Abbandonare Tara

Silenzi preziosi che servono più di parole.

circostanze difficili. un ricordo da porgere, ma chissà a chi sarebbe interessato.

Ahi! :-*

eh! periodi così.

..eppure una tua voce non avrebbe interrotto nulla..ricordo quando tre anni fa mi trovai a dover accompagnare per l'ultima volta l'insegnante per la quale abbiamo fondato l'Associazione FATA MATE'..in chiesa c'erano centinaia di persone in silenzio, tutte con gli occhiali scuri e da sotto, scorreva spesso sul loro viso una lacrima..nessuno voleva interrompere quel silenzio..nessuno tranne me e così dopo la predica del sacerdote, ho chiesto di poter leggere qualcosa che avevo scritto per lei..e così il "silenzio" è stato prolungato con lacrime che scendevano sempre più copiose a bagnare i baveri...ti abbracio :)

chissà. sarebbe stato poco, e anche un po' destabilizzante. di fatto non ne ho avuto il coraggio.

..non voleva essere un suggerimento, ho solo riportato quello che ho fatto io, preparato ma in modo instintivo..comunque, tutto il rispetto per chi sceglie il silenzio..parole e pensieri si possono rivolgere sempre in qualsiasi momento..

Promettiti che la prossima volta lo farai. Certe volte quelle parole non dette sono parole che servivono. Le parole a volte... riescono a rompere le pareti di cristallo e il ghiaccio millennare. Magari vale la pena. magari da solo sollievo a te.

io vorrei che una "prossima volta" non ci fosse.

cara mia... io invece sono contenta che so per certo che ce ne saranno. una vita senza fine mmi fa ribrezza. prego solo che a più persone ci sia dato la possibilità di prendere l'uscita con dignità.

In quella situazione forse il silenzio era l'unica via da percorrere,la più personale e la più intima...:)

anche perché il tipo di ricordo era molto personale, poco da occasione ufficiale.

I discorsi ufficiali sanno di finto, di dovuto. Meglio il silenzio. Credo che chi era lì, forse, non ero pronto a sentire un discorso vero sulla persona. Un abbraccio forte. calipso

avrebbe fatto loro bene. ma che vuoi, era una persona molto "pbblica", con una vita privata molto nascosta e riservata. logico che le persone lì avessero in comune tra loro solo l'aspetto pubblico.

discorsi e celebrazioni servono ai vivi, a coloro che sono rimasti, non certo al defunto. E i discorsi pronunciati per qualcuno che non c'é più sembrano sempre un po' forzati, di circostanza... come si dice : chi nasce é sempre bello, chi muore é sempre bravo, ecc... E quindi immagino sia stato molto meglio non gettare in pasto i tuoi sentimenti a persone che magari non avevano nei confronti della defunta il tuo stesso affetto e la tua stessa stima, meglio scegliere, come hai fatto, il silenzio.

infatti. hai capito anche il mio ritegno a dare me stessa in pasto ad altri molto "estranei"

Anche a me e' accaduto di dover vedere presenti ai funerali di persone molto care individui che avrebbero dovuto avere almeno il buon gusto (se non altro) di non presentarsi. La foglia di fico con cui tutti si coprono, alla fine, e' che "di fronte alla morte, i piccoli dissidi e inimicizie scompaiono". Io dico, invece, che di fronte alla lercia ipocrisia del finto dolore, neppure la morte si salva. Scusami, ma certe cose non riesco a mandarle giu'. Ciao, Ody :)

vero. condivido in pieno. certe presenze erano motivate solo dal volere farsi vedere dagli altri. io mi sono trovata solo una volta ad un funerale dal quale i figli del defunto si sono imposti ed hanno impedito ad alcuni di partecipare. eppure quelli continuavano a stazionare sul sagrato della chiesa, facendosi vedere e facendo finta di partecipare. le facce di bronzo non hanno mai un attimo di ripensamento.

un abbraccio, in silenzio

grazie.

... son giorni così!... e anche io ti abbraccio silenziosamente

ho letto, anche da te. ricambio l'abbraccio.

Spesso le parole non escono e allora è preferibile il silenzio che è eloquente. Lo preferirei alle parole vane. Un abbraccio...

sono certa che nessuno avrebbe capito. eppure mi sarebbe piaciuto dire qualcosa di vero!

Se la situazione era tesa per qualche motivo forse la scelta del silenzio è stata la migliore,non credo che le parole cambino molto in questi casi,mentre penso che in qualche modo le persona a cui erano rivolte le abbia sentite, anche se non espresse con la voce.

la situazione era rigida e gelida. e un po' troppo di circostanza. meglio tacere cose troppo personali

Una bella dedica, credo che lei apprezzerebbe.

penso che le sarebbe piaciuto anche se avessi parlato e spiazzato tutti. era un po' irriverente.

mamma mia. tocchi corde profonde del cuore, tu. mi hai commossa. (aranceacolazione)

è il continuo confronto tra vita e morte che commuove.

bacio...

:)

è proprio un periodone, eh, Ody?.... nemmeno io riesco a parlare in queste situazioni, allora i discorsi me li faccio dentro di me, a tu per tu con chi non c'è più. Mi vengono bene, e dico proprio tutto quello che ho dentro. Ti abbraccio forte.

bei pensieri, parole che consolano noi, per questo merita tenercele dentro, raccontarcele piano.

Ciao Ody, passo solo questa sera e leggo solo ora. Mi spiace. Un altro pezzo di vita, un altro pezzo di cuore. ti abbraccio.

ti ringrazio

Per aspera ad Astra... penso che sia l'essenza delle vite più belle.
tutto il resto è superfluo.

mah! in linea teorica, forse sì. ma vivere una vita in salita non è così facile e non so, alla fin fine, quanto ne valga la pena.
o meglio: vale la pena sempre vivere come si sceglie di farlo. e se si sceglie l'aspera....ok. il problema è che spesso non siamo noi a scegliere direttamente, ma sono le circostanze della vita ad imporsi.

molto bella questa tua testimonianza. E le parole di Leopardi ne sono il giusto titolo. Un abbraccio

:)

Come Lilith, anch'io penso che i discorsi in queste circostanze servano più ai vivi che non a chi se n'è andato. In ogni caso, se hai scelto il silenzio, alla fine, hai solo seguito ciò che sentivi. E il 'sentire' nel profondo non sbaglia mai. Ti abbraccio.

si sente, ma si sceglie anche (spesso) per convenienza, per circostanza, per difficoltà a sembrare diversi da quelli che si è. avevo l'impressione anche che non sarei stata capita.