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Silena DalFinestrino

visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang

 

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IL BUSH CAMP E LA BUONA STELLA

Post n°323 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da DONNADISTRADA
 

Da namibia 2010

 

 

di ritorno dall'Etosha, nel Nord della Namibia e, come sempre dovevamo cercare un luogo dove piazzar la tenda prima che facesse buio.
consultando le varie guide e cartine avevo trovato un campeggio che si diceva interessante poco oltre il villaggio di Otkivarongo...

Visualizzazione ingrandita della mappa

c'è una pozza d'acqua dove gli animali vengono ad abbeverarsi durante la notte e un grande braai, il luogo dove accendere il falò, che si usa per cuocere la carne e per fare festa... (recitava la guida di campeggi e lodge vari che avevamo portato un anno fa da un ufficio turistico namibiano in Sudafrica)

era il luogo migliore visto che avevamo pochi giorni per percorrere i quasi tremila chilometri che ci separavano da Johannesburg dove dovevamo restituire l'auto e riprendere il volo di ritorno

trovammo la strada e percorremmo i chilometri oltre la B1 per raggiungere il campeggio

lungo questa strada trovammo un'altra insegna di campeggio non segnato però dalle carte, decidemmo di saltarlo e di proseguire verso quello pensato lungo la via

insegna del campeggio e una stradina si inerpicava lungo la collina tra la sterpaglia del bush e la sabbia del deserto

un branco di impala spaventato dall'automobile si dava alla fuga saltanto un recinto metallico

un impala si impigliò con la zampa tra il filo e rimase intrappolato

provai ad aprire la portiera per aiutarlo a liberarsi, ma spaventata la bestiola non riusciva ad allontanarsi

lì sarebbe morto il povero impala

scese allora dall'auto il mio compagno, la bestiola si terrorizzò ma tanta paura lo spinse a far in modo di liberare la zampa e fuggire via.

sospiro di sollievo e continuammo la salita lungo la stradina verso il campeggio

arrivati lì fummo sorpresi di non trovar nessuno

a chi paghiamo?
domandai al mio compagno
tranquilla che domattina ci sarà sicuramente qualcuno e protremo pagare, rispose lui.

montammo in pochi minuti la tenda e accendemmo il fuoco
nel frattempo si era fatto buio e la stanza dove c'era il bagno e il campeggio stesso non avevano nessuna illuminazione così ci muovevamo facendoci luce con le piccole torce che avevamo portato con noi e non c'era neanche la luna che nelle sere precedenti di plenilunio aveva illuminato il cielo del Sud

i rumori del bush ci tenevano compagnia e ci caricavano di panico
(se qualche malintenzionato ci avesse visto salire avrebbe potuto sorprenderci durante la notte e farci la pelle)

cominciammo a pentirci di esserci fermati lì, ma era ormai troppo tardi per andarcene e trovare un'altra sistemazione e cercammo quindi di placare la paura, restando...

non c'era alcuna luce e consumammo la cena alla luce del fuoco e poi ci ritirammo a dormire nella nostra tendina

la paura restava e forte ma la stanchezza prese il sopravvento e ci addormentammo

all'alba ci alzammo e non trovando nessuno ancora a cui pagare il prezzo del campeggio, smontammo la tenda e dopo aver ripulto la cenere del fuoco acceso la sera,  proseguimmo il nostro viaggio

(domani carico quest'album... )

 
 
 
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NY 1997 foto angela

 

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