Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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Del cambiamento - consigli di viaggio 24

Post n°526 pubblicato il 29 Marzo 2012 da odio_via_col_vento
 

 

Se non sei preparato al cambiamento, non iniziare il processo che ti porterà inevitabilmente a quello.

Ma attento: perché "cambiamento" non è necessariamente un percorso teso al futuro.
Cambiare significa solo diversificarsi da quello che siamo oggi, nel presente.
Quindi, se non sei pronto, non iniziare nemmeno un processo a ritroso, quello che può restituire un'immagine di sé, dell'altro, delle nostre relazioni, più simili al punto da cui siamo partiti.

Anche il cambiamento per tornare al passato, per quanto vagheggiato, può essere traumatico.
Non c'è niente di più sconvolgente del cambiare, del vedere un altro, anche un oggetto che si trasforma è non è più quello cui, comunque, eri abituato.
Fosse anche un presente deludente, angusto, asfittico, grigio, cambiarlo comporta un trauma.
Ed uno sforzo di adattamento che devi sapere se sei in grado di affrontare.
Anche recuperare il bello, il luminoso, il sereno ha i suoi costi.

Valutali, per nontrovarti spiazzato.
Altrimenti meglio non cominciare nemmeno. Tenersi l'adattamento cui sei arrivato.

E' come nel restauro delle opere d'arte: sono sempre trumatiche, anche se il bello che ne deriva è innegabile.
Ma cosa puoi spiegare a quelli che da tutta la vita erano abituati allo sporco, al giallognolo, al nerufumo di secoli di fumo di candele, alla nebbia del tempo?

Che si abitueranno, basta avere pazienza. Non c'è altro da dire.
Che il bello, forse, è per la generazione che verrà. Che tu devi rassegnarti, un'altra volta.
Anche al bello bisogna abituarsi. 

 

RAFFAELLO, La Madonna del Cardellino, prima e dopo il Restauro

 

 

 

 

LEONARDO, particolare della Sant'Anna e la Vergine, prima e dopo il restauro

   

 

 

 

 

MICHELANGELO, particolare della Volta della Sistina, prima e dopo il restauro

Capolavori restaurati e contestati, dalla

 


 

MASACCIO, Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, prima e dopo il restauro

 

 

 

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Commenti al Post:
whosthere
whosthere il 29/03/12 alle 07:53 via WEB
dovrò riaggiornare i miei libri d'arte mi sa...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:20 via WEB
allora sbrigati: alcuni (Michelangelo, Masaccio) sono restauri vecchi, ormai.....:)
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 29/03/12 alle 08:06 via WEB
eccetto Leonardo, preferisco il "prima".La Cappella Brancacci, però, era bella prima e dopo! Non che il dopo non sia bellissimo superlativo, ma son quasi svenuto a vedere la Cappella Sistina "prima" ( spero che non m'ascolti Colalucci); così pure davanti alla Madonna del Cardellino, della quale ricordo perfettmente quelle terribili crepe verticali in alto a sinistra e a destra del sublime viso; crepe che non m'aspettavo e che mi lasciarono perplesso, ma erano belle pure quelle! Ero giovanissimo e le emozioni a quell'età erano d'una potenza unica. Sto fatto del prima e del dopo lo vedo pure come metafora di ciò che le persone( generalmente donne, penso) fanno sul loro corpo: un restauro che incredibilmente ancor più svela il tempo, perchè impietosamente si " vede" il tentativo di nascondere!! Ce ne sarebbero da dire di cose! ma la smetto se no annoio! Grazie delle bellissime immagini. tt
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:28 via WEB
impara, allora, a distinguere il tuo "piacere" dall'oggettivo guadagno in termini di comprensione visiva e intellettuale che e' stato raggiunto restaurando quelle opere.
Avevamo i cilei marroni fango e la povera Madonna del Cardellino, invece che posare su un prato sembrava immersa in uno stagno. e il manto, invece che azzurro sembrava verde oliva
 
