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Settimana "Casalinghitudini di una volta" - Sabato = VISITE

Post n°601 pubblicato il 08 Giugno 2013 da odio_via_col_vento
 

 

Silvestro Lega, La visita

 

Le amiche della mia mamma erano una merce rara e di qualità, ma davvero di qualità, se le ripenso con gli occhi (della mente) di adulta.

All'epoca mi parevano (ovviamente) delle strane vecchie (e mi rendo conto che erano più giovani di me adesso) e soprattutto non capivo come si potessero definire "amiche" dato che non giocavano mai. Tutta la mia esperienza di amicizia, limitatissima per ragioni di età, ma proprio per quelle stesse ragioni assolutamente unica e totalizzante, vedeva "amicizia" come sinonimo di gioco.

"e cosa fate allora, se non giocate?"

"Chiacchieriamo, ci scambiamo visite, prendiamo il caffè" era l'invariabile e per me imprescrutabile risposta.

A quelle visite mi annoiavo moltissimo. Non c'erano mai bambini della mia età, essendo, come dicevo prima, le amiche della mamma particolari sotto molti punti di vista. E rare.

Quelle che avevano figli, li avevao fuori età, adulti. Il fatto era che mia madre si era sposata tardi, che c'era stata anche una guerra di mezzo e la grande maggioranza delle donne della sua generazione i figli li aveva avuti prima della guerra. 

Poi c'era in gruppo dei cuori solitari, delle zitelle, come si diceva allora.

Una che era stata abbandonata perché si era ammalata di polmonite e l'impietoso fidanzato aveva temuto l'insorgere della tisi, una malattia da opera lirica o da romanzo, sembrava a me, ma evidentemente all'epoca ancora temuta.

Un'altra si definiva "vedova di guerra" perché sosteneva che il suo ipotetico marito era statisticamente fra quegli uomini che erano morti in guerra e lei non l'aveva conosciuto solo per quel motivo, altrimenti si sarebbe certo sposata.

Una che coltivava un amore segreto, di cui non si doveva parlare né si poteva chiedere. Ma non crediate che si trattasse di un amore "colpevole": nemmeno per sogno. Era semplicemente un uomo molto più giovane di lei che venne allo scoperto (e la sposò) solo molti anni dopo, quando era ormai diventato "presentabile" in quanto primario di ospedale. Per questa "colpa" i due si privarono di anni di felicità e anche della possibilità di avere figli. Ma tant'è.

Poi ce n'era un'altra che si vestiva da uomo, ma proprio con giacca e cravatta, capelli cortissimi e si faceva chiamare per cognome .... indovinate un po'.... Ma naturalmente non si diceva niente, se non che era stravagante. E mia madre lamentava di sentirsi in imbarazzo se la incontrava per strada e quella la salutava calorosamente. Ma alla fin fine le era amica e la faceva venire in casa. Era meno prude di quello che sembrava, mia madre.

Poi c'erano le spasimanti di mio zio, che cercavano di farsi amiche della sorella nella speranza di frequentare lui, il bello scapolo (merce rara, all'epoca) che si negava (e poi finì per sposarsi di lì a pochi anni, preda di un tipico "incastro" da parte di una signorina di non specchiatissima virtù, con cui credo però si sia divertito molto più di quello che gli sarebbe toccato con le bruttine stagionate che affollavano i nostri sabato pomeriggio).

Queste visite mi sembravano una tortura, soprattutto se si presentavano certe vecchie zie dai baffi pungenti che naturalmente avevano diritto a baciarci. Io, malignamente, cercavo sempre di mandare avanti mia sorella, più piccola e che quindi suggeriva maggiori tenerezze; per poi cercare di cavarmela con un mezzo inchino, che destava ammirazione ma al tempo stesso distraeva dal temuto bacio rasposo.

E si versava caffè in tazzine speciali. Dalla scelta che mia madre faceva si capiva il riguardo verso l'ospite: c'erano almeno 4 servizi, in ordine crescente di status; le mie preferite erano di porcellana, bianche con delle belle rose. Un Ginori d'epoca. Se proprio ero buona mi toccava un cucchiaino di zucchero su cui venivano fatte cadere poche gocce di quella nera bevanda il cui odore mi piaceva tanto fin da allora.

