Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
« 3 cose belle - 23 agosto | Le commesse » |
Thomas Gainsborough , Portrait of a Lady in Blue
Porto orgogliosamente il colore di capelli che la vita mi ha dato. Vanno imbiancandosi e mi sta perfettamente bene così. Ma anche una scelta, fatta ormai molti anni fa. Davanti alle improbabili mesalliance che escono dai saloni dei parrucchieri; o, ancora, quei colori diversi fra davanti e dietro, frutto di improvvisate tinture casalinghe; le impietose ricrescite; le amiche morette di una volta che ti diventano rosse fuoco o bionde stoppa - mio zio diceva: biondo-menopausa. Mi pare che la mia sia anche una scelta sensata ed elgante. E poi una domanda noiosa, forse, ma che vorrebbe essere un invito a riflettere anche su banalità come queste. Una riflessione comunque salutare, in un'epoca in cui l'omologazione è norma. Il fascino del patto faustiano? O non piuttosto un conformismo imperante?
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Sta a noi cambiare il modo di pensare. Una volta quelli coi capelli rossi erano emarginati. Vogliamo oggi emarginare i dignitosissimi e altrettanto naturali capelli grigi?
Come diceva Nanni Moretti:"Continuiamo così, facciamoci del male"!:)
Ma a me pare che sono le persone che non si tingono i capelli ad essere emarginate, ad essere considerate vecchie solo perché non si adeguano allo standard corrente. Ad essere ADDIRITTURA. Considerate sciatte (lo hai detto, paventando lo, ben due volte, che se una persona non si tinge c'è pericolo che venga considerata sciatta).
io parlo da minoranza e come tutte le minoranze ti invito a provare a considerare le cose dal mio punto di vista. Io rivendicò di essere giudicata sulla mia personalità e sui miei valori e non sul colore dei miei capelli. Rivendico la mia eleganza, la mia libertà, la mia indipendenza di giudizio. :)
Se chi è maggioranza si sente giudicato o criticato da quello che dico, allora mi viene da pensare che non sia tanto sicuro di quello che fa e che FORSE allora le mie parole hanno colto nel segno?:))
Io sono una voce che grida nel deserto. Sarebbe la società, se potesse, a volermi far sentire vecchia perché non mi omologo. Forse è il parrucchiere, ma nche la vicina di casa.:)
Io critico? Forse. Certo siamo passibili tutti di critiche, perché ovviamente una scelta (qualunque essa sia) è sotto gli occhi di tutti.
Certo critico (cioè dico cose diverse da quelle che senti dire o leggi ovunque) per provocare la riflessione e il ripensamento in chi si fa condizionare senza rifletttere sulle implicazioni delle scelte
Invece il virus della paura dell'invecchiamento colpisce anche a distanza, verso un futuro lontano, una ragazza giovane come te
Ma te lo immagini a paragone della capigliatura da bambolotto di celluloide di Baudo? O, peggio ancora, di Berlusconi?
Credo proprio che ci siano (come in tante cose del resto) delle leggende dure a morire, alimentate, come tutte le leggende, da induzione al consumismo, da una forma di omologazione che come tutte le sue consimili rasenta l'intolleranza (siate tutti uguali, pena il farvi sentire ferocemente "diversi"), da un coltivare negli altri la paura sottile dell'invecchiamento e del farsi vedere per quello che si è.
E devo dire che anche parlando ne, qui, mi sono confermata in queste convinzioni.