   
stradanelbosco
stradanelbosco il 29/03/12 alle 21:26 via WEB
d'accordo! ma, Signore mio, sto mondo non funziona solo con le regole, l'Arte specialmente non è solo regola , è anche qualcosa di più "umano". Quando il parlo del " prima" , e mi riferisco alla Madonna del Cardellino e alla Cappella Sistina, ( io con tutto il mio "piacere") , mi riferisco ai miei sogni di ragazzo di ginnasio e , ai sogni di vedere dal vivo sto quadro e la Cappella Sistina. E quando finalmente , dal profondo dello sprofondo Sud , dal mio Orto degli Ulivi, sono approdato agli Uffizi davanti a sto quadro, tante volte sognato immaginato, e adorato ecc... mi so quasi sentito svenire per l'emozione di poterlo finalmente vedere! E mi è sembrato il quadro più bello del mondo, na gioia degli occhi e del cuore, da rimanere in adorazione e nulla di strano mi avevano procurato quelle crepe nella tavola, e il prato non m'era sembrato no stagno putrido, ma tutto era celestiale, d'una bellezza incomparabile. E così per la Cappella Sistina, in forma molto più complessa e mi sembrava di lievitare nell'aria e quelle file di troni maestosi dei Profeti a dritta e a manca, erano scenari galattici, d'un mondo pieno di arte, di sogni, che si trascinavano dai libri della 5^ elementare e che ora erano lì davanti a me! E ora potrei cantare l'aria da I percatori di perle, " Mi par d'udire ancora" "Je crois entendre encore" quella magia, quella magia nel vedere quelle bellissime cose, tanto sognate con gli occhi della prima volta! E per me erano le cose più belle del mondo!! E non mi ponevo il problema del restauro ma la madonna del cardellino era la vera madonna, e la Cappella Sistina era l'Universo sulla terra! E tale sono ancora nel mio ricordo e non ci sono restauri che tengano che mi possano restituire quelle visioni e quei sogni. E' come aver visto na bellissima ragazza per la prima volta e innamorarsi di quella visione, e poi vederla vestita da principessa ma non è più la visione che t'ha sconvolto la prima volta!! L'Arte non è solo regola, estetica e filosofia dell'Estetica hegeliana, crociana e vattelappesca! L'Arte è il mio cuore, quello della magia della prima volta! Poi dopo tutto quello che vuoi! Scusa tutta sta cosa! Un caro saluto! tt
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 23:40 via WEB
quello che dici e' la prova ache la visione ha una forte componente psicologica. Infatti nessuno di noi vedeva il cielo fangoso e il prato marrone, finoa quando non si e' cominciato con le prove di pulitura. all'inizio era uno shock, adesso pero, per comparazione, vediamo quello che non vedevamo prima, cioe' lo sporco che c'era
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 30/03/12 alle 15:45 via WEB
ma perchè non devo essere sincero???? e lo voglio essere a costa di andare contro tutti! Sarà stato lo sporco , la fuliggine, delle candele, i restauri del cavolo che nei secoli avevano deturpato l'intero affresco della Sistina, sarà che tutti sti fattori messi insieme sono entrati a far parte del TEMPO e allora sto PADRE TEMPO ci aveva messo pure di suo a far sembrare la Sistina come voleva lui che sembrasse. E così ne aveva fatto non un'opera immensa da collocare non in un preciso momento della Storia, ma fuori dal contesto temporale in cui era nata. Sicchè io non parlerei più di luridume , di sporco, di fuliggine delle candele, di colle e siovracolle, di Giudizio Universale imbrattato da fumi e da altro , di soffitto ecc...ecc... ma parlerei di come il TEMPO aveva trasformato un capolavoro "manierista" in un capolavoro assoluto, cancellando il manierismo. Io ho visto la Sistina 5 ( cinque) volte prima del restauro e tre volte dopo il restauro. Certamente nel dopo si vedeva splendere tutto, ma era diventato un capolavoro datato, collocabiole in un preciso momento, aveva svelato le sue origini, così come in Ultimo tango a Parigi, il mistero finisce quando Brando rivela il suo nome, precipitando nel contingente, come pure succede in " 9 settimane e mezza"! Il mistero della Cappella Sistina, che tanto aveva detto al mondo di universale e di magico, con il suo luridume e il suo sporco di fuliggine, aveva lacerato il velo di Maia, e così il mistero delle sue origini era stato svelato. Meno male che l'ho vista prima del restauro. Restauro che non condanno assolutamente ma che avrei voluto limitato alle crepe dell'intonaco e basta e al consolidamento delle pareti e del soffitto, ma ha cancellato l'opera del Tempo.
