ovunque si preferisce accettare Michelangelo scultore (o scultoreo, in pittura) e poi rivestire quelle forme di colori piu' fusi o piu' classicamente raffaelleschi. Per cui la sua lezione di pittore viene capita e ripresa solo da "pazzi furosi" come Pontormo o Rosso Fiorentino
Comunque ti ringrazio di avermi riportata allo spunto iniziale del post, quello del cambiamento (ho fatto male a mettere le immagini, dovevo immaginarlo che avrebbero distolto l'attenzione dalla parte scritta)
poi, è un discorso lungo e per addetti ai lavori, certo, ma il restauri che ho esemplificato qui sopra, NON sono affatto restauri antiquariali, non fanno del RIPRISTINO o della RICOSTRUZIONE, non cercano di rendere un'opera "com'era" (cosa del resto impossibile): sono restauri scientifici, seguiti da una ferrea metodologia filologica.
Quanto al paragone con l'essere umano: per me la chirurgia estetica, le tinture, i botulismi vari...l.tutta quella roba è paragonabile alla illusione di una ricostruzione antiquariali. Anzi, è peggiore, perché fatta meno bene:)))
l'esempio del restauro e' illuminante: anche li' ti mettono di fronte a cambiamenti postivi che spesso, pero', la gente non digersice. preferiva il consueto, anche se brutto, al nuovo.:)
poi, se si affronta il tema della malattia, allora certo che le cose vengono viste in modo diverso, con tutto il valore vero della vita e del rischio di morte e della realta' della sofferenza.