Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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Domenica d'autunno

Post n°203 pubblicato il 25 Novembre 2007 da odio_via_col_vento
 

 

E si andavano a trovare i parenti di campagna: un termine strano, oggi che, se i parenti non vivono in città, in campagna (beati loro) ci stanno per scelta.

Ormai quasi nessuno ha più i parenti di campagna veri, quelli che si andavano a trovare un paio di volte l'anno, entrando in bui enormi antri usati come cucine, con l'odore del fumo, il freddo largo che ti avvolgeva appena al di là del cerchio ardente del camino.
Quei parenti dai nomi improbabili (le campagne toscane ne erano piene una volta), traslitterazioni fantasiose di personaggi di opere liriche, dell'Orlando Furioso o della Divina Commedia imparate a memoria - la grande cultura orale, i poeti estemporanei, le memorie del focolare.
C'era una cugina Abigaille, uno zio Malachia, una Primetta dalle guance tonde e rosse che nessuno sposò, un Rionero (questo nome non ho mai capito da dove venisse) alto alto e con le mani dure e callose per il lavoro nei campi. 
Una Palmira che si fece suora e, incredibilmente, nemmeno cambiò nome; Benito, Garibalda; Gioventù e Giovinezza, solo apparentemente simili, denunciavano irresponsabili e impietosi padri, schierati su fronti opposti.

Quelle domeniche dalle quali si tornava con l'auto piena di damigiane di vino sfuso, verdura, patate. Dopo aver mangiato incredibili fette enormi di pane e salame: un pane diverso, un po' umido, compatto, tagliato alto, tutto crosta e mollica, talvolta con un salume speciale, aromatico, morbidissimo quasi burroso, la finocchiona (chiamata "sbriciolona" quando era particolarmente buona, speciale, un sapore che non si dimentica).

A ottobre c'erano grandi frutti rossi, troppo dolci, che ti si appiccicavano alle mani e incollavano la bocca. Facevano tappeti macchiati di rosso sull'erba intorno agli alberi, cadevano da soli, pesanti, la buccia si spaccava ed era subito poltiglia dolce. Il primo lo mangiai poggiato su un foglio a quadretti di un piccolo block notes. Non mi piacque neppure. Ma era ottobre e quel frutto era come l'estate, si disfaceva. E questo aveva un senso. Ce l'ha ancora.

Poi a novembre c'era odore di fumo, noci e il primo vino nuovo, frizzante.
Se ne beveva un bicchiere solo, tanto per controllare come sarebbe stato il vino a fine processo: non era ancora stato "inventato" il vino novello.
Il primo lo bevvi molti anni dopo, da giovane sposa e giovane mamma. Rimane per me legato ad una idea di rito della fertilità e della felicità. Ma questa è un'altra storia.

 

 

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Commenti al Post:
upmarine
upmarine il 25/11/07 alle 12:52 via WEB
E' il lato poetico del passato, quello che dipingi. Ovviamente non erano migliori gli ambienti ma molto migliori i personaggi di queste scene. Donne e uomini con valori spessi come i calli che indurivano le loro mani. Mentre la mollezza di oggi rende banale anche il natale al neon che sta per arrivare. Altro che autunno. Non so se la grigia tristezza deve essere nostra, che abbiamo un ricordo di ciò che abbiamo vissuto, o dei nostri ragazzi che non hanno idea di ciò che sia. Come abbiamo fatto a scippargli questa opportunità?
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/11/07 alle 14:15 via WEB
i ricordi hanno di per sé questo potere catartico. ma certo, anche, molti di noi (io per lo meno sì) sono arrivati in quella fase della vita in cui il passato è probabilmente preponderante sul futuro, conosciuto e quindi migliore, rileborabile e quindi consolatorio.
concordo anch'io con quanto dici cica la ben povera eredità che trasmettiamo ai nostri figli: ma non so quanto in questa triste consapevolezza ci sia, appunto, di "mio", di generazionale.:)
 
