Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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L'alluvione e la storia

Post n°89 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da odio_via_col_vento
 
Tag: Firenze

Dopo il post precedente sullo stesso argomento (che potrei intitolare anche La paura è sempre con noiimmagine )e grazie a un link mandatomi da Calipso81, vi faccio vedere due immagini (che si possono ingrandire facendo click sopra) a confronto di Firenze. La prima è dell'alluvione del 1966:

E questa è più o meno la stessa visione del lungarno, in un tranquillo giorno qualsiasi di oggi:

immagine

La città era un fiume.
Le acque avevano coperto letteralmente le spallette del lungarno, tutto era sommerso: una gigantesca laguna melmosa sulla quale galleggiavano, remoti, spettrali, gli edifici storici, le chiese, i campanili.
Una visione che non dimenticherò mai.
La vidi pressapoco così, la mia città, dall'alto del Piazzale Michelangelo.
Mio padre si era inerpicato in tarda mattinata sui colli, per vedere di persona come stavano le cose, via via che arrivavano le notizie, dramamtiche e confuse.
Ad un certo punto si diffuse quella che il Ponte Vecchio era stato travolto dalla piena. Parlatene ad un fiorentino che c'era e vedrete ancora gli occhi riempirsi di lacrime.

Nel pomeriggio, piovoso, gelido, mio padre tornò. La sua faccia era più grigia del cielo. Disse a mia madre: "Vesti le bambine. Le porto a vedere. DEVONO vedere. DEVONO ricordare".
Salimmo in auto per stradine di campagna, di collina in collina per evitare le zone alluvionate e sbucammo sul Piazzale. Una selva di ombrelli come nella foto sopra.


Ma anche un silenzio spettrale. Nessuno parlava. Nessuno aveva il coraggio di chiedere, imprecare, interloquire col vicino.
Il babbo ci spinse vicino alla balaustra: la gente faceva spazio ai bambini. Che vedessero. Che non dimenticassero.

Al di là dell'alluvione, al di là della tragedia e dei danni, io questo ho anche imparato da quella vicenda. Un grande senso della storia.
Questo ho imparato da un'epoca di rari telegiornali in bianco e nero, di giornali conservati come reliquie e documenti storici. Un'epoca con meno inflazione della comunicazione, ma con più trasmissione del ricordo.
Che è importante essere testimoni di ciò che accade. Conoscere per trasmettere.


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Commenti al Post:
kayfakayfa
kayfakayfa il 25/10/06 alle 05:24 via WEB
Essere testimoni del proprio tempo, non sottrarsi a prendere visione e atto delle vicende dell'epoca in cui si vive, denunciare e documentare i crimini, le tragedie che quotidianamente avvengono dovrebbe essere un sacrosanto dovere di tuttti quanti noi, o almeno di coloro che a parole vorrebbero cambiare il mondo, ma poi nei fatti si adeguano all'ignavia che caratterizza la stragrande maggioranza della gente. Tuo padre agì da uomo saggio imponendo a tua madre di vestirvi per portarvi sulla collina a vedere Firenze ferita a morte dalla piena! Rendervi partecipi di un dramma cui non pensavate ha sicuramene acuito in voi un senso profondo di appartenenza alla vita, non vi ha reso insensibili alle tragedie che macchiano il mondo, vi ha fatte sentire per sempre cittadine del mondo!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/10/06 alle 09:20 via WEB
sì. è stata una grande lezione di vita. per non parlare poi dei giorni successivi, in cui ci ha portate per la Firenze del fango, a dare piccoli aiuti: acqua, pane, viveri in scatola. era un grand'uomo, mio padre. e anche un grande educatore.
 
   
kayfakayfa
kayfakayfa il 26/10/06 alle 13:53 via WEB
Davvero un grande insegnamento di vita! Ciao
 
strangeskin
strangeskin il 25/10/06 alle 12:43 via WEB
Chiedo e richiedo a mio padre di quei giorni, delle macchine, dei soccorsi, dei bambini, del dopo. Chiedo per sapere e per raccontare a mio figlio cosa fu. Un abbraccio. Maruska
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/10/06 alle 09:50 via WEB
i bambini: ho ancora un'immagine tampata nella memoria. due bamine che recuperavano, nei giorni immediatamente successivi, i libri scolastici dalla loro acsa alluvionata. quell'edificio esiste ancora, sul lungarno, tragiacmente sotto il livello della starda. e tutte le volte che passo là davanti, dopo 40 anni, è come se vedessi quella scena adesso.
 
