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Wyeth: l'anima delle cose

Post n°289 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da odio_via_col_vento
 





Andrew Whyeth, Alvaro and Christina



"Andrew Whyeth, uno dei più noti, ma anche dei più controversi artisti nella storia dell'arte americana, il perno solitario di una dinastia di artisti, le cui rappresentazioni dettagliate e realistiche della più povera vita rurale, erano diventate icone della cultura nazionale e avevano innescato un dibattito senza fine sulla vera essenza dell'arte moderna, è morto venerdì nella sua casa di Charles Ford, in Pennsylvania, all'età di 91 anni".


(per chi volesse leggere in originale l'intero articolo del New York Times, il link è QUI)


Nonostante le sue opere siano presenti nei più importanti musei americani e del mondo, Wyeth ha pagato a lungo un debito pesante e duplice al destino: quello che lo ha fatto vivere quasi contemporaneo di Edward Hopper e come lui esponente del realismo americano; e quello di essere membro di una famiglia di artisti (tutti a lui molto inferori: padre, sorelle, figlio) i cui esiti sono stati accomunati ai suoi, facendo sì che parte della critica lo relegasse nel ghetto dell'illustrazione o del bozzettismo.
Come in tutti gli artisti vissuti molto a lungo, la produzione di Wyeth non è esente da cadute di tono, manierismi o ripetitività. Ma la poetica più caratteristica del realismo americano, quella della solitudine, trova in lui una declinazione tutta particolare, la descizione dell'anima delle cose.



Andrew Wyeth, Monday Morning


"Cose" sono anche i suoi splendidi ritratti, in cui la persona vera diventa simbolo.
Come in questo della straordinaria moglie Betsy, assunta ad allegoria dell'America dei puritani e dei padri pellegrini del Settecento:




Andrew Wyeth, Maga's Daughter



Talvolta da un'esperienza di incontro umano, immerso nella meditazione della solitudine e dell'alienazione, nascono capolavori diventati ormai icone dell'immaginario americano come questo dipinto, oggi al MoMA di New York:



Andrew Wyeth, Christina's World



Di cui si è perso l'originario intento rappresentativo di Wyeth (Christina era una vicina di casa disabile e il dipinto voleva parlare della sua lotta per non voler usare una sedia a rotelle e vivere, comunque, indipendente, nella campagna intorno a casa) per una lettura, non so quanto autonoma o quanto suggerita dall'artista stesso attraverso i suoi mezzi espressivi, della donna abusata e abbandonata in un contesto che dovrebbe essere familiare e che diviene invece ostile.


Nella tarda maturità, come spesso capita agli artisti (e agli uomini), Wyeth fece l'incontro che cambiò la sua vita: Helga, un'immigrata tedesca, che lavorava come domestica in una famiglia vicina.
Non si è mai saputo cosa intercorse fra i due, se solo un eccezionale rapporto tra artista e modella, di quelli che sfumano nell'antiquato concetto di musa ispiratrice, o se una relazione sentimentale. Wyeth dipinse la donna segretamente, per più di 15 anni, creando un immeno corpus di tele e disegni, alcuni anche a forte contenuto erotico, che vennero alla luce solo nel 1985, creando non poco imbarazzo ai due e a Betsy, la moglie e manager dell'artista.
L'intero gruppo, chiamato "Helga Pictures" fu frettolosamente venduto in blocco ad un collezionista giapponese; Betsy, intervistata sul significato delle opere e sul perché fossero state tenute nascoste fino ad allora, rispose enigmaticamente "Love". Lasciando al pubblico l'intepetazione se si fosse trattato di amore segreto di Andrew per Helga o di amore di ANdrew per Betsy, nel preservarla da possibili e ingiustificate gelosie.



Andrew Wyeth, Braids


Le trecce di Helga, il suo corpo, la sua fissità, divengono un'altra delle molte "cose" simbolo di solitudine e incomunicabilità, anche nell'erotismo e nella relazione reciproca, che restano la dominante poetica di Wyeth.