   
Crepuscolando
Crepuscolando il 25/11/07 alle 16:00 via WEB
Anche noi avevamo la trasferta domenicale dai nonni, paesino di montagna, contatto con la terra, la natura ed i suoi sapori ed i suoi odori che cambiavano a seconda delle stagioni. Anche lì c'erano improbabili nomi o soprannomi di personaggi caratteristici del paesello, anche lì c'erano sapori che per me hanno ancora il gusto dell'infanzia e che non ho mai più ritrovato: il pane caldo che usciva dal forno insieme alla pizza per noi bimbi, la granita al limone che sapevano fare solo lì, il rito stagionale delle bottiglie di pomodori da fare tutti insieme...E anch'io ricordo l'odore del vino e del mosto che facevano assaggiare con il cucchiaino a noi bimbi: com'era dolce! Ai miei figli cerco di trasmettere altri riti che spero per loro avranno il sapore dell'infanzia...per tenerci al passo con i tempi, no?;-)
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 10:00 via WEB
i mei sono così restii a fare la "gita in campagna"! ma non dubito che avranno altri ricordi, della loro infanzia: spero solo che certi sapori e certe storie non muoiano con la nostra generazione.
 
adoroilmare57
adoroilmare57 il 25/11/07 alle 19:30 via WEB
...ma che meraviglia!! Ricordi che conservo ancora vivi e che tu ogni volta descrivi in maniera tale che pare di entrare dentro alla storia. Peccato si sia perso questo piacevole momento, peccato non esistano più persone semplici e sagge come quelle che hai raccontato, peccato non ci sia più quel tipo di serenità nonostante le difficoltà che vigevano in quei momenti.. P.S.: pensa che io sono andato per scelta a vivere in collina (ora si chiama così la campagna ;) ) e ogni volta che invito qualcuno, ogni scusa è buona per non venire, in confidenza, una cara amica, mi ha confessato che la scelta è dovuta al fatto che abito troppo lontano...sono a 12 km dal mare..pensa, un'eternità...;)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 10:04 via WEB
infatti, credo proprio che le distanze siano un fattore soggettivo, spessissimo legate al posto in cui si vive e ai tragitti che si è costretti a fare quotidianamente. 12 km sono un niente per chi vive in una grande città. e impediscono la frequentazione stretta per chi vive in un piccolo centro.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 25/11/07 alle 22:31 via WEB
Per un anno e mezzo ho vissuto coi nonni in campagna e c'erano i parenti che venivano dalla città, a saccheggiare la casa. Non mi sembrava giusto che venissero e, senza fare alcuna fatica, si portassero via di tutto. Fatalità venivano sempre al tempo del raccolto, anzi, dopo il raccolto. Io bambina percepivo i malumori di casa. I miei nonni felici dell'arrivo dei figli inurbati, i miei zii campagnoli, fratelli degli inurbati per intenderci, che nn gradivano l'intrusione. Quando a mia volta, per pochi anni ho avuto un orto, ma nn proprio in campagna, ero felice di condividerne i frutti con gli amici, ed era vera gioia regalare loro i frutti migliori. Poi l'abbiamo venduto, siamo tornati in città, ma ogni tanto mi manca. Ma i frutti innominati sono i miei adorati deliziosi cachi? Noto l'assenza delle castagne. Casuale o mancavano proprio? Dell'Appennino, nelle vecchie case, ricordo quei cassoni dedicati alla conservazione di questi frutti dell'albero del pane. ciao Ody
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 10:02 via WEB
le castagne appartengono ad altre storie: i miei parenti di campagna stavano nel Chianti e non sull'Appennino:)
 
svitol5
svitol5 il 25/11/07 alle 22:57 via WEB
Molto belli questi ricordi, io sono vissuto nella campagna marchigiana fino a quando mi sono sposato e ricordo bene tutti i riti che contraddistinguevano quella vita. Poi fino a che sono vissuti i miei, ogni domenica li si andava a trovare con i bambini. Quando ero bambino il ricordo più forte era quello del bere la spremitura sotto torchio dei raspi d'uva. Noi lo chiamavamo "acquaticcio" per via della leggerezza del succo. Ciao Vito
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 10:02 via WEB
paese di vinicoltori, questa Italia, vedo.:)
(grazie)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/11/07 alle 12:18 via WEB
Io ho ancora i parenti di campagna solo che purtroppo stanno ad oltre 2.000 km altrimenti ci andrei volentieri qualche domenica al mese. Conservo un ottimo ricordo delle vendemmie della mia infanzia e ne ho altri di ricordi "campagnoli". Per questo Natale tornerò in Portogallo è da quando ho 6 anni che non ci sono più tornata durante l'inverno. Sarà un ritorno indietro, sarà come saltare a piedi giunti in questo tuo post, o quasi perché la mia campagna non è per niente simile a quella Toscana. Sì, io andrei a trovare più spesso i miei parenti di campagni, potendo.
Chissà che non ti venga vogli di racconte "l'altra storia", a me piacerebbe leggerla. (Quoti)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 12:50 via WEB
lo sai che non sono mai stata in Portogallo? imperdonabile, vero? spero che ci racconterai e ci manderai a far vedere anche qualche fotografia.
 
