club dei cartoni
arte cultura fumetti cartoni glitter gif 3D robot clipart pupazzi musica cinema poesie storielle curiosità barzellette giochi fantasia cibo amici solidarietà animali libri ninna ho joy jars il club condivide prendete quello che volete e gratis buon divertimento
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- TANTO PER SAPERLO
- PENSIERI AL VENTO
- PLAY THE GAME
- MONDOLIBERO
- NATURALITA
- EMOZIONI...
- I CLOWN
- BettyBoopOnTheRoad
- La MiA ViTa A CoLoRi
- LeNote_DellaMiaVita
- Star trek-mania blog
- 1a canzone al giorno
- Un giorno per caso
- vivi e lascia vivere
- Sempre Nomadi
- come le rondini
- liberi pensieri
- siamo4nontre
- Lady Juliette
- buone notizie
- BlueBaby
- pensieri
- Ricordi
- unica
- Love
- io
- Cera una volta...
- VITA E ...SENSI...
- Gesù Risorto
- yaoi4ever
- SOGNANDO........
- Opera Viva
- pensieri in libertà
- globalizzazionemai
- angelo senza veli
- LIBERI DI ESSERE
- LETYBETYTETY
- XXI secolo?
- I colori dellanima
- TRACCE DANIMA
- mennillosalvatore
- ...fini la comédie
- DI TUTTO UN PO
- Ci pensero domani..
- Angelo mio
- IMMENSO STUPORE.
- Ilmondodellefate
- Mio pikkolo mondo
- RICORDI E POESIE
- OSCAR FRANCOISE
- Capitanharlock
- OCHIDEA BLU
- DanyEli
- I miei pensieri
- O.L.I.M.P.O®
- GRAPHIC_U
- Le note dellAnima !
- nessuno
- FATAMATTA
- LA_ ROSA_ BLU
- candy candy
- My VIDEOMUSIC BLOG
- Musica e.....
- Le mie montagne
- La....mia.......vita
- IO CON ME
- Paganini non ripete
- Channelfy
- in vacanza
- LAVERGINEMARIA1
- casalingapercaso
- ******Aschaky******
- halloween
- love in music
- nonnacarla
- MAPPAMUNDI
- tirillio
- allegria!!
- HistoryRedLine
- PICCOLAVIOLETTA1
- IO SOLA...
- THE LIBERO PUB
- INFINITY
- COME UNAQUILA
- Ironizzando
- INSTABILITAS LOCI
- MIA NUVOLA DORATA
- Che spettacolo
- ROMA ANTICA
- Parolando
- .
- GOCCIA DI RUGIADA
- MUSICAEPOESIA
- musica & poesia
- Aida
- Lamicizia è gioia
- The Art Is Japan
- Fitness & Beauty
- Blog Amici
Messaggi di Gennaio 2016
Post n°3457 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3456 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
Uno studio mostra che storie come "La bella e la bestia" o "Raperonzolo" risalgono a epoche che precedono la scrittura e la nascita delle lingue europeeLe fiabe che raccontiamo oggi – comprese quelle dei cartoni animati – sono molto più antiche di quanto fino a oggi si è creduto. Alcune, anche di quelle famosissime, sono narrate da migliaia e migliaia di anni, molto prima che la scrittura potesse tramandarle. Altre risalgono a tempi in cui le lingue che usiamo oggi non si erano ancora formate. Una ricerca accademica – pubblicata sul Royal Society Open Journal e firmata dall’antropologo Jamshid Tehrani dell’università di Durham, nel Regno Unito, e dalla studiosa di folklore Sara Graça da Silva, dell’Università di Lisbona – ha messo a confronto 275 fiabe provenienti da tutto il mondo e ne ha tracciato gli schemi ricorrenti nelle varie lingue e culture. Scrivono gli autori: «Abbiamo mostrato che queste tradizioni orali probabilmente ebbero origine molto prima della scrittura, e abbiamo provato che una fiaba (“Il fabbro e il diavolo”) può essere rintracciata fino all’Età del Bronzo», che si situa tra il 3500 e il 12mila a.C. Tehrani e da Silva hanno utilizzato il metodo filogenetico, normalmente utilizzato in biologia, hanno cioè seguito il ramificarsi nelle lingue dei vari tipi di fiaba, così come sono elencati e categorizzati nell’indice di Aarne-Thompson-Uther, il sistema di classificazione delle fiabe pubblicato per la prima volta nel 1910 e aggiornato nel 2004. «Riteniamo molto interessante che queste storie