Creato da DONNADISTRADA il 10/09/2008

Silena DalFinestrino

visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang

 

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Alla ricerca di Sileno

Post n°378 pubblicato il 17 Maggio 2013 da DONNADISTRADA

 

Come la giornata di oggi in cui il sole si alterna con le nubi nere-nere e la pioggia, cerchiamo la nostra dimensione, il nostro destino o la nostra fine.
Ho già compiuto o sto per completare quanto mi ero prefissata in questi anni e prima che si avvicini la fine c'è un'opera che devo compiere. Partire. Partire senza sapere dove e come. Partire per partire, come diceva il nostro Baudelaire in un'altra famosa poesia. Ho bisogno di studiare per partire. Ho bisogno di conoscere le cose che mi saranno utili nel viaggio della vita. Vorrò ritrovare il contatto primitivo con la terra o con la strada. I visti per i vari paesi, i soldi e le altre minuzie non sono importanti come poco importanti saranno i biglietti del treno di terza classe. L'essenziale è quella forza vitale che mi porterà dove vuole lei.

 

"Bisogna esser sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi.
E se qualche volta, sui gradini d'un palazzo, sull'erba verde d'un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, vi risponderanno: "È l'ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro."

Enivrez-Vous
CHARLES BAUDELAIRE

 

« L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: 'Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto.' »

La nascita della tragedia
Friedrich Nietzsche

le foto sono mie dal viaggio in Florida febbraio e marzo 2013  

 

e riproviamo ancora il sito funziona ma le foto non me le ha inserite e riprovo con una bancarella di sigari a Key West e New York non me l'ha inserita e non riprovo più per oggi.

 
Rispondi al commento:
swala_simba
swala_simba il 19/05/13 alle 09:26 via WEB
sai, dopo la guerra in Mali, sono tornata a casa molto dolorante e sofferente. Non riesco ancora a tornare da mamma africa: ho visto troppo strazio e troppo dolore. Ho vissuto occhi smarriti a cui non si poteva rispondere, corpi piagati e piegati che non domandavano più.
E sono tornata qui a prendere un po' di respiro prima di ritornare in un altro luogo, tra altra gente.
Ma, girando per le strade, mi sono accorta che, senza veramente capirlo, stiamo creando anche qui, in questo paese progredito e civilizzato, un'altra africa.
Sentivo ieri Gino Strada e capivo la sua voce tremante quando diceva che non avrebbe mai pensato di dover fornire sanità in Italia.
Ho l'esperienza di tanti campi profughi africani e so che ci sono fondamentali differenze e non vorrei mai paragonare questi due mondi così lontani, ma la sofferenza che vedo ogni giorno quando si distribuisce cibo o quando non si sa cosa dire in certi luoghi come le stazioni che sono diventate una sorta di albergo per gente che non sa più dove andare e che abbassa gli occhi in un sussulto di dignità quando gli tendi un pacco, mi lacera dentro proprio come se fossi ancora laggiù.
Facile sarebbe andare, più difficile restare....
 
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