   
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 27/11/07 alle 17:34 via WEB
Sarei faziosa a dirti che è un bel paese. Sarò faziosa: è un bel paese ;)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 26/11/07 alle 17:14 via WEB
Miiiii, anche io voglio dei parenti in campagna da andare a trovare...L'unica cosa imparentata, che si può paragonare al "sogno" di giornata campestre di cui hai raccontato, è mia sorella che, col marito, "produce" quantità miserrime di verdurine (giri selvatici,cardi,lattuga) o mette, sotto vetro, qualche oliva che, poi "generosamente" mi elargisce, in dosi da nouvelle cousine (praticamente quasi niente)....un bacio;-))
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 20:38 via WEB
io adesso ho "zie" di campagna: un monastero di clausura che fa splendide marmellate e con prodotti di una volta (altro che bio! dio!:)
 
   
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 27/11/07 alle 08:03 via WEB
Hai deciso di farmi morire d'invidia?...Manco una vocazione tardiva, tra le mie "file"....acc....;-))))
 
miro.oceani
miro.oceani il 26/11/07 alle 19:18 via WEB
credo che alcuni ricordi della campagna di allora non possono passare ai nostri eredi... alcuni non vorrei proprio (cani che ti rincorrevano ringhianti, contadini ringhianti con il forcone perchè gli rubavi le ciliegie, odori di stalle impossibili...).
Abbiamo la fortuna di vivere in un paese dove la campagna è a due passi a piedi, oltre alla fortuna che molti agricoltori della zona sono soci della mia associazione, di conoscere tanti agricoltori che producono con un amore che neanche i loro nonni avevano
li conosco i contadini di una volta, prima perchè fin da piccolo si aiutava in campagna e poi perchè da studente i lavori in campagna sono stati i miei primi lavori e poi in sindacato, da quasi trent'anni, di agricoltori, li conosco e non erano migliori di quelli di adesso.... bisogna solo imparare ad conoscerli e alcuni sono migliori di quelli di allora e le cose che producone ancora più buone
altro che primo bicchiere di vino, era molto acerbo il vino di allora, davvero erano pochi quelli che lo sapevano fare!
ciaooooooo ...... scusa la sconclusionatezza, non riuscivo a fermarmi. Mario
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 20:40 via WEB
ah, il contadino che rincorreva l'ho provato anch'io: anche se non era campagna, ma uno di quegli orti residui, imprigionati nella periferia che cresceva.
quanto al vino, sai, qui siamo a un passo dal Chianti: il vino l'hanno sempre saputo fare.:)
 
   
miro.oceani
miro.oceani il 27/11/07 alle 15:04 via WEB
....perchè una cattiveria????!!!!!!
Anche qui il vino l'hanno sempre fatto, ma una volta ognuno si affezionava al proprio gusto che poteva non essere gradevole per tutti.
E poi qui non sarò "a due passi dal Chianti" ma sono "in mezzo" al Valpolicella e al Soave.
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/11/07 alle 15:53 via WEB
qual'è la cattiveria? quella del vino? era una battuta. non hai visto il sorrisetto finale? non conosci i fiorentini, allora: non si perderebbero una battuta nemmeno se tagli loro la lingua (le mani nel caso della tastiera del computer).
e poi lo dicevi tu che il vino di una volta era diverso. io ho solo continuato al battuta....:))
 
piccodgl
piccodgl il 26/11/07 alle 21:44 via WEB
E' sempre bello aprire il cassetto dei ricordi, vero? ...Magari malinconico a volte...ma di certo, sempre bello. Un abbraccio
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/11/07 alle 21:49 via WEB
è bello, sì (e poi, ad una certa età, altro che cassetto: io ne ho un armadio:)
 