siano sopravvissute senza essere state scritte», ha detto Tehrani al Guardian «Sono state raccontate molto prima che esistessero l’inglese, il francese o l’italiano. Probabilmente erano narrate in una lingua indoeuropea oggi estinta». Secondo Teheran e da Silva, una fiaba come Giacomino e il fagiolo magico, presente con mille nomi diversi in ogni regione italiana e in quasi tutti i paesi europei, risalirebbe al momento in cui – circa 5 mila anni fa – le lingue indoeuropee si separarono nelle lingue proto romaniche da una parte e nelle celtiche dall’altra. La bella e la bestia e Raperonzolo sarebbero, invece, più giovani di circa un millennio. La fiaba più antica, databile a oltre 6mila anni fa, è quella classificata come The Smith and the devil, Il fabbro e il diavolo – dove il Diavolo in alcune varianti si trasforma nella Morte, e perfino in San Pietro e Gesù – che è all’origine per esempio del Faust di Wolfgang Goethe. Lo studio rappresenta contemporaneamente una conferma e una confutazione delle teorie dei fratelli Grimm, Jakob e Wilhelm, che all’inizio dell’Ottocento raccolsero le fiabe della tradizione tedesca in Fiabe del focolare (Kinder-und Hausmärchen, 1812-1822) e Saghe germaniche (Deutsche Sagen, 1816-1818), libri considerati fondamentali per l’emergere del movimento romantico per l’enfasi sulla cultura nordica che nel secolo successivo sarebbe stato fatto proprio dal nazionalsocialismo. La studio dimostra – come volevano i Grimm – l’origine orale delle fiabe, e più in generale il fatto che la cultura, anche la nostra, ha radici che affondano in epoche di cui si è persa ogni traccia e ricordo. Ma lo studio confuta anche, una volta per tutte, l’idea che esistano tradizioni nazionali e, quindi, che le culture possano essere recintate nei confini degli Stati o delle lingue. Alcune fiabe dei Grimm, infatti, erano già presenti in Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (1634), nei Racconti di mamma Oca di Charles Perrault (Contes de ma mère l’Oye, 1697), o riprendevano temi e schemi già apparsi nelle Mille e una notte, in Esopo e Fedro, o addirittura nei miti greci e latini. Le fiabe sono gli schemi-base di ogni racconto e precedono ogni storia. Non è un caso che inizino con c’era una volta. In Italia il lavoro maggiore di raccolta e censimento delle fiabe è quello fatto da Italo Calvino in Fiabe italiane, pubblicato da Einaudi nel 1956, e oggi da Mondadori negli Oscar e nei Meridiani. Per seguire il passaggio dall’oralità alla letteratura, va citato Racconti di orchi, di fate e di streghe che Mario Lavagetto ha curato sempre per la collana dei Meridiani. ilpost.it
|
Post n°3455 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da zacarias5
|
Post n°3454 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
Intervista a Marco e Giulio Rincione Questa settimana Shockdom ha pubblicato in fumetteria PaperUgo, primo fumetto di una trilogia intitolata Paperi firmata dai fratelli gemelli Giulio e Marco Rincione. La storia affronta il tema delicato e scomodo della depressione attraverso le struggenti vicissitudini di PaperUgo, un attore di film di successo che, sotto sotto, è un individuo solo e devastato dalla depressione. Il fumetto omaggia in parte i personaggi Disney, ma ne prende contemporaneamente le distanze mostrandoci un mondo interiore cupo e claustrofobico. Lo sfondo su cui si muove PaperUgo è ben caratterizzato dai segni nervosi e dai colori cupi di Giulio, mentre i testi di Marco danno vita alle ansie e ai sentimenti del personaggio, sviluppandosi in un flusso di coscienza interiore che ne mette in evidenza il proprio mal di vivere.
