Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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La tanto vituperata cucina americana offre anche un piatto incredibilmente buono, di chiara derivazione italiana, cui non avevo prestato molta attenzione finora. Anzi, lo avevo anche schifato un po'.
Il "Mac and Cheese": cioè maccheroni al formaggio.
La storia, però, racconta che è un piatto francese, da lì esportato anche in Inghilterra.
E che in America lo portò nientepopodimenoche Jefferson, dopo il suo soggiorno a Parigi.
(questo mi fa venire in mente che è tanto che voglio fare un post su Jefferson, ma che ancora non l'ho fatto nulla di bello, eh, a me Jefferson fa pure un po' schifo.....ma vediamo)
Cosa hanno di diverso da un nostro pasticcio al forno? Il tipo di formaggio, intanto: niente mozzarella o parmigiano, ma il tipico Cheddar (prima inglese, poi americano), direi un gusto che va più sul provolone.
Poi l'assenza di sugo (nella versione classica).
Ma comunque è un bel tuffo in una cucina che sa di casa anche se non lo è.
Un piatto popolare, il piatto della povertà e della crisi, del dopoguerra. Che oggi, naturalmente, trova un revival raffinato, come "side" (cioè contorno) o come antipasto, in dosi minime, magari arricchito di una spolverata di tartufo.
Dove consiglio di mangiarlo?
Da S'Mac , una sorta di fast food dei Mac&Cheese, serviti direttamente nel loro padellino, di varie dimensioni e con aggiunte a scelta, ma sempre e solo molto popolari.
Uno di quei luoghi da America anni '50, un'oasi di tradizioni locali e di poche pretese, nascosta tra i quartieri eleganti di Manhattan.
Come nei migliori telefilm, si entra e si mangia a qualsiasi ora del giorno (e per me è stata una benedizione, verso le 4 di pomeriggio di un freddissimo e ventoso giorno di camminate infinite).
Oppure ci si porta via il preparato precotto, ma artigianale, pronto da essere scaldato, magari in un micronde.
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