SO DI AVERE TORTO MARCIO, PERCHè IL RESTAURO HA SALVATO DALLE "INGIURIE DEL TEMPO" UN CAPOLAVORO e lo ha spedito pari pari alle generazioni future!! Ma IL TEMPO AVEVA OPERATO COSI' BENE, MA COSI' BENE, CHE LA SISTINA NON ERA UN LUOGO DE STA TERRA , MA ERA L'ICONA DELLA GALASSIA, DELL'UNIVERSO E DEI MISTERI DELLE SUE ORIGINI. IL CREATORE ERA QUELLO DEL " PRIMA", , QUELLO DEL "DOPO" E' DIVENUTO IL PADRETERNO DELL'AFFRESCO. IL TEMPO AVEVA PITTATO CIO' CHE MICHELANGELO NON POTEVA ASSOLUTAMENTE PITTARE!!!!!
NON FUCILATEMI!!! e se lo fate , sparate a salve! :)). Ciao, cara ODY!!! tt
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/03/12 alle 18:13 via WEB
sii sincero quanto vuoi, chi te lo vieta? ma c'e' un errore di fondo nel tuo ragionamento e cioe' considerare un segno del tempo quello che invece e' segno dell'incuria dell'uomo.
i segnio del tempo sono gli invecchiamenti e le alterazioni dei materiali e quelli non li tocca nessuno, nessuno arriva al colore originale (non in Italia almeno) e nessuno cerca di applicare una qualche raezione chimica per mettere indietro la amcchina del tempo e restituire ai colori il tono, la saturazione e la brillantezza che avevano in origine (cosa peraltro impossibile, allo stato attuale delal chimica).
quello che viene IN PARTE asportato e' il materiale di deposito che non e' azione del tempo, ma incuria. se queste opere fossero state adeguatamente "spolverate" (anche in senso letterale), giorno dopo giorno, anno dopo anno, certo non sarebbero cosi'.
e' come fare il lavoro della brava massaia, spolverare i mobili, pulire i pavimenti, sgrassare i fornelli, per mantenere la casa ad un buon livello di igiene e pulizia. se ti consegnassero una casa con sui mobili accumulatasi la polvere di 4 secoli, te la terresti cosi"?
e questo, ti assicuro, e' un discorso molto molto di base.
ci sono poi considerazioni relative a COME si fa il rsetauro: come dicevo sopra, nessuno arriva mai al colore originale. sapessi la quantita' di vernice alterata antica che viene lasciata sopra! facciamo un lavoro di ASSOTTIGLIAMENTO, per restituire una certa trasparenza. e un assottigliamento SELETTIVO per far si' che questa trasparenza sia piu' o meno tale in virtu' dell'alterazione da invecchiamento dei colori sottostanti, che altrimenti sarebebro squilibratissimi.
e poi c'e' una ulteriore ragione, quella della LETTURA del'opera d'arte. che deve essere fruita, esattamente come non impedisci ad un musicista di suonare uno spartito. la musica non ascoltabile e' un rebus elitario, per pochi: cosi' come l'arte visiva non "vedibile", da leggere solo sui libri. e' un tradire la sua stessa essenza.
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 31/03/12 alle 23:47 via WEB
cara Ody, grazie per le tue risposte. Continuo a ritenermi fortunatissimo per aver visto per più volte la Cappella Sistina prima del restauro. Così come mi reputo fortunato ad aver visto giù da me come era il mondo omerico, prima dell'invasione selvaggia della civiltà moderma! C'erano le donne anziane con le vesti lunghe nere e il fazzoletto in testa, ESTATE E INVERNO; c'erano le spiagge di Torre dell'Orso, Alimini, Porto Badisco, DESERTE, ESTATE E INVERNO; non c'era una strada asfaltata, e andavamo a scuola con la cartella di cuoio ( i più fortunati) in una mano e il calamaio nell'altra, intirizzita d'inverno; di notte si vedeva la Via lattea, tutta e il cielo era zeppo di stelle! E nel mentre, la Cappella Sistina doveva ancora essere restaurata! Lo so che hai ragione in tutto. E va bè!!Grazie di tutto. tt
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 29/03/12 alle 08:19 via WEB
mi son sempre posto la domanda di cosa succederebbe se il Partenone venisse restaurato e rifatto come era al principio. Forse perderemmo il senso del Tempo e della Storia. Lo preferisco ora!Mi fa sognare! Però non si fa forse per alcuni vasi greci o etruschi , ricondotti con delle aggiunte visibili alla forma primitiva? Forse nel piccolo va bene, ma nel grande no!Lo stesso dicasi per il Colosseo. Ecco: mentre per il partenone non accetterei il ricondurlo alla forma originaria, per il Colosseo forse si!Forse!L'emozione del Partenone così com'è carico di storia , e della sua perfezione nella deformazione curva della base e della circonferenza delle colonne peristilio, è fortissima! tt
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:29 via WEB
quello che temi (e che non avverra' mai) non e' restauro, ma ricostruzione a imitazione.
sarebbe come se di queste opere ne fosse mancata una meta' e un pittore si fosse esercitato a rifarle.
 