Abbiamo intervistato gli autori per approfondire il tema e le motivazioni che li hanno portati a realizzare questo fumetto, scoprendo, inoltre, cosa ci aspetta nei prossimi due albi della saga. Da dove nasce l’idea di Paperi? Giulio: L’idea di Paperi è nata in modo del tutto spontaneo e imprevedibile. Dopo il Treviso Comic Book Festival, ho vissuto un periodo di spiacevoli sensazioni. In modo casuale, ho creduto che Paperoga potesse condividere queste sensazioni. Ho deciso quindi di omaggiare il papero Disney offrendone una mia interpretazione. Questo omaggio ha catturato l’attenzione di molte persone cosicché, insieme al mio editore Lucio Staiano, ho discusso la possibilità di portare alla luce un’opera che avesse dei paperi con sensazioni umane come protagonisti. Subito dopo la discussione, ho invitato Marco a prendere parte al progetto nel ruolo di soggettista e sceneggiatore (essendo da poco reduce da Paranoiae, non mi sentivo pronto a rimettere mano alla scrittura). Com’è stato raccontare un tema così delicato come quello della depressione? Oltretutto subito dopo Paranoiae, un’altra storia che indaga argomenti complessi come l’ansia, la paura e la depersonalizzazione. Marco: Personalmente, non è stato facile. La depressione è una questione molto dolorosa e difficile da esprimere. Prima di scrivere il soggetto, ho cercato di immaginare alcuni eventi banali tratti dalla vita di ogni giorno. Dopo averli scelti, ho osservato quegli stessi eventi attraverso la lente deformante della depressione. È stato doloroso, quasi in senso fisico; a differenza di Paranoiae, abbiamo deciso di non diluire le emozioni in molte pagine, ma di dare al lettore un colpo forte e netto. Leggi anche: Nello studio di Giulio Rincione E perché affrontare proprio la depressione? Secondo voi è un tema di cui si parla ancora poco e che viene scambiato dalla gente più come sinonimo di tristezza che come una vera e propria malattia clinica? Marco e Giulio: “Depressione” è una parola di uso comune, purtroppo. Una parola che usiamo tutti, ogni giorno, per riferirci a situazioni ordinarie e non preoccupanti (tristezza, delusione, rabbia). Pensiamo che, di tutti coloro i quali si professano depressi, davvero una piccolissima parte sappia di che cosa sta parlando. La depressione è una condizione clinica fortemente invalidante, una malattia grave e pericolosa come tutti i disordini mentali. Con PaperUgo speriamo di poter rendere i lettori più consapevoli sulle difficoltà legate alla depressione e di fornire, senza pretese di estrema precisione, un modo per comprendere quelle persone che soffrono davvero di questo male. Come avete lavorato alla stesura del fumetto? Marco: Se devo essere sincero, non sono un vero sceneggiatore. Almeno, non lo ero prima di Paperi. Potendo contare sull’esperienza e sulla professionalità di Giulio, ho scritto un soggetto e i testi e ho lasciato a Giulio un ampio margine di libertà per decidere come meglio “confezionare” le scene. Da allora molto è cambiato e ho raffinato le mie tecniche di scrittura di questo tipo. Di certo, lavorare con il proprio fratello gemello diminuisce di molto i problemi di comunicazione. Giulio: Quando ho letto il soggetto, ho capito subito che dovevo prendere le distanze da questa storia, altrimenti non sarei riuscito a disegnarla. Dopo un primo momento di forte emotività, ho cercato di annullarmi e di concentrarmi esclusivamente sulle pennellate e sulla tecnica per paura di rimanere soffocato. Quanto c’è di personale in PaperUgo? Marco e Giulio: Ci piacerebbe che a rispondere a questa domanda fosse uno dei nostri lettori, uno di quelli che ha conosciuto la depressione “faccia a faccia”. Per il resto, risponderei di sì: c’è molto di personale in questa storia. Quando si parla di paperi e fumetti, vengono subito in mente i personaggi Disney. I vostri paperi, però, si allontano del tutto da quella visione. Il vostro intento sembra non essere neanche parodistico. Forse avete scelto queste sembianze antropomorfe per cercare, in un certo senso, di creare maggiore empatia con i lettori avvezzi a un certo immaginario visivo? Marco e Giulio: Basta leggere PaperUgo per rendersi conto che non c’è alcun riferimento al mondo Disney e che non si tratta minimamente di una parodia. Però il papero è un’entità ben radicata nell’immaginario di tutti (siamo cresciuti coi cartoni animati di diversi paperi, no?), e quindi è anche un mezzo molto potente per comunicare sensazioni complesse (un fumetto su un uomo depresso non avrebbe, probabilmente, un gran successo) e discutere temi delicati e scomodi. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi due numeri? Potete anticipare qualcosa sui temi che tratterete? Marco: Temi scomodi, appunto. Problemi che esistono nel mondo e che vorremmo soltanto ignorare. I prossimi paperi avranno un aspetto familiare e confortevole, ma ci porteranno a fronteggiare situazioni che ci precipitano nella vergogna, nel disgusto e nelle pagine più nere dell’umanità. Perché lo facciamo? Personalmente, credo che una buona dose di “shock” possa aiutarci a formulare giudizi meno avventati e più ponderati. Comprendere non solo che ci sono dei problemi, ma anche che cosa sono, è il primo passo verso una vera soluzione. Per il resto, dovrete aver pazienza ancora per un po’fumettologica.it |
Post n°3453 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
Il 22, 23 e 24 febbraio, per soli tre giorni, arriverā sul grande schermo il ladro pių ricercato e amato di tutti i tempi, Lupin III, in "carne e ossa". Distribuito da Microcinema e diretto da Ryûhei Kitamura, il film rappresenta infatti il primo live action su Lupin ufficialmente riconosciuto dall'ideatore del personaggio. Per dar vita alla storia del protagonista di manga e anime pių celebre del mondo, č stato fondamentale l'apporto dell'uomo che, quasi 50 anni fa ha ideato il geniale ladro, il mangaka giapponese Monkey Punch, presente anche sul set nei primi giorni delle riprese. Il film mantiene l'originaria formazione della banda di Lupin III, con gli inseparabili Jigen, Goemon e Fujiko, tutti ricercati dal povero ispettore Zenigata, che viene sempre ridicolizzato dalle trovate di questo gruppo di ladri. Sarā l'occasione per ammirare i piani geniali di Lupin, la mira infallibile di Jigen, la straordinaria abilitā con la spada di Goemon e il fascino irresistibile di Fujiko. Senza dimenticare le grandi sequenze d'azione che hanno visto coinvolti centinaia di tecnici, tra cui uno spettacolare furto in un museo e un incredibile inseguimento automobilistico, in cui Lupin guida la sua classica 500 gialla. "Lupin III" č nato dalla matita del suo ideatore nel 1967, per poi diventare una versione animata nel 1971, arrivata in Italia nel 1979. A dimostrazione dello stretto legame tra il cartone e questo film, oltre ai tanti omaggi e citazioni presenti, la versione italiana si avvale delle voci dei doppiatori attualmente impegnati nelle serie e nei film animati. firstonline.info per vedere il video di presentazione clicca Lupin La trama segue gli inseparabili Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko uniti per rubare un gioiello inestimabile chiamato "Cuore cremisi di Cleopatra", custodito in una gigantesca cassaforte di massima sicurezza chiamata "LArca di Navarone". A ostacolare la riuscita del piano troveremo ovviamente l'instancabile ispettore Zenigata.tgcom24.mediaset.it il ruolo del protagonista sarā affidato a Oguri Shun. |
Post n°3452 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3451 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da rbx1dgl
|
Post n°3450 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3449 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3448 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3447 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3446 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
Esplorando il corpo umano, la collezione per avvicinare i bambini ai segreti del nostro corpo, torna in edicola per festeggiare la sua 25° edizione grazie a De Agostini Publishing, a ‘Corriere della Sera’ e ‘La Gazzetta dello Sport’. Uscita per la prima volta nelle edicole italiane nel 1989, quest’anno torna fresca di restyling a partire dal 19 gennaio, superando i 25 anni di età e pronta a conquistare nuovi giovani fan.La collezione è composta da 72 volumi monografici, ricchi di fotografie e disegni, con oltre 2.000 pagine e 3.000 illustrazioni con tavole anatomiche, immagini e disegni per scoprire come siamo fatti: dal cuore ai polmoni, dalla nascita allo sviluppo della