adoroilmare57
adoroilmare57 il 25/10/06 alle 18:16 via WEB
...anche se no ero presente come te, ricordo perfettamente le immagini che in quegli anni e dopo, nei vari speciali, mostrava la tv. Immagini davvero drammatiche che tutti si agurano non succedano più. Mi auguro anche che la tecnologia che abbiamo a disposizione, riesca a prevedere in tempo una eventuale e possibile catastrofe, appunto perchè testimoni di un evento eccezionale già successo...un caro saluto
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/10/06 alle 09:48 via WEB
mah, non credo. mi pare che nosnostante tutti gli studi sul rischio idrogeologico ci siano sempre tragedie che arrivano inaspetatte e mietono vittime. vedi la recentissima frana di Ischia. o l'immane smottamento di sarno.
 
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 25/10/06 alle 18:54 via WEB
Il tuo babbo ha dato a te - ed ora per tuo tramite a tutti coloro che leggono il post - una grande lezione: si deve tramandare la meemoria degli eventi epocali, che segnano una svolta e devono servire da insegnamento perenne.
Oggi manca in tante persone la capacità di "sentire" quali siano gli eventi realmente importanti e poi selezionarli: viviamo nel mondo dell'informazione, ma una informazione mediamente coniugata soltanto al tempo presente ed fortemente appiattita sull'omogenizzazione dell'importante con l'inutile col trascurabile col fuorviante.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/10/06 alle 09:52 via WEB
grazie. grazie di avere capito e di sintetizzare così, in poche righe, tutto quello che mio padre ha significato per me, come trasmissione della memoria e valutazione degli eventi.
lui non era mai uno spettatore apssivo. aveva carne e sangue, oltre che testa, e ci insegnava a pensare..
 
magdalene57
magdalene57 il 25/10/06 alle 23:31 via WEB
da nio niente di simile...l'unica cosa che mio padre mi raccontava è quando i tedeschi , in ritirata, requisirono la bicicletta a mio nonno...la usava per andare a lavorare..faceva kilometri...ma non si lamentò nemmeno tanto di quella perdita...:-))) (non c'entra niente, ma c'entra con i ricordi)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/10/06 alle 09:53 via WEB
anche io ho racconti di guerra incredibilmente vividi, solo perché ascoltati a lungo: di solito il giorno di Natale, dopo pranzo. era quello un pomeriggio deputato alla memoria.
 
rattopennugu2
rattopennugu2 il 27/10/06 alle 11:43 via WEB
Che impressione...davvero! Che impressione...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/10/06 alle 23:39 via WEB
immaginati esserci!
 
rosenkar
rosenkar il 27/10/06 alle 13:21 via WEB
La testimonianza è l'unico modo per resistere.Hai un bel blog,t'ho inserita fra gli amici,qualunque cosa tu decida di fare del mio blog.XIAO
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/10/06 alle 23:40 via WEB
grazie. anche a me piace il tuo.
 
Diamante_e_Carbone
Diamante_e_Carbone il 28/10/06 alle 00:35 via WEB
Avrò avuto 5 o sei anni quando straripò il Po nella zona del Polesine ed i miei genitori portarono mio fratello e me a vedere l'alluvione. Tutto mi sembrava di colore grigio. Non abitavamo vicino a quel posto, quindi non ci fu bisogno di allontanarci dalla nostra casa. Ma ricordo ancora alcuni sfollati che, mentre noi guardavamo dall'argine più alto tutta quell'acqua, si davano da fare per portare via le loro cose dalle abitazioni. Pur essendo così piccola, mi sentii un po' in colpa quando mi accorsi che provavo sollievo nel non essere al posto di quella gente che aveva perduto la casa. Mi strinsi forte alle gambe di mia madre perché temevo che l'acqua potesse portarmela via. Vedevo solo le punte degli alti pioppi affiorare dal fiume che ormai non era più fiume. Si era in autunno (o inverno) perché ricordo che i rami che spuntavano erano completamente spogli e mi sembravano dita che chiedevano aiuto. In quell'occasione mio padre insegnò a mio fratello ed a me ad avere un grande rispetto per la natura "Perché" ci disse "quando l'uomo oltrepassa il limite, poi la natura si ribella ed alla fine l'ha sempre vinta lei". Un abbraccio.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/10/06 alle 09:56 via WEB
un bell'insegnamento. grandi padri.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 28/10/06 alle 01:30 via WEB
Certi avvenimenti, nn solo quelli tragici, ma belli come il passaggio di una cometa o un'eclisse solare, o una nevicata eccezionale che ha fatto chiudere le scuole per giorni e giorni e i fiumi erano gelati e ci potevano correre sopra in bicicletta (col terrore che il ghiaccio si rompesse) ci abbiamo tenuto anche noi che i figli li fissassero nella memoria, per poter dire un giorno -Io c'ero-, e imparare dall'esperienza. Notte Ody
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/10/06 alle 09:57 via WEB
è vero. poi la memoria individuale filtra le cose scegliendo csa ricordare: chissà come, chissà abbedendo a quali meccanismi. ma le tragedie, è ovvio, restano indelebilmente impresse, specie se collettive.
 
