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Anche questo è Natale - 1

Post n°282 pubblicato il 11 Dicembre 2008 da odio_via_col_vento
 



Rembrandt, Portrait of a Woman with a Pink


Avevo l'influenza anche allora. 
Anzi, la avevamo insieme, io e mia sorella: dai letti gemelli ci guardavamo, sommerse di coperte, costrette a ingurgitare  spremute di arancia e brodini, rosse e febbricitanti, il foulard di seta al collo perchè "fa bene al mal di gola".
La notizia fece precipitare in una atmosfera grigia e luttuosa tutta la famiglia. Era la prima di una serie di tragedie che avrebbero inanellato gli anni. E anche se è terribile, ti accorgi che si fa quasi l'abitudine ad un orrore dopo l'altro, una anestesia inconscia, una sorta di mitridizzazione dell'anima.
Ma quella era la prima. 
Una zia disse: "Sarà un ben triste Natale. Preparatevi, bambine". 
E mio padre decretò il lutto. Non avremmo fatto una festa, non si poteva con tutti quei morti.
Un grande insegnamento, molto tipico di lui, qualcosa che mi sono sempre portata dentro. Passammo dall'influenza ad un Natale senza luci, senza anticipazioni, senza doni.
Quel 12 dicembre del 1969.
Questo non è un post politico e vi prego di non commentarlo come tale.
E' in post su morte e dimenticanza, su abitudine e orrore; ma anche su ricordare e insegnare a non dimenticare.
Di Piazza Fontana la mia generazione ha poi imparato quello che allora non ero in grado di capire, ma credo che oggi, dopo quasi quarant'anni, non ricorderei così se mio padre non avesse avuto il senso etico del gesto.

Questo non è un post politico, non è nemmeno un post di storia. E' un pezzo della mia vita che oggi mi è tornato in mente, un'altra influenza vicino a Natale, un Natale che oggi, per altri motivi, non mi sentirei di celebrare: altre morti.
Questo è un post di Natale.

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Commenti al Post:
cateviola
cateviola il 11/12/08 alle 19:57 via WEB
... è terribile l'abitudine che smorza l'effetto degli orrori appresi poi. La prima volta è devastante. Poi, il tempo che occorre per riprendere la vita di sempre dopo ogni tragedia che sempre tutti ci riguarda si accorcia... una sorta di anestesia, assuefazione all'orrore.
Ma non vale per i lutti che ci toccan più da vicino
Una carezza sulla fronte che scotta
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 08:37 via WEB
il telegiornale mentre si mangia, pranzo e cena conditi di violenza grande e piccola. l'orrore pulp dei mille telefilm. come si fa a distinguere fra sangue vero e sangue falso? come si fa a rabbrividire ancora?
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 11/12/08 alle 20:36 via WEB
Quando vedo i miei figli così insensibili ogni volta che cerco di sensibilizzarli, così indifferenti a ciò che accade nel mondo e così ripiegati su loro stessi, mi dico che forse ho sbagliato tutto, che avrei dovuto essere più dura, più energica... Come tuo padre. Mentre ne ammiro il gesto, mi dico anche che io non ne sarei mai stata capace. Appunto...Tu sì? Un bacio...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 08:39 via WEB
io ho cercato di fare come lui: non si passa indenni da un padre così:). ma non posso dire che ho ottenuto lo stesso risultato. c'è anche una assuefazione sociale, un bombardamento di violenza "falsa" dai mille film e telefilm. i ragazzi hanno, negli anni, perso le coordinate dell'orrore, secondo me.
 
