Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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Petrus Christus, Portrait of a Young Girl
Tutto questo nero una volta sarebbe stato inaudito. E non solo nei secoli passati, quando il nero non era il colore della distinzione, ma del lutto (almeno nei paesi occidentali, perché poi, si sa, che colori e abbigliamento hanno i loro codici non universalmente condivisi e in Giappone, per esempio, il colore del lutto è il bianco). Non solo nei secoli passati, dicevo, vestirsi di nero sarebbe stato inconcepibile senza un motivo ed un simbolo da rispettare e comunicare. Era anche un colore destinato a condizione modeste, quello degli abiti e dei grandi fazzolettoni delle delle donne di paese, specialmente dell'Italia del Sud, chiuse nel lutto stretto e perenne, che si nascondevano nell'ombra delle porte sui vicoli o delle finestre semichiuse. Probabilmente sdoganato e reinventato da Coco Chanel, il nero fu scelto all'inizio del nuovo secolo per il famoso "tubino", la Petite robe noire, appunto, con l'intenzione di creare un abito adatto per qualunque occasione, che permettesse anche a donne nuove l'accesso ad eventi del bel mondo. Ma ancora pochi decenni fa io non ricordo affatto di aver mai visto mia madre vestita di nero, un colore destinato ad eventi molto formali, forse qualche prima a teatro o una gran sera, ma niente nero nel nostro quotidiano. Ad un certo punto, invece, il nero ha cominciato a dilagare. Fino a che, oggi, per molte donne è diventato simbolo di "esigenze" o aspirazioni spesso in totale antitesi tra loro: si veste di nero quella che vuole sentirsi sexy; quella che vuole sbandierare al mondo il suo essere "perbene" e a posto in ogni situazione; la modaiola; quella con complessi di peso (quante volte avete sentito dire e avete pensato che il nero "sfina"?); quella che non sapendo cosa mettere si sente protetta da un colore che non può fare discutere; quella che non vuole perdere tempo a pensare ad abbinamenti nel prepararsi un bagaglio da volo low cost. Adesso abbiamo anche il nero in estate (cosa un tempo impensabile) e il nero ai matrimoni (questa è una cosa che io ancora non digerisco). |
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Ne parlavo anche in questo vecchio post
Poi, ad un certo punto, la mia vita, la società, è passata da una quasi totale assenza di nero ad una predominante di nero.....riflettendoci mi chiedo ancora quando è successo e come, su quale onda di moda. Ma mi pare che nessuno lo abbia razionalizzato, proprio come me
Cio non significa che io non abbia cose nere: ne ho eccome. Soprattutto il famoso little black dress (in versione riveduta e corretta al mio gusto.....dopo la storia delle frequentatrici di Palazzo Grazioli non indosserei un tubino nero nemmeno se me lo regalassero firmato Coco Chanel in persona)
Morale, mi piace avere qualcosa di nero, certo, ma che siano una gonna, un pantalone. Sempre da abbinare a roba colorata, e più invecchio più mi coloro: ho fatto la gioventù in stile fidanzata di Zorro, e m'è bastata!