mpt2003
mpt2003 il 29/03/12 alle 08:35 via WEB
il fatto è che noi umani abbiamo una grande capacità di adattamento....tu giustamente parli dell'arte, ma non solo in quello ci adattiamo. Pensa ai sapori, pensa ad un tortellino fatto in casa e ad uno industriale. Il primo è tutta un' altra cosa rispetto al secondo eppure c'è qualcuno che preferisce quest'ultimo......:)
e a te, oltreoceano, non capita di rimpiangere qualcosa di buono del tuo "stivale" natale?*_*
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:25 via WEB
e' vero: e con l'adattamento perdiamo la memoria FISICA di quello che era il passato. ne conserviamo solo una memoria ideale. magari se ci danno un cibo genuino antico, nemmeno ci piace!:)
 
Tesi89
Tesi89 il 29/03/12 alle 09:43 via WEB
Il fatto è che spesso non siamo pronti a cambiare,nè a tornare a un rassicurante passato di quasi serenità,nè tantomeno ad affrontare un futuro magari desiderato,ma incerto.E ci dibattiamo in un presente grigio e deludente senza sapere che cosa fare,pur aspirando al meglio per noi stessi e per chi ci sta vicino. :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:23 via WEB
grazie, Clara: mi piace che tu abbia incentrato la tua attenzione sul testo. Spesso le immagini, nei miei post, sono una provocazione, ma i testi lo sono ancora di piu'
 
vi_di
vi_di il 29/03/12 alle 10:13 via WEB
E' che anche la patina del tempo ha un suo senso, fa parte della storia, e cancellarla è come cancellare pezzi di memoria. Se il ritrovato splendore di un'opera d'arte lo confrontiamo col nostro grigiume irreversibile, allora viene fuori davvero un trauma notevole.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:22 via WEB
l'opera d'arte visiva e' fatta per essere vista. come quella musicale per essere ascoltata. se lasciamo che sporco, depositi e vernici alterate creino un filtro, fra noi e l'opera, questa nel tempo diventrera' quasi illeggibile e avremo tradito la sua stessa essenza
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 29/03/12 alle 10:19 via WEB
La patina ha un suo fascino come sono affasinanti le rughe in un viso. Poi tendiamo ad abituarci a quel che conosciamo 'da sempre' ..e questo vale non solo per l'arte ..
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 18:20 via WEB
ma la patina e' solo sporco, dobbiamo abituarci a considerarla per quello che e'. lo sporco accumulatosi sul viso di un barbone, che vive per strada, lo trovi affascinante? o non saresti forse interessata a vedere se sotto quello strato di sporco accumulatosi non ci sia, forse, un principe azzurro?
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 30/03/12 alle 19:58 via WEB
il principe azzurro non esiste, perciò è meglio accettare la patina :) A proposito: della Madonna di Raffaello ho una foto scattata da me che è molto carina, fa vedere sia il quadro, sia chi sta dipingendo una copia :)
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/04/12 alle 21:36 via WEB
molto carina la foto. Ma e' un altro dipinto di Raffaello, non questo.:)
 
austen69
austen69 il 29/03/12 alle 21:53 via WEB
non mi piacciono molto i cambiamenti, li trovo faticosi (soprattutto se non richiesti o voluti)... poi mi ci abituo, come ad ogni cosa ... :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/03/12 alle 23:38 via WEB
i cambiamenti sono uno stress, anche quelli positivi. Mi ricordo che avevo un periodo di palpitazioni e malesseri dopo la nascita di TRE e andai dal cardiologo che, fortunamtamente, non trovo' nulla di patologico. Poi mi chiese se avevao avuto dei cambiamenti di vita recenti....io pensavo in senso negativo e risposi:"No, anzi, mi e' nato un bambino"! e lui di rimando:"Dice niente, signora! Lo sa che e' il primo cambiamento nella lista di quelli che generano stress? il secondo e' il cambiamento di casa e il terzo il cambiamento di lavoro. La morte di una persona cara viene solo per quarto"!
 
