Silena DalFinestrino
visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang
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"Vorrei che nessuno adottasse il mio modo di vita,
desidero che ci sia al mondo
il maggior numero possibile di persone diverse"
da Henry David Thoreau
"Walden, ovvero la vita dei boschi"
arrivata alla fine di un tormentato quanto complesso viaggio all'aeroporto di Tokio entrai all'ufficio turistico e mi feci dare un posto per dormire, il più economico, quaranta mila lire che erano forse tanti soldi per quell'anno in cui l'Italia aveva dato un corridoio aereo per la guerra in Yugoslavia...
avevo dormito nei fantastici ryokan, gli alloggi tipici giapponesi, durante il mio precedente viaggio nel Kansai, ma la megalopoli di Tokio invece mi assegnò una pensione gestita da una coppia...
il letto era il tradizionale futon poggiato sul tatami, ma la camera era grande appena qualche centimetro più del mio futon, circa due metri per uno... una mensolina stava attaccata sopra il futon e lì stava un piccolo televisore, lo zaino appoggiato tra il futon e il pavimento...
all'ingresso dell'ostello c'era una saletta con un paio di divani e lì si faceva conoscenza con gli altri ospiti provenienti da ogni parte del mondo: tutti viaggiatori in solitario...
passavano le notti e io non riuscivo a prendere mai sonno in quella stanza così minuscola... il quartiere era tranquillo e il parco di Ueno a pochi passi in quell'aprile era generoso di fiori di ciliegio
ricordo perfettamente tutti gli ospiti, una ragazza francese che tentava da mesi di trovar lavoro come cameriera in un qualche ristorante, ma si mangiava le unghie e nessuno l'assumeva
una ragazza haitiana che era fidanzata con un giapponese e aspettava la partenza per Haiti, al suo ritorno si sarebbe sposata con il giapponese
un ragazzo scozzese che insegnava inglese così come un altro neozelandese... un ragazzo belga che viaggiava insieme ad una bicicletta bellissima, di quelle di strada e che portava a dormire con sé in una di quelle minuscole camere
un ragazzo statunitense, cuoco, mezzo cappello da chef, diceva...
voleva fare pratica di cucina giapponese in un ristorante, ma aveva un vistoso piercing sulla lingua e passavano i giorni, i mesi e in nessun ristorante l'avevano voluto
un giovane residente a Zurigo ma nato in Argentina, figlio di un ebreo e di una madre spagnola, faceva spettacoli di strada ed era stato invitato a Tokio per il festival dei ciliegi in fiore, aveva un fisso e le offerte che avrebbe ricevuto durante gli spettacoli di strada, aveva finito i soldi e pioveva quasi sempre e doveva interrompere gli spettacoli e soldi pochi: viveva dei presti che gli facevamo noi
parlava sempre di sua moglie, una ragazza svizzera conosciuta per il mondo e che poi aveva sposato e seguito a Zurigo: la suocera faceva da promoter e gli organizzava questi spettacoli in giro per il mondo
una ragazza inglese che aspettava il volo per un viaggio nelle Filippine e una sera che andammo in un pub e aveva ricevuto una bandierina perchè aveva ordinato una pizza non esitò a piantare quella bandiera dicendo: e le Falkland sono britanniche, rivolto al nostro amico argentino e lui dovette rispondere: le malvinas sono argentine
e degli altri singoli viaggiatori e una notte organizzammo un'escursione per le vie centrali della capitale, per visitare il mercato del pesce proveniente dall'Hokkaido che alle cinque di mattina apre le porte ai visitatori, quando il mercato vero e proprio è terminato
l'ostello aveva un bagno bellissimo, di quelli tradizionali giapponesi con l'acqua caldissima e si entra tutti insieme, ci sono le ore riservate alle donne e le ore riservate agli uomini
un giorno si partì per una gita a Kawasaki, c'era un festival molto particolare, si portavano in processione dei falli giganteschi e la gente che aveva difficoltà nell'aver figli andava a fare i propri riti propiziatori in onore della fertilità
non riuscivo a prendere assolutamente sonno e dopo due settimane abbandonai il mini ostello e partii per Nikko, lontana dal caos della metropoli
non ho qui con me fotografie del Giappone ma ho trovato in rete delle diapositive del festival di Kavasaki, un paese alle porte di Tokio:
http://www.laterradeikami.com/2008/04/kanamara-matsuri.html
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NY 1997 foto angela
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