releardgl
releardgl il 11/12/08 alle 20:41 via WEB
è un altro post della memoria...passato e futuro che si fondono rincorrendosi...e tutto ritorna..come l'influenza...e tutto passerà...come l'influenza....abbraccio
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 08:40 via WEB
l'influenza è solo seccante. è l'orrore che si vorrebbe non tornasse più
 
atapo
atapo il 11/12/08 alle 21:37 via WEB
Che grande persona deve essere stato tuo padre e che lezione importante vi ha dato quella volta! Il senso più profondo e personale della festa del Natale ognuno se lo trova dentro di sè, secondo il momento, le esperienze di vita, ciò in cui crede...le luci possono esserci o meno, non importa, ormai servono solo al commercio. Buzzati diceva:"ce n'è troppo di Natale", sarebbe bello se ognuno riuscisse a trovare la sua dose giusta di Natale, quella che potrebbe aiutare ad essere sereni ed in pace con gli altri...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 08:43 via WEB
mi sa che, andando così le cose, saremo presto tutti COSTRETTI a recuperare un natale più intimo, con meno soldi a disposizione.
 
Robynefer84
Robynefer84 il 11/12/08 alle 21:54 via WEB
Si dovrebbe fare così, invece si tende subito a cancellare l'alone di nero per far vedere i colori. Sinceramente non lo trovo giusto, il nero serve.. per far brillare di più i colori.. ma adesso non lo capiscono
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 23:25 via WEB
è stato un digradare piano piano, uno scivolare verso questa sorta di negazione del dolore e del dramma. non un qualcosa che si produce in un giorno, ma adesso chi siamo e ci domandiamo ancora come e perché.
 
magdalene57
magdalene57 il 11/12/08 alle 22:40 via WEB
mia madre pensava di avere tanti capodanni davanti a se. per cui decise, decretò, che quell'anno lei sarebbe andata a tenere compagnia ad una vecchietta permettendo akl figlio ed alla nuora di uscire A FESTEGGIARE- mio padre rimase solo, e venne da mer per il brindisi, era sofferente, e querllo fiu il suo ultimo natale e capodanno.Non dico di feare grandi festeggiamenti, ma trascorrere e godere di questi giorni con le persone di casa, questo si. Nonostante tutto.Chi resta ha il dovere di andare avanti, e di rendere leggera la vita a chi ha già sofferto. con affetto..
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 23:30 via WEB
mah: chissà qual'è il dovere maggiore, quello preponderante, quello che fa del bene agli altri. in fondo non avere avuto un Natale coi fiocchi, per un anno, mi ha pur insegnato qualcosa. e anche tua madre avrà certo fatto una scelta in buonissima fede e tranquillità, quell'anno. non so se c'è il dovere di rendere la vita leggere agli altri sopra al dovere di far capire dei valori. penso che il più delle volte andiamo a istinto, tutti. ognuno secondo il suo carattere e le sue inclinazioni
 
Tesi89
Tesi89 il 11/12/08 alle 23:17 via WEB
Sicuramente quello di tuo padre è stato un grande insegnamento che vi ha aiutato a riflettere sulla gravità del fatto...io non credo che sarei riuscita ad eliminare qualsiasi festeggiamento natalizio dalla vita di mio figlio bambino, ma è un mio limite: tu di certo sei cresciuta più consapevole.Una serena notte. :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 23:33 via WEB
avevamo già abbastanza consapevolezza da capire e ricordare nel tempo. a volte una scelta radicale è utile in prospettiva. ne ho fatte anch'io con i miei figli e spero che, se non subito, almeno nel tempo ricordino e capiscano
 