   
magdalene57
magdalene57 il 01/04/12 alle 15:12 via WEB
... un bambino... ma glielo hai detto che era il numero TRE?!?
 
Less.is.more
Less.is.more il 30/03/12 alle 01:54 via WEB
Che anche al bello ci si debba abituare, se non educati ad esso, è innegabile. Basti anche notare quanto la critica ha discusso, dibattuto, scritto se fosse lecito o meno ripulire le opere d'arte o lasciarle così!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/03/12 alle 04:12 via WEB
Sai, conoscendo le personalità di certi critici, si sanno anche i risvolti del loro opporsi! Non è tutto amore della teoria, credimi. Spesso sono polemiche finalizzate, modi di farsi pubblicità, oppure semplice malafede. O ignoranza.
 
   
Less.is.more
Less.is.more il 30/03/12 alle 21:39 via WEB
Non ho difficoltà a crederti. Mi dai solo conferme :)
 
Less.is.more
Less.is.more il 30/03/12 alle 02:04 via WEB
Quanto è stato detto ad esempio sulla veridicità dei colori della Cappella Sistina? Che non era possibile che Michelangelo usasse colori così "contemporanei" e via discorrendo... Certo che è uno shock! Alcune volte c'è da riscrivere la Storia dell'Arte...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/03/12 alle 04:10 via WEB
Il Michelangelo che è uscito fuori dal restauro è molto più "veridico" di quello appannato e grigiastro di prima. Ricordo ancora l'impressione che ne ebbi, la folgorazione. Finalmente capivo da dove avevano derivato i loro colori pieni di cangiantismi,quasi astratti, i manieristi della prima ora. Finalmente le cose lette sui libri diventavano palesi e non solo un'oscura materia di fede!
 
   
Less.is.more
Less.is.more il 30/03/12 alle 21:41 via WEB
Hai detto giusto: "colori quasi astratti"! Né più né meno :)
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/03/12 alle 22:05 via WEB
e' questa la novita' di Michelangelo in senso coloristico. Per questo a Roma gli preferivano Raffaello, molto piu' tradizionale e "morbido". Per questo sembrava troppo duro e "tagliente" rispetto al colorismo veneto.
Se si legge bene Vasari, avendo in mente anche le opere come sono adesso, dopo questi importantissimi e magistrali restauri, forse possiamo avvicinarci a capire la grande disputa che percorre la Roma di quel periodo e che, altrimenti, ci risulta un fatto tutto intellettualistico e non avvicinabile.
Michelangelo recupera il cangiantismo fiorentino tardogotico di Lorenzo Monaco, al sua linea franta, la stessa lezione resa rinascimentale dall'Angelico e crea questi capolavori assoluti ed "astrattizzanti" che, infatti, vengono capiti quasi solo in patria.
Ovunque si preferisce accettare Michelangelo scultore (o scultoreo, in pittura) e poi rivestire quelle forme di colori piu' fusi o piu' classicamente raffaelleschi. Per cui la sua lezione di pittore viene capita e ripresa solo da "pazzi furosi" come Pontormo o Rosso Fiorentino
 