Andrew Wyeth, Fall










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Commenti al Post:
rinnegata
rinnegata il 18/01/09 alle 15:20 via WEB
Come al solito ero venuta a fare un commento e tu hai cambiato post!!! ma te l'ho fatto ugualmente sotto il post precedente. Riguardo Andrew Whyeth,voglio chiarire che sono totalmente priva del pur minimo criterio e competenza per giudicare un'opera d'arte, la mia istruzione in storia dell'arte consisteva in un'ora a settimana negli ultimi 3 anni di liceo.....era l'ultima ora di lunedì, dopo 4 pesantissime ore...come se non bastasse il nano Brunetta forse doveva ancora nascere, e la mia insegnante in quei tre anni ha pensato bene di ammalarsi e di riprodursi, prendendo il massimo delle agevolazioni umanamente consentite!!!! Il mio "Argan" è intonso ...mai aperto!!!! Ma non voglio dare tutte le colpe agli altri, evidentemente se l'argomento mi fosse interessato davvero, non sarebbe stata sufficiente un'insegnante fannullona a farmi disamorare dell'arte.Conclusione, l'unico criterio con cui giudico un'opera d'arte è un mio personalissimo:mi piace, non mi piace!!!!E sempre secondo questo criterio trovo le opere di Whyeth che tu hai pubblicato semplicemente STUPENDE....baci incompetenti
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 17:56 via WEB
e il cosiddetto "crierio degli incompetenti" è il piacere puro che dà (o può dare) ogni manifestazione artistica. e come tale è uno dei criteri più validi (essendo l'arte fatta per il godimento dei sensi). tutto il resto è filologia.
 
ossimora
ossimora il 18/01/09 alle 17:39 via WEB
Molto interessante ,grazie ,un invito a leggerne e saperne di più .
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 17:58 via WEB
aspetteremo una antologica post mortem. ti pare che gli eredi se la facciano scappare (visto anche che uno dei figli è pittore e l'altro è un mercante d'arte)?
 
dianavera
dianavera il 18/01/09 alle 18:24 via WEB
Io amo svisceratamenteHopper, ma riconosco il valore di Wyeth. grazie cara sensibile amica.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 17:53 via WEB
probabilmente Hopper sta a Wyeth come Pontormo sta a Bronzino. il sentimento contro la perfezione manieristica.
 
bluewillow
bluewillow il 18/01/09 alle 18:38 via WEB
Io non conoscevo questo artista, ne ho appreso dai giornali, ma i suoi quadri mi sembrano tutti molto belli. Probabilmente, come tanti altri artisti, anche Wyeth verrà rivalutato dopo la morte, fortunati coloro che hanno i suoi quadri!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 17:58 via WEB
ha già avuto in vita una notevole fortuna di mercato. aspettiamo quella critica.
 
cateviola
cateviola il 19/01/09 alle 00:00 via WEB
Un "realismo" particolare, non so definirlo... mi lascia ammirata senza coinvolgimento emotivo, a parte Christina's World , dove sento la forza commovente della volontà costretta in un corpo fragile ... tornerò
Splendido post, Ody, grazie
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 17:54 via WEB
paradossalmente Christina's World (che pure mi ha colpita tanto la prima volta che l'ho visto) adesso lo trovo il meno "wyethiano" dei suoi dipinti. trovo China Blu un capolavoro. la sua è l'arte dell'assenza.
 
