Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

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Calendario dell'avvento - 22 dicembre

Post n°690 pubblicato il 22 Dicembre 2013 da odio_via_col_vento
 

 

David Hockney, My parents

 

Il Natale degli anziani di oggi. Quelli sui novant'anni e oltre, direi. Perché gli anziani di una volta saremmo stati senz'altro noi, che oggi ci definiamo "anziani" solo specificando un "tra virgolette", per scherzo insomma. O in cerca del complimento che più o meno veridcamente ti dica: "ma no, che anziana, ma scherzi?".
L'età media si è spostata di un paio di decenni almeno e quindi eccoli, i nuovi anziani. Come poi ci arrivino a quell'età è un altro conto.

Anche in famiglia e dintorni ne abbiamo qualcuno: la Nonna Bianca e la Nonna Nera, per esempio.

Una arzilla e pimpante, che allieterà di racconti assurdi e di ricordi improbabili il nostro Natale, in gara col figlio (mio cognato) a cui dà ancora dei punti.

L'altra (mia suocera) che invece non vuole assolutamente più uscire dal confortevolissimo rifugio del pensionato di suore amorevoli in cui si è fatta il nido, avvolta nei suoi orari e nella sua paura del mondo esterno, sempre più popolato di fantasmi dei Natali che furono.

La madre del nostro amico, una tutt'ora mitica "Nonna Mery" che ha attraversato la vita con la tempra della montanara, sopravvivendo al suo tempo, sopravvivendo anche ad una amatissima nuora. E che ad un certo punto pare aver deciso che ricordare e orientarsi era troppo doloroso e adesso, persa nella nebbia azzurrognola della smemoratezza, saluta il figlio dicendogli: "Porti gli auguri di Natale da parte mia a sua madre, mi raccomando".

Il Natale di un signore anziano che ho trovato nella sala d'attesa dello studio del medico, qualche giorno fa. Affamato di compagnia, di parlare con qualcuno. Raccontava in poche parole la sua vita: la moglie morta di Alzheimer, lui che si reggeva male sulle gambe e quindi non poteva vivere da solo, i figli che se lo dividevano: ma in che modo! Cena e notte a casa del figlio; poi via, ancor prima di colazione, a casa della figlia dove passava tutto il giorno, per poi ripresentarsi verso l'ora di cena dal figlio. E i giorni festivi in un'altra città, dalla terza figlia.
Come se non bastasse quella trottola, nessuno gli dava le chiavi di casa e lui era costretto ad aspettare, la sera, che la nuora rientrasse per aprirgli e quindi stava nello studio del medico anche se non doveva farsi visitare, per avere un posto asciutto e caldo e non aspettare per strada.

Che sia un buon Natale, per tutti loro.
La vita è bella, sì.
Talvolta. E non a tutte le età, certo. 

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Commenti al Post:
mpt2003
mpt2003 il 22/12/13 alle 17:24 via WEB
devo essere sincerissima? il fatto di avere una casa "spartita" ad orari mi fa star tanto male. Sarà che io amo il mio nido e mi piace sapere di averlo , ma il fatto di essere viandante nel modo che discrivi mi mette molta tristezza....un po' come i bambini divisi tra genitori, anche se i bambini hanno maggiori possibilità di ripresa rispetto a degli anziani....probabilmente queste situazioni non sono neanche paragonabili.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 17:57 via WEB
Quella storia mi è rimasta nel cuore. Ti avrei fatto vedere la rassegnazione nel suo sguardo
 
bimbayoko
bimbayoko il 22/12/13 alle 17:59 via WEB
Una delle sorelle di mia nonna Teresa ebbe questa triste sorte,sballottata tra i cinque figli a cui ebbe il torto di dare anzitempo la propria eredità...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 19:49 via WEB
Mah. Storie alla Re Lear
 
belf9
belf9 il 22/12/13 alle 19:20 via WEB
Situazione molto triste quella del nonno-trottola :-).
Noi, aspiranti anziani, cerchiamo di arrivarci bene ai novanta :-)))
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 19:48 via WEB
Cerchiamo. Ma non è pensabile di essere indipendenti e autonomi fino alla fine. O ci facciamo un vitalizio pro-casa di riposo o cresciamo figli integerrimi e devoti.:)
 