     
Less.is.more
Less.is.more il 31/03/12 alle 06:09 via WEB
Grazie carissima odio_via_col_vento, leggere le tue risposte appena alzati solleva anche l'anima :)
 
atapo
atapo il 30/03/12 alle 22:30 via WEB
Accipicchia, tra post e commenti, quasi un trattato di storia dell'arte e di restauro! :) Io, che non sono sempre vispa, leggevo il tuo post all'inizio riferendolo alla vita in generale, fino al tuo riferimento preciso all'opera d'arte e alle immagini. E mi dicevo che al cambiamento non si è mai preparati abbastanza, c'è sempre una dose di imponderabilità e di sorpresa, potresti arrivare dove non immaginavi nemmeno. Però questo in genere non mi ferma dal tentare strade nuove, il "processo" lo inizierei, perchè pronta del tutto non lo sarò mai. O almeno sono arrivata alla conclusione di tentare il più possibile, anche se non sempre mi riesce...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 31/03/12 alle 03:49 via WEB
Ci siamo fatti prendere la mano, eh?:))
Comunque ti ringrazio di avermi riportata allo spunto iniziale del post, quello del cambiamento (ho fatto male a mettere le immagini, dovevo immaginarlo che avrebbero distolto l'attenzione dalla parte scritta)
 
quinlori
quinlori il 30/03/12 alle 23:11 via WEB
E' proprio vero che non siamo pronti ai cambiamenti e ci piace sopportare il grigiore di un presente solo perchè ci siamo abituati ad esso e lo conosciamo a tal punto di sentirci protetti. T.S.Eliot in una sua poesia bellissima diceva che "Aprile è il mese più crudele" perchè ci chiama alla vita quando noi invece vorremmo essere passivi e inattivi, al caldo dell'inverno.Ma come si fa a non godere dei colori , della luce? I colori spenti di un quadro sono come il logorio della nostra vita. La patina di sporco toglie vita al quadro come la routine toglie verve alla nostra vita. Riportare alla luce l'aspetto originario di un'opera d'arte significa riportare in vita la creatività del suo autore mettendo riparo all'incuria del tempo e dell'uomo.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 31/03/12 alle 03:50 via WEB
Verissimo, siamo tanto adattabili quanto ferocemente abitudinari. Sarebbe meglio per noi rimanere come siamo, pur di non affrontare la fatica di un cambiamento.
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 31/03/12 alle 09:52 via WEB
Può sembrare irriverente l'accostamento, ma da alcuni mesi seguo il restauro di importanti (e costosissime) auto d'epoca. E guarda caso mi ritrovo tutte le problematiche tradizionali delle opere d'arte . Il tempo che passa e cambia l'aspetto fisico delle cose. Il nostro atteggiamento rispetto ai cambiamenti. Restauro che "rimette a nuovo" dall'aria violenta e traumatica? O conservazione, più dolce e rispettosa, che prende atto delle mutazioni e non pretende di eliminarle? ( e, dietro l'angolo di tutti questi discorsi spunta sempre una tentazione di paragone con le vicende delle persone... )
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 31/03/12 alle 16:50 via WEB
Non è affatto irriverente, è la grande disputa tra restauro e ripristino, per quanto riguarda gli "oggetti" d'uso. Se cioè una Bugatti vogliamo ancora farla andare per strada, magari ai raduni d'epoca, oppure metterla al MOMA di New York. I restauri sono anche, devono esserlo, finalizzati a seconda dell'uso dell'opera. E scelti sulla base del tipo di opera.
poi, è un discorso lungo e per addetti ai lavori, certo, ma il restauri che ho esemplificato qui sopra, NON sono affatto restauri antiquariali, non fanno del RIPRISTINO o della RICOSTRUZIONE, non cercano di rendere un'opera "com'era" (cosa del resto impossibile): sono restauri scientifici, seguiti da una ferrea metodologia filologica.
Quanto al paragone con l'essere umano: per me la chirurgia estetica, le tinture, i botulismi vari...l.tutta quella roba è paragonabile alla illusione di una ricostruzione antiquariali. Anzi, è peggiore, perché fatta meno bene:)))
 
   
angelorosa2010
angelorosa2010 il 01/04/12 alle 23:18 via WEB
...in particolare due auto , un Maserati Ghibli Coupè rifatta ex novo fino all'anima, probabilmente migliore di quando è uscita dalla fabbrica, proprietario un commerciante ... e verrà venduta, l'altra, di marca diversa e di cui non posso ancora parlare, proprietario un collezionista, "conservata" con amore infinito... anche di queste, appena ne avrò tempo, farò un post, perchè è bello come lavoro svolto, ma fa anche riflettere...
 