   
cateviola
cateviola il 19/01/09 alle 22:48 via WEB
da incompetente cerco ancora sentimenti ben presenti, probabilmente non sono pronta per l'arte dell'assenza... se mi piace tanto il meno "wyethiano" dei suoi dipinti non andrei matta per Wyeth (che non conosco abbastanza per giudicarne il valore da qualche foto). Ma il tuo post mi piace tanto
 
lupopezzato
lupopezzato il 19/01/09 alle 01:34 via WEB
Grandissimo Wyeth. Le sue opere sono racconti. Pochi altri ti parlano così dettagliatamente e così intimamente delle cose e delle persone così come te ne parla lui.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 18:29 via WEB
per me sono dettagli di alienazione e assenza, persone rese "cose" e cose rese "persone"
 
d_dap
d_dap il 19/01/09 alle 12:14 via WEB
vabbè non sarai proprio perfetta....... ehehh ... ma davanti a cotanto splendore mi inchino e come sempre ringrazio ;o)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 18:30 via WEB
lo splendore è wyeth (una gran parte di Wyeth, almeno). ringrazio, ma passo il complimento a chi adesso guarda le coste del Maine dall'alto
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 16:23 via WEB
Non conoscevo questo pittore. Il video è "strepitoso", come il tuo post. Grazie. (Quoti)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 18:31 via WEB
bello, vero? bello avere sempre qualcosa da scoprire.
 
   
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 20/01/09 alle 23:24 via WEB
Bello sì, altrimenti non ci sarebbe gusto. Bello sì scoprire sempre qualcosa. Grazie.
 
Fajr
Fajr il 19/01/09 alle 19:24 via WEB
Grazie, ody.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/01/09 alle 20:58 via WEB
:)
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 19/01/09 alle 22:33 via WEB
Ehila! Non solo mi ero persa un post assai divertente, quello precedente ... non ho mai saputo di 'Helga Pictures'!!! Appena trovo il tempo farò qualche ricerca ^________^
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/01/09 alle 14:22 via WEB
:)
potresti farti regalare QUESTO
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 20/01/09 alle 21:20 via WEB
^_____^ Grazie, mi dico di farmi un regalo IO ^__^
 
upmarine
upmarine il 20/01/09 alle 06:33 via WEB
Sarà sicuramente molto bravo, anche alla luce dei dipinti che hai portato a corredo della storia. Tuttavia non mi entusiasma e questo spiega che il successo di un artista non dipende solo dal giudizio dei critici esperti ma, soprattutto, dai profani come me. Che ne pensi?
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/01/09 alle 15:53 via WEB
non è una risposta così facile da dare. in generale si può dire che l'arte risponde (e sollecita) tre tipi di pubblico: il mercato, la critica e il pubblico vero e proprio. ma specialmente per quanto concerne l'arte contemporanea tutto è regolato dal mercato. se si vuole far emergere un artista è facile trovare (pagando) critici disposti ad esaltarlo. e viceversa. anche se questo "viceversa" spesso dipende non da avversioni preconcette o da analisi critiche, ma dall'esigenza di far emergere un altro, diverso, artista e su lui concentrare risorse economiche.
altrettanto facile per il mercato e i suoi lacchè prezzolati creare una risposta positiva o negativa nel pubblico. non mi vorrai dire che le grandi file fuori dai musei non siano anche queste "create" artificiosamente da media, buone campagne stampa, gadget intelligenti, titoli richiamo ecc.
verrà poi, ma dopo molto tempo, la possibilità della riflessione e della valutazione oggettiva. a credo che per averla ancora debbano passare forse secoli:). Lo dico in quanto di questi artisti c'è ancora tanto sul mercato (basti pensare all'impressionismo francese o a i macchiaioli italiani) che tuttora si assiste a mostre blockbuster o a speculazioni incredibili legate al valore monetario e alla improvvisa disponibilità sul mercato di un pezzo.
poi esiste, sì, il personalissimo apprezzamento dato dall'individuo isolato e non immerso nel vortice fin qui delineato. noi qui, per esempio. che esprimiamo un nostro parere, cui siamo tutti legittimati, ma che non credo proprio sposterà l'ago della bilancia sul valore (reale o fittizio) di Wyeth.:)
 
   
upmarine
upmarine il 21/01/09 alle 02:04 via WEB
In effetti, la massa va dove la porta la TV e la TV va dove sono i soldi e i soldi vanno dove sono altri soldi e critici vanno dove vanno i soldi e tutti vanno a vedere quello che i soldi vogliono che si vada a vedere. Hai proprio ragione. Ciò non toglie che quelle trecce sanno di ordine e non di giovinezza. Che strano, quello che ho scritto.
 