diogene51
diogene51 il 22/12/13 alle 19:25 via WEB
Leggevo di un nuovo modus vivendi che si sta diffondendo tra gli anziani: quello di vivere comunitariamente, spartendosi i servizi, un po' come i ragazzi che studiano fuori sede. Credo che sia l'unica soluzione, cui bisogna naturalmente pensare per tempo. Questo lo dico per me e non, ovviamente, per te... I vantaggi sono molti: ci si dividono i compiti, ci si assiste, si ha compagnia (penso che niente ci sia di peggio per chi si avvicina alla fine che la solitudine o la compagnia elemosinata), si ha la propria libertà, si mangia con gli altri se si vuole, ecc. Però la realtà generica è, come te, molto più triste. Mi associo nel tuo augurio a queste persone sole e anziane, spesso malate o malandate. E auguri anche a te!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 19:50 via WEB
Dillo anche per me, bisogna prepararsi. Una mia amica ha da tempo ventilato questa idea. Ma mi spaventa vivere in una "comune". Come ci riusciremo con persone distanti o diverse per abitudini se non si riesce nemmeno a fare una "comune" familiare?
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 22/12/13 alle 20:16 via WEB
questo sì, che è un tasto dolente. Dolente oggi!! perchè neol passato , da quanto mi risulta e riferendomi a quel che succedeva nel mio paese, avere i genitori , gli anziani, in casa e accudirli, era un problema ma di gran lunga minore. E siccome le famiglie erano numerose, non esisteva il problema dell'accudire, anzi ( quello che ho toccato con mano con i miei nonni quasi centenari) i figli adulti facevano a gara la domenica a chi doveva avere in casa i nonni!! Ma non c'era la fretta convulsa di oggi, e i genitori potevano avere più figli perchè c'era la " Convinzione" che x'erano , venivano, e basta!! E non ci si chiedeva come , dove, quando e perchè!! I figli venivano e basta. DI CONSEGUENZA il problema dell'accudire gli anziani IN CASA non c'era!! Oggi aiuto!! AIUTO!! non c'è tempo, bisogna lavorare, bisogna scegliere i regali, comke mi vesto, dove vado, montagna, mare, città, cosa scelgo per mangiare.... ecc... e i suoceri e i nonni anzianio diventano come i libri nella libreria: stanno lì, finchè non viene la voglia di leggerli! Quello che dico è dedotto da esperienze viste e toccate con mano! Al Nord! Ora sta cambiando pure giù!c'est la vie!! ecco come ci si organizza: voi dovete lavorare, ai nonni ci pensiamo noi, nelle nostre case di riposo, belle , accoglienti, venghino a vedere, venghini signori!! E le mani non ce le si sporca più! Alè!! Un pò è vero di quello che ho detto, mi sembra! Spero di non delirare e non dire cazzate pure qui! mah! tt
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 20:21 via WEB
Non ho la possibilità di comparare nord e sud, non vorrei che le differenze fossero dovute solo alla mancanza di strutture dignitose e non troppo costose. Ma non posso dire niente di certo.
Fatto è che le badanti sono un fenomeno tutto italiano. Sarà un misto fra la mancanza di assistenza pubblica e invece, sul Mato positivo, la volontà di tenere un anziano comunque a casa, nonostante la mancanza di tempo per accudirlo direttamente?
 
formybz
formybz il 22/12/13 alle 21:19 via WEB
Bisogna pensarci?
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 21:45 via WEB
Pensiamoci: poi mi dici se ti sei fatta venire in mente un'idea.:)
 
vi_di
vi_di il 22/12/13 alle 22:15 via WEB
Auguri anche a mia madre,che ha una casa da cui nessuno la caccerà mai, una figlia che la cura e che ha rinunciato per lei a una sua vita indipendente, e una salute sostanzialmente buona, ma che non fa mai un sorriso, non è mai contenta, non dice mai 'Signore ti ringrazio, avrò anche un dolore alla schiena ma mi sono svegliata anche stamattina e sto a casa mia'. A volte, i vecchi hanno una vita tutto sommato bella ma non sanno godersela. Almeno mia madre è così.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 22:22 via WEB
I vecchi hanno paura: della morte. Forse è quello che inchioda tua madre al suo scontento
 
