Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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Suzanne Leenhoff e Édouard Manet

Post n°240 pubblicato il 22 Aprile 2008 da odio_via_col_vento
 


Nel 1850 una ragazza olandese poco più che ventenne, Suzanne Leenhoff, entra a servizio presso la famiglia dei Manet, appartenenti all'alta borghesia francese: la signora Manet si diceva che fosse la figlia illegittima del principe di Svezia, il marito, Auguste Manet, era un giudice.
Suzanne viene assunta come maestra di piano, per dare lezioni ai due rampolli Manet, poco più che adolescenti, Édouard e Eugene.

Essere un'impiegata, una istitutrice privata, nella società francese di metà Ottocento, era un ruolo scomodo che conferiva uno status sociale ambiguo.
Un gradino superiore al proletariato, alle cameriere di casa; ma certo di molti gradini inferiore a quello della famiglia presso cui prestava servizio.
Al tempo stesso l'impiego era particolare, di tipo intellettuale e quindi, in certo qual modo, conferiva una certa aura di rispetto alla persona.

Nel 1852, nemmeno due anni dopo aver assunto l'incarico, Suzanne diventa madre di un bambino, Léon.
Non c'erano altre spiegazioni possibili: il padre del bambino poteva essere soltanto uno dei tre uomini di casa: il rigido Monsieur Auguste Manet, o uno dei due figli, Édouard o Eugène.
Proprio per la sua posizione sociale, in bilico tra borghesia e il nulla, Suzanne non può essere semplicemente cacciata via. O forse il suo destino, più fortunato di tante ragazze dell'epoca che si trovano nella sua stessa situazione, è dovuto ad un barlume di coscienza morale da parte della famiglia un cui membro è il colpevole?
Non lo sappiamo. I documenti privati dei Manet sono estremamente reticenti in merito.
Édouard avrà comunque un ruolo semipubblico, nei confronti del bambino: gli fa da padrino. Inizia allora, forse solo si rende manifesta, una relazione amorosa tra il giovane pittore e Suzanne che sfocierà nel matrimonio solo dieci anni dopo, alla morte di Auguste Manet, che si era sempre opposto strenuamente.
Édouard Manet non riconoscerà però mai Leon, pur vivendo con lui e Suzanne una vita familiare apparentemente tranquilla.
Il ragazzo sarà spesso soggetto dei dipinti di Manet, nel corso del tempo. A sua volta seguirà una carriera artistica (diventando musicista di fama), ma conserverà il cognome della madre e chiamerà sempre Manet "parrine" (padrino), alimentando l'ambiguità del rapporto.


La placida, timida ragazza olandese, Suzanne, pare essere stata comunque un punto fermo nella vita e anche nell'opera di Manet, spesso sua modella più o meno consapevole.

Mal vista dall'ambiente intellettuale parigino (il salotto di Manet sarà sempre gestito dalla madre dell'artista), gli amici stessi del pittore si chiedevano cosa egli trovasse in questa donna semplice, precocemente invecchiata e ingrassata.


La vita matrimoniale, del resto, non sarà di ostacolo a Manet per una sua autonoma vita amorosa, piuttosto disordinata.
L'artista morirà di sifilide nel 1883.

Suzanne, al di là del vero e dell'immaginato, del matrimonio d'amore o di semplice indennizzo, resterà, al di là, questa volta sì, al di là del tempo, la musa del Déjeuner sur l’herbe (1863), un quadro che ha fatto la storia di un secolo, se mai ce n'è stato uno.



(Gli altri personaggi rappresentati nel Déjeuner sur l'herbe sono uno dei fratelli di Manet, forse Gustav, e il fratello di Suzanne, lo scultore olandese Rodolphe Leenhoff. La donna sullo sfondo forse è una delle modelle preferite di Manet, sua probabile amante, Victorine Meurent).
 


 

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Commenti al Post:
ildiariodellalinda
ildiariodellalinda il 22/04/08 alle 13:51 via WEB
Amo l'impressionismo ho visto due volte il museo D'Orsay, due volte il museo dell'Orangerie, amo Renoir, Monet e Manet ... Mi hai fatto venire voglia di tornare a Parigi, di vedere Le Havre, di rivivere quella meravigliosa atmosfera impressionista. Grazie Ody!!!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 21:58 via WEB
ricordo ancora l'emozione di quando vidi questo dipinto la prima volta! non è certo più uno scandalo come nel 1863, quando fu presentato, ma ancora percepisci la sua novità, la sua forza dirompente.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/04/08 alle 13:54 via WEB
brava ody, che gusto nel raccontare storie...un abbraccio....il cacciatore di granchi
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 21:58 via WEB
ciao: com'è navigare nel mare di primavera?:)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 22/04/08 alle 14:41 via WEB
Grazie Ody :-)) Mi piacciono tanto le vite private degli artisti, non è un "gossip" retrodatato il mio, ma un modo per meglio comprendere cosa si nasconde nella genesi di un quadro.
E poi i pittori impressionisti, con il loro modo di vivere, solleticano la fantasia di molti...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 21:59 via WEB
a me piace la vita che si specchia nei quadri. un fascino indicibile. la trasfigurazione del vero.
 
