Abbandonare Tara

Mi sembra un pò prestino per accomiatarsi! E poi secondo me nessuno può farlo, anche volendo! Per quanto mi riguarda mi sento di essere si nel tempo sbagliato, ma troppo nel passato: mi sento un pò futuristica :))))(sia preso con la dovuta dose di umorismo)

non accomiatarsi dalla vita, ma da un certo impegno, forse sì. forse è anche ora di rendersene conto. continuo a incontrare gente che dovrebbe passare alla vita contemplativa e che invece si ostinano ad essere attivi fuori luogo e fuori tempo.

traggggica.... scherzi a parte, grazie d'esser passata tra le mie pagine. bacio.

ma no, non è tragedia. è realismo.

Non son mica d'accordo con tua sorella. Io scopro che coi bambini degli altri, forse perché sono 'a tempo determinato' ho più pazienza, son più tollerante. Ma quale commiato e commiato. Comincia a piantare i fiori perché vuoi goderteli e basta, senza altri pensieri. Ho piantato delle primule coloratissime, e un'azalea in fiore. Pianto tantissimi fiori ogni anno perché mi piace circandare me e la mia famiglia di bello, di colore, di vita. Ody, nn ti ho mai letto così rinunciataria. Torna in te ragazza mia, noi siamo il baluardo per i nostri figli. Anzi, lo sono i valori che giorno per giorno, col nostro esempio gli trasmettiamo. Animo ragazza!

da Londra mi hanno mandato oggi una mail molto carina: la National Gallery propone una "Sunshine Therapy" basata sui colori di Renoir, per superare i cosiddetti "Winter Blues". che dici, ne starò soffrendo anch'io?

Qualsiasi cosa commenterei sarebbe di sicuro fuori tempo o fuori luogo e quindi seppur questa operazione sia per me piuttosto impegnativa,ma se fatta con passione no,ti commenterò con una canzone,sperando di averci azzeccato un po' Questa :°)

Questa accidenti ai tags :°(

bella! un pensiero due volte carino (anche perché hai dovuto ripeterlo due volte). grazie!

Siamo sempre sulla stessa lunghezza d'onda...Anche a me capita di chiedermi se il mio considerare il "prima" meglio di adesso non sia frutto di senescenza...o non sia semplice constatazione che "il prima" era decisamente meglio per tutti....Acuta riflessione la tua....a presto e tienimi un pò di semi di girasole da parte....:-)))

senz'altro, Carpy. caso mai ne faremo degli impacchi per le nostre ossa doloranti.:)

Il mondo va avanti anche se non è come vorremmo. Certe cose non si possono combattere, si hanno dei limiti, ma non per questo bisogna rinunciare. Capisco però che la nausea sia normale dopo un po': ne sto soffrendo anche io nel vedere la mia regione così devastata..roba che ti passa tutta la voglia di fare!

guai se smettesse la gente della tua età. tu hai non solo il diritto, ma anche il dovere di voler cambiare le cose! che qualcuno tiri un po' l'aratro, cara..:)))))

Siamo figli del tempo che ci ha partorito. Inutile far finta di niente. I valori,i costumi, i gusti e i ricordi fanno di noi quello che siamo: degli inadatti. Sarebbe un errore non tener conto di questo. Ma siamo in tanti e, quindi, possiamo vivere nel nostro cosmo fatto di libri, pensieri, vita. Ai figli abbiamo molte cose da trasmettere: sta a loro, come per Newton, montare sulle spalle dei giganti. Per andare oltre. Vedrai che sapranno salirci come noi abbiamo apprezzato, magari in ritardo, le spalle che ci erano state offerte dai nostri genitori.

è un bel commento, pieno di saggezza. grazie. apprezzo molto il richiamo al fatto che anche noi, alla fin fine, abbiamo capito quello che i nostri genitori avevano fatto e preparato per noi.
probabilmente ogni tanto abbiamo bisogno di riassestarci su un nuovo livello di vita. io, in questo periodo, mi sento di aver sceso un ulteriore gradino. adesso mi fa molto effetto. ma presto, forse, il panorama che vedo da qui mi diventerà familiare. e allora per un altro po' andrà meglio.
(ma la frase, quella dei nani su spalle di giganti, era di Bernardo di Chartres, no?)

la frase originale, e il concetto sotteso, sono attribuiti a Bernardo. La vulgata vuole che Newton l'abbia ripresa, aggiungendo di "essere montato". E, io, da fisico impenitente, sono montato sulle spalle del citato Isacco. Un pò di corporativismo ci vuole, via. :)

con me non ne hai bisogno. io vivo in mezzo ai fisici! mamma mia!

Mi ritrovo molto in questo post, perché vivo le stesse angosce, la stessa estraneità ad un mondo che va nella direzione opposta a quella che io vorrei. Per scelta dopo i fatti di Beslam non guardo più telegiornali né leggo i quotidiani. Non mi piace un certo modo di fare giornalismo che induce al sensazionalismo, al compiacemento del dolore e delle disgrazie altrui. Paradossalmente avere troppe informazioni in tempo reale, ci ha portato ad essere insicuri e fragili. Una volta ricordo che il telegiornale era l'appuntamento della sera, le edizioni straordinarie venivano fatte solo in occasioni di grandi tragedie. Oggi ogni ora c'è un aggiornamento, esistono canali appositi per essere aggiornati in tempo reale. Ma perché abbiamo questo bisogno??? Le cattive notizie ci sono sempre state così come gli allarmismi, eppure un tempo vivevamo felici e progettavamo la vita fino alla fine dei nostri giorni. Oggi ne abbiamo paura e ci facciamo prendere dal disfattismo. Anch'io lo faccio, ma poi vedo intorno a me che le cose non sono sempre così come ci vengono prospettate dai telegiornali, vedo extra comunitari che si sono integrati nella nostra cultura, vedo vicini di casa che ancora s'aiutano, vedo professori che insegnano con passione, vedo giovani che s'impegnano nel volontariato. Allora mi rendo conto che esiste un mondo migliore che è fatto anche dalle nostre idee e dai nostri valori.

è un peccato che non esistano notiziari e giornali per il bene. mi abbonerei subito. almeno servirebbe da contraltare allo stabordare di notizie cattive. e certo hai ragione tu: c'è un terribile, grottesco, subdolo accanimento nel diffonderle, nel "goderne", nel reiterarle, nel farle diventare spettacolo.

Ehm, io ho già quel senso di insofferenza verso i bambini... dici che devo preoccuparmi di una menopausa precoce? Scherzi a parte, volevo farti i complimenti per il blog: è da un po' che ti ho messo tra gli amici ma nn ero ancora riuscita a passare per esprimerti il mio apprezzamento!

ti ringrazio per l'apprezzamento.quanto al resto....:))....forse bisogna solo venire a patti col fatto che non tutti hanno questo famigerato istinto materno fin dalla nscita. e che in questo non c'è niente di male.

il senso materno mi appartiene, e, a ore, diciamo mezz'ore, anche il piacere di tenere e seguire bambini. di più no. e mi viene in mente mia nonna ed il suo modo di vivere. semplicemente lei si concedeva un pò di tempo nella vita di oggi, tanto per leggere e capire, ma poi coltivava con piacere i suoi rituali ed i suoi tempi. incurante che il resto andasse in altro modo. è stata felice, serena. credo che il volersi adeguare a tutti i costi a qualcosa che non ci appartiene faccia di noi esseri infelici. tocca ad altri seguire l'evoluzione. noi la nostra parte l'abbiamo fatta... ed abbiamo insegnato ad altri a cavarsela. buon giorno zietta!!

infatti: è tempo di coltivare fiori sul balcone. volendo si può aggiungere una serie di voci alla lista: preparare marmellate, fare centrini all'uncinetto....:)

Sullo spirito materno ci sarebbe molto da dire...compreso il fatto che farebbe bene a tutti sfrondarlo da quel bel pò di retorica che lo circonda e che porta a rabbrividire quando, (come in questi ultimi tempi accade troppo spesso) una madre colpisce e uccide il proprio bambino...In realtà più che indignarsi sarebbe utile pensare ad aiuti concreti a supporto della maternità che, come ben sappiamo, noi che ci siamo passate, è "anche" stressante, faticosa, insonne, incatenante e quando si è fragili psichicamente e quando non si ha un compagno e una rete parentale cui appoggiarsi....altro che retorica sulla dolcezza e tenerezza della maternità.....un bacione :-))

questo è un vero e proprio invito a "delinquere" per me: cioè a scrivere un post sull'argomento! attenta: mai invitare la lepre a correre......:)
manco a dirlo: concordo con tutto quello che hai scritto.

..sarà l'inquiamento...lo buco nell'ozono...sarà il Bifidus Actiregularis...sarà che quest'anno non abbiamo avuto abbastanza freddo...non so che cosa sia successo, ma hai ragione, c'è uno scoglionamento (non mi viene nessun'altra parola) in giro che mette paura!!! Grazie per essere passata da me... Buona giornata

è vero. il mio era un tentativo di razionalizzare il mio atteggiamento, inquadrandolo nel mio momento di vita.

Cara Ody, credo proprio che tua sorella abbia ragione; ogni età segna il suo tempo, è fisiologico; da vecchi ad esempio, si ha molta pazienza coi nipoti, che a una certa ora se ne tornano a casa propria e magari li si puo' anche viziare tanto ci penseranno mamma e papà a correggere gli errori, ma avere un figlio piccolo anche solo a cinquant'anni, io non penso che ce la farei, fisicamente dico... il pensiero puo' essere un'altra cosa; puo' mantenersi vivo fino a un certo punto, e poi cambiare rotta improvvisamente quando si capisce qualcosa. E a me che è sempre piaciuto coltivare i fiori? come la mettiamo? :)

forse puoi darti all'uncinetto, che ne dici.:) oppure, magari, girare il mondo: quello io, che lo faccio di lavoro, penso proprio che lo smetterò appena cesserò anche di lavorare.

forse col tempo si diventa più "saggi" e le cose... anche il mondo, cominciamo a vederle da vicino e le cose viste da vicino sono diverse ma ci appartengono ugualmente... e così non ti è permesso coltivare i fiori sul balcone, intendo, passare le consegne :-)

sai, si diventa pure presbiti e per vedere da vicino ci vogliono gli occhiali....:)

Da parte mia, nel mio bozzolo di pensiero, mi chiedo se il sistema di valori che ho trasmesso ai miei figli sia oggi quello di cui hanno bisogno..."Un insegnante ha effetto sull'eternità; non può mai dire dove termina la sua influenza." Henry Adams Ciao! :)

una bellisima frase. in effetti.... semi portati dal vento che crescono chissà dove...