Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
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Oskar Kokoschka
![Portrait of a jeunne fille Kokoschka](http://imagecache2.allposters.com/images/pic/RET/rrdg0141~Portrait-d-une-Jeune-Fille-c-1913-Posters.jpg)
L'apparizione di questi volti nella folla:
Petali su un ramo umido e scuro.
(Ezra Pound, In a Station of the Metro)
Deve aver passato la notte nell'atrio del palazzo.
Una casa di periferia, una periferia buia e solitaria; l'unico motivo che forse l'ha fatta spingere fin qua è la vicinanza della mensa della Caritas.
Ne ho percepito la recente assenza appena uscita dall'ascensore, nella mattina ancora buia. Un vago sentore che spesso solo io sono in grado di sentire.
Il dolore e lo smarrimento che restano nell'aria, permangono oltre la presenza fisica di chi li recava con sé, fardello pesante a portarsi.
Era all'angolo del palazzo, appena riparata dall'incavo di una vetrina: contro un'auto di lusso, luci inutili, accese giorno e notte, che la illuminavano da dietro, lasciando in ombra la faccia.
Per non guardarmi si affaccendava a sistemare le sue cose, stipate in un ordine maniacale, nel suo carrello.
Un carrello della spesa che portava una vita.
Ha tirato fuori un paio di occhiali, un giornaletto, una matita, si è appoggiata allo stipite della vetrina e ha iniziato a risolvere un Sudoku.
Così, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, alle 6 e mezzo di mattina, in pieno inverno, contro una vetrina, per strada.
Ho rispettato la sua voglia di anonimato, il suo trincerarsi dietro un niente, il suo voler sparire ed essere normale.
Non è uno dei gatti randagi che spesso raccogliamo per strada. Ad un certo momento avrà scelto anche questo andare invece che un rifugiarsi.
Avrà avuto la mia età.
Certo è più ordinata di me, le cose splendidamente impilate nel carrello.
Ho lasciato il portone socchiuso: c'era ancora un po' di buio da far passare aspettando il giorno, meglio al riparo.
Lascio il portone socchiuso tutte le sere, da allora. Non l'ho più incontrata, certo adesso sa i miei orari. Ma la sua assenza spesso mi aspetta al mattino. Dolore e solitudine. Un grammo di gratitudine.
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E allora ho deciso di aprire un FOTOLOG:
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