upmarine
upmarine il 22/04/08 alle 16:51 via WEB
Cos'è l'arte senza storia? Forse sono più chiari che hanno spinto il pittore ad essere così osé in epoche così precoci (non tanto per il nudo ma per l'accostamento a uomini vestiti, credo). Forse la naturalezza deriva dal modo con cui l'autore è avvezzo a sostenere il pubblico imbarazzo. O forse no. Grazie della lezione, Ody. Dev'essere piacevole entrare in una pinacoteca con te.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:05 via WEB
l'abbinamento donne nude-uomini vestiti era addirittura un rimado colto ( il Concerto campestre di Giorgione ). piuttosto era l'inserimento nel quotidiano a turbare, mntre fino ad allora il nudo era giustificato dai paludamenti mitologici. e forse anche quel ché di torbido che poteva esserci nel rsaputo menage familiare dei Manet, nella possibilità che si adombrassero torbidi festini reali.
 
   
upmarine
upmarine il 24/04/08 alle 03:38 via WEB
Ma che ne sai tu di torbidi festini, ché vivi tra le caste pareti di un'accademia?
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/04/08 alle 08:13 via WEB
senti lui! tra alambicchi e provette....!
 
jawas.reloaded
jawas.reloaded il 22/04/08 alle 17:09 via WEB
Complimenti!!!!! davvero fantastica
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:07 via WEB
ma tu ne sapresti trarre un capolavoro!:)
 
alma18
alma18 il 22/04/08 alle 18:57 via WEB
Il tuo gusto ed eleganza nel raccontare ha reso cosi reale a far sentire persino i profumi e le musiche dell epoca.Un abbraccio con il profumo delle mele.alma
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:06 via WEB
il rumore del ruscello, io sento quello, quando vedo il dipinto.
 
grattinik
grattinik il 22/04/08 alle 20:20 via WEB
ciao, molto interessante l'approfondimento biografico su E.Manet, ho studiato quest'autore diverso tempo fa e fa sempre piacere conoscere aspetti nuovi di un grande artista preculsore dell'impressionismo.Non so se sia definibile così oppure iniziatore di un certo tipo di pittura all'aria aperta. ciao a presto fl.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:08 via WEB
è in realtà un artista a sé stante, che vive e opera in parallelo sia all'uno che all'altro movimento, a parer mio. come tutti i veramente eccelsi.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/04/08 alle 20:29 via WEB
Goldin porterà 150 capolavori del Louvre a Verona fra pochi mesi. Ci sarà anche Manet? pero' preferisco Monet. ciao, adoro le biografie. Se posso 'ordinanrne' una, mi piacerebbe saperne di piu' su Touluse Lautrec. Bellissimo post, as usual. cpc
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:10 via WEB
non è al Louvre: è alla Gare d'Orsay.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/04/08 alle 21:20 via WEB
Ah..senza le donne non si sarebbero fatti dipinti!!! :) Bacioni. E' fantastico questo spaccato di vita privata d'artista. Calipso
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:17 via WEB
che famiglia! pittori anche Gustav e Eugène (sia pure dilettanti). e quest0ultimo sposa Berthe Morisot. e la loro figlia, Julie, sposa Ernest Rouart
 