 

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Commenti al Post:
Less.is.more
Less.is.more il 08/06/13 alle 21:45 via WEB
Confermo la qualità rara delle amiche di tua mamma. Mi hai fatto ricordare che mi è capitato di sentire "quella donna non ha salute"... che sottintendeva che era meglio non sposarla. Bella la storia dell'amore segreto. Trovo coraggiosa la donna androgina. E "Dulcis in fundo" lo zio rimasto "incastrato". Bel quadro.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 08/06/13 alle 22:31 via WEB
Assicuro la veridicità di quanto raccontato. Di qualcuno ricordo ancora nomi e cognomi. Il primario di ospedale è probabilmente ancora vivo (seppure in pensione)
 
   
Less.is.more
Less.is.more il 09/06/13 alle 03:08 via WEB
Si è risposato? Ormai sono ai pettegolezzi!! :-))
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/06/13 alle 08:19 via WEB
No, no. Un grande amore è per sempre. Vecchia scuola
 
ilio_2009
ilio_2009 il 08/06/13 alle 22:25 via WEB
La Nazione: Scoperta l' erede letteraria di Vasco Pratolini :) Buonanotte Lucio
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 08/06/13 alle 22:29 via WEB
Cronache di povere "visitanti".:)
 
orologionuovo
orologionuovo il 09/06/13 alle 06:44 via WEB
LA SCENA DEI PARENTI COI BAFFI PUNGENTI....L'HO VISSDTA ANCHE IO E ANCHE PIU' DI UNA VOLTA...CIAO ODY
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/06/13 alle 08:20 via WEB
Povere donne. Avranno creduto di essere migliori, rasandosi i baffettti :)
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 09/06/13 alle 08:03 via WEB
da noi giù il termine " visita" ha un signifoicato particolare,pochissimo piacevole, e si usa in occasione di dipartite. Es. " Vengu cu tte fazzu visita" ( vengo a farti visita) vuol dire che è accaduta qualche cosa di brutto e allora si va a consolare! Oppure " visita" si usa per la visita del dottore all'ammalato!Altrimenti per cose piacevoli si usa adoperare il verbo "trovare". Es. " Crai vengu cu tte trovu!" ( domani vengo a trovarti!). Noi giù abbiamo na letteratura fantastica! Usi e costumi! Ciao.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/06/13 alle 08:21 via WEB
Bene, mi farebbe piacere sentire raccontare delle andate (o venute) a trovare, allora. Chissà, anche tu, che storie!
 
mpt2003
mpt2003 il 09/06/13 alle 09:36 via WEB
sembra davvero ,leggendoti, di vivere in un bel mondo...io non ho ricordo di visite, se non di parenti, o forse sì, ma erano amici dei miei che purtroppo non avevano figli!....un po' noioso:)ciao vado che sono indietro e mi devo rimettere "al paro"...:)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/06/13 alle 14:08 via WEB
Anche queste visite io le vivevo come noiose. Ma poi se ci ripensi da adulta erano "interessanti"
 
vi_di
vi_di il 09/06/13 alle 09:43 via WEB
Che belle atmosfere che racconti, Ody! Mai vissute. Da me venivano delle visite soprattutto in estate, ma erano quasi sempre parenti che stavano lì in campagna a parlare con mamma che nel frattempo lavorava nell'orto. Non so se abbia mai avuto amiche mia madre..
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/06/13 alle 14:09 via WEB
Chissà se in quella generazione sentivano poi il bisogno di amicizie. La vita andava lungo altri binari
 
atapo
atapo il 09/06/13 alle 09:55 via WEB
Bella la ricostruzione da adulta di come vedessi quelle persone con occhi infantili! Sai, io avrei la curiosità di sapere, ora, come i miei figli vedevano la famiglia e affini quando erano piccoli: ogni tanto gli chiedo qualcosa e...scopro ...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/06/13 alle 14:11 via WEB
Vengono fuori di quelle risposte, lo so bene. Ma anche qualche spunto sagace, come se i bambini vedessero oltre quello che gli adulti sono capaci di percepire
 
arw3n63
arw3n63 il 10/06/13 alle 11:24 via WEB
Io Avevo uno zio che non sopportavo! Mi afferrava dalle braccia per sollevarmi in aria e mi faceva male, se potevo cercavo di sfuggirgli... era l'unico così, per fortuna, una sua manifestazione d'affetto che detestavo come i baffi pungenti delle tue zie baffute :-)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 10/06/13 alle 16:57 via WEB
Io avevo anche dei cugini dispettosi, di 20 anni più grandi di me: mi sembravano mostri! Parenti serpenti, dunque:)
 
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