Abbandonare Tara

Un aiutino.....

Edgard Degas, Une femme à la fenêtre

.....quando si e' stanchi e oberati e annoiati e....tutto il resto...un aiutino, una spinta per rilanciare il blog servirebbe proprio.
Cosi' mi sono accorta che ci sono in giro catene di post a tema collegati ad un giorno specifico della settimana.
Il venerdi', in ambito lingua inglese, almeno, ci sono i "Five Friday Favorites" (le 5 cose favorite della settimana, da raccontare di venerdi', con un gioco di allitterazioni non trasportabile in italiano).

Oppure il martedi' ci sono i post dedicati ai gatti (Cats on Tuesdays): ma ancora non ho capito il perche' dell'abbinamento con il giorno della settimana.

Il lunedì è dedicato ai libri. Una specie di proposta di intenti culturali per la settimana a venire?

La domenica ad una rassegna delle scelte di abbigliamento formale delle signore blogger. Il che' aveva forse un senso negli anni Cinquanta o Sessanta, quando davvero c'era un abbigliamento dedicato e conservato con cura, solo per la domenica.

Allora forse potremmo provare anche noi.

Una bella lista, come i compiti auto-assegnatisi dalle casalinghe di una volta ai vari giorni:

Lunedi' - BUCATO

Martedi' - STIRARE E RAMMENDARE (perche' non si buttava via nulla, proprio nulla)

Mercoledi' - MERCATO (o comunque spese grosse)

Giovedi' - PULIZIE DI FONDO (si era a meta' settimana, cominciavano ad essere "necessarie"....in quelle case sempre perfette e lucide come specchi)

Venerdi' - CUCINA (tutto quello che poi si poteva conservare per piu' giorni, minestrone, pane, sformati di carne e di verdura)

Sabato - VISITE (ma non rilassiamoci troppo: si andava dalle vecchie zie noiose, dai parenti di campagna, dalle amiche della amiche delle vicine di casa, sempre compunti ed educati)

Domenica - finalmente RIPOSO (per modo di dire.....era il giorno dei mega pranzi di famiglia....ma si supponeva che la casalinga adorasse circondrsi di parenti, sempre)

Oppure di cibi, come nei menu' di una volta, rigorosamente legati al ciclo settimanale:

Lunedi' - LESSO (cosi' si faceva il brodo, buono per tutta la prima parte della settimana)

Martedi' - FRITTO (una botta di vita)

Mercoledi' - AVANZI (forse perche' era un giorno intermedio? un giorno da doiversi riposare dopo le fatiche di avvio della settimana?)

Giovedi'- GNOCCHI e  forse TRIPPA (almeno a Firenze e forse a Roma era cosi')

Venerdi'- PESCE e MINESTRONE DI VERDURA

Sabato - FEGATO (per fare un po' di "sangue")

Domenica - POLLO ARROSTO e PATATE (che fini' per diventare il cibo dei ricchi, chissa' poi perche', se non per essere associato alal domenica)

E qui, nel mondo dei blog?
Magari facciamo una lista scegliendo un tema che abbia in comune la lettera iniziale con il giorno dedicato della settimana.
Come i giochi di animali citta' e nomi che si facevano da bambini.

Lunedi' - parliamo di LAVORO (vero e presunto, formale e nascosto, fatiche quotidiane, soddisfazioni -poche-, scelte e imposizioni)

Martedi' - parliamo di ME (ognuno di se stesso, naturalmente: facile, eh?, parlarne a comando?)

Mercoledi' - (un'altra M....mannaggia.....) parliamo di MODA (le curiosita' e le astrusita' che girano intorno)

Giovedi' - parliamo di GATTI (si sa quanto io li ami. Ma comunque mi paiono un bell'argomento per tutti)

Venerdi'- parliamo di VIAGGI (altro argomento a me congeniale:)

Sabato - parliamo di SOGNI (mi sto accorgendo che e' un argomento sempre piu' diffuso: forse perche' la realta' e' tanto difficile. Sogni ed incubi, ma anche sogni nel senso di speranze, desideri, progetti)

Domenica - si potrebbe parlare di DONNE
(quelle che forse, partecipando ben piu' dell'uomo alla creazione, di domenica dovrebbero poter riposare)

Che lista stupida! Come tutte le liste, del resto: lascia fuori un mondo di argomenti, interiori ed esteriori.
Ma forse, per una settimana potrei provarci. Potremmo provarci, per vedere cosa succede.

Aspetto le vostre proposte. E ditemi se vi va, che so? La prima settimana di giugno, provare tutti insieme

Vertigo

John George Brown, Three girls on a swing

Da bambina ero piuttosto titubante e avevo delle paure, dei blocchi, nel compiere certe attivita'.
Pensandoci adesso mi pare di poter dire che tutto quello che comportava una sensazione di equilibrio,  di mancanza del baricentro, mi turbava.
Non ero una grande apprezzatrice delle altalene: oltre ad una certa altezza non riuscivo ad andare, mi si fermava il cuore in gola.
Raramente  ho fatto una capriola intera: tendevo a rovesciarmi di lato non appena mi sentivo mancare l'equilibrio. Meglio la capriola al contrario, quella mi piaceva, ma perche' comportava un riappropriarsi dell'equilibrio, un mettersi di nuovo in posizione stante.
Le montagne russe erano un tabu': e lo sono state anche nei parchi di divertimento dei miei figli, non sono mai risucita ad accompagnarli, quelle da lattanti gia' mi tubavano.
Sugli scivoli me la cavavo meglio, ma dopo averne saggiato pendenza e curve in molte sessioni di prova, accompagnata dalla mano rassigurante di mio padre.

Eppure tendo a dire che non soffro di vertigini, da un punto fermo (una terazza, un punto panoramico): non per me, almeno.
Ne soffro per conto terzi, per cosi' dire: se vedo qualcuno affacciarsi da un'altezza considerevole e in un modo che reputo pericoloso, mi paralizzo, preferisco non guardare.

Ho anche una certa diffidenza per le scale mobili, ma sempre in discesa: aspetto di essere certa dove metto il piede, mi da' sempre l'idea di potermi ritrovare nel punto in cui poi i gradini si separano, non appena la scala comincia a srotolarsi.

E così per le discese ripide da fare in auto: a salire tutti i santi aiutano (mi pare). A scendere c'è quel troppo conferito dalla forza di inerzia, dalla gravità ecc, quei precipizi che ti si aprono davanti....se poi non guido io ancora peggio, tocca a fidarti...e che il cielo ce la mandi buona! Certe spiaggette greche alla fine di ripidi tornanti di strade di ghiaino, per me rimangono dove sono (sfortunatamente). Prima mi leggo recensioni sulle guide e i siti turistici, cerco di capire se la paura valga l'esperienza marina....e poi si sceglie.

Sorpende che il mio peggiore incubo notturno (molto raro, per fortuna) sia quello di cadere in un precipizio?
Sorprende che film come "Lo Hobbit", in cui si salta da un baratro all'atro, abbiano il potere di turbarmi più delle storie truculente di serial killer?