d_dap
d_dap il 22/04/08 alle 21:36 via WEB
Sarò ripetitiva ma a me come racconti l'arte piace tantissimo!!! Grazie ;o)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/04/08 alle 22:18 via WEB
in realtà racconto fatti collaterali all'arte.:)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/04/08 alle 23:18 via WEB
Déjeuner sur l'herbe... se non fossi venuta a conoscenza della storia che hai narrato.... sarebbe stato semplicemente un bel quadro! è arte anche saper raccontare i fatti collaterali all'arte! e scusa il bisticcio di parole ;o) d_dap
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/04/08 alle 17:13 via WEB
certo che le storie aggiungono molto all'apprezzamento di un dipinto: attraverso di esse si entra dentro alla Storia (quella, appunto, con la ESSE maiuscola). e sapere della vicenda di Suzanne, forse ci fa capire meglio l'impatto che un dipinto come questo poté avere sul pubblico parigino dell'epoca.
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 22/04/08 alle 22:58 via WEB
Ody ... ora che ci penso: ti avevo chiesto quanto tempo si vuole per visitare gli Uffizi. Quel che so di certo: insieme a te almeno 2 mesi ^__^ Fantastico il racconto, grazie tante!!!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/04/08 alle 17:12 via WEB
sì: ti assicuro che è meglio se vai da sola:)
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 25/04/08 alle 23:34 via WEB
Ahahahah! Da SOLA!!!! Ma come faccio?????? Sono sempre accompagnata dal marito ... cioè: Dopo un oretta si sarà stancato ... ;-)))))))
 
adoroilmare57
adoroilmare57 il 23/04/08 alle 11:20 via WEB
..ecco!! come lezione non è niente male..mi sei piaciuta tantissimo. Precisa, sintetica e coinvolgente..praticamente una Grande e questo, anche se lo sai e non per un fatto anagrafico visto che si potrebbero fare altre allusioni, fa di te una vera amante dell'arte..grazie! :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/04/08 alle 21:59 via WEB
quali allusioni?????????=)
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 23/04/08 alle 11:49 via WEB
Uno dei miei quadri preferiti, uno dei miei pittori preferiti, e anche perché la prima "vera" mostra che ho visto era dedicata a lui, nel lontano 1983. Mi accompagni alla prossima mostra? La vorrei vedere tramite i tuoi occhi e le tue parole. Mi piacerebbe. Mi piace vedere quadri con i tuoi occhi.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/04/08 alle 22:00 via WEB
ma sei sicura? potrebbe essere un'esperienza estenuante!:)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/04/08 alle 10:29 via WEB
Sono una resistente :) (Quoti)
 
cateviola
cateviola il 23/04/08 alle 19:54 via WEB
Nonno Giuliano mi aveva accennato qualcosa, in maniera più velata... mi piace il termine francese, "parrine"; padrino è molto meglio che patrigno . In fondo, gli fece da padre anche senza esserlo ufficialmente.
Un pic nic in un quadro... che audacia!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/04/08 alle 22:06 via WEB
non era tanto il pic nic. né per il nudo in sé, come dicevo sopra. era la commistione tra i due, caso mai. un nudo mitologico era in qualche maniera disincarnato, privo della sua carnalità per diventare simbolo. qui era come assistere, esaltata dalla visione campestre e dalla tranquillità delle pose, ad un rito orgiastico. si sottintendeva una relazione sessuale esistente fra quelle persone, un legame atre, forse. nascosto nella quotiduna vita, perbenista e borghese, come si evinceva dall'abbigliamento ricercato degli uomini. forse, anche, la scabrosità della vita di Manet e di Suzanne era abbastanza nota (in ambiente artistico) da dare l'idea che il pittore la esibisse.
 
magdalene57
magdalene57 il 24/04/08 alle 10:35 via WEB
Ody, ma che meraviglia!! .. non conoscevo la vicenda, e nemmeno tutti i quadri che hai presentato, è bellissima la storia dell'arte fatta così. Sono sicura che piacerebbe pure a Jaky.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/04/08 alle 08:16 via WEB
l'ho pensato tante volte anch'io, sentendo la Fisica spiegatami dallo sposo, per esempio, ai bei tempi del mio esame di maturità (...e naturalmente allora lui non era "lo sposo":)))). credo che la differenza, comunque, sia sempre quello tra fare le cose per dovere e farle per amore.
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 24/04/08 alle 18:09 via WEB
Io al Museo D'Orsay faccio tappa praticamente ogni volta che il destino, la vacanza o il lavoro mi portano a Parigi. Mi ci perdo e tutte queste storie mi ci fanno perdere ancora di più!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/04/08 alle 08:18 via WEB
la gare d'Orsay è il mio museo ideale: museo anche il contenitore. ricordo la prima volta che ci andai: passai ore solo ad ammirare la struttura, le idee, il riuso, la trasformazione. da allora ho un amore speciale per Gae Aulenti.
 
amoildeserto
amoildeserto il 25/04/08 alle 01:41 via WEB
Quanto mi piacciono queste storie! :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/04/08 alle 08:19 via WEB
anche a me. si sente?:)
 
whosthere
whosthere il 27/04/08 alle 18:07 via WEB
certo che si divertivano come dei tigrotti..... (gli uomini) le donne forse un pò meno. bacio. manu
 
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