   
vi_di
vi_di il 22/12/13 alle 22:29 via WEB
Credo di sì, ha cominciato ad aver paura di morire a 50 anni; io la ricordo sempre in attesa della fine. Nonno Michele, invece, con cui sono cresciuta, era sempre allegro, giocherellone, felice di esserci. Forse è per questo che a volte mamma mi fa rabbia: ha avuto l'esempio di un vecchio differente e non l'ha proprio voluto cogliere.
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/12/13 alle 23:11 via WEB
Spesso non si ha possibilità di scegliere, si è come si è e si resta intrappolati nel personaggio, ci si affeziona, non ne sappiamo fare a meno
 
atapo
atapo il 22/12/13 alle 23:22 via WEB
Ci penso, ci penso alla mia anzianità, che continuo a vedere lontana, se non mi soffermo su piccoli particolari di nessuna importanza... E ripenso a quella della mia mamma, che cercava sempre di arrangiarsi da sola perchè voleva recare il minor disturbo possibile agli altri: so che in questo le assomiglio, almeno a quanto mi si dice.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/12/13 alle 00:21 via WEB
Speriamo di poter essere forti e autonomi. Non sempre volere è potere
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
SandalialSole il 23/12/13 alle 00:46 via WEB
Io sono ancora fortunata. Gli anziani che ancora ci sono, sono tutti non soltanto in buona salute, ma tuttora presenti a se stessi e a noi. Non so che dire: la mia è una famiglia nell'accezione forse più "antica" del termine. Una famiglia dove si è presenti, dove si accoglie, dove non si abbandona. Spero di essere capace di dare ai miei almeno la metà di quanto ho visto loro dare ad altri, fossero parenti o anche solo amici. E spero a mia volta di essere capace di trasmettere questo senso di sussidiarietà anche alle mie figlie. Perché se anche loro ne avessero la metà della metà, sarebbe già davvero tanto.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/12/13 alle 06:54 via WEB
È comunque uno dei grandi problemi sociali. Di cui lo stato non si occupa perché è ancora, a torto o a ragione, considerato un problema esclusivamente familiare
 
sblog
sblog il 23/12/13 alle 07:46 via WEB
Un po' da tutti vengono riconosciute delle analogie tra lo stato di un anziano non più autosuffciente e quello di un bambino nei suoi primi anni di vita. Perché non proporre uno schema di legge che consenta al Tribunale di intervenire in casi ritenuti da esaminare da apposite strutture già presenti sul territorio? Un po' come accade già con i minori. Ciao!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/12/13 alle 08:12 via WEB
Sono d'accordo. È che le strutture sono poche e spesso gli anziani stessi non le vogliono. Amano cercare di mantenere la loro privacy e indipendenza. Bisognerebbe creare strutture assistite con miniappartamento (c'è ne sono alcune, ma pochissime) con trattamento stile residence: qualcuno che ti assiste, al bisogno, pulizie quotidiane garantite, pasti da poter consumare in una mensa comune, ma da potersi fare anche da soli, centro servizi comunitario (che ricreasse un po' l'idea di un paese, con piccoli negozi, biblioteca, giornalaio e poco più).
 
magdalene57
magdalene57 il 23/12/13 alle 11:43 via WEB
siamo un paese di persone anziane. Che lo si ammetta o no. E penso che la cosa migliore sarebbe riavere quelle grandi famiglie con tutti insieme, uno sostiene l'altro. Ma dovrebbero abbattere tutte le case di oggi e ricostruirne di nuove, per più nuclei familiari. Non si può lasciarli soli..
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/12/13 alle 16:17 via WEB
basterebbe anche stare sullo stesso pianerettolo, in certi casi
 
arw3n63
arw3n63 il 23/12/13 alle 16:30 via WEB
Che triste realtà, l'anziano come un pacco sbatacchiato qua e là...la vita si è allungata ma il prezzo da pagare sembra questo quando non si è più autosufficienti e nessuno può o non vuole occuparsene a tempo pieno non resta che la casa di riposo oppure la badante, però la giornata divisa da più figli...e senza la chiave per entrare mi sembra veramente triste. Ti lascio i miei auguri di buone feste, almeno l'augurio che sia un momento sereno con chi si ama.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/12/13 alle 23:29 via WEB
Io ne vedo alcuni sereni, in situazioni diversissime. Ma certo quello sballottato fra tre figli è più solo degli altri cui i figli comunque assicurano tranquillità e conforto, sia pure da lontano
 
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