releardgl
releardgl il 20/01/09 alle 09:58 via WEB
in effetti wyeth e`da rivalutare, almeno per me, non conoscendo a fondo il realismo americano e`una bella ri-scoperta...tenkiu` ody
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/01/09 alle 15:55 via WEB
non ne so moltissimo nemmeno io. esprimo un mio parere: mi piace molto, non tutto, ma molte cose sì. e mi apre anche che corrisponda a questo senso di alienazione molto sentito dalla generazione dell'immediato dopoguerra, portandolo avanti forse al di là del sentire condiviso. ma questo è il guaio di chi vive molto a lungo.
 
ceithre
ceithre il 20/01/09 alle 11:44 via WEB
Che bel post! non è il genere che mi fa entusiasmare - ma non si può dire che nn sapeva dipingere!! Che precisione! un po freddine... ma sarà L'america protestante! Riprendendo il filo del "so solo cosa mi piace"... io mi chiedo sempre dove lo metterei... se la risposta è 'in un museo' manca qualcosa, se è 'nel salotto' (vedi van gogh - oh! avere i soldi per i suoi girasoli!) mi piglia proprio! Questi non sono proprio da salotto però! (il primo forse nell'entrata?!)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/01/09 alle 15:56 via WEB
eh, in effetti: padri pellegrini, puritani, quaccheri....sai che aveva avuto una specie di fissazione per i processi alle streghe genere Salem? del resto, vivendo nel New England....
 
goldkampa
goldkampa il 20/01/09 alle 17:13 via WEB
Splendido post e puntuale omaggio ad un artista dall'alto coefficiente espressivo.Non sono molto d'accordo sulla "freddezza" del suo lavoro,in definitiva per taluni versi è parte di ciò che intendeva rappresentare.Trovo piuttosto struggente il modo in cui rappresenta la sua musa in "Braid"..C'è una poesia infinita in quello sguardo,c'è angoscia...Siamo talmente abituati al clamore di ciò che ci fa vivere la vita,da essere turbati,persi addirittura,di fronte alla semplicità del silenzio... Grazie per lo spazio.Buona Serata.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/01/09 alle 22:29 via WEB
è un bel commento, grazie. capisco al tua visione delle cose e anch'io, a volte, ho interpretato Wyeth e i suoi ritratti di Helga così. però poi, approfondendo, vedendo come intitola con nomi di persone delle rappresentazioni di cose e vicevesa, ha fatto indirizzare la mia attenzione verso altro.
Vedi il primo dipinto che ho messo nel post, Alvaro e Christina, che raffigura uno scorcio povero di un magazzino rurale col nome di due persone
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/01/09 alle 18:52 via WEB
Che bel pittore! calipso
 
Tesi89
Tesi89 il 20/01/09 alle 19:19 via WEB
Arrivo tardi e senza forze...Lascio un saluto e mi vedo il video con calma, senza essere ottenebrata dalla febbre...Ciao...
 
atapo
atapo il 21/01/09 alle 23:04 via WEB
Hai scritto un sacco in questi giorni in cui ero lontana! Anch'io ho saputo dai giornali della morte di questo pittore, così me lo hai fatto conoscere meglio: grazie! Sai, alcuni suoi quadri mi fanno sentire lontani ricordi di atmosfere anni '50, sensazioni che mi riportano a quando ero piccolissima: non sono mai stata in America, però c'è qualcosa che mi è familiare...
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 22/01/09 alle 22:09 via WEB
Mi piaceva già, ma adesso che me l'hai fatto conoscere meglio mi piace anche di più. grazie, ciao
 
martha76.mt
martha76.mt il 23/01/09 alle 00:33 via WEB
Girovagando con più calma a quest'ora riesco a soffermarmi con più calma in questo splendido luogo, dove scorgo un magico pittore che dipinge veramente L'anima delle cose! Una dolcenotte :)
 
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