personalità e del linguaggio.Oltre ai volumi l’opera si arricchisce di 26 dvd con giochi interattivi e con le avventure di Globus, Emo, Globina e dei loro preziosi amici del cartone animato ideato da Albert Barillé Siamo fatti così, e della Doctor pen, la pennainterattiva per imparare giocando. Ogni uscita contiene inoltre i pezzi per costruire il modello del corpo umano in 3d, 13 spaccati anatomici e 5 organi soft touch.Come si legge nel comunicato stampa, è anche disponibile l’app di Esplorando il corpo umano, che permette ai più giovani, ma anche agli adulti, di vedere immagini e video, leggere schede, esplorare il modellino del nostro corpo, scoprire gli organi step by step e accedere anche a contenuti inediti.Inoltre, è possibile accedere a un gioco che permette di creare un proprio sfondo partendo dai disegni del maestro Albert Barillé. L’app è composta da 8 unità che potranno essere acquistate singolarmente al prezzo di 2,99€ ad apparato o in un unico acquisto (tutti gli 8 apparati) al prezzo speciale di 14,99€. L’edizione 2016 di Esplorando il corpo umano si compone di: - 72 volumetti con oltre 2000 pagine da leggere e consultare per scoprire come siamo fatti; oltre 3000 illustrazioni con tavole anatomiche, disegni, fotografie;- 26 dvd con gli episodi del cartone animato di Albert Barillé da oltre 700 minuti di registrazione, con tante fantastiche avventure del maestro e dei suoi amici;- 1 modello del corpo umano alto 50cm, ricchissimo di elementi anatomici e dotato di sistema di illuminazione;- l’atlante anatomico con 12 schede trasparenti e 6 schede in cartoncino per imparare tutto sull’anatomia umana;- 56 schede magnetiche da usare con la Doctor pen con oltre 500 domande;- 13 modelli anatomici;- 8 tavolette anatomiche con sezioni in rilievo;- 5 organi soft touch;Il lancio della collezione è supportato da un’attività di comunicazione pianificata su stampa, Tv, e web. Poiché il lancio sarà in collaborazione con ‘Corriere della Sera’ e ‘La Gazzetta dello Sport’, è prevista una campagna stampa su questi quotidiani e i loro supplementi settimanali in contemporanea con l’esordio in edicola, nonché la presenza su relativi siti web.Per la televisione sono stati realizzati tre spot, uno da 20″, uno da 10″ e uno da 15” (solo per le emittenti Rai e per un’iniziativa speciale sulle emittenti Mediaset), che avranno come obiettivo quello di colpire due tipi di target: kids e genitori. La campagna Tv dedicata ai genitori sarà in onda dal 18 al 25 gennaio 2016 sulle reti generaliste Mediaset (Canale5, Italia1, Rete4), sulle reti generaliste Rai (Rai1, Rai2, Rai3) e sui canali del digitale terrestre e satellitari (free e pay) quali La 5, Extra, Top Crime, Rai 4, Rai 5, Rai Premium, Rai Storia, Real Time, Discovery Travel & Living, Giallo, Animal Planet, Deejay Tv e Discovery World. Per il target kids invece sono stati coinvolti i principali canali kids più affini (digitale terrestre e satellitare): Boing, Cartoonito, Rai Yoyo, Nick Junior, Super, K2, Frisbee, DeAKids, DeA Junior e Teennick per un periodo che va dal 18 al 30 gennaio. Lo spot è stato realizzato dall’agenzia creativa Phoenix. Ad integrazione e rafforzamento del piano Tv è stata realizzata una pianificazione web live complessivamente dal 18 gennaio al 14 febbraio attraverso un mix di attività mirate sia alle mamme sia ai bambini. Sono infatti previsti formati video e display banner che verranno erogati con differenti pesi in modalità di programmatic buyng (desktop, mobile, app) e su Rai.Tv (circuito junior desktop e mobile). La pianificazione media è stata curata da Carat. primaonline.it
|
Post n°3445 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