   
Fajr
Fajr il 29/11/07 alle 07:02 via WEB
età, età.... ma quant'è 'sta età??!! uffi... circondata da matusalemmi... si vede che non avete mai mangiato orecchiette con le cime di "repe" e bevuto primitivo di manduria all'ombra di un trullo con il vento lieve di ponente e vista doppio mare!!! :)
 
ildiariodellalinda
ildiariodellalinda il 27/11/07 alle 10:02 via WEB
Anche solo il viaggio in mezzo alle colline con le vigne vuote e i mille alberi con gli splendidi colori dell'autunno, l'aria umida e frizzante. Che meraviglia la nostra campagna! Lo sai che cosa adoravo di più in queste vecchie case, il camino, che occupava un intera parete e ti potevi mettere a sedere con un bicchiere di vino nuovo e le castagne sul grembo a riscaldare la giornata fredda! Il caffè lo rimandiamo alla prossima settimana, con la gola e la febbre mi ci vorrebbe l'ammazzacaffè! Un abbraccio e un bacione bacilloso! Ila
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/11/07 alle 15:54 via WEB
ciao, non tio preoccupare e riguardati!
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 27/11/07 alle 13:38 via WEB
I parenti no ma almeno i conoscenti in collina che si frequentava. Certo, i ricordi sono diversi, non come i tuoi, ma una certa nostalgia mi prende ...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/11/07 alle 15:54 via WEB
ci sarà meno vino, non la "finocchiona", certo, ma la nostalgia vedo che è la stessa.
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 27/11/07 alle 16:15 via WEB
Non ho nessun ricordo legato alla campagna, i miei nonni e prima di loro i bisnonni hanno sempre abitato in città, anche durante il periodo della guerra. Mi è mancata nell'infanzia l'atmosfera calda e gioiosa che percepisco leggendo il tuo post. E mi manca oggi la nostalgia per quello che non ho vissuto.
(mi piacerebbe ascoltare la storia legata al vino e alla fertilità)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/11/07 alle 20:05 via WEB
(ahi ahi ahi. mai anticipare cose che poi non si sa se scriveremo.....ci proverò, posso dire questo? ci proverò, ma non prometto il quando:)
 
brubus1
brubus1 il 27/11/07 alle 21:51 via WEB
Qui ancora in Calabria si vanno a trovare i parenti di campagna e a volte è piacevole soprattutto quando si vive nel caos delle città. gustare quei piatti genuini preparati da mani lavoratrici. Avverto il bisogno di vivere in e la campagna. E pensare che fino ad alcuni anni fa ho vissuto proprio nel cuore delle città. Ora non ci riuscirei a viverci. Un simpatico saluto.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/11/07 alle 06:14 via WEB
anche per me adesso sarebbe bello, vivere dei ritmi diversi, ma è una consapevolezza più matura. per tutta la vita sobno stata una cittadina tutta d'un pezzo! guai a portarmi via dalla città-:)
 
Gioiasole
Gioiasole il 27/11/07 alle 21:56 via WEB
...mi piacevano tantissimo i picnic che noi ragazzini gustavamo sotto gli alberi di ulivo, mentre i 'grandi' si affaccendavano con i barattoli e le bottiglie di pomodori, in campagna dai 'compari': la rucola appena colta, bastava una passata con le dita ed era pronta per insaporire le fette di pane casereccio con olio e formaggio, le castagne abbrustolite sulla brace ardente del camino, le scorribande sul trattore - quello no, non avevo alcuna paura a guidarlo ed ero bravissima. La campagna pugliese, il mio Tavoliere. Molte - troppe - cose mi mancano tantissimo. Sto diventando grande, Ody? :-) Come sempre, bellissimo - e dolcissimo - post.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/11/07 alle 06:12 via WEB
dal momento che l'attimo non può essere eterno, ben venga anche "crescere" se si porta con sè di questi ricordi, la loro consapevolezza.
 
cateviola
cateviola il 28/11/07 alle 12:28 via WEB
gusto il tuo bel quadro di vita vera e ricordi... ti lascio solo un saluto qui
 
ildemonologo
ildemonologo il 30/11/07 alle 20:24 via WEB
Il mio autoritratto me lo sono messo:)) Adeguatamente coperto, per evitare denunce (sai i bambini ed internet...) Un saluto.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/11/07 alle 20:32 via WEB
(andava nell'altro post, suppongo:)))))
 
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