ceithre
ceithre il 12/12/08 alle 10:17 via WEB
mi dispiace per l'influenza, mi dispiace anche che non ti senti di festeggiare il natale. Mi spiace molto anche che la morte arancione ti ha tolto la gioia di questo periodo. Non so se io potrei fare come tuo padre, non so nemmeno se sarei d'accordo, anche se è ovvio che oggigiorno la vita ha un valore piuttosto basso (forse solo commerciale). Forse si dimentica davvero troppo in fretta, ma il dovere di chi rimane è di vivere, di costruire ricordi anche per gli altri. Ti auguro di guarire in fretta e di portare il sorriso arancione e la sua memoria nel tuo cuore per natale in modo che possa illuminare il giorno anche a chi ti sta intorno e creare a sua volta un sorriso arancione (o rosa, o violetto) per il futuro. Un abbraccio
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 23:43 via WEB
speriamo, speriamo tutto. me lo auguro davvero.
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 12/12/08 alle 16:32 via WEB
Già, un post di Natale. Un Natale che non sembra un Natale. Un abbraccio.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 23:44 via WEB
e anche questo è Natale. ci sono tanti cui non sembra Natale.
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 12/12/08 alle 22:29 via WEB
Ci sono certi Natali che rimangono nella memoria. Natali 'cancellati' per morti ... o l'influenza. Eventi che rimangono nella memoria, non come 'Natali comuni' con i soliti regali e ... emozioni per forza. Per me sono il Natale del 1971 e del 1993. Ti ringrazio per questo post ... e sono contenta di vederti guarita!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/12/08 alle 23:45 via WEB
guarita???? mi dovresti vedere, sono un cencio.
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 15/12/08 alle 14:58 via WEB
oooooops scusami tanto ...
 
d_dap
d_dap il 15/12/08 alle 11:27 via WEB
mai come quest'anno natale non è natale ... ti abbraccio
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 16/12/08 alle 23:26 via WEB
tu, più di me. capisco.
 
adoroilmare57
adoroilmare57 il 15/12/08 alle 18:26 via WEB
..il Natale per i Crisitani è importantissimo..sento però di dover dubitare della convinzione di molti di questi..è sempre più evidente che non si hanno più gli stessi valori..quelli che una volta si potevano quasi toccare...la sensibilità dimostrata da tuo padre ne è la conferma..oggi siamo ad aspettare e festeggiare un evento dove con tanta impazienza si aspetta di scartare i regali che devono essere obbligatoriamente più grossi di quelli che ci si aspetta gli altri giorni dell'anno..perchè è così..siamo ad aspettare ogni volta qualcosa di più che non sia una carezza, un bacio, un abbraccio..siamo attratti dai materialismi solo e soltanto..anche a me piacerebbe avere l'influenza in quel periodo..almeno me ne starei steso nel letto ad aspettare che passi il Natale....
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 16/12/08 alle 23:29 via WEB
uhm, ho avuto anche di peggio dell'influenza, per Natale. ma oggi non direi che vorrei essere ammalata e lontana da tutti. anzi, rimpiango quella compagnia che ho perso, quel ricordo che mi manca.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 16/12/08 alle 20:57 via WEB
Passata l'influenza? Sono tanti i morti da ricordare, da portare con noi, continuando a vivere. Alcuni li conosciamo per nome, di altri invece sappiamo solo che un giorno la loro vita finì. Come nn ricordare le decine di migliaia di morti per lo tsunami? era subito dopo Natale. Ci pensavo mentre alla tv intervistavano persone che stavano per partire felici e goderecce verso Puket. Ciao Ody, a presto
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 16/12/08 alle 23:27 via WEB
sì, naturalmente. ma è umano commuoversi e sentire la mancanza dei propri morti, no?
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/12/08 alle 06:54 via WEB
questa cosa la raccontai credo il 12 dicembre dello scorso anno. per me quel giorno è e resta mia nonna in lacrime, per quel cugino che in quella banca morì. e allora le morti, i fatti, certe morti e certi fatti diventano anche nomi e storie che conosci e che in famiglia racconti. poi ci sono morti e dolori privati, che danno senso al passare del tempo. lo scandiscono nella vivacità di un ricordo che non svanisce.
 
JoMarchDG
JoMarchDG il 21/12/08 alle 14:46 via WEB
Che forza nel gesto di tuo padre, allora era ancora così, certi fatti entravano dentro di noi, li vivevamo con un'altra pienezza. Ricordo così il terremoto nel Friuli, la strage del 2 agosto. Come è difficile passare queste emozioni ai nostri figli... vogliamo risparmiare loro il dolore o è questa società, priva di silenzio e di concentrazione, che non ce lo consente?
 
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