UltimoBalabu
UltimoBalabu il 28/10/06 alle 14:23 via WEB
Al teatro Comunale in platea c'è una targa che indica il livello raggiunto dall'acqua. Tutta la platea era sommersa. :(
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/10/06 alle 19:29 via WEB
venne rifatto del tutto, infatti.
 
calipso81
calipso81 il 30/10/06 alle 13:38 via WEB
Bellino l'ovetto!
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 31/10/06 alle 22:45 via WEB
Bè, una cosa è vedere le immagini in tv, e l'altra e sentirlo raccontare da chi ha visto. Io mi ricordo sempre di mio nonno che raccontava dell'alluvione da noi, che spazzo' via tutto il raccolto quell'anno, e ci fu "miseria". Mi rimase impresso, perchè ero bambina.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/11/06 alle 12:48 via WEB
catastrofiche epiche, nei racconti dei nonni. e poi quelle di cui siamo stati testimoni....diventeranno storia anche queste, e racconti. magari non presso il focolare, piuttosto alla luce di uno schermo di computer.:)
 
amoildeserto
amoildeserto il 04/11/06 alle 08:29 via WEB
Il tuo babbo ti ha insegnato a dare senso alla memoria ... un grande valore.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 10:10 via WEB
sì. forse è nato lì il mio rispetto per la storia.
 
simocuriosando
simocuriosando il 04/11/06 alle 08:46 via WEB
Io non ero ancora nata ma mio babbo lavorava alla Camera di Commercio proprio in centro e anche lui ha partecipato al recupero del..salvabile. A casa avevamo un libro, e io più grandicella lo guardavo e lo riguardavo. Senz'altro domani vedrò mio padre.. e mi farò raccontare. Un bacio alla mia città!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 10:09 via WEB
grazie di aver voluto ricordare. un abbraccio a tuo padre: e se ha dei ricordi speciali, fanne un post, mi raccomando!
 
releardgl
releardgl il 04/11/06 alle 08:52 via WEB
ciao carino il tuo ricordo, passa dal mio blog se puoi ho scritto ankio qualche riga sull`alluvione ciao buona giornata e complimenti per il tuo blog....
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 10:08 via WEB
un bel ricordo anche il tuo. e grazie per avermi permesso di rendere omaggio alla memoria del grande sindaco di Firenze (di allora, naturalmente. quello di oggi..... sic transit gloria mundi....!)
 
releardgl
releardgl il 04/11/06 alle 09:26 via WEB
ps...mi sono permesso di metterti nei miei blog amici....
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 18:38 via WEB
ricambio. ma non per essere politically correct. ricambio perché il tuo blog è stata una bella scoperta.
 
bluewillow
bluewillow il 04/11/06 alle 10:18 via WEB
complimenti per la nomina a blog del giorno! :) te lo meriti!:)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 13:41 via WEB
ma dài! è solo per l'occasione del quarantennale dell'alluvione. solo perché ho fatto un post sull'argomento.
 
amoildeserto
amoildeserto il 04/11/06 alle 10:46 via WEB
Blog del giorno ... non me ne ero accorta! Meritatissimo :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 13:41 via WEB
ciao. grazie, un complimento gradito, ma come vedi immeritato. solo un'occasione temporale, un anniversario.
 
pigilli
pigilli il 04/11/06 alle 11:11 via WEB
Bello il tuo racconto … deve esser stato terribile… ciao! Pier
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 13:42 via WEB
sì: noi fummo ababstanza fortunati. ma è stato un dramma sconvolgente.
 