magdalene57
magdalene57 il 31/03/12 alle 21:46 via WEB
col tempo si accettano i cambiamenti. Meglio tenere sempre a portata di mano il prima da confrontare col dopo.. Fino a quando quel prima arriverà a darci noia per tutto il celato. Stai bene signora?
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/04/12 alle 05:34 via WEB
Dici? Io ho provato a farmi qualche fotografia nello stesso luogo e posizione e (QUASI) abbigliamento di 10 o 20 anni fa.....ma il confronto non è incoraggiante!:))))
 
   
magdalene57
magdalene57 il 01/04/12 alle 15:10 via WEB
e del fascino della vita vissuta, quello che si vede attraverso le pieghe del viso, vogliamo parlarne? Meno male che esiste il cambiamento, è liberatorio
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/04/12 alle 21:35 via WEB
non e' che io non li apprezzi, anzi! dico solo che tanta documentazione forse non e' necessaria
 
ossimora
ossimora il 31/03/12 alle 23:55 via WEB
Molto interessante il post e La discussione conseguente . Appena letto ho pensato subito ai cambiamenti che sto vivendo , quelli negativi , le metamorfosi della malattia per esempio ,dopo aver immaginato per anni per lei un a vecchiaia lunga e serena come quella della nonna che dall' alto dei suoi 104 anni sta ancora bene e mi dava serenità . Cambiamenti che non accetti ,poche balle e che scavano dentro . E poi magari la "tua" scuola ,per anni considerata "fiore all'occhiello della zona...e devastata da riforme ed inserimenti inadatti fino a diventare ben altro. E' assolutamente scontato ma si amano i cambiamenti " buoni" ...come quelli di RaffAello e Michelangelo...che bello.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/04/12 alle 21:39 via WEB
il senso del post era che il cambiamento e' faticoso e anche quando auspichiamo di tornare indietro, di rivivere un'epoca felice del nostro passato, non e' detto che non sia altrettanto faticoso dell'affrontare cambiamenti negativi.
l'esempio del restauro e' illuminante: anche li' ti mettono di fronte a cambiamenti postivi che spesso, pero', la gente non digersice. preferiva il consueto, anche se brutto, al nuovo.:)
poi, se si affronta il tema della malattia, allora certo che le cose vengono viste in modo diverso, con tutto il valore vero della vita e del rischio di morte e della realta' della sofferenza.
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/04/12 alle 21:40 via WEB
insomma, si fanno sofismi solo quando non c'e' di mezzo la sofferenza. quella azzera tutto!
 
orologionuovo
orologionuovo il 01/04/12 alle 22:03 via WEB
ody, sai che ti dico? che queste opere mi piacciono sia nel prima e sia nel dopo; e con questo voglio anche dire che anche dopo un mio cambiamento mi piaccio allo stato attuale e non disdegno ASSOLUTAMENTE ciò che ero prima.ciao odyosè.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/04/12 alle 23:28 via WEB
c'era "stoffa" anche prima, si'. ma poi il "trattamento", il cambiamento, ha fatto venir fuori qualcosa di anche migliore, no?:)
 
calipso81
calipso81 il 02/04/12 alle 19:04 via WEB
Bisognerebbe tornare bambini ogni volta: guardare tutto con gioia, come cosa nuova da imparare, una novità che fa solo sorridere in modo raggiante PS. E comunque i restauri citati sono belli, ben fatti, godibilissimi. Siamo noi ad avere un concetto fuorviato dal giallume
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/04/12 alle 21:32 via WEB
siamo tutti nati "imparati", sai com'e'....
 
angiolhgt
angiolhgt il 03/04/12 alle 13:31 via WEB
il concetto di restauro secondo Ruskin o Viollet le Duc? Sono perchè il tempo lasci una traccia e in architettura o pittura e non si aggiunga niente di ricostruttivo "nuovo" ma al limite si integri "forma" in modo ben visibile come "cornice".In pittura, pulire lo scialbo è pulizia e basta, ma dove mancassero parti di un affresco è giusto che continuino a mancare magari integrandole con un completamento non imitativo dell'originale evidenziandolo e non confondendolo.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/04/12 alle 21:33 via WEB
secondo me ne' come Ruskin ne' come Viollet Le Duc. ne e' stata fatta di strada da allora! anche il restauro, come tutte le cose, e' un po' frutto del gusto e delle istanze storiche del suo tempo e quindi guardiamoa come noi, oggi, sentiamo e pensiamo. a quali sono oggi le nostre esigenze, in una civilta' della comunicazione
 
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