Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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Eugène Delacroix - Giovane orfana al cimitero
Per quanto ti sforzi, non puoi prevedere tutto, nel viaggio. Non saprai quale, non saprai quando, ma in qualche modo non ti farai sorprendere dal fatto che ci possa essere un inciampo, qualunque, per via. Il tipo di consapevolezza che dovrebbero instillare nei giovani futuri sposi: non sarà sempre rose e fiori. Anche: forse lo sarà per molto poco. Così è il viaggio. Magari cerca di prevedere di avere l'essenziale sempre nel bagaglio a mano. Poi, se puoi, compra un itiniterario in cui le tappe sono protette: un'amica in ogni città che tocchi, una ciambella di salvataggio se cancellano il volo, l'ultimo, quello che doveva portarti a casa. Così è per me Parigi. Così vicina che sembra di toccare la meta. Così lontana che devi per forza aspettare una notte e un giorno. Così calda (nel gelido marzo francese) perché c'è chi ti accoglie, ti prepara un letto fresco di bucato, girgio e arancione, per smaltire il jet lag e per consolarti del ritardo. Quasi quasi un imprevisto così bisognerebbe inventarselo apposta.
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" ... Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:..."
. Vabbè , qui forse non era il caso, ma sai com'è quando a scuola ti fanno imparare le poesie a memoria??? a qualcosa serviranno, anche se malamente!! ma fatto con affetto...credimi. tt
L'imprevisto, come dicevi bene, è sempre prevedibile, in ogni cosa che fai: quando viaggi, quando cucini, quando sei al lavoro, anche solo quando ti appresti ad andare al lavoro, quando scendi dal marciapiede e prendi una sorta... Il brutto, però è stare a pensare agli imprevisti che potrebbero capitarti. Così ci si rovina il bello del viaggio o di ogni attività che facciamo. Purtroppo, però mi accorgo, che più passano gli anni, e più l'ombra dell'imprevisto aleggia su di me come la nuvola di Fantozzi... :-( Cra cra