In sala operatoria al Policlinico Duilio Casula di Cagliari i bimbi guardano i cartoni animati prima degli interventi o durante gli esami più complessi. L’iniziativa è della Clinica di Otorino diretta dal professor Roberto Puxeddu. «Con la tecnologia in continua evoluzione – spiega Puxeddu - la clinica Otorinolaringoiatrica della Aou di Cagliari è in continuo adattamento per aiutare i bambini a superare lo stress dell'intervento chirurgico. Il sistema multi monitor della sala permette di svolgere in contemporanea più funzioni tra le quali distogliere l'attenzione del piccolo paziente dall'attività di sala che in molti casi rappresenta un grande stress per il bambino. La proiezione di un cartone animato o di un gioco è parso subito estremamente coinvolgente».Il monitor ad alta definizione «è molto utile in questa situazione perché i piccoli pazienti sono impegnati in una attività che attira la loro attenzione permettendogli di concentrarsi lontano dall'allestimento per la procedura chirurgica», dice Monica Poddighe coordinatrice delle attività operatorie di Otorino. «Inoltre - prosegue - è molto più igienico che portare in sala i giocattoli come si faceva fino a poco tempo fa». Il team ha immediatamente apprezzato il feedback dei bambini e dei genitori per l'uso di queste semplici tecnologie che rendono meno stressante un momento importante della vita di un piccolo paziente.buongiornoalghero.it
|
Post n°3443 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3441 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
Trent’anni fa andava in onda in Italia la vita dello gnomo medico David. Ma a parte il saluto strofinandosi il naso, ci sono curiosità che forse ci siamo scordati della serie. Tipo il finale, o la lingua originale parlata dallo gnomoTrent’anni fa su Italia1 andava in onda per la prima volta David Gnomo amico mio. Tra i vari (e bellissimi) anime giapponesi in voga in quel periodo ad un certo punto comparve uno gnomo, che ricordava tanto Babbo Natale, che ha portato una intera generazione a salutare i propri cari strofinando il naso e forse ha dato una spinta non indifferente alla moda degli gnomi da giardino.Ma ci sono alcune curiosità sul cartone animato che forsi in pochi conoscono. Prima di tutto, David Gnomo è un cartone animato spagnolo (nel video la sigla originale) ispirato all’opera di un illustratore olandese “Leven en werken van de Kabouter” ossia “Il libro segreto degli gnomi”.David è uno gnomo medico, vive con la moglie Lisa, si dedica alla cura degli animali della foresta (anche con metodi alternativi come l’ipnosi e l’agopuntura) oltre a combattere contro i troll (acerrimi nemici degli gnomi), e tutto questo a 399 anni. Nella sigla Cristina D’Avena indica un’età approssimativa di “gli anni poi sono 200 e più”, ma la realtà è ben diversa. Nei 52 episodi che compongono il cartone animato gli spettatori in pratica assistono agli ultimi mesi di vita del paffuto David.Come lo hobbit Bilbo che si reca a Gran Burrone per finire i suoi anni tra gli elfi, David e la moglie sanno che il loro tempo sulla terra è finito. Compiuti i 400 anni, David finisce di scrivere il suo “Diario degli gnomi” e insieme ad un amico si recano alle Montagne dell’Aldilà. Sul percorso salutano tutti i loro amici animali tranne la volpe swift che li accompagna quasi fino alla fine. La coppia sale sulla montagna e passa oltre, in quel momento i loro spiriti si tramutano in due alberi da frutto. Ma la vita va avanti e infatti sulla via del ritorno la volpe incontra una volpe femmina tvzap.kataweb.it
|
Post n°3440 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
Scoprire perché i palermitani prepararono l'arrosto panato per salutare gli ebrei cacciati nel 1492; e perché i napoletani chiamavano il riso sciacquapanza; conoscere la vera storia della cassata o dei cannoli, datare la nascita degli struffoli o scoprire perché č cambiata la forchetta. E i maccheroni? sono lunghi o corti? E il ragų? perché č legato alla regina Maria Carolina cosė come la pizza alla regina Margherita? E il caciocavallo, pegno d'amore tra Ferdinando I e la sua amante, donna Lucia Migliaccio? tra 'munnezzaglia' e bruschette garibaldine, ecco srotolarsi la cucina del Sud, di quel Regno delle due Sicilie, di due regioni strettamente legate tra loro per temi, tempi, ricette, ingredienti. E se tutto questo diventasse alla portata dei pių piccoli, magari spingendoli non solo a provare loro stessi le ricette, ma anche a scoprire una cucina sana che nasce dalla gente?
comune.palermo.it |
Post n°3439 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
|
Post n°3438 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
un immensa raccolta delle pių belle immagini del web dedicate alla mia amica Lamų Roberta |
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIME VISITE AL BLOG
CHI PUō SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.