fabio.1971
fabio.1971 il 04/11/06 alle 12:02 via WEB
Non c'è solo Firenze nelle grandi tragedie d'Italia, certo oggi sono 40 anni è importante non dimenticare, ma il 4-5 novembre 1994 il Po, il Tanaro esondarono nella zona di Asti, Alessandria, Cuneo fuori Torino (Moncalieri, Chivasso, Trofarello). Perché ne parlo ? Perché a Firenze ci fu una grande mobilitazione generale ed era giusto, in Piemonte mandarono Ombretta Fumagalli Carulli a controllare in mezzo al fango con i tacchi a spillo. Infatti dopo 6 anni altri lutti.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 18:11 via WEB
è vero. come è vero che nel 1966 ci furono alluvioni anche in altre parti d'Italia. anche a Venezia. l'alluvione di Firenze ebbe però proporzioni diverse, perché per la prima volta una città intera, densamente abitata, andò all'improvviso sott'acqua. l'altezza raggiunta dal livello dell'acqua in città fu di 5 metri! fu un'ondata pressoché improvvisa. che portò con sé detriti di ogni genere, ma soprattutto melma e nafta (scoppiarono tutti i serbatoi del riscaldamento delle case che, all'epoca erano a nafta). questo poi causò un danno incommensurabile agli edifici storici e ai tesori artistici della città.
Firenze, insomma, divenne un po' il simbolo della fragilità del nostro patrimonio artistico, di un possibile incombente disastro universale che poteva giungere e distruggere la cultura umana.
contestualizzando un po' le cose, vale la pena ricordare che erano anche gli anni della paura della bomba atomica; l'alluvione diede concretezza, in un certo qual senso a queste paure.
d'altro lato, si era ad appena 20 anni dalal fine della guerra (un tempo breve, se si pensa che la maggioranza della gente colpita dall'acqua e dal fango aveva vissuto anche la tragedia della guerra) e le scene di sfollati, di distruzioni, di mancanza di acqua e viveri, facevano precipitare di nuovo la memoria collettiva nel recente buio passato.
 
AdorabileDispettoso
AdorabileDispettoso il 04/11/06 alle 12:34 via WEB
La speranza è che certi episodi non si ripetano più, la certezza, ahimè, è che si ripeteranno perchè ogni volta ci scopriamo sempre impreparati ad affrontarli. Un saluto e complimenti x il post
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 18:13 via WEB
(grazie). sì: una speranza. ma in questi giorni si sta dibattendo proprio cosa succederebbe di fronte ad un ripetersi degli eventi naturali che produssero l'alluvione. e si continua a dire che, salvo un preavviso (che allora non ci fu o non fu diramato - ancora non è dato saperlo!) non si potrebbe fare niente per evitare tutto ciò.
 
maxsof1
maxsof1 il 04/11/06 alle 13:48 via WEB
Devo dire che finalmente come Blog del Giorno di Libero c'è un post serio e di cultura. Deve essere stato brutto vivere quei momenti drammatici e secondo me, fece bene tuo padre a portarti a vedere ciò che stava accadendo.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 18:13 via WEB
(grazie anche a te). sì, sono enormemente grata alla memoria di mio padre anche per quello.
 
cateviola
cateviola il 04/11/06 alle 16:12 via WEB
La città era un fiume.. ci siamo cresciuti con queste parole. Non ero nata nel '66, ma l'alluvione è un pezzo di cuore vivo di dolore e d'orgoglio per ogni fiorentino.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 18:16 via WEB
grazie a te per essere passata di qui. hai fatto dei bei post sull'alluvione anche tu, vedo. veramente. perché non mi mandi un tackback, così rimangono linkati ai miei? mi faresti un piacere, sai?
 
albatros3dgl
albatros3dgl il 04/11/06 alle 17:21 via WEB
Ciao, a pensare che io sono giunto a Firenze il giorno sei novembre da militare e non vi dico lo scempio che ancora oggi è impresso nella mia mente, sono stato li a lavorare notte e giorno senza mai togliere la mimetica, da S. Frediano alla piazza del Duomo, a spalare fango in continuazione. Per ricordo, ricevetti un attestato di benemerenza dall'allora Ministro Tremelloni.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/11/06 alle 18:21 via WEB
ti ringrazio dal più profondo del cuore per questa testimonianza (e per quello che hai fatto allora).
 
Marilla06
Marilla06 il 06/11/06 alle 00:41 via WEB
sono passata da via Gioberti e c'erano delle signore che guardavano le foto esposte con un'aria davvero triste... una di loro cercava di farmi capire la sensazione che aveva provato, credo di non poterlo nemmeno immaginare, la ascoltavo, "doveva" parlarmene, si dev'essere un ricordo misto di paura, impotenza, di tristezza e amarezza per aver perso qualcosa e qualcuno (non dimentichiamo le vittime)e non aver potuto fare nulla...
 
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