Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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Post n°182 pubblicato il 19 Settembre 2007 da odio_via_col_vento
Mi costa molto scrivere questo post. Oppure non se ne parla, si copre, si nasconde, si giustifica, a se stessi e agli altri - se proprio si è costretti. E questo succede quando si è vicini, coinvolti, toccati negli affetti. E anche questo è sempre vivere il problema dall'esterno, un esterno un po' meno tale, un po' più prossimo. Ma al quale si sopravvive, ancora con una relativa facilità. Poi c'è un'altra maniera ancora di affrontare il problema: è quando hai provato sulla tua pelle (sulla pelle dell'anima) cosa significa. Quando hai sfiorato l'orlo della palude, quando nelle acque putride della palude dei morti la tua ombra riflessa si è per un attimo confusa con le ombre dei morti affondati là. Ho amici persi, annegati in questi mondi. Ma come parlarne? Perchè questo sarebbe il quarto modo: ma è un modo che non esiste. E' il modo di chi è precipitato, delle ombre morte delle paludi. ******************************** "Ci sono cose morte, facce morte nell'acqua" disse pieno d'orrore. "Facce morte!" J.R.R.Tolkien, Il Signore degli Anelli |
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(volendo si potrebbe dire lo stesso di me, che l'ho scritto a notte fonda, mi rendo conto:)
comunque, al di là dello schermo delle "faccine"-moderno ventagli- proverò a riparlarne. la reticenza è in questo caso solo frutto del dolore.
mi viene in mente un caso eclatante che mi colpì molto, quello di Jim Jones e della setta del cosiddetto Tempio del popolo. lo conosci? aveva cominciato come un genuino gruppo di aiuto per frange diseredate della popolazione e poi finì con il suicidio di massa della Guiana. è questo pervertirsi anche di inizi buoni che sconvolge.
Solo un abbraccio
Grazie
e il quarto modo non è più il tuo. tu puoi parlarne. ancora non vuoi, forse non lo vorrai mai: ma PUOI.
pelle dell'anima - ombra riflessa - accogliere...ferita...definitiva - filo...fragilissimo - risucchiato - un momento...dato di scegliere il futuro - difficilmente...consapevole - soffiate via - si nega...per annullarsi - spariti. (così al volo)
Fossi in te non ci tornerei ancora, non a breve, per aggiungerne altre.
Mi disturba, però, la paralisi di chi "si salva" e rimane sull'orlo dell'abisso - apparente "testimone" - inorridito dalla fine altrui (intoccabili) e sollevato per lo scampato pericolo e la possibilità, ancora, di futuro.
Di quanto è sottile e fragile quest'altro filo di rasoio: lo star fermi giustificato dal rispetto per chi è andato oltre l'orlo dell'abisso e il piegarsi invadente per tendere - ostinatamente, pericolosamente - le mani e provare a tirar fuori dalla palude?
ciao!
la mia era una descrizione di come mi sento io OGGI, dopo millenni, a incontrare qualcuno che vedo come un fantasma, un morto vivente, un affaogato nelle paludi che torna fuori, davanti ai miei occhi per un breve attimo (ne parlo nel post successivo).
mi stanno succedendo tanti di questi incontri "fortuiti